La nonviolenza e' in cammino. 1281



LA NONVIOLENZA E' IN CAMMINO

Foglio quotidiano di approfondimento proposto dal Centro di ricerca per la
pace di Viterbo a tutte le persone amiche della nonviolenza
Direttore responsabile: Peppe Sini. Redazione: strada S. Barbara 9/E, 01100
Viterbo, tel. 0761353532, e-mail: nbawac at tin.it

Numero 1281 del 30 aprile 2006

Sommario di questo numero:
1. Grazia Bellini e Flavio Lotti: Il dolore e la solidarieta'
2. Agnese Ginocchio: Il cordoglio e la speranza
3. Riccardo Dello Sbarba: Per Lidia Menapace
4. Giampiero Girardi: Per Lidia Menapace
5. Giorgio Nebbia: Per Lidia Menapace
6. L'enchiridion replicato: otto pratiche proposte per chi meno ha mal
d'accidia
7. Maria G. Di Rienzo: Libere le nonne
8. Cindy Sheehan: La pace prende coraggio
9. Enrico Peyretti: Questa bellissima Cindy
10. Patricia Lombroso intervista Michael Mori
11. Difendere la Costituzione
12. Giuliano Falco: Attivarci per la difesa della Costituzione
13. Adriana Zarri: Un anniversario
14. "Nonviolenza e politica": un convegno a Firenze il 5-7 maggio
15. Riletture: Svetlana Aleksievic, Preghiera per Cernobyl
16. Riletture: Hans Jonas, Il principio responsabilita'
17. Ristampe: Italo Svevo, Romanzi e "Continuazioni"
18. Riedizioni: Giambattista Vico, Opere
19. La "Carta" del Movimento Nonviolento
20. Per saperne di piu'

1. LUTTI. GRAZIA BELLINI E FLAVIO LOTTI: IL DOLORE E LA SOLIDARIETA'
[Dalla Tavola della pace (per contatti: e-mail: segreteria at perlapace.it,
sito: www.tavoladellapace.it) riceviamo e volentieri diffondiamo. Grazia
Bellini e Flavio Lotti sono coordinatori nazionali della Tavola della pace,
il principale network pacifista italiano, che organizza la marcia
Perugia-Assisi]

Ci stringiamo attorno alle famiglie e ai familiari di Nicola Ciardelli, di
Franco Lattanzio e di Carlo De Trizio uccisi oggi in Iraq e di Enrico
Frassinito ferito nello stesso attentato. Il loro dolore e' anche il nostro.
A loro va la solidarieta' nostra, della Tavola della pace e di tutti gli
operatori di pace. Una solidarieta'  sincera rafforzata da un deciso impegno
contro la guerra, il terrorismo e la violenza.
Riflettiamo. L'Iraq e' stato trasformato in un impressionante campo di
battaglia dove la vita, la dignita' e i diritti umani hanno perso ogni
valore. Immense sono le responsabilita' di chi ha scatenato questa guerra e
di coloro che continuano ad alimentarla. Assordante e' il silenzio dei
governi e delle istituzioni internazionali che si dicono "per la pace".
Scandalosa e' l'inazione di coloro che avrebbero i mezzi per intervenire.
Allarmanti sono i proclami di coloro che pretenderebbero di aggiungere altra
guerra alla guerra che continua.
Apriamo gli occhi sulla realta'. L'Italia deve cambiare politica: rompere
ogni complicita' con la guerra e investire, senza indugi, nella difficile,
difficilissima, ricostruzione di una politica di pace che riconsegni davvero
l'Iraq agli iracheni e il Medio Oriente alla pace.  Ritirare i nostri
soldati dall'Iraq, chiamare l'Europa alle proprie responsabilita', ridare
forza all'Onu non sara' che il primo, piccolo, passo.

2. LUTTI. AGNESE GINOCCHIO: IL CORDOGLIO E LA SPERANZA
[Ringraziamo Agnese Ginocchio (per contatti: e-mail:
arcobalenodipace at katamail.com, sito: www.agneseginocchio.it) per questo
intervento. Agnese Ginocchio, "cantautrice per la pace, la nonviolenza,
contro tutte le guerre e le mafie", e' generosamente impegnata in molte
iniziative di pace, di solidarieta', per i diritti umani e la nonviolenza]

Esprimiamo profondo cordoglio e solidarieta' per le vittime della strage di
Nassiriya.
L'Italia che si e' tinta ancora di sangue e di lutto, ora si stringe intorno
alle famiglie delle vittime, per fare memoria di tutte le vittime delle
stragi...
Quanto durera' questo scontro di incivilta'? Quando si riuscira' a scorgere
un raggio di speranza oltre l'abisso, perche' l'alba abbia a sorgere e a
prevalere sopra le tenebre del terrore, dell'implacabile avidita' di
ricchezze e potere che genera l'odio? No, non si possono ne' si potranno mai
giustificare le uccisioni, come non si possono giustificare le guerre.
A voi grandi della terra, a voi politici che governate, chiediamo nel nome
della pace: ritirate le truppe militari dalle zone di guerra prima che sia
troppo tardi! Rispetto, dialogo, riconciliazione, perdono, nonviolenza e
pace: sono queste le uniche "armi" da usare, le uniche risorse che restano
al mondo per il recupero delle coscienze e la rinascita dell'umanita'. Siamo
chiamati tutti alla responsabilita', a non essere complici di omicidi.
Giorno verra' che la giustizia ci chiedera' conto e che dovremo rispondere
di tutte le nostre azioni.
Noi osiamo davvero sperare che mai piu' accadano violenze, stragi e
attentati. Mai piu' guerre. Domani sara' un altro giorno. Domani sorgera' il
sole della speranza e della fratellanza universale senza confini nel segno
dell'arcobaleno. Domani ogni pianto, ogni lacrima e ogni ingiustizia
cesseranno d'esistere e ci sara' pace... Ma e' necessario cominciare a
lavorare gia' ora per il cambiamento di rotta.

