La nonviolenza e' in cammino. 1300



LA NONVIOLENZA E' IN CAMMINO

Foglio quotidiano di approfondimento proposto dal Centro di ricerca per la
pace di Viterbo a tutte le persone amiche della nonviolenza
Direttore responsabile: Peppe Sini. Redazione: strada S. Barbara 9/E, 01100
Viterbo, tel. 0761353532, e-mail: nbawac at tin.it

Numero 1300 del 19 maggio 2006

Sommario di questo numero:
1. Luciano Bonfrate: Di noi vegliardi il privilegio e' questo
2. A Pisa dall'8 all'11 settembre
3. Per il 2 giugno, un appello
4. Dalla relazione conclusiva di un corso di educazione alla pace
5. Umberto Santino: Voci per un dizionario antimafia: subcultura
6. Letture: Alessandra Di Pietro, Paola Tavella, Madri selvagge
7. Letture: Elena Liotta, Su anima e terra
8. Ristampe: Gustave Flaubert, Opere
9. Riedizioni: Gisela Bock, Le donne nella storia europea
10. La "Carta" del Movimento Nonviolento
11. Per saperne di piu'

1. EDITORIALE. LUCIANO BONFRATE: DI NOI VEGLIARDI IL PRIVILEGIO E' QUESTO
[Ringraziamo il nostro buon amico Luciano Bonfrate, in gioventu' allievo di
Karl Kraus, e di ireneo Funes e Pierre Menard, per questo consueto
sconsolato pugnace suo parlare]

Di noi vegliardi il privilegio e' questo,
e il maleficio: di saper gia' tutto.
Conoscer quanti del governo lesto
gia' complici del falso, il malo, il brutto

furono dianzi, e ancora - triste e mesto
facile vaticinio - un tosco frutto
daranno. E quello che per disonesto
ambire meno' guerra e stragi e lutto

depose immenso su genti indifese,
e quello che del grande corruttore
fu mentore e usignolo e gran dottore,

e quel che del mafioso fu aquilotto,
e quello che nell'anno novantotto
riapriva i lager qui nel bel paese.

2. INCONTRI. A PISA DALL'8 ALL'11 SETTEMBRE
[Ringraziamo Rocco Altieri (per contatti: roccoaltieri at interfree.it) per
averci inviato questa proposta di incontro del Centro Gandhi di Pisa e della
redazione di "Quaderni Satyagraha" che assai volentieri diffondiamo. Rocco
Altieri e' nato a Monteleone di Puglia, studi di sociologia, lettere moderne
e scienze religiose presso l'Universita' di Napoli, promotore degli studi
sulla pace e la trasformazione nonviolenta dei conflitti  presso
l'Universita' di Pisa, docente di Teoria e prassi della nonviolenza
all'Universita' di Pisa, dirige la rivista "Quaderni satyagraha". Tra le
opere di Rocco Altieri segnaliamo particolarmente La rivoluzione
nonviolenta. Per una biografia intellettuale di Aldo Capitini, Biblioteca
Franco Serantini, Pisa 1998]

L'11 settembre 1906 si svolgeva nel vecchio Teatro Imperiale di
Johannesburg, convocata dal giovane avvocato Gandhi, una grande assemblea
degli Indiani immigrati in Sud Africa. Essi decidevano di intraprendere una
campagna di lotta e di disobbedienza civile contro leggi discriminatorie ed
umilianti. Successivamente il Mahatma Gandhi riconobbe in quell'evento
l'atto di nascita del Satyagraha, cioe' di un modo nuovo di lottare che
sostituisce alla forza fisica il ricorso a una Forza piu' grande, che nasce
dall'amore per gli altri e per la Verita'.
*
Nell'avvicinarsi del centenario di quello storico evento, il Centro Gandhi
di Pisa e i "Quaderni Satyagraha" vogliono avviare una riflessione e una
ricerca comune che indichino i percorsi attuali e ininterrotti del
Satyagraha di Gandhi. Di fronte alla grande confusione semantica e politica,
all'uso spesso strumentale del termine "nonviolenza" e della stessa immagine
di Gandhi, vogliamo ribadire che la sua nonviolenza non e' passivita',
negativita', o scelta del male minore; e' invece obiezione di coscienza alle
strutture di dominio e scelta rivoluzionaria di trasformazione sociale per
costruire il potere di tutti (l'"omnicrazia" di Aldo Capitini) a partire dai
piccoli gruppi.
Il mondo della politica sembra oggi ipnotizzato, incapace di rompere gli
schemi retorici che tengono prigioniere le menti. L'abbattimento del muro di
Berlino e la riunificazione europea attraverso l'azione nonviolenta dei
popoli non e' servita a immaginare un ruolo per l'Europa al di fuori delle
ambizioni di "grande" potenza economica e militare. Adottando pratiche
discriminatorie verso i migranti e accodandosi al richiamo di una "guerra di
civilta'" il nostro sistema politico nasconde in realta' un'aggressione
neocoloniale di sfruttamento dei paesi del Sud del mondo.
Su tutte le questioni cruciali della pace e della guerra, la lotta
Satyagraha indica una via di uscita radicale e globale, che va cioe' alla
radice dei problemi angoscianti e dei conflitti apparentemente irrisolvibili
della modernita', rovesciando i modelli politici ed economici dominanti,
costruendo alternative realistiche all'imperialismo economico e alla
politica di aggressione militare, scegliendo nuovi stili di vita e un nuovo
modello di sviluppo. Questo percorso non puo' prescindere dalla cooperazione
con i movimenti indigeni degli altri continenti, che ci suggeriscono la
possibilita' di cambiare il mondo senza ricreare strutture di dominio,
tessendo reti internazionali di cittadinanza attiva che valorizzino le
identita' locali.
*
Durante tre giorni di studio con tavole rotonde e intense discussioni, dalla
sera dell'8 settembre all'11 settembre 2006, vogliamo ricordare un evento
che non ha dato inizio alla strategia del terrore e della guerra preventiva,
ma a un metodo rivoluzionario e nonviolento di liberazione sociale. Al
termine del laboratorio di discussione, che si terra' in una struttura
residenziale sul mare, ci sposteremo il giorno 11 settembre a Pisa per un
evento pubblico di celebrazione del centenario e presentazione della via
gandhiana alla pace e alla giustizia.
A tal fine convochiamo le amiche e gli amici italiani della nonviolenza, i
lettori e gli abbonati ai "Quaderni Satyagraha", per ridefinire un programma
attuale per la rivoluzione nonviolenta sui temi cruciali dell'organizzazione
del potere dal basso, dell'economia solidale e della parsimonia, della
ridefinizione del rapporto pace-giustizia, del servizio civile e della
difesa popolare nonviolenta, degli interventi civili e non-armati nelle
situazioni di crisi, del disarmo atomico, della critica alla scienza
dominante, della definizione di una bioetica, della laicita' e della riforma
di religione.
Attraverso un percorso di maggiore consapevolezza e di mutua chiarificazione
vogliamo costruire una rete capace di agire in senso culturale e politico
per far crescere l'alternativa nonviolenta.
Il Centro Gandhi e la redazione di "Quaderni Satyagraha".
*
Il convegno si svolgera' presso il Regina Mundi (www.cifpisa.com), viale del
Tirreno 62, a Calambrone, Pisa. Si tratta di una struttura alberghiera
affacciata sulla pineta e la spiaggia, dove i partecipanti ed i loro
accompagnatori potranno alloggiare e consumare i pasti (abbiamo chiesto alla
direzione di prepararci pranzi vegetariani).  Vi aspettiamo per la sera
dell'8 settembre e vorremmo che restaste fino alla tavola rotonda dell'11
settembre che si svolgera' a Pisa e potra' concludersi con una cena in
centro. Il programma sara' pubblicato sul sito www.centrogandhi.it non
appena sara' stato definito.
*
Iscrizione entro il 31 luglio: compilare il modulo disponibile nel sito del
Centro Gandhi (www.centrogandhi.it) e inviarlo all'indirizzo e-mail:
11settembre.nonviolenza at centrogandhi.it  oppure tramite fax al 1782205126
(per i ritardatari, dopo il 31 luglio contattare Leila al 3355861242).

