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La nonviolenza e' in cammino. 1281
- Subject: La nonviolenza e' in cammino. 1281
- From: "Centro di ricerca per la pace" <nbawac at tin.it>
- Date: Sun, 30 Apr 2006 00:06:44 +0200
LA NONVIOLENZA E' IN CAMMINO Foglio quotidiano di approfondimento proposto dal Centro di ricerca per la pace di Viterbo a tutte le persone amiche della nonviolenza Direttore responsabile: Peppe Sini. Redazione: strada S. Barbara 9/E, 01100 Viterbo, tel. 0761353532, e-mail: nbawac at tin.it Numero 1281 del 30 aprile 2006 Sommario di questo numero: 1. Grazia Bellini e Flavio Lotti: Il dolore e la solidarieta' 2. Agnese Ginocchio: Il cordoglio e la speranza 3. Riccardo Dello Sbarba: Per Lidia Menapace 4. Giampiero Girardi: Per Lidia Menapace 5. Giorgio Nebbia: Per Lidia Menapace 6. L'enchiridion replicato: otto pratiche proposte per chi meno ha mal d'accidia 7. Maria G. Di Rienzo: Libere le nonne 8. Cindy Sheehan: La pace prende coraggio 9. Enrico Peyretti: Questa bellissima Cindy 10. Patricia Lombroso intervista Michael Mori 11. Difendere la Costituzione 12. Giuliano Falco: Attivarci per la difesa della Costituzione 13. Adriana Zarri: Un anniversario 14. "Nonviolenza e politica": un convegno a Firenze il 5-7 maggio 15. Riletture: Svetlana Aleksievic, Preghiera per Cernobyl 16. Riletture: Hans Jonas, Il principio responsabilita' 17. Ristampe: Italo Svevo, Romanzi e "Continuazioni" 18. Riedizioni: Giambattista Vico, Opere 19. La "Carta" del Movimento Nonviolento 20. Per saperne di piu' 1. LUTTI. GRAZIA BELLINI E FLAVIO LOTTI: IL DOLORE E LA SOLIDARIETA' [Dalla Tavola della pace (per contatti: e-mail: segreteria at perlapace.it, sito: www.tavoladellapace.it) riceviamo e volentieri diffondiamo. Grazia Bellini e Flavio Lotti sono coordinatori nazionali della Tavola della pace, il principale network pacifista italiano, che organizza la marcia Perugia-Assisi] Ci stringiamo attorno alle famiglie e ai familiari di Nicola Ciardelli, di Franco Lattanzio e di Carlo De Trizio uccisi oggi in Iraq e di Enrico Frassinito ferito nello stesso attentato. Il loro dolore e' anche il nostro. A loro va la solidarieta' nostra, della Tavola della pace e di tutti gli operatori di pace. Una solidarieta' sincera rafforzata da un deciso impegno contro la guerra, il terrorismo e la violenza. Riflettiamo. L'Iraq e' stato trasformato in un impressionante campo di battaglia dove la vita, la dignita' e i diritti umani hanno perso ogni valore. Immense sono le responsabilita' di chi ha scatenato questa guerra e di coloro che continuano ad alimentarla. Assordante e' il silenzio dei governi e delle istituzioni internazionali che si dicono "per la pace". Scandalosa e' l'inazione di coloro che avrebbero i mezzi per intervenire. Allarmanti sono i proclami di coloro che pretenderebbero di aggiungere altra guerra alla guerra che continua. Apriamo gli occhi sulla realta'. L'Italia deve cambiare politica: rompere ogni complicita' con la guerra e investire, senza indugi, nella difficile, difficilissima, ricostruzione di una politica di pace che riconsegni davvero l'Iraq agli iracheni e il Medio Oriente alla pace. Ritirare i nostri soldati dall'Iraq, chiamare l'Europa alle proprie responsabilita', ridare forza all'Onu non sara' che il primo, piccolo, passo. 2. LUTTI. AGNESE GINOCCHIO: IL CORDOGLIO E LA SPERANZA [Ringraziamo Agnese Ginocchio (per contatti: e-mail: arcobalenodipace at katamail.com, sito: www.agneseginocchio.it) per questo intervento. Agnese Ginocchio, "cantautrice per la pace, la nonviolenza, contro tutte le guerre e le mafie", e' generosamente impegnata in molte iniziative di pace, di solidarieta', per i diritti umani e la nonviolenza] Esprimiamo profondo cordoglio e solidarieta' per le vittime della strage di Nassiriya. L'Italia che si e' tinta ancora di sangue e di lutto, ora si stringe intorno alle famiglie delle vittime, per fare memoria di tutte le vittime delle stragi... Quanto durera' questo scontro di incivilta'? Quando si riuscira' a scorgere un raggio di speranza oltre l'abisso, perche' l'alba abbia a sorgere e a prevalere sopra le tenebre del terrore, dell'implacabile avidita' di ricchezze e potere che genera l'odio? No, non si possono ne' si potranno mai giustificare le uccisioni, come non si possono giustificare le guerre. A voi grandi della terra, a voi politici che governate, chiediamo nel nome della pace: ritirate le truppe militari dalle zone di guerra prima che sia troppo