3. IL COLLE PIU' ALTO. RICCARDO DELLO SBARBA: PER LIDIA MENAPACE
[Ringraziamo Riccardo Dello Sbarba (per contatti:
r.dello.sbarba at grueneverdi.bz.it) per questo intervento. Riccardo Dello
Sbarba, nato a Volterra (Pisa) nel 1954, residente a Bolzano dal 1988,
docente di ruolo, giornalista professionista. Giornalista al "Manifesto" e a
"Pace e guerra", ha lavorato anche dal 1988 al 1992 al quotidiano "Alto
Adige", dal 1993 al 2001 nel settimanale "ff"; dal 2001 al 2003 e' direttore
editoriale del quotidiano "Il mattino"; e' tuttora editorialista per
l'"Adige" di Trento. Membro del consiglio di amministrazione della
Fondazione Langer, ha curato il volume: Alexander Langer, Scritti sul
Sudtirolo - Aufsaetze zu Suedtirol. Gia' amministratore su nomina della
Regione Toscana del Parco Naturale di S. Rossore, Migliarino e Massaciuccoli
(1986-1988); e' attualmente consigliere provinciale di Bolzano]

Conosco Lidia Menapace da molti anni, l'ho apprezzata per l'impegno, la
coerenza, la profondita' di analisi, la modestia, lo spirito di servizio, la
 disponibilita' a sostenere anche gruppi piccoli e piccolissimi, purche'
dotati di solide ragioni. Mi ha sempre colpito il disinteresse e la
generosita' con cui ha sempre agito senza mai chiedere nulla per se',
lavorando e faticando per un'intera vita dalla parte della giustizia, della
solidarieta', della pace.
Lidia Menapace e' una delle donne che piu' ha contribuito alla nascita e
allo sviluppo del pensiero e della pratica del femminismo in Italia e in
Europa. E' stata una delle voci cristiane piu' autorevoli che fin dalla
meta' degli anni '60 cominciarono a pretendere che fosse preso sul serio il
messaggio evangelico "beati gli ulttimi". E' stata protagonista della
Resistenza, con fermezza e senso di umanita', pacifista anche allora, quando
la guerra sconvolgeva l'Europa e avvelenava anche i cuori piu' gentili. E
oggi e' protagonista del pacifismo italiano ed europeo, portandovi la
coscienza che non puo' esistere pace senza giustizia e che non puo' esservi
giustizia senza la salvaguardia dell'ambiente naturale.
Lidia Menapace e' stata per molti - per me fin dall'adolescenza - maestra di
politica e di pensiero. Con modestia e generosita', ha formato generazioni
di persone oggi impegnate ai massimi livelli della politica del nostro
Paese. Ha alle sue spalle un lunghissimo impegno, restando giovanissima nel
pensiero, nell'azione, nella forza, nella tenacia.
Se una donna cosi' diventasse Presidente della Repubblica, sarebbe la
realizzazione di un sogno meraviglioso.

4. IL COLLE PIU' ALTO. GIAMPIERO GIRARDI: PER LIDIA MENAPACE
[Ringraziamo Giampiero Girardi (per contatti: gia.gira at gmail.com) per questo
intervento. Giampiero Girardi e' animatore di "Franz Jaegerstaetter Italia"
e curatore dell'edizione italiana del libro di Erna Putz su Jaegerstaetter,
autore e curatore di ricerche e pubblicazioni per una cultura della pace,
attivo nella promozione della nonviolenza]

Aderisco alla campagna per proporre Lidia Menapace alla presidenza della
Repubblica, poiche' ne condivido contenuti, metodi, proposte.

5. IL COLLE PIU' ALTO. GIORGIO NEBBIA: PER LIDIA MENAPACE
[Ringraziamo Giorgio Nebbia (per contatti: nebbia at quipo.it) per questo
intervento. Giorgio Nebbia, nato a Bologna nel 1926, docente universitario
di merceologia, gia' parlamentare, impegnato nei movimenti ambientalisti e
pacifisti, e' una delle figure di riferimento della riflessione e
dell'azione ecologista nel nostro paese. Dal sito di Peacelink riprendiamo
la seguente piu' ampia scheda: "Giorgio Nebbia, nato a Bologna nel 1926,
professore ordinario di merceologia dell'Universita' di Bari dal 1959 al
1995, ora professore emerito, e' stato deputato e senatore della sinistra
indipendente. Giorgio Nebbia si e' dedicato all'analisi del ciclo delle
merci, cioe' dei materiali utilizzati e prodotti nel campo delle attivita'
umane, agricole e industriali. Nel settore dell'utilizzazione delle risorse
naturali ha condotto ampie ricerche sull'energia solare, sulla dissalazione
delle acque e ha contribuito all'elaborazione dell'analisi del flusso di
acqua e materiali nell'ambito di bacini idrografici. Nel corso delle sue
ricerche, di ambito nazionale e internazionale, ha studiato il rapporto fra
le attivita' umane e il territorio, con particolare riferimento al
metabolismo delle citta', allo smaltimento dei rifiuti e al loro recupero,
ai consumi di energia. Giorgio Nebbia e' autore di numerosissime
pubblicazioni scientifiche e di alcuni libri divulgativi: L'energia solare e
le sue applicazioni (Feltrinelli); Risorse merci materia (Cacucci); Il
problema dell'acqua (Cacucci); Sete (Editori Riuniti); La merce e i valori.
Per una critica ecologica del capitalismo (Jaca Book). Si e' occupato
inoltre di storia della tecnica ed ha fatto parte di commissioni
parlamentari sulle condizioni di lavoro nell'industria. E' unanimemente
considerato tra i fondatori e i principali esponenti dell'ambientalismo in
Italia". Tra le sue molte pubblicazioni segnaliamo particolarmente: Lo
sviluppo sostenibile, Edizioni cultura della pace, S. Domenico di Fiesole
(Fi) 1991; La merce e i valori. Per una critica ecologica del capitalismo,
Jaca Book, Milano; cfr. anche: Il problema dell'acqua, Cacucci, Bari 1965,
1969; La societa' dei rifiuti, Edipuglia, Bari 1990; Sete, Editori Riuniti,
Roma 1991; Alla ricerca di un'Italia sostenibile, Tam tam libri, Mestre
1997; La violenza delle merci, Tam tam libri, Mestre 1999]

Aderisco alla proposta di eleggere Lidia Menapace alla Presidenza della
Repubblica.

6. MATERIALI. L'ENCHIRIDION REPLICATO: OTTO PRATICHE PROPOSTE PER CHI MENO
HA MAL D'ACCIDIA
[Riproponiamo come forse non disutile il testo di apertura del supplemento
"Kairos" n. 4 di ieri]

"Di questa gioiosa avventura in cui mi avete imbarcato mi piace tutto, il
carattere avventuroso, il gusto, i sentimenti, le idee, anche il forte
valore simbolico, che nessun insuccesso comunque ormai cancella...Mi piace
la forma che ha questa campagna, che non si potrebbe rappresentare ne' con
la piramide di tutte le architetture del potere, ne' con il quadrato delle
strutture militari, ma come il crocchio al mercato, la cerchia al tavolo di
casa o del bar, le allusioni sui bus, insomma con tutte le forrne del
parlare vero, anche occasionale, anche leggero..." (Lidia Menapace)

1. Scrivere lettere ai parlamentari per segnalare loro la proposta di
eleggere Lidia Menapace a Presidente della Repubblica, le ragioni di tale
proposta, i consensi che essa sta ottenendo, e per sollecitare un loro
impegno in tal senso.
Ovviamente occorre che siano lettere scritte con linguaggio adeguato: non
proclami o peggio ancora requisitorie.
Gli indirizzi di posta elettronica di tutti i parlamentari si trovano nel
sito della Camera dei Deputati (www.camera.it) e in quello del Senato della
Repubblica (www.senato.it).
*
2. Scrivere lettere ai consiglieri regionali (come e' noto all'elezione del
Presidente della Repubblica prendono parte oltre a tutti i parlamentari
anche tre rappresentanti per ogni Regione) per segnalare loro la proposta di
eleggere Lidia Menapace a Presidente della Repubblica, le ragioni di tale
proposta, i consensi che essa sta ottenendo, e per sollecitare un loro
impegno in tal senso.
Ovviamente occorre che anche queste  lettere siano scritte con linguaggio
adeguato.
Gli indirizzi di posta elettronica dei consiglieri regionali si trovano
agevolmento nei siti dei relativi Consigli Regionali.
*
3. Scrivere lettere ai mass-media locali e nazionali per segnalare loro
l'appello per l'elezione di Lidia Menapace a Presidente della Repubblica, le
ragioni di tale proposta, i consensi che ha gia' ottenuto, e per sollecitare
che ne diano informazione.
Ovviamente per i mass-media locali o settoriali e' preferibile che vi sia
anche una specificita' locale o settoriale della notizia (ad esempio
l'adesione di persone o associazioni del territorio o del campo di interessi
di riferimento dello specifico giornale, radio, tv, rivista, sito, etc.).
Ed altrettanto ovviamente occorre un linguaggio adeguato: conciso e chiaro;
alle redazioni giornalistiche interessa ricevere notizie, non esercizi di
retorica sia pur la piu' alata.
*
4. Valorizzare le mailing list e i siti nel web per far circolare l'appello
(chiedendo anche, a chi gestisce un sito, se sia possibile che nella home
page di esso sia segnalato l'appello "Per Lidia Menapace Presidente della
Repubblica" con un rinvio ad una piu' ampia notizia e possibilmente anche un
link alla o alle pagine web in cui e' possibile reperire maggiori
informazioni (ad esempio la pagina web da cui si possono raggiungere tutti i
fascicoli di questo notiziario, che e' la seguente:
http://lists.peacelink.it/nonviolenza/maillist.html ).
*
5. Laddove possibile promuovere raccolte di adesioni nei luoghi di lavoro,
di studio, di incontro, di impegno: a tal fine potra' essere utile
predisporre dei volantini da affiggere ove consentito che rechino almeno:
a) un testo sintetico dell'appello (ad esempio: "Ci piacerebbe un Presidente
della Repubblica che avesse fatto la Resistenza. Un Presidente della
Repubblica che avesse fatto la scelta della nonviolenza. Un Presidente della
Repubblica femminista. Una Presidente della Repubblica. Lidia Menapace"):
b) una breve notizia su Lidia (ad esempio: "Lidia Menapace (per contatti:
lidiamenapace at aliceposta.it) e' nata a Novara nel 1924, partecipa alla
Resistenza, e' poi impegnata nel movimento cattolico, pubblica
amministratrice, docente universitaria, fondatrice del "Manifesto"; e' tra
le voci piu' alte e significative della cultura delle donne, dei movimenti
della societa' civile, della nonviolenza in cammino. Nelle elezioni
politiche del 9-10 aprile 2006 e' stata eletta senatrice. La maggior parte
degli scritti e degli interventi di Lidia Menapace e' dispersa in quotidiani
e riviste, atti di convegni, volumi di autori vari; tra i suoi libri cfr. Il
futurismo. Ideologia e linguaggio, Celuc, Milano 1968; L'ermetismo.
Ideologia e linguaggio, Celuc, Milano 1968; (a cura di), Per un movimento
politico di liberazione della donna, Bertani, Verona 1973; La Democrazia
Cristiana, Mazzotta, Milano 1974; Economia politica della differenza
sessuale, Felina, Roma 1987; (a cura di, ed in collaborazione con Chiara
Ingrao), Ne' indifesa ne' in divisa, Sinistra indipendente, Roma 1988; Il
papa chiede perdono: le donne glielo accorderanno?, Il dito e la luna,
Milano 2000; Resiste', Il dito e la luna, Milano 2001; (con Fausto
Bertinotti e Marco Revelli), Nonviolenza, Fazi, Roma 2004");
c) un punto di riferimento locale e come sia contattabile (ad esempio
telefonicamente o per e-mail);
d) l'indicazione di dove trovare ulteriori informazioni (ad esempio la
pagina web - che abbiamo segnalato sopra - che ospita i fascicoli di questo
notiziario, "La nonviolenza e' in cammino", in cui si da' notizia
dell'iniziativa, delle sue ragioni, delle dichiarazioni di adesione fin qui
rese pubbliche).
*
6. Con l'avvertenza di cercar di non sommergerla di richieste, si potrebbe
anche proporre a Lidia Menapace (scrivendole alla sua casella di posta
elettronica, sopra segnalata) di partecipare a iniziative pubbliche (non
necessariamente centrate sulla proposta di elezione al Quirinale, e' ovvio:
con Lidia si possono fare appassionanti incontri su tanti argomenti).
*
7 Ma soprattutto parliamone: con le persone con cui condividiamo opinioni,
esperienze, interessi, impegni; con le persone che riteniamo possano essere
interessate ad avere una Presidente della Repubblica come Lidia; parliamone
guardandoci nei volti e reciprocamente ascoltando le nostre voci.
Una proposta come questa va "elaborata", cioe' meditata e discussa superando
anche alcune frequenti e comprensibili resistenze interiori: in tante e
tanti l'abbiamo pensata come desiderabile, ma non c'e' dubbio che forse
molte e molti esitano ad esprimerla come proposta concreta su cui impegnarsi
praticamente ritenendo che non sia sufficientemente "realistico" che persone
che non appartengono alle gerarchie del palazzo propongano un ragionamento e
un'indicazione per la Presidenza della Repubblica: invece proprio questa
rottura culturale, questa uscita dall'apatia e dalla subalternita', questo
ripudio della rassegnazione, questa presa di parola per una democrazia
partecipata, costituiscono uno degli aspetti piu' interessanti della
proposta.
*
8. Infine: saremo grati a tutte le persone che vorranno comunicarci adesioni
e iniziative affinche' anche sul nostro notiziario si possa darne notizia
(il nostro indirizzo di posta elettronica e': nbawac at tin.it).

7. MONDO. MARIA G. DI RIENZO: LIBERE LE NONNE
[Ringraziamo Maria G. Di Rienzo (per contatti: sheela59 at libero.it) per
questo articolo. Maria G. Di Rienzo e' una delle principali collaboratrici
di questo foglio; prestigiosa intellettuale femminista, saggista,
giornalista, regista teatrale e commediografa, formatrice, ha svolto
rilevanti ricerche storiche sulle donne italiane per conto del Dipartimento
di Storia Economica dell'Universita' di Sidney (Australia); e' impegnata nel
movimento delle donne, nella Rete di Lilliput, in esperienze di solidarieta'
e in difesa dei diritti umani, per la pace e la nonviolenza. Tra le opere di
Maria G. Di Rienzo: con Monica Lanfranco (a cura di), Donne disarmanti,
Edizioni Intra Moenia, Napoli 2003; con Monica Lanfranco (a cura di), Senza
velo. Donne nell'islam contro l'integralismo, Edizioni Intra Moenia, Napoli
2005]

Le diciotto nonne pacifiste statunitensi, processate con l'accusa di aver
bloccato l'entrata al centro di reclutamento militare di Times Square, sono
state giudicate "non colpevoli" all'ultima udienza del processo, giovedi' 27
aprile.
Le donne, la cui eta' va dai 59 ai 91 anni, alcune con bastoni per
camminare, una cieca, e una in carrozzella, hanno ascoltato il giudice Neil
E. Ross spiegare, per un quarto d'ora, che il suo verdetto non era un
giudizio sul comportamento della polizia, o sul messaggio delle attiviste.
Il giudice ha detto che vi era invece la prova che le nonne avevano lasciato
spazio a sufficienza per lasciar passare le persone dentro e fuori il centro
di reclutamento, e percio' erano state arrestate ingiustamente.
Dopo di che, sono risuonate nell'aula le parole: "Non colpevoli". Le nonne
ed i loro sostenitori sono esplose in un applauso, prima di stringere in un
abbraccio gli avvocati Norman Siegel e Earl Ward.
"Ascoltate la nonna, che sa cos'e' meglio", ha detto alla folla in attesa
fuori dal tribunale Joan Wile, la settantaquattrenne presidente
dell'associazione. Dopo di che, le diciotto anziane hanno intonato il loro
inno ufficiale: "Dio aiuti l'America", composto da una nonna dell'Arizona,
Kay Sather, che fa parte di un gruppo simile a Tucson. "Dio, aiuta
l'America", dice il ritornello, "Abbiamo molto bisogno di te, perche' i
nostri capi sono dei bugiardi e stanno facendo impazzire il mondo". Alla
fine del canto, le nonne si sono dichiarate pronte a ricominciare.
"La decisione di oggi", ha commentato l'avvocato Siegel, "dice che il Primo
Emendamento protegge il vostro diritto a protestare pacificamente. Percio':
andate e fatelo!". Le nonne hanno entusiasticamente approvato.

8. TESTIMONIANZE. CINDY SHEEHAN: LA PACE PRENDE CORAGGIO
[Ringraziamo Maria G. Di Rienzo (per contatti: sheela59 at libero.it) per
averci messo a disposizione nella sua traduzione il seguente intervento di
Cindy Sheehan. Cindy Sheehan ha perso il figlio Casey nella guerra in Iraq;
per tutto il mese di agosto e' stata accampata a Crawford, fuori dal ranch
in cui George Bush stava trascorrendo le vacanze, con l'intenzione di
parlargli per chiedergli conto della morte di suo figlio; intorno alla sua
figura e alla sua testimonianza si e' risvegliato negli Stati Uniti un ampio
movimento contro la guerra; e' stato recentemente pubblicato il suo libro
Not One More Mother's Child (Non un altro figlio di madre), disponibile nel
sito www.koabooks.com]

Ho una nuova amica. E' una pacifista di quindici anni che si chiama Ava
Lowery. E' disgustata dalla guerra e dal regime di Bush, ed ha cominciato ad
usare la sua abilita' nel disegnare fumetti per opporsi alla guerra in Iraq.
L'ho notata per la prima volta leggendo un articolo sulla quantita' di
messaggi pieni di odio che vengono inviati al suo sito web per un'animazione
molto significativa. E' una sequenza che spezza il cuore, in cui si vede un
bimbo cantare "Gesu' mi ama", mentre appaiono le immagini di bambini
iracheni morti, feriti, insanguinati e urlanti. Ava voleva mostrare che
Gesu' ama anche i bimbi iracheni, il che e' apparentemente un concetto
minaccioso per la gente la cui religione e' il "bushianesimo".
Per questo ispirato pezzettino di coraggioso "matriottismo", Ava e' divenuta
l'oggetto dell'intenso invio di orripilanti e-mails e di non troppo
sottintese minacce di una punizione fisica. Non appena ho saputo dei suoi
problemi le ho scritto, e lei mi ha telefonato subito, cosi' abbiamo potuto
parlarne.
*
Ancora prima di andare a Crawford l'estate scorsa, sono stata aggredita in
questo modo da numerosi individui che si dichiarano cristiani e proclamano
di star compiendo il lavoro di Dio. Le aggressioni sono ferocemente oscene,
e orribili nella loro rabbia e meschinita'. Ci sono interi siti web dedicati
ad insultare me ed il mio carattere, dove commenti quali "Qualcuno dovrebbe
fare un favore al mondo e sparare in testa a questa cagna" sono comuni.
Durante Camp Casey, dovemmo riferire piu' di una minaccia di morte all'Fbi.
Un commento particolarmente maligno mi fu inviato prima che testimoniassi
davanti al deputato Conyer in giugno. Ricevetti una e-mail da un uomo che mi
augurava che gli altri miei tre figli morissero. Questa gente augura
durissime punizioni ad altra gente che sta solo esercitando il proprio
diritto di parola, mentre la persona responsabile delle morti dei soldati
americani e di innocenti iracheni, la persona che rende orfani i bimbi
iracheni, viene vantata come un buon cristiano.
Dio aiuti chiunque si opponga al regime anti-americano di Bush, che condona
la tortura ed usa armi di distruzione di massa. Dio aiuti chiunque rifiuti
di essere ridotto al silenzio da un governo che commette crimini di guerra e
crimini contro l'umanita'.
Le persone che insultano le ragazze quindicenni e le madri di Gold Star
Families for Peace sono quelle che dovrebbero stare zitte ed essere fermate.
Il dialogo aperto ed onesto dev'essere incoraggiato nella societa' e ad esso
si deve dare il benvenuto, e le nostre differenze, se ci pensate, sono
eclissate da tutto cio' che abbiamo in comune. Ma le aggressioni oscene e
distruttive ad altri esseri umani aggiungono solo violenza ad una societa'
gia' troppo violenta.
*
Ava non sta chiedendo il rovesciamento violento del nostro governo, ne' e'
lei ad essere oscena. Non e' Ava ad aver mandato le nostre truppe in Iraq
sulla via del dolore, condannando la gente dell'Iraq alla morte ed alla
disperazione. Ava sta solo mostrando le immagini create al mondo da Bush e
compagni, e le persone che tentano rozzamente di intimidirla hanno paura
della verita', e dovrebbero vergognarsi di sostenere i criminali che stanno
a Washington, e vergognarsi del modo in cui parlano ad una giovane donna che
sta facendo del suo meglio per rendere il mondo migliore.
Di quanti scandali ha ancora bisogno il 32% della popolazione americana che
ancora sostiene l'assassinio ed il massacro vestiti in giacca e cravatta,
per svegliarsi ed onorare le persone come Ava, invece di aggredirle? Ava e'
una ragazza risoluta e coraggiosa, ed ha bisogno del nostro incoraggiamento
e del nostro affetto. Andate sul suo sito, PeaceTakesCourage.com ("La pace
prende coraggio" - ndt.) e scrivete un commento incoraggiante alla nostra
sorellina nella pace.
Il suo tipo di comportamento ha bisogno di essere sostenuto, emulato e
ricompensato, e vi assicuro che lei sara' una delle prime a ricevere il
Premio per la Pace "Camp Casey" per giovani attivisti. Io rispetto Ava, e
sono orgogliosa di essere sua amica. E' una vera americana, che vuole
crescere in un paese onorevole e giusto. Cio' e' suo diritto, e lei lo sta
reclamando. Spero che sara' d'ispirazione anche a voi.

9. PROFILI. ENRICO PEYRETTI: QUESTA BELLISSIMA CINDY
[Ringraziamo Enrico Peyretti (per contatti: e.pey at libero.it) per questo
intervento. Enrico Peyretti (1935) e' uno dei principali collaboratori di
questo foglio, ed uno dei maestri piu' nitidi della cultura e dell'impegno
di pace e di nonviolenza; ha insegnato nei licei storia e filosofia; ha
fondato con altri, nel 1971, e diretto fino al 2001, il mensile torinese "il
foglio", che esce tuttora regolarmente; e' ricercatore per la pace nel
Centro Studi "Domenico Sereno Regis" di Torino, sede dell'Ipri (Italian
Peace Research Institute); e' membro del comitato scientifico del Centro
Interatenei Studi per la Pace delle Universita' piemontesi, e dell'analogo
comitato della rivista "Quaderni Satyagraha", edita a Pisa in collaborazione
col Centro Interdipartimentale Studi per la Pace; e' membro del Movimento
Nonviolento e del Movimento Internazionale della Riconciliazione; collabora
a varie prestigiose riviste. Tra le sue opere: (a cura di), Al di la' del
"non uccidere", Cens, Liscate 1989; Dall'albero dei giorni, Servitium, Sotto
il Monte 1998; La politica e' pace, Cittadella, Assisi 1998; Per perdere la
guerra, Beppe Grande, Torino 1999; Dov'e' la vittoria?, Il segno dei
Gabrielli, Negarine (Verona) 2005; Esperimenti con la verita'. Saggezza e
politica di Gandhi, Pazzini, Villa Verucchio (Rimini) 2005; e' disponibile
nella rete telematica la sua fondamentale ricerca bibliografica Difesa senza
guerra. Bibliografia storica delle lotte nonarmate e nonviolente, ricerca di
cui una recente edizione a stampa e' in appendice al libro di Jean-Marie
Muller, Il principio nonviolenza, Plus, Pisa 2004 (libro di cui Enrico
Peyretti ha curato la traduzione italiana), e che e stata piu' volte
riproposta anche su questo foglio, da ultimo nei fascicoli 1093-1094; vari
suoi interventi sono anche nei siti: www.cssr-pas.org, www.ilfoglio.org e
alla pagina web http://db.peacelink.org/tools/author.php?l=peyretti Una piu'
ampia bibliografia dei principali scritti di Enrico Peyretti e' nel n. 731
del 15 novembre 2003 di questo notiziario]

Questa bellissima Cindy - bellezza e' la forza di verita' che sprizza dal
suo volto, se pur triste, che ho contemplato da vicino, a Torino, e nella
sua azione tenace - questa Peace Mom, Mamma Pace, che ora mobilita anche le
nonne, come nell'Argentina delle Madres e delle Abuelas, una delle piu'
belle e poderose azioni nonviolente; questa Cindy e' una nuova Martin Luther
King, che ama la vera e buona America, lottando a smascherare la falsa
America del dominio.
Questa nostra Cindy - mi ripeto volentieri - ricrea la politica uccisa dalla
guerra, risuscita la speranza del poter "vivere insieme", popoli e persone,
nelle differenze e nella comunione, nella "convivialita' delle differenze"
(Tonino Bello).
Cindy ha sofferto quanto puo' soffrire una donna a cui il governo del
proprio paese uccide il figlio, spedito in una azione criminale.
Cindy "trasforma la sofferenza in forza", come fece Etty Hillesum e
tantissimi altri oscuri difensori e liberatori di umanita'. Questo lavoro
straziante e' partorire vita. Cindy e' madre piu' di prima. Cindy sollecita
in tutti noi questa possibilita' generatrice di vita.
Vista da vicino e' una donna comunissima, di mezza eta', familiare, sembra
di averla sempre conosciuta, tra i parenti, tra i vicini, senza alcuna posa,
ma le sue parole e i suoi atti dicono verita'. Nulla e' piu' necessario
della verita'. Noi non celebriamo Cindy, noi ci attacchiamo all'umanita'
coraggiosa che lei richiama e incoraggia in tutti noi.

10. DIRITTI UMANI. PATRICIA LOMBROSO INTERVISTA MICHAEL MORI
[Dal quotidiano "Il manifesto" del 27 aprile 2006.
Patricia Lombroso e' corrispondente da New York del quotidiano; ha
pubblicato in volume una raccolta di sue interviste a Noam Chomsky dal 1975
al 2003: Noam Chomsky, Dal Vietnam all'Iraq. Colloqui con Patricia Lombroso,
Manifestolibri, Roma 2003.
Michael Mori e' un generale statunitense incaricato d'ufficio di difendere
uno dei detenuti di Guantanamo]

"A Guantanamo il detenuto australiano David Hicks e' stato nuovamente
rinchiuso in cella d'isolamento. Temiamo seriamente per le conseguenze gia'
gravi del suo stato mentale. Nella sua lista dei prigionieri il Pentagono lo
indica come il terrorista piu' pericoloso: sara' tra i primi a subire questo
'processo inventato' da tribunali militari che operano nella illegalita'
totale. Se, come sostiene Rumsfeld, siamo in guerra e a Guantanamo sono
tutti colpevoli, esigiamo la protezione di diritti garantiti da un tribunale
militare di corte marziale americano (dove professionalmente ho esercitato
per anni) oppure avviamo la procedura civile riconosciuta per qualsiasi
cittadino americano in qualsiasi tribunale nazionale o internazionale".
Cosi' il generale Michael Mori esordisce nell'intervista concessa al
"Manifesto". Assieme ad altri nove legali militari d'ufficio e' stato
incaricato di difendere dieci prigionieri di Guantanamo. Dal 2003 gli
avvocati in uniforme accusano direttamente il segretario alla difesa
Rumsfeld e l'attuale ministro di giustizia Alberto Gonzalez di essere
direttamente responsabili di aver inventato un sistema di tribunali militari
"alla Fujimori".
*
- Patricia Lombroso: Qual e' stata l'ultima volta che si e' recato a
Guantanamo a visitare il suo assistito David Hicks?
- Michael Mori: Sono stato a Camp Delta il mese scorso. Ma presto ci
recheremo d'urgenza per appurare le motivazioni di questa decisione di
rinchiudere nuovamente Hicks in cella d'isolamento.
*
- Patricia Lombroso: Quali le condizioni mentali e fisiche del prigioniero?
- Michael Mori: Decisamente preoccupanti. Sino a quando, nel 2003, non ha
avuto il diritto di assistenza legale, ha vissuto rinchiuso per 16 mesi in
gabbia, in isolamento totale, senza vedere mai la luce del sole. Veniva
interrogato per intere notti, torturato barbaramente, perche' considerato un
talebano australiano. Durante la visita Hicks ha espresso di aver perso la
speranza di poter mai veder la fine di questa tortura infinita.
*
- Patricia Lombroso: David Hicks, australiano ma di madre inglese avrebbe
diritto ad ottenere la cittadinanza inglese. Cosa dice il governo di Londra?
- Michael Mori: La Corte d'appello, in Inghilterra, ha riconosciuto il
diritto di acquisire la cittadinanza e la difesa del governo inglese. Da
mesi Lord Goldsmith ha inoltrato la richiesta al Pentagono per recarsi a
Guantanamo, perche' Hicks presti giuramento per la cittadinanza. Ma il
Pentagono ha posto il veto.
*
- Patricia Lombroso: David Hicks e' uno dei quattro detenuti nei confronti
dei quali e' stato decisa - dalla commissione del tribunale militare -
l'incriminazione per "crimini di guerra". Quali le imputazioni addotte?
- Michael Mori: Il reato di"'cospirazione terroristica" contro il governo
Usa, accusa generalizzata a tutti i detenuti a Guantanamo, tentato omicidio
ed assistenza terroristica al nemico degli Stati Uniti.
*
- Patricia Lombroso: E le prove prodotte dal tribunale?
- Michael Mori: Vorremmo conoscerle anche noi della difesa. Ma in nome della
"sicurezza nazionale" nessuno ha diritto di ottenere la documentazione
segreta per le prove di incriminazione. E' un sistema di tribunale militare
come quello di Fujimori, in Peru'. Nella fase odierna non siamo ancora
giunti alla fase procedurale, perche' attualmente il nostro team legale
militare ha fatto ricorso per provare l'illegalita' totale stto il profilo
giuridico di questi tribunali inventati dal governo americano.
*
- Patricia Lombroso: Lei ritiene come il generale Randall Schmidt che il
segretario alla difesa, Donald Rumsfeld, sia da ritenere "personalmente"
coinvolto nella direttiva delle tecniche di tortura a Guantanamo?
- Michael Mori: Purtroppo mi e' proibito parlare di questo. Ma la
commissione del tribunale militare di Guantanamo venne creata dal Pentagono
e da un gruppo di persone il cui unico interesse era quello dell'esecuzione
di condanne arbitrarie per tutti coloro che erano stati incarcerati a
Guantanamo. Creata dal segretario alla difesa Donald Rumsfeld e dai legali
della Casa Bianca Alberto Gonzales (attuale ministro della giustizia) e  Yoo
(invitato alla universita' di Trento questo semestre). Costoro hanno redatto
i cosiddetti "memorandum della tortura" per le due prigioni di Abu Ghraib, a
Baghdad, e Guantanamo, a Cuba. Questo sistema "alla Fujimori" venne creato
da coloro che hanno dettato tutti i criteri e le tecniche di tortura
eseguite dal generale Jeffrey Miller.

11. APPELLI. DIFENDERE LA COSTITUZIONE
[Da varie persone amiche riceviamo e volentieri diffondiamo il seguente
appello (alcuni punti del quale ci sembrano deboli, subalterni e
discutibili, ma che ovviamente e' condivisibile nella sua richiesta di
fondo: difendere la Costituzione della Repubblica Italiana, sconfiggere il
golpe tentato dalla coalizione berlusconiana)]

Noi sottoscritti esprimiamo la nostra profonda inquietudine per la
situazione del paese, come e' mostrata dal risultato elettorale di aprile, e
come si presenta in questi giorni.
La divisione in cui si e' venuto a trovare il paese e' artificiale e non
corrisponde alla ricchezza e varieta' di posizioni politiche, culturali,
ideali che in esso esistono.
Il 25-26 giugno si deve votare per cancellare gravissime modifiche della
Costituzione, approvate a colpi di maggioranza dalle destre e per salvare la
Costituzione antifascista, ma dovremo farlo contro tutte le televisioni, che
sono in mano alla destra e non garantiscono una corretta informazione.
Dunque avremo grandi difficolta' a raggiungere, con i nostri argomenti,
grandissime masse popolari.
Che, a loro volta, saranno bersaglio di una massiccia campagna di
disinformazione e di demolizione dei valori democratici, costruita sulla
menzogna, sull'ignoranza e sulla manipolazione.
La campagna elettorale appena conclusa e' li' a dimostrarci che una tale
operazione puo' avere successo. Basterebbero pochi voti per privarci dei
valori della convivenza civile scritti nella Costituzione, e per dare alla
destra l'occasione di una rivincita di tali proporzioni da mettere a
repentaglio, addirittura, la prosecuzione del governo di centrosinistra
appena - si spera - insediato.
Per questo lanciamo l'allarme:
1) Perche' l'Italia democratica non si culli nella falsa idea che la
vittoria sia gia' acquisita.
2) Perche' non si perda tempo e si mobilitino tutte le forze a disposizione
per una battaglia che sara' decisiva per il destino del paese.
3) Perche' ci si organizzi in una grande iniziativa popolare che costringa
all'onesta' le televisioni pubbliche e private, e le sottoponga a un vasto
controllo democratico e popolare.
4) Perche', contro e a dispetto delle menzogne che comunque rischiamo di
sentire dalle televisioni, tutti si mobilitono per raccogliere il consenso
dei milioni di cittadini che credono nella democrazia.
Per discutere, insieme, sui modi, i mezzi, le forme di questa mobilitazione,
vi invitiamo a partecipare a un incontro nazionale, a Roma il 7 maggio
mattina (in luogo che sara' comunicato successivamente), in vista di una
grande manifestazione nazionale democratica e antifascista da convocare per
il 2 giugno, in piazza San Giovanni.
Confidiamo nel sostegno a questo appello, nella sua larga diffusione, nella
vostra partecipazione in quest'ora grave per l'Italia. L'esito di questa
crisi, che non ha precedenti nella storia repubblicana, dipende da ciascuno
di noi.
*
Primi firmatari: Giulietto Chiesa, Tana De Zulueta, Sabina Guzzanti, Raniero
La Valle, Roberto Natale, Diego Novelli, Achille Occhetto, Franco Ottaviano,
Lidia Ravera, Roberto Seghetti, Edoardo Schiazza, Francesco Sylos Labini,
Marco Travaglio, Elio Veltri.
Le firme in calce a questo testo sono il frutto di un primo incontro.
Le adesioni sono aperte. Si prega di inviarle, provvisoriamente, su uno dei
seguenti indirizzi mail:
- presidenza at ilcantiere.org
- perunaltratv at gmail.com
- organizzazione at megachip.info
Successivamente sara' reso noto l'indirizzo e-mail di un sito appositamente
dedicato, che servira' alla raccolta di firme ma anche alla organizzazione
degli eventi.

12. RIFLESSIONE. GIULIANO FALCO: ATTIVARCI PER LA DIFESA DELLA COSTITUZIONE
[Ringraziamo Giuliano Falco (per contatti: giulianofalco at libero.it) per
questo intervento. Giuliano Falco, nato nel 1958, impegnato per i dritti, la
solidarieta', la convivenza, la pace, e' insegnante di sostegno per scelta e
promuove iniziative volte a migliorare l'inserimento e l'integrazione delle
persone diversamente abili e degli alunni stranieri; opera altresi'
nell'ambito dell'intercultura, favorendo processi di convivenza con le
comunita' straniere nella zona di Albenga dove vive e lavora; ha fondato e
dirigo un centro a questi fini; cultore di archeologia, ha realizzato un
percorso per non vedenti all'interno del Civico Museo Storico Archeologico
di Savona; collabora con diversi siti e fa parte della redazione del Didaweb
(www.didaweb.net), un portale che lavora per una "scuola come territorio di
incontro tra le culture, per la condivisione dei diritti e la valorizzazione
delle differenze"]

Occorre attivarci per la difesa della Costituzione, nata dalla Resistenza,
in vista del referendum contro la devolution.
La vittoria non e' scontata e la posta in gioco e' alta.
Dopo il recente risultato elettorale, dobbiamo ricostruire il tessuto
sociale del nostro paese. Un'Italia solidale e un ambiente migliore per
tutti.
Mobilitiamoci: coinvolgiamo parenti amici e conoscenti; sul posto di lavoro,
dove viviamo... Occorre bocciare la riforma costituzionale voluta dalla
destra.

13. RIFLESSIONE. ADRIANA ZARRI: UN ANNIVERSARIO
[Dal quotidiano "Il manifesto" del 23 aprile 2006. Adriana Zarri, nata a S.
Lazzaro di Savena nel 1919, e' teologa e saggista. Tra le sue opere
segnaliamo almeno: Nostro Signore del deserto, Cittadella, Assisi; Erba
della mia erba, Cittadella, Assisi; Dodici lune, Camunia, Milano; Il figlio
perduto, La Piccola, Celleno]

A un anno esatto dalla sua elezione, papa Ratzinger e' oggetto di analisi e
di discussioni. Discutiamone anche noi. Di questo papa diro' quel che mi
piace e quel che non mi piace.
Mi piace il suo rifarsi al Concilio, anche se non si sa con quanta adesione
e convinzione. Sul piano piu' strettamente personale mi piace il suo amore
per la musica. Un papa che, nelle ore di riposo, anziche' la solita
passeggiata nei giardini vaticani, si siede al pianoforte, e' un fatto
insolito e molto positivo. Mi piace che, sempre nelle ore di riposo, si
prenda in braccio un gatto: cosa che me lo fa sentire molto prossimo; e
sara' una delle poche volte che mi trovo in sintonia con un papa. Se
vogliamo scendere ad un piano ancora piu' modesto, mi piacciono i suoi
capelli bianchi, lievi e sottili come un soffio che, forse con scarsa
reverenza, danzano attorno alla sua papalina.
Invece non mi piace il suo puntiglio nel ribadire certe norme che sappiamo
benissimo, anche senza le sue ripetizioni. E non mi e' affatto piaciuta
l'indulgenza concessa ai giovani pellegrini in terra tedesca: proprio la'
dove, a causa delle indulgenze, si e' divisa la chiesa. Ma quella delle
indulgenze e' una mania (o un errore) dura a morire; e i poveri fedeli se le
sentono fioccare addosso, anche se molti non vorrebbero. E poi il teatrino
della domenica di Pasqua con gli auguri in un numero sterminato di lingue
(c'e' chi le ha contate, e la cifra e' elevatissima: decine e decine).
Speravo che questo malvezzo terminasse e invece no: continua; e il solo
scopo e quello di un grande trionfalismo ecclesiale. Quasi a dire: quanto
siamo diffusi, fin dove arriviamo! Ma basta arrivare, con gli auguri, in
paesi lontani o non e' meglio arrivare, con l'amore, piu' vicino: dentro al
cuore dell'uomo?

14. INCONTRI. "NONVIOLENZA E POLITICA": UN CONVEGNO A FIRENZE IL 5-7 MAGGIO

Si svolgera' a Firenze dal 5 al 7 maggio il convegno su "Nonviolenza e
politica" promosso dal Movimento Nonviolento.
Per informazioni: tel. 0458009803, e-mail: redazione at nonviolenti.org, sito:
www.nonviolenti.org

15. RILETTURE. SVETLANA ALEKSIEVIC: PREGHIERA PER CERNOBYL
Svetlana Aleksievic, Preghiera per Cernobyl, Edizioni e/o, Roma 2002, 2004,
pp. 360, euro 8,50. A nostra conoscenza la piu' intensa testimonianza corale
sulla tragedia di Cernobyl, un libro che e' indispensabile aver letto.

16. RILETTURE. HANS JONAS: IL PRINCIPIO RESPONSABILITA'
Hans Jonas, Il principio responsabilita'. Un'etica per la civilta'
tecnologica, Einaudi, Torino 199é, 1993, pp. XXXII + 292, lire 34.000. Uno
dei capolavori della riflessione morale contemporanea, non ti stancheresti
mai di rileggerlo.

17. RISTAMPE. ITALO SVEVO: ROMANZI E "CONTINUAZIONI"
Italo Svevo, Romanzi e "Continuazioni", Mondadori, Milano 2004, 2006, pp.
CXXXVI + 1808, euro 12,90 (in suppl. a vari periodici Mondadori). E'
l'eccellente edizione critica dei capolavori di Svevo diretta da Mario
Lavagetto con apparati e commento di Nunzia Palmieri e Fabio Vittorini. E'
una reduplicata felicita' poter rileggere i romanzi di Svevo - che sul cuore
degli uomini e del mondo ci hanno insegnato molto piu' di tanti paludati
trattati e calligrafie preziose, e nutrono l'animo come la Bibbia e i
tragici greci - in un capolavoro di rigore ermeneutico e filologico.
Vivissimamente raccomandiamo il volume ad ogni persona di retto sentire e di
volonta' buona.

18. RIEDIZIONI. GIAMBATTISTA VICO: OPERE
Giambattista Vico, Opere, Biblioteca Treccani - Il Sole 24 ore, Milano 2006,
pp. XXXIV + 688, euro 12,90. Dalla classica Letteratura Italiana Ricciardi
una selezione degli scritti del filosofo napoletano a cura di Fausto
Nicolini comprendente l'autobiografia, il De antiquissima italorum sapientia
(nella sola traduzione italiana, di Nicolini), e la Scienza nuova del 1744.
Vico ti commuove e ti sorprende sempre. Vi senti la persona che cerca, che
lotta, che chiama all'impegno comune; vi senti la persona che esorta al
riconoscimento che vi e' una sola umanita', alla solidarieta' di tutte e
tutti, alla gratitudine che non si estingue, alla tensione eroica alla
verita' che si da' solo nel fare il bene, nell'attrito e nel disvelamento
dell'impresa storica. Senza illusioni, e quindi ancor piu' generosa. Senza
presunzioni, e quindi ancor piu' profonda.

19. DOCUMENTI. LA "CARTA" DEL MOVIMENTO NONVIOLENTO
Il Movimento Nonviolento lavora per l'esclusione della violenza individuale
e di gruppo in ogni settore della vita sociale, a livello locale, nazionale
e internazionale, e per il superamento dell'apparato di potere che trae
alimento dallo spirito di violenza. Per questa via il movimento persegue lo
scopo della creazione di una comunita' mondiale senza classi che promuova il
libero sviluppo di ciascuno in armonia con il bene di tutti.
Le fondamentali direttrici d'azione del movimento nonviolento sono:
1. l'opposizione integrale alla guerra;
2. la lotta contro lo sfruttamento economico e le ingiustizie sociali,
l'oppressione politica ed ogni forma di autoritarismo, di privilegio e di
nazionalismo, le discriminazioni legate alla razza, alla provenienza
geografica, al sesso e alla religione;
3. lo sviluppo della vita associata nel rispetto di ogni singola cultura, e
la creazione di organismi di democrazia dal basso per la diretta e
responsabile gestione da parte di tutti del potere, inteso come servizio
comunitario;
4. la salvaguardia dei valori di cultura e dell'ambiente naturale, che sono
patrimonio prezioso per il presente e per il futuro, e la cui distruzione e
contaminazione sono un'altra delle forme di violenza dell'uomo.
Il movimento opera con il solo metodo nonviolento, che implica il rifiuto
dell'uccisione e della lesione fisica, dell'odio e della menzogna,
dell'impedimento del dialogo e della liberta' di informazione e di critica.
Gli essenziali strumenti di lotta nonviolenta sono: l'esempio, l'educazione,
la persuasione, la propaganda, la protesta, lo sciopero, la
noncollaborazione, il boicottaggio, la disobbedienza civile, la formazione
di organi di governo paralleli.

20. PER SAPERNE DI PIU'
* Indichiamo il sito del Movimento Nonviolento: www.nonviolenti.org; per
contatti: azionenonviolenta at sis.it
* Indichiamo il sito del MIR (Movimento Internazionale della
Riconciliazione), l'altra maggior esperienza nonviolenta presente in Italia:
www.peacelink.it/users/mir; per contatti: mir at peacelink.it,
luciano.benini at tin.it, sudest at iol.it, paolocand at libero.it
* Indichiamo inoltre almeno il sito della rete telematica pacifista
Peacelink, un punto di riferimento fondamentale per quanti sono impegnati
per la pace, i diritti umani, la nonviolenza: www.peacelink.it; per
contatti: info at peacelink.it

LA NONVIOLENZA E' IN CAMMINO

Foglio quotidiano di approfondimento proposto dal Centro di ricerca per la
pace di Viterbo a tutte le persone amiche della nonviolenza
Direttore responsabile: Peppe Sini. Redazione: strada S. Barbara 9/E, 01100
Viterbo, tel. 0761353532, e-mail: nbawac at tin.it

Numero 1281 del 30 aprile 2006

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