3. APPELLI. PER IL 2 GIUGNO, UN APPELLO
[Ancora una volta riproponiamo - aggiungendo le nuove adesioni pervenute -
l'appello per il 2 giugno festa della Costituzione, senza l'abusiva parata
militare, scritto da Enrico Peyretti (per contatti: e.pey at libero.it) e
sottoscritto gia' da numerose persone; invitiamo tutte le persone che ci
leggono ad aderire all'iniziativa e a diffonderla ulteriormente. Segnaliamo
che anche altre persone, associazioni e comitati in queste ultime ore hanno
promosso appelli affinche' il 2 giugno non abbia luogo l'oscena esibizione
degli apparati e degli strumenti di guerra]

Signor Presidente della Repubblica,
insieme ai nostri vivi auguri per il Suo alto compito, Le rivolgiamo una
calda richiesta, che viene dal popolo della pace, di festeggiare il prossimo
2 giugno come vera festa della Costituzione, come festa del voto popolare
che ha voluto la Repubblica e eletto la Costituente, e niente affatto come
festa militare.
Ammessa, per amore di dialogo, e non concessa la necessita' dell'esercito -
che noi come tale discutiamo (tra esercito e polizia democratica la
differenza e' essenziale, come tra la violenza e la forza, la forza omicida
e la forza non omicida) - esso non e' assolutamente il simbolo piu' bello e
vero della patria, non e' l'esibizione giusta per il giorno della festa
della Repubblica: nell'ipotesi piu' benevola, e' soltanto una triste
necessita'.
La parata militare e' brutta tristezza e non e' festa. La parata delle armi
non festeggia la vita e le istituzioni civili del popolo, non dimostra
amicizia verso gli altri popoli, non e' saggezza politica. Non e' neppure un
vero rispetto per chi, sotto le armi, ha perso la vita.
Rispettando le diverse opinioni, e' un fatto inoppugnabile che l'esercito
non ha avuto alcuna parte nell'evento storico del 2 giugno 1946, quando
unico protagonista e' stato il popolo sovrano e l'azione democratica
disarmata: il voto.
Nella festa del 2 giugno l'esercito e' fuori luogo, occupa un posto che non
e' suo.
*
Primi firmatari: Enrico Peyretti, Lidia Menapace, Anna Bravo, Giancarla
Codrignani, Angela Dogliotti Marasso, Alberto L'Abate, Marco Revelli, Luigi
Sonnenfeld, Gianguido Crovetti, Michela Vitturi, Patrizia Rossi, Alessandra
Valle, Gennaro Varriale, Clara Reina, Enzo Arighi, Fabio Ragaini, Pasquale
Pugliese, Nella Ginatempo, Stefano Longagnani, Martina Pignatti Morano,
Ilaria Giglioli, Francesca Vidotto, Simone D'Alessandro, Carlo Corbellari,
Franca Maria Bagnoli, Mario Signorelli, Lucia Ceccato, Nandino Capovilla,
Maria G. Di Rienzo, Carlo Minnaja, Melo Franchina, Carmine Miccoli, Doriana
Goracci, Mariagrazia Campari, Stefano Dall'Agata, Enea Sansi, Alfredo Izeta,
Claudia Cernigoi, Michele de Pasquale, Antonio Sorrentino, Aldo e Brunella
Zanchetta, Roberto Fogagnoli, Franco Borghi, Enza Longo, Annalisa Frisina,
Alessandro Cicutto, Marcella Bravetti, Giuliana Beltrame, Giuliano Cora',
Mariangela Casalucci, Mao Valpiana, Margherita Del Bene, Sergio Giorni,
Claudia Marulo, Dario Cangelli, Carlo Ferraris, Danila Baldo, Gino Buratti,
Marco Tarantini, Elisabetta Donini, Francesco Cappello, Donato Zoppo,
Antonella Sapio, Franca Franchini, Franco Franchini, Francesco D'Antonio,
Maurizio Campisi, Letizia Lanza, Adriana Mascoli, Francesco Boriosi,
Agostino Regnicoli, Assunta Signorelli, Maria Edoarda Trillo', Giovanni
Sarubbi, Angela Lostia, Antonia Sani, Lidia Maggi, Renzo Craighero, Antonio
Campo, Franco Bardasi, Giancarlo Nonis, Maria Laura Massai, Piergiorgio
Acquistapace, Maria Teresa Pellegrini Raho, Tiziano Tissino, Antonio
Dargenio, Mirella Sartori, Pierpaolo Loi, Sergio Vergallito, Alessandra De
Michele, Luisa Gissi, Margherita Moles, Bortolo Domenighini, Norma
Bertullacelli, Giuseppe Pavan e Carla Galetto, Giorgio Grimaldi, Giovanni
Santoruvo, Paolo Rosa', Sashinka Gorguinpour, Alidina Marchettini, Luca
Bolognesi, Edoardo Daneo, Patrizia Parodi, Antonio Bianciardi, Francesco
Pavanello, Riccardo Borgioli, Leila d'Angelo, Alberto Procaccini, Giorgio
Gallo, Giuseppina Catalano, Pasquale Iannamorelli, Maria Rosaria Mariniello,
Luigi Pirelli, Osvaldo Ercoli, Rodolfo Carpigo, Pierluigi Ontanetti, Bruno
Fini, Marco A. Lion, Anna Maria Bruzzone, Massimo Dalla Giovanna, Bruno
(Alberto) Simoni, Fabio Corazzina, Sofia Del Curto, Sandra Cangemi, Giuseppe
Reitano, Katia Bouc, Lucilla Mancini, Giuliana Cupi, Tommaso Gamaleri,
Alberta Pongiglione, Alessandro Gamaleri, Daniele Dalmazzo, Daniela
Musumeci, Claudia Berton, Cristiano Rodighiero, Francesca Mele, Massimiliano
Carra, Luciano Ghirardello, Irene Campari, Gianluca Carmosino, Evelina
Savini, Maria Pia Simonetti, Giuliano Falco, Laura Picchi, Andrea Picchi,
Marcella Fasciolo, Carlo Olivieri, Gabriele Aquilina e Elena Dall'Acqua,
Carlo Schenone, Silvano Tartarini, Maria Stella Ruffini, Maurizio Berni,
Agnese Manca, Elisabetta Badessi, Francesco Fiordaliso, Vito Correddu,
Pierangelo Monti, Annamaria Rivera, Antonino Drago, Gianfranco Laccone,
Michele Stragapede, Giacomo Grasso, Floriana Lipparini, Chiara Cavallaro,
Albino Bizzotto, Marcello Storgato, Fabrizio Canaccini, Marta Giraudo,
Flavia Neri, Giusi Lauro, Paola Bientinesi, Andrea Maggi, Marco Giubbani,
Lucia Salemi, Marco Mamone Capria, Alberto Trevisan, Tiziana Bonora, Roberto
Varone, Maria Luisa Paroni, Chiara Pedersoli, Eugenio Lenardon, Paola
Vallatta, Davide Ballardini, Rosa Graziuso, Eleonora Parlanti, Antonio
Ariberti, Simone Mantia, Francesca Vecera, Osvaldo Dino del Savio, Barbara
Todaro, Costanza Vecera, Augusta De Piero, Renato Mirabile, Elena Malan,
Ronal Mirabile, Dina Losi, Michele Gramazio, Franco Verderi, Giuseppe
Gonella, Silvia Trombetta, Luca Giusti, Gigi Perrone, Silvia Vienni, Piero
Coltelli, Margherita Granero, Roberta Ronchi, Ezio Bertaina, Rosaria
Lombardi, Anna Culpo e Andrea Piazza, Andrea Montagner, Roberto Vignoli,
Marneo Serenelli, Giuliano Pontara, Sara Michieletto, Elvio Arancio, Luisa
Mondo, Carla Capella, Daniele Biagiotti, Attilio Aleotti, Gianpaolo
D'Errico, Silva Falaschi, Antonio Versari, Daniele Vasta, Cristina Ferrando,
Daniele Todesco, Renato Solmi, Alfredo Panerai, Giovanni Pellegrini Raho,
Tarcisio Alessandrini, Francesco Lo Cascio, Pio Russo Krauss, Alberto
Marcone, Tommasina Squadrito, Lucia Russo, Tiziano Cardosi, Maria Perino,
Stefano De Guido, Vincenzo Dipierro, Fabiola Campillo, Guy Fontanella,
Teresa Maria Sorrentino, Sante Gorini, Daniela Giammarco, Pina Garau,
Roberta Consilvio, Gaetano Pascoletti, Isabella Sardella Bergamini, Carla
Pellegrini Raho, Anna Maria Livierato, Franco Capelli, Beatrice Dolci,
Giovanni Zardi, Maurizio Peresani, Donatella Cortellini, Mauro Venturini,
Marisa Mantovani, Guido Cristini, Sergio Mandolesi, Cinzia Abramo, Simona
Venturoli, Francesca Ortali, Simona Morello, Silvia Munari, Paolo
Bertagnolli, Carla Guerra e Massimo Zesi, Carmine Ferrara, Maria Amalia
Girardi, Antonio Giuffre', Dario Scarpati, Claudia Tessaro, Illia
Martellini, Roberto Guelpa, Alessandro Pesci, Roberto Saba...
*
Per aderire all'iniziativa: scrivere lettere recanti il testo dell'appello
al Presidente della Repubblica (all'indirizzo di posta elettronica:
presidenza.repubblica at quirinale.it, ricordando che si deve firmare con il
proprio nome, cognome e indirizzo completo, altrimenti le lettere non
vengono prese in considerazione), e comunicare a "La nonviolenza e' in
cammino" (e-mail: nbawac at tin.it) di avere scritto al Presidente.

4. MATERIALI. DALLA RELAZIONE CONCLUSIVA DI UN CORSO DI EDUCAZIONE ALLA PACE
[Presentiamo alcuni estratti dalla relazione conclusiva del corso di
educazione alla pace svoltosi presso il liceo scientifico di Orte nell'anno
scolastico 2005-2006]

1. Introduzione
Come gia' negli scorsi anni scolastici il Corso di educazione alla pace
anche durante questo anno scolastico si e' svolto attraverso modalita'
centrate sulla corresponsabilizzazione di tutti i partecipanti, sulla
costante discussione di tutte le proposte di lavoro, sulla ricerca
condivisa, sull'ascolto reciproco di e tra tutte le persone partecipanti.
Come gia' negli scorsi anni scolastici il corso ha imperniato la sua
proposta di lavoro sulla centralita' epistemologica, assiologica e
metodologica della scelta della nonviolenza.
Come gia' negli scorsi anni scolastici il corso ha proposto temi, autori ed
opere fondamentali per una cultura della pace, della solidarieta', della
legalita', della difesa dell'ambiente, del riconoscimento di tutti i diritti
umani a tutti gli esseri umani, dell'interpretazione e gestione nonviolenta
dei conflitti, della valorizzazione delle diverse tradizioni culturali e dei
diversi campi del sapere in una prospettiva globale.
Come gia' negli scorsi anni scolastici il corso ha inteso offrire strumenti
utili ai partecipanti anche per agire comportamenti di pace nella vita
quotidiana e nella trama delle relazioni interpersonali.
Gli elementi che hanno maggiormente caratterizzato in modo peculiare il
corso di educazione alla pace nel presente anno scolastico sono stati i
seguenti:
- particolar attenzione al nesso tra dimensione morale e dimensione
giuridica;
- particolar attenzione ai temi linguistici, ai procedimenti filologici ed
alle metodologie scientifiche di interpretazione della realta storica e
culturale e di costruzione di modalita' relazionali orientate al
riconoscimento dell'altro e alla civile convivenza;
- particolar attenzione alla specifica modalita' comunicativa della parola
poetica come documento e coscienza di esperienze storiche e culturali, e
come strumento espressivo personale; con uno specifico accostamento alle
tecniche e alle esperienze creative, cosi' come alle pratiche filologiche,
esegetiche ed ermeneutiche relative;
- particolar attenzione ai temi dell'educazione civica intrecciati alla
pratica educativa lato sensu, alle sue istituzioni ed ai suoi strumenti.
*
2. Svolgimento
Il corso si e' articolato in 17 incontri pomeridiani con cadenza
abitualmente settimanale...
A questi incontri vanno aggiunti: la partecipazione del coordinatore del
corso all'assemblea d'istituto di dicembre 2005 e la celebrazione della
Giornata della memoria il 27 gennaio 2006.
*
3. Partecipazione
Al corso hanno partecipato 31 studenti, di cui 24 hanno conseguito il
previsto credito formativo...
*
4. Principali attivita' svolte
Premessa: come e' consuetudine del corso, ogni incontro si apre con un giro
di presentazione reciproca e di scambio di idee dei partecipanti, e di
espressione di opinioni sulle proposte di lavoro del giorno formulate dal
coordinatore e da chiunque altri partecipante lo desideri: conseguentemente
si scelgono le attivita' su cui col metodo del consenso si raggiunge
l'accordo unanime dei partecipanti. Analogamente, ogni incontro si conclude
con un giro di opinioni di valutazione del lavoro svolto nel corso della
giornata.
*
I. 17 novembre 2005
- presentazione del corso;
- narrazione e commento del racconto brechtiano dell'italiano emigrato e del
giudice democratico;
- lettura di alcuni articoli della Costituzione della Repubblica Italiana;
- presentazione di Piero Calamandrei e lettura di alcuni suoi testi;
- riflessione sul concetto di giustizia;
- esame della massima "Ama il prossimo tuo come te stesso" (con riferimento
alla riflessione su di essa svolta in vari ambiti culturali in cui e' stata
elaborata - dal confucianesimo, all'ebraismo, al cristianesimo, fino ad
esperienze teoretiche e testimonianze esistenziali contemporanee);
- riflessione sulla preferibilita' etica di subire il male anziche'
infliggerlo (con riferimento alle analisi elaborate da una lunga tradizione
di pensiero che va da Socrate a Gandhi);
- riflessione sul dovere morale di opporsi alla violenza e alla menzogna con
la scelta della nonviolenza e della nonmenzogna.
*
II. 23 novembre 2005
- analisi dei diritti umani negati;
- analisi specifica dell'oppressione di genere;
- riflessione sul comandamento "Non uccidere" come fondamento della
convivenza civile;
- riflessione sul vedere il dolore degli altri;
- visione e interpretazione della Flagellazione di Piero della Francesca;
- visione e interpretazione di Nighthawks di Howard Hopper;
- visione e interpretazione di alcune opere di Georgia O'Keefe;
- visione e interpretazione di alcune opere di Frida Khalo;
- lettura, traduzione e commento di due brani da Ethique et infini di
Emmanuel Levinas;
- lettura, traduzione e commento di Apocalisse, 21, 1-8.
*
III. 30 novembre 2005
- lettura di Giacomo Leopardi, A se' stesso;
- digressione su Saffo, Catullo, Petrarca e la tradizione della poesia
amorosa nella cultura occidentale;
- riflessione sulla scuola;
- esercitazione: gruppi di affinita' e metodo del consenso;
- individuazione col metodo del consenso dei temi di maggior interesse da
approfondire durante il corso.
*
IV. 14 dicembre 2005
- commemorazione di Marco Mariani;
- riflessione sull'oppressione di genere;
- riflessione sulle istituzioni totali;
- riflessione sui diritti umani e sulla Dichiarazione universale dei diritti
umani;
- riflessione sul riconoscimento dei diritti umani nella Costituzione della
Repubblica Italiana;
- lettura di una testimonianza di una donna viterbese reclusa in manicomio;
- esercizio di interpretazione di immagini;
- presentazione di Hannah Arendt;
- presentazione di Simone Weil;
- presentazione di Virginia Woolf;
- presentazione di Simone de Beauvoir;
- presentazione di Christa Wolf;
- lettura, canto e commento di canzoni di Fabrizio De Andre'.
*
* 19 dicembre 2005: assemblea d'istituto
- assemblea dedicata ai problemi della scuola, vi ha preso parte tra i
relatori invitati anche il coordinatore del corso di educazione alla pace.
*
V. 21 dicembre 2005
- ancora un ricordo di Marco Mariani;
- riflessione su Simone Weil;
- riflessione sull'assemblea d'istituto svoltasi il 19 dicembre 2005 ed
approfondimento di alcuni temi in essa emersi:
- le esperienze dei movimenti studenteschi;
- le riforme scolastiche in Italia nel Novecento;
- quesioni di edilizia scolastica e di competenze amministrative.
*
VI. 11 gennaio 2006
- lettura, traduzione e commento dei vv. 11288-12303 del Faust di Goethe;
- commento del distico dantesco "fatti non foste a viver come bruti / ma per
seguir virtute e canoscenza" (Inf., XXVI, 119-120);
- presentazione dell'episodio di Se questo e' un uomo in cui Primo Levi
racconta e traduce il canto dantesco di Ulisse a un compagno di prigionia
nel lager;
- riflessione sul respiro, la voce, la musica, la lentezza;
- presentazione di poetesse: Saffo, Anna Achmatova, Ingeborg Bachmann, Luce
Fabbri;
- lettura di testi di Saffo nelle traduzioni di Salvatore Quasimodo e Manara
Valgimigli.
*
VII. 18 gennaio 2006
- presentazione di Norberto Bobbio;
- presentazione di Aldo Capitini;
- analisi di aspetti fisiologici e psicologici della pratica della lettura
ad alta voce;
- presentazione di Emily Dickinson e lettura e commento di sue poesie.
*
* 27 gennaio: giornata della memoria della Shoah
Incontro mattutino con studenti di varie classi
- presentazione e lettura della legge istitutiva del Giorno della memoria;
- lettura e commento di testi di Primo Levi.
*
VIII. I febbraio 2006
- prosecuzione della riflessione sulla giornata della memoria;
- presentazione di Erasmo da Rotterdam;
- riflessione sulla lettura e sulla scrittura;
- lettura di alcuni testi di Franco Fortini;
- lettura di un brano da un testo di Guenther Anders.
*
IX. 8 febbraio 2006
- presentazione di Martin Luther King;
- lettura di un testo di Ernesto Balducci;
- lettura di alcuni testi di Bertolt Brecht;
- analisi di alcune questioni giuridiche;
- le ragioni giuridiche del ripudio dell'uccidere;
- analisi di alcuni temi relativi all'incontro interculturale;
- alcuni temi fondamentali per una conoscenza storicamente e filologicamente
adeguata dell'Islam;
- riflessione sull'importanza e le modalita' dell'impegno contro la mafia.
*
X. 15 febbraio 2006:
- presentazione di alcuni testi di Aldo Capitini;
- presentazione di alcuni testi di Jean-Marie Muller;
- presentazione e lettura di alcune traduzioni poetiche di Cristina Campo;
- riflessione sulla parabola del circolo scacchistico di Vienna.
*
XI. 22 febbraio 2006:
- presentazione dell'opera poetica di Adrienne Rich;
- presentazione di alcune figure di costruttori e costruttrici di pace;
- esercizio di scrittura: gioco del "fra vent'anni";
- esercizio di scrittura: gioco del "cadavere squisito".
*
XII. I marzo 2006:
- riflessione sul tema dell'opera aperta e la cooperazione del
lettore-esecutore all'opera d'arte;
- presentazione del saggio bibliografico di Enrico Peyretti, Difesa senza
guerra;
- presentazione del saggio della storica Anna Bravo sulla Resistenza civile;
- lettura di un testo di Danilo Dolci su Aldo Capitini e presentazione delle
loro figure;
- esercitazione: composizione di un sonetto.
*
XIII. 8 marzo 2006:
- riflessione sull'8 marzo e sull'oppressione di genere;
- riflessione sull'uso formale e creativo del linguaggio;
- presentazione dell'esperienza dell'Oulipo;
- presentazione e commento di alcuni testi oulipiennes di Italo Calvino;
- lettura, traduzione e commento di Ernesto Cardenal, Oracion por Mariliyn
Monroe;
- lettura e commento di William Shakespeare, Otello, atto III, scena III.
*
XIV. 23 marzo 2006:
- presentazione della rivista "Azione nonviolenta" fondata da Aldo Capitini
nel 1964;
- riflessione sul concetto di nonviolenza (con un esame filologico dei
termini gandhiani desunti dal sanscrito di ahimsa e satyagraha);
- esercitazione sul "Dilemma di Sancho";
- riflessione su logica e morale.
*
XV. 5 aprile 2006: incontro con don Carlo Sansonetti e Lorella Pica sule
esperienze di solidarieta' dell'associazione "Sulla strada" in Guatemala e
Costarica.
*
XVI. 26 aprile 2006: verifiche e definizione della relazione conclusiva.
*
XVII. 3 maggio 2006:
- riflessione sui poteri attribuiti al Presidente della Repubblica Italiana;
- riflessione su questioni di didattica e docimologia nella pratica
scolastica attuale;
- riflessione sulle tecniche della composizione poetica e sulle modalita' di
esecuzione (con analisi specifica di alcuni filoni tradizionali, come quello
della pratica poetica come agone: dal mito greco della tenzone
poetico-musicale di Apollo e Marsia, alle composizioni dialogiche-oppositive
"per le rime", al "contrasto" dei poeti a braccio, alle sfide dei rappers);
- lettura di Dante, Inf., XV.
*
5. Materiali messi a disposizione dei partecipanti
A tutti i partecipanti sono stati messi a disposizione vari testi su cui si
e' di volta in volta lavorato ed ulteriore documentazione ancora.
*
6. Attribuzione del credito formativo
L'attribuzione del credito formativo e' stata effettuata sulla base dei
criteri ormai consolidati costantemente utilizzati anche nei precedenti anni
scolastici e nuovamente esplicitamente confermati...
*
7. Valutazione del corso
Il corso ha ottenuto un adeguato apprezzamento da parte dei partecipanti.
Sono state particolarmente apprezzate: la presentazione di autrici ed autori
precedentemente scarsamente conosciuti o del tutti ignoti; il modo di
lavorare cooperativo e fondato sull'ascolto reciproco, il rispetto per tutte
le opinioni, il metodo del consenso, la costruzione di relazioni di fiducia
e solidarieta'...
*
8. Questa relazione
La presente relazione e' stata stesa... sulla base delle indicazioni emerse
lungo tutti gli incontri (una parte di ciascuno di essi e' stata dedicata
alla riflessione sul corso stesso), ed in particolare sulla base
dell'incontro del 26 aprile 2006, interamente dedicato alla valutazione del
corso.
*
9. Ringraziamenti
Come di consueto si rivolge un grato ringraziamento a tutte le persone che
hano consentito lo svolgimento del corso con la loro partecipazione o
collaborazione...
*
10. Un ricordo
Vogliamo concludere questa sintetica relazione ricordando Marco Mariani,
deceduto nello scorso dicembre, che del corso di educazione alla pace del
liceo scientifico di Orte e' stato fin dal primo anno un amico prezioso e un
collaboratore stupendo per generosita', bonomia, affetto. Alla sua memoria,
alla sua meravigliosa umanita', vogliamo dedicare il nostro lavoro di
quest'anno...