tardi! Rispetto, dialogo, riconciliazione, perdono, nonviolenza e pace: sono queste le uniche "armi" da usare, le uniche risorse che restano al mondo per il recupero delle coscienze e la rinascita dell'umanita'. Siamo chiamati tutti alla responsabilita', a non essere complici di omicidi. Giorno verra' che la giustizia ci chiedera' conto e che dovremo rispondere di tutte le nostre azioni. Noi osiamo davvero sperare che mai piu' accadano violenze, stragi e attentati. Mai piu' guerre. Domani sara' un altro giorno. Domani sorgera' il sole della speranza e della fratellanza universale senza confini nel segno dell'arcobaleno. Domani ogni pianto, ogni lacrima e ogni ingiustizia cesseranno d'esistere e ci sara' pace... Ma e' necessario cominciare a lavorare gia' ora per il cambiamento di rotta. 3. IL COLLE PIU' ALTO. RICCARDO DELLO SBARBA: PER LIDIA MENAPACE [Ringraziamo Riccardo Dello Sbarba (per contatti: r.dello.sbarba at grueneverdi.bz.it) per questo intervento. Riccardo Dello Sbarba, nato a Volterra (Pisa) nel 1954, residente a Bolzano dal 1988, docente di ruolo, giornalista professionista. Giornalista al "Manifesto" e a "Pace e guerra", ha lavorato anche dal 1988 al 1992 al quotidiano "Alto Adige", dal 1993 al 2001 nel settimanale "ff"; dal 2001 al 2003 e' direttore editoriale del quotidiano "Il mattino"; e' tuttora editorialista per l'"Adige" di Trento. Membro del consiglio di amministrazione della Fondazione Langer, ha curato il volume: Alexander Langer, Scritti sul Sudtirolo - Aufsaetze zu Suedtirol. Gia' amministratore su nomina della Regione Toscana del Parco Naturale di S. Rossore, Migliarino e Massaciuccoli (1986-1988); e' attualmente consigliere provinciale di Bolzano] Conosco Lidia Menapace da molti anni, l'ho apprezzata per l'impegno, la coerenza, la profondita' di analisi, la modestia, lo spirito di servizio, la disponibilita' a sostenere anche gruppi piccoli e piccolissimi, purche' dotati di solide ragioni. Mi ha sempre colpito il disinteresse e la generosita' con cui ha sempre agito senza mai chiedere nulla per se', lavorando e faticando per un'intera vita dalla parte della giustizia, della solidarieta', della pace. Lidia Menapace e' una delle donne che piu' ha contribuito alla nascita e allo sviluppo del pensiero e della pratica del femminismo in Italia e in Europa. E' stata una delle voci cristiane piu' autorevoli che fin dalla meta' degli anni '60 cominciarono a pretendere che fosse preso sul serio il messaggio evangelico "beati gli ulttimi". E' stata protagonista della Resistenza, con fermezza e senso di umanita', pacifista anche allora, quando la guerra sconvolgeva l'Europa e avvelenava anche i cuori piu' gentili. E oggi e' protagonista del pacifismo italiano ed europeo, portandovi la coscienza che non puo' esistere pace senza giustizia e che non puo' esservi giustizia senza la salvaguardia dell'ambiente naturale. Lidia Menapace e' stata per molti - per me fin dall'adolescenza - maestra di politica e di pensiero. Con modestia e generosita', ha formato generazioni di persone oggi impegnate ai massimi livelli della politica del nostro Paese. Ha alle sue spalle un lunghissimo impegno, restando giovanissima nel pensiero, nell'azione, nella forza, nella tenacia. Se una donna cosi' diventasse Presidente della Repubblica, sarebbe la realizzazione di un sogno meraviglioso. 4. IL COLLE PIU' ALTO. GIAMPIERO GIRARDI: PER LIDIA MENAPACE [Ringraziamo Giampiero Girardi (per contatti: gia.gira at gmail.com) per questo intervento. Giampiero Girardi e' animatore di "Franz Jaegerstaetter Italia" e curatore dell'edizione italiana del libro di Erna Putz su Jaegerstaetter, autore e curatore di ricerche e pubblicazioni per una cultura della pace, attivo nella promozione della nonviolenza] Aderisco alla campagna per proporre Lidia Menapace alla presidenza della Repubblica, poiche' ne condivido contenuti, metodi, proposte. 