5. RIFLESSIONE. UMBERTO SANTINO: VOCI PER UN DIZIONARIO ANTIMAFIA:
SUBCULTURA
[Dal sito del Centro Impastato (per contatti: via Villa Sperlinga 15, 90144
Palermo, tel. 0916259789, fax: 091348997, e-mail: csdgi at tin.it, sito:
www.centroimpastato.it) riprendiamo il seguente testo pubblicato su
"Narcomafie", n. 21, febbraio 2006. Umberto Santino ha fondato e dirige il
Centro siciliano di documentazione "Giuseppe Impastato" di Palermo. Da
decenni e' uno dei militanti democratici piu' impegnati contro la mafia ed i
suoi complici. E' uno dei massimi studiosi a livello internazionale di
questioni concernenti i poteri criminali, i mercati illegali, i rapporti tra
economia, politica e criminalita'. Tra le opere di Umberto Santino: (a cura
di), L'antimafia difficile,  Centro siciliano di documentazione "Giuseppe
Impastato", Palermo 1989; Giorgio Chinnici, Umberto Santino, La violenza
programmata. Omicidi e guerre di mafia a Palermo dagli anni '60 ad oggi,
Franco Angeli, Milano 1989; Umberto Santino, Giovanni La Fiura, L'impresa
mafiosa. Dall'Italia agli Stati Uniti, Franco Angeli, Milano 1990; Giorgio
Chinnici, Umberto Santino, Giovanni La Fiura, Ugo Adragna, Gabbie vuote.
Processi per omicidio a Palermo dal 1983 al maxiprocesso, Franco Angeli,
Milano 1992 (seconda edizione); Umberto Santino e Giovanni La Fiura, Dietro
la droga. Economie di sopravvivenza, imprese criminali, azioni di guerra,
progetti di sviluppo, Edizioni Gruppo Abele, Torino 1993; La borghesia
mafiosa, Centro siciliano di documentazione "Giuseppe Impastato", Palermo
1994; La mafia come soggetto politico, Centro siciliano di documentazione
"Giuseppe Impastato", Palermo 1994; Casa Europa. Contro le mafie, per
l'ambiente, per lo sviluppo, Centro siciliano di documentazione "Giuseppe
Impastato", Palermo 1994; La mafia interpretata. Dilemmi, stereotipi,
paradigmi, Rubbettino Editore, Soveria Mannelli 1995; Sicilia 102. Caduti
nella lotta contro la mafia e per la democrazia dal 1893 al 1994, Centro
siciliano di documentazione "Giuseppe Impastato", Palermo 1995; La
democrazia bloccata. La strage di Portella della Ginestra e l'emarginazione
delle sinistre, Rubbettino Editore, Soveria Mannelli 1997; Oltre la
legalita'. Appunti per un programma di lavoro in terra di mafie, Centro
siciliano di documentazione "Giuseppe Impastato", Palermo 1997; L'alleanza e
il compromesso. Mafia e politica dai tempi di Lima e Andreotti ai giorni
nostri, Rubbettino Editore, Soveria Mannelli 1997; Storia del movimento
antimafia, Editori Riuniti, Roma 2000; La cosa e il nome. Materiali per lo
studio dei fenomeni premafiosi, Rubbettino, Soveria Mannelli 2000. Su
Umberto Santino cfr. la bibliografia ragionata "Contro la mafia. Una breve
rassegna di alcuni lavori di Umberto Santino" apparsa su questo stesso
foglio nei nn. 931-934]

Nel linguaggio corrente il termine "subcultura" e' usato con una
connotazione negativa, indicando una scarsa o inadeguata dotazione di mezzi
culturali. Nel vocabolario antropologico il termine designa un sottoinsieme
di elementi culturali sia immateriali che materiali - valori, conoscenze,
linguaggi, norme di comportamento, stili di vita, strumenti di lavoro -
elaborato o utilizzato tipicamente da un dato settore o segmento o strato di
una societa': una classe, una comunita' regionale, una minoranza etnica,
un'associazione politica, religiosa, sportiva, una categoria professionale,
un'organizzazione come la burocrazia, l'esercito, una grande azienda, oppure
una comunita' deviante come la malavita di una metropoli o la mafia (Gallino
1983, p. 703).
Entro l'insieme della cultura dominante tale sottoinsieme puo'
caratterizzarsi o come una "variante differenziata o specializzata" o come
"una forma di deviazione o di opposizione, reale o apparente" (ivi). Nel
primo caso il concetto di subcultura applicato al fenomeno mafioso e' troppo
poco determinato (esso significherebbe soltanto che la mafia, come qualsiasi
altro soggetto sociale, ha un suo codice comportamentale, cioe' una sua
propria cultura). Nel secondo caso e' fuorviante, poiche' registra il
fenomeno mafioso come devianza e opposizione, ignorandone gli aspetti che si
fondano sull'interazione con il contesto sociale e istituzionale.
*
Le subculture criminali
Nell'accezione specifica di "subcultura criminale" la letteratura che si e'
sedimentata negli ultimi decenni e' abbastanza nutrita (Santino 1991, pp.
372 ss.; Williams, McShane 1999).
Le formulazioni piu' significative sono le seguenti:
1) gli studi sulla delinquenza a Chicago, in particolare sulla delinquenza
giovanile, e di Sutherland sulla criminalita' dei "colletti bianchi", hanno
messo in luce soprattutto i meccanismi dell'apprendimento e della
comunicazione del comportamento criminale;
2) l'individuazione dei modelli di comportamento, nell'analisi di Albert
Cohen sulla delinquenza giovanile;
3) la teoria dell'anomia (Merton);
4) la teoria integrata della subcultura, che combina aspetti sociologici e
psicologici (Wolfgang e Ferracuti) e l'approccio interdisciplinare negli
studi piu' recenti, orientati verso la produzione di un nuovo paradigma;
5) con riferimento al fenomeno mafioso l'antropologo tedesco Henner Hess ha
parlato di una subcultura condivisa dalla popolazione della Sicilia
occidentale (Hess 1973).
La Scuola di Chicago ha avuto il merito di legare l'analisi dei fenomeni
criminali allo studio del contesto sociale e il criminologo americano Edwin
Sutherland ha studiato in particolare i crimini di soggetti delle classi
dirigenti, andando incontro a censure vistose, come la mancata pubblicazione
dei nomi delle imprese coinvolte in attivita' criminose che solo dopo 34
anni sono stati pubblicati (il libro Withe Collar Crime fu pubblicato nel
1949 ed e' stato ripubblicato integralmente nel 1983). Sutherland fonda la
sua teoria generale del comportamento criminale su due ipotesi:
l'associazione differenziale e la disorganizzazione sociale. Respingendo le
teorie criminologiche basate sui condizionamenti economici e sulle
patologie, individua l'elemento comune a tutte le forme di crimine
nell'apprendimento, cioe' nella trasmissione di comportamenti criminali
dovuta alla frequenza di rapporti con i "maestri del crimine" e sottolinea
il ruolo della societa' che in contraddizione con il diritto formale
favorisce i comportamenti illegali. L'attenzione e' soprattutto puntata sul
mondo degli affari: una vera e propria rivoluzione rispetto allo stereotipo
che guardava unicamente alla criminalita' dei poveri e degli emarginati.
Indirettamente, un contributo notevole a un'analisi dei rapporti tra mafia,
attivita' economiche e centri di potere.
Cohen analizza le subculture come modalita' di adattamento e soluzioni a
problemi di status, cioe' di collocazione sociale. Merton considera l'anomia
come prodotto della "crisi della struttura culturale che si verifica
specialmente allorche' vi e' una forte discrepanza tra norme e scopi
culturali da una parte e le possibilita' strutturate socialmente di agire in
conformita' a quelli" (in Santino 1991, p. 374). I tipi o modelli di
adeguamento alle sollecitazioni derivanti dal combinarsi di fini culturali e
mezzi istituzionali sarebbero cinque: conformita', innovazione, ritualismo,
rinuncia, ribellione. Il comportamento criminale corrisponderebbe al modello
dell'innovazione, che consiste nell'adesione ai fini culturali senza il
rispetto dei mezzi istituzionali.
I criminologi Wolfgang e Ferracuti partono dalla considerazione che il
termine "subcultura" cosi' com'e' usato da antropologi e sociologi e' molto
ambiguo, propongono un modello composito, polimorfico ed escludono
esplicitamente che la mafia contemporanea possa interpretarsi come un
fenomeno subculturale. Essa e' diventata "un sistema di delitti
organizzati", ricorre a una "violenza progettata", come "arma di controllo
sociale ed economico, non dissimile dalla pena di morte nella societa'
organizzata" (ivi, pp. 374 ss.).
Gli studi piu' recenti propendono per un approccio ai fenomeni di
criminalita', in particolare di criminalita' organizzata, sulla base di
modelli teorici complessi, interdisciplinari (ivi, p. 372).
Nell'analisi di Hess l'uso del concetto di subcultura per lo studio della
mafia ha comportato le seguenti implicazioni: 1) il coinvolgimento della
popolazione delle quattro province della Sicilia occidentale nella
subcultura mafiosa; la mafia viene considerata come istituzione di
autosoccorso, e' esclusa l'esistenza di una struttura organizzativa, vengono
ignorate le lotte sviluppatesi in quel territorio, che non hanno raggiunto i
risultati sperati per ragioni sociali e politiche da ricercare nel contesto
locale e nazionale, in cui la mafia era inserita come parte delle classi
dominanti; 2) la distinzione tra una cultura di Stato e una subcultura
mafiosa extrastatuale ignora i rapporti tra mafia e istituzioni, costitutivi
del fenomeno mafioso nella sua concreta funzionalita' ed evoluzione.
*
La cultura mafiosa come transcultura
Per uscire dalle secche in cui finisce con l'approdare il concetto di
subcultura, ho proposto la sua sostituzione con il concetto di
"transcultura", intesa come "percorso trasversale che raccoglie elementi di
varie culture, per cui possono convivere ed alimentarsi reciprocamente
aspetti arcaici come la signoria territoriale e aspetti modernissimi come le
attivita' finanziarie, aspetti subculturali derivanti da codici
associazionistici ed altri aspetti 'postindustriali'. Un concetto dinamico,
aperto a nuovi apporti anche se agganciato a vecchi 'valori',
contraddittorio eppure con una sua capacita' di equilibrio, complesso per
quanto riguarda la collocazione della mafia nel contesto, comprendendo un
ampio ventaglio di possibilita', che vanno dalla compenetrazione alla
complicita', dalla concorrenza al conflitto" (ivi, p. 378).
La definizione di un paradigma adeguato, fondato sul concetto di
transcultura, dovrebbe passare attraverso l'approfondimento di vari aspetti:
1) l'apprendimento, cioe' la trasmissione dei modelli dell'agire mafioso,
dall'uso della violenza alle pratiche di interazione con il contesto
sociale;
2) l'articolazione concreta della transcultura, frutto della combinazione di
molteplici componenti: la visione gerarchica della struttura associativa e
della societa'; l'accettazione dei fini sociali (arricchimento, potere,
successo) e non dei mezzi, accessibili a pochi; la personalizzazione del
conflitto e la sua risoluzione compromissoria o violenta; il ruolo
dell'aggressivita' all'esterno, con l'induzione alla passivita' e
all'omerta'; l'omerta' oggi, con la sua crisi in seguito al coinvolgimento
di esterni nelle attivita' mafiose e al fenomeno del "pentitismo"; lo stato
attuale delle ritualizzazioni, dalle cerimonie di iniziazione al linguaggio;
le distorsioni nella vita quotidiana prodotte dalla presenza della mafia; il
ruolo delle ideologie e delle prassi politiche, in particolare del
meridionalismo e del sicilianismo patriottico, riverniciato anche
recentemente, e il ruolo degli intellettuali e dei mass media;
3) gli effetti sul fenomeno mafioso delle attivita' repressive e delle
attivita' antimafia della societa' civile, produttive di reazioni
all'insegna della sommersione, con la sospensione della violenza eclatante,
o del camuffamento, con l'adozione di slogan e di linguaggi antimafiosi a
copertura di pratiche collusive mai accantonate ("La mafia fa schifo", si
leggeva recentemente su dei manifesti fatti affiggere dal Presidente della
Regione siciliana, sotto processo per favoreggiamento di mafiosi).
*
Cultura siciliana e cultura mafiosa
Il riferimento al sicilianismo ci porta ad analizzare, anche se
schematicamente, il rapporto tra la cultura o transcultura mafiosa e la
"cultura siciliana" nelle sue varianti, antropologico-letteraria
(sicilianita'-sicilitudine) e ideologico-politica (sicilianismo).
C'e' un'immagine che si e' tramandata per secoli, che poggia su una
fantomatica "natura dei siciliani", rappresentati come ineluttabilmente
vocati all'egoismo, all'asocialita', al familismo chiuso e diffidente, al
crimine, per cui la mafia e', e non puo' che essere, inscritta nel loro Dna.
Uno schema che ignora la storia reale, vede la Sicilia come isola
sequestrata dal mondo o come terra di colonizzazione e di conquista e i
siciliani perennemente calpestati dagli stranieri, inchiodati alla
passivita' e alla rassegnazione. Su questa base si fondano visioni come
sicilianita' e sicilitudine, sinonimi di insularita' e di irredimibilita'.
Storicamente e culturalmente la Sicilia piu' che un'isola e' stata un
crocevia, il succedersi delle colonizzazioni si spiega con il fatto che essa
era al centro del Mediterraneo, che per secoli ha rappresentato il cuore
della civilta' occidentale e i siciliani non sono gli eredi degli abitanti
primigeni ma il frutto di una mescolanza di etnie e di culture. Tali visioni
richiamano modelli esistenziali e comportamentali diffusi, fondati
sull'immodificabilita' dello stato di cose esistenti. Si potrebbe parlare di
una sorta di sindrome depressiva di massa, all'insegna dell'alterita' e
dell'inferiorita' ("sicilianite"), facilmente diagnosticabile; capita di
sentire quotidianamente affermazioni come: "i siciliani siamo fatti cosi'",
che sottintendono che tutto quello che accade altrove e' positivo, in ogni
caso "normale", in Sicilia tutto e' negativo e "anormale".
Si appaia allo stereotipo sicilianita'-sicilitudine, lo stereotipo
sicilianista, una vera e propria ideologia mafiosa o filomafiosa, secondo
cui la Sicilia deve tutti i suoi mali all'esterno, allo Stato centrale e
tutti i siciliani dovrebbero unirsi nella richiesta di aiuti, a riparazione
di torti storici e attuali, in varie forme, dai fondi speciali alla
concessione di poteri speciali. Sotto questa bandiera si e' sviluppato in
Sicilia il separatismo, fortemente intriso di interessi mafiosi, ispirato a
un interclassismo che strumentalizzando disagi e bisogni diffusi si e'
sempre risolto a vantaggio dei soggetti dominanti. Storicamente questo
schema, falsamente liberatorio, e' stato incrinato e accantonato dalle
mobilitazioni popolari quando, per esempio con le lotte contadine, hanno
assunto programmi e moduli organizzativi fondati sull'autonomia e non sulla
dipendenza dagli interessi consolidati. Se si vuole parlare di cultura
siciliana, si deve necessariamente riscontrare al suo interno la presenza
dei codici comportamentali mafiosi ma pure quella di idee e pratiche
antimafiose, senza ricorrere nell'un caso e nell'altro a mitizzazioni. Nella
storia della Sicilia c'e' stata e c'e' la mafia e c'e' stata e c'e'
l'antimafia. La realizzazione di un'alternativa concreta deve partire da
questa consapevolezza, al di la' di illazioni generalizzanti e di pessimismi
o ottimismi infondati.
*
Riferimenti bibliografici
- Gallino Luciano, voce Subcultura, in Dizionario di Sociologia, Utet,
Torino 1983, pp. 703-705.
- Hess Henner, Mafia, Laterza, Roma-Bari 1973.
- Santino Umberto, L'omicidio mafioso, in Chinnici Giorgio, Santino Umberto,
La violenza programmata. Omicidi e guerre di mafia a Palermo dagli anni '60
ad oggi, Franco Angeli, Milano 1991, pp. 189-410.
- Sutherland Edwin, Withe Collar Crime, Yale University Press, New Haven -
London 1983; trad. italiana: Il crimine dei colletti bianchi, Giuffre',
Milano 1987.
- Williams Frank, McShane Marylin, Devianza e criminalita', il Mulino,
Bologna 1999.

6. LETTURE. ALESSANDRA DI PIETRO, PAOLA TAVELLA: MADRI SELVAGGE
Alessandra Di Pietro, Paola Tavella, Madri selvagge. Contro la tecnorapina
del corpo femminile, Einaudi, Torino 2006, pp. IV + 188, euro 11,50. Un
libro da leggere, per una discussione necessaria.

7. LETTURE. ELENA LIOTTA: SU ANIMA E TERRA
Elena Liotta, Su anima e terra. Il valore psichico del luogo, Magi, Roma
2005, pp. 424, euro 22. Dei molti preziosi aspetti di questo libro qui
vorremmo segnalare anche il suo essere per cosi' dire una sorta di
risonante - e calda di amicizia, acuta di impressioni - autobiografia,
narrazione di un'esistenza come cammino per molti luoghi - geografici e
culturali - in ognuno facendo meravigliosi incontri. Con contributi di Ali
Rashid, Marcella Fragapane, Elena Angelini, Flavia D'Andreamatteo, Massimo
Buttarini, Massimiliano Scarpelli, Ursula Prameshuber, Riccardo Mondo,
Silvia Tomasi, Luciano Perez, David Peat.

8. RISTAMPE. GUSTAVE FLAUBERT: OPERE
Gustave Flaubert, Opere, Mondadori, Milano 1997 e 2000, 2006, 2 voll. (vol.
primo: Opere 1838-1862, pp. LXXIV + 1558, euro 12,90; vol. secondo: Opere
1863-1880, pp. XXXVI + 1892, euro 12,90), in supplemento a vari periodici
Mondadori. Nella prestigiosa collana dei "Meridiani" una bella, bella
edizione italiana di Flaubert (che, come e' noto, andrebbe letto in
francese, ma in somma delle somme...); ci sia consentito qui dire che per
chi more solito e per dovere d'ufficio deve quotidie leggersi un'infinita'
di testi scritti sovente assai di fretta (ed aggiungeremmo: ed altrettanto
sovente assai di furia), le opere di Flaubert sono un balsamo e una
benedizione: e' come dopo essersi dovuti ingaglioffare a cricca e
tricchetracche finalmente poter indossare i panni reali et curiali eccetera
eccetera (come scriveva - e lo sai ben pur tu, ipocrita lettore mio simile e
fratello - il segretario fiorentino in quella lettera al Vettori).

9. RIEDIZIONI. GISELA BOCK: LE DONNE NELLA STORIA EUROPEA
Gisela Bock, Le donne nella storia europea, Laterza, Roma-Bari 2001, 2006,
pp. VI + 502, euro 11. Scritto nel 2000 per la collana "Fare l'Europa"
(pubblicata in coedizione in piu' lingue da vari prestigiosi editori
europei), questo testo dell'illustre storica e' gia' un classico.

10. DOCUMENTI. LA "CARTA" DEL MOVIMENTO NONVIOLENTO
Il Movimento Nonviolento lavora per l'esclusione della violenza individuale
e di gruppo in ogni settore della vita sociale, a livello locale, nazionale
e internazionale, e per il superamento dell'apparato di potere che trae
alimento dallo spirito di violenza. Per questa via il movimento persegue lo
scopo della creazione di una comunita' mondiale senza classi che promuova il
libero sviluppo di ciascuno in armonia con il bene di tutti.
Le fondamentali direttrici d'azione del movimento nonviolento sono:
1. l'opposizione integrale alla guerra;
2. la lotta contro lo sfruttamento economico e le ingiustizie sociali,
l'oppressione politica ed ogni forma di autoritarismo, di privilegio e di
nazionalismo, le discriminazioni legate alla razza, alla provenienza
geografica, al sesso e alla religione;
3. lo sviluppo della vita associata nel rispetto di ogni singola cultura, e
la creazione di organismi di democrazia dal basso per la diretta e
responsabile gestione da parte di tutti del potere, inteso come servizio
comunitario;
4. la salvaguardia dei valori di cultura e dell'ambiente naturale, che sono
patrimonio prezioso per il presente e per il futuro, e la cui distruzione e
contaminazione sono un'altra delle forme di violenza dell'uomo.
Il movimento opera con il solo metodo nonviolento, che implica il rifiuto
dell'uccisione e della lesione fisica, dell'odio e della menzogna,
dell'impedimento del dialogo e della liberta' di informazione e di critica.
Gli essenziali strumenti di lotta nonviolenta sono: l'esempio, l'educazione,
la persuasione, la propaganda, la protesta, lo sciopero, la
noncollaborazione, il boicottaggio, la disobbedienza civile, la formazione
di organi di governo paralleli.

11. PER SAPERNE DI PIU'
* Indichiamo il sito del Movimento Nonviolento: www.nonviolenti.org; per
contatti: azionenonviolenta at sis.it
* Indichiamo il sito del MIR (Movimento Internazionale della
Riconciliazione), l'altra maggior esperienza nonviolenta presente in Italia:
www.peacelink.it/users/mir; per contatti: mir at peacelink.it,
luciano.benini at tin.it, sudest at iol.it, paolocand at libero.it
* Indichiamo inoltre almeno il sito della rete telematica pacifista
Peacelink, un punto di riferimento fondamentale per quanti sono impegnati
per la pace, i diritti umani, la nonviolenza: www.peacelink.it; per
contatti: info at peacelink.it

LA NONVIOLENZA E' IN CAMMINO

Foglio quotidiano di approfondimento proposto dal Centro di ricerca per la
pace di Viterbo a tutte le persone amiche della nonviolenza
Direttore responsabile: Peppe Sini. Redazione: strada S. Barbara 9/E, 01100
Viterbo, tel. 0761353532, e-mail: nbawac at tin.it

Numero 1300 del 19 maggio 2006

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