5. IL COLLE PIU' ALTO. GIORGIO NEBBIA: PER LIDIA MENAPACE [Ringraziamo Giorgio Nebbia (per contatti: nebbia at quipo.it) per questo intervento. Giorgio Nebbia, nato a Bologna nel 1926, docente universitario di merceologia, gia' parlamentare, impegnato nei movimenti ambientalisti e pacifisti, e' una delle figure di riferimento della riflessione e dell'azione ecologista nel nostro paese. Dal sito di Peacelink riprendiamo la seguente piu' ampia scheda: "Giorgio Nebbia, nato a Bologna nel 1926, professore ordinario di merceologia dell'Universita' di Bari dal 1959 al 1995, ora professore emerito, e' stato deputato e senatore della sinistra indipendente. Giorgio Nebbia si e' dedicato all'analisi del ciclo delle merci, cioe' dei materiali utilizzati e prodotti nel campo delle attivita' umane, agricole e industriali. Nel settore dell'utilizzazione delle risorse naturali ha condotto ampie ricerche sull'energia solare, sulla dissalazione delle acque e ha contribuito all'elaborazione dell'analisi del flusso di acqua e materiali nell'ambito di bacini idrografici. Nel corso delle sue ricerche, di ambito nazionale e internazionale, ha studiato il rapporto fra le attivita' umane e il territorio, con particolare riferimento al metabolismo delle citta', allo smaltimento dei rifiuti e al loro recupero, ai consumi di energia. Giorgio Nebbia e' autore di numerosissime pubblicazioni scientifiche e di alcuni libri divulgativi: L'energia solare e le sue applicazioni (Feltrinelli); Risorse merci materia (Cacucci); Il problema dell'acqua (Cacucci); Sete (Editori Riuniti); La merce e i valori. Per una critica ecologica del capitalismo (Jaca Book). Si e' occupato inoltre di storia della tecnica ed ha fatto parte di commissioni parlamentari sulle condizioni di lavoro nell'industria. E' unanimemente considerato tra i fondatori e i principali esponenti dell'ambientalismo in Italia". Tra le sue molte pubblicazioni segnaliamo particolarmente: Lo sviluppo sostenibile, Edizioni cultura della pace, S. Domenico di Fiesole (Fi) 1991; La merce e i valori. Per una critica ecologica del capitalismo, Jaca Book, Milano; cfr. anche: Il problema dell'acqua, Cacucci, Bari 1965, 1969; La societa' dei rifiuti, Edipuglia, Bari 1990; Sete, Editori Riuniti, Roma 1991; Alla ricerca di un'Italia sostenibile, Tam tam libri, Mestre 1997; La violenza delle merci, Tam tam libri, Mestre 1999] Aderisco alla proposta di eleggere Lidia Menapace alla Presidenza della Repubblica. 6. MATERIALI. L'ENCHIRIDION REPLICATO: OTTO PRATICHE PROPOSTE PER CHI MENO HA MAL D'ACCIDIA [Riproponiamo come forse non disutile il testo di apertura del supplemento "Kairos" n. 4 di ieri] "Di questa gioiosa avventura in cui mi avete imbarcato mi piace tutto, il carattere avventuroso, il gusto, i sentimenti, le idee, anche il forte valore simbolico, che nessun insuccesso comunque ormai cancella...Mi piace la forma che ha questa campagna, che non si potrebbe rappresentare ne' con la piramide di tutte le architetture del potere, ne' con il quadrato delle strutture militari, ma come il crocchio al mercato, la cerchia al tavolo di casa o del bar, le allusioni sui bus, insomma con tutte le forrne del parlare vero, anche occasionale, anche leggero..." (Lidia Menapace) 1. Scrivere lettere ai parlamentari per segnalare loro la proposta di eleggere Lidia Menapace a Presidente della Repubblica, le ragioni di tale proposta, i consensi che essa sta ottenendo, e per sollecitare un loro impegno in tal senso. Ovviamente occorre che siano lettere scritte con linguaggio adeguato: non proclami o peggio ancora requisitorie. Gli indirizzi di posta elettronica di tutti i parlamentari si trovano nel sito della Camera dei Deputati (www.camera.it) e in quello del Senato della Repubblica (www.senato.it). * 2. Scrivere lettere ai consiglieri regionali (come e' noto all'elezione del Presidente della Repubblica prendono parte oltre a tutti i parlamentari anche tre rappresentanti per ogni Regione) per segnalare loro la proposta di eleggere Lidia Menapace a Presidente della Repubblica, le ragioni di tale proposta, i consensi che essa sta ottenendo, e per sollecitare un loro impegno in tal senso. Ovviamente occorre che anche queste lettere siano scritte con linguaggio adeguato. Gli indirizzi di posta elettronica dei consiglieri regionali si trovano agevolmento nei siti dei relativi Consigli Regionali. * 3. Scrivere lettere ai mass-media locali e nazionali per segnalare loro l'appello per l'elezione di Lidia Menapace a Presidente della Repubblica, le ragioni di tale proposta, i consensi che ha gia' ottenuto, e per sollecitare che ne diano informazione. Ovviamente per i mass-media locali o settoriali e' preferibile che vi sia anche una specificita' locale o settoriale della notizia (ad esempio l'adesione di persone o associazioni del territorio o del campo di interessi di riferimento dello specifico giornale, radio, tv, rivista, sito, etc.). Ed altrettanto ovviamente occorre un linguaggio adeguato: conciso e chiaro; alle redazioni giornalistiche interessa ricevere notizie, non esercizi di retorica sia pur la piu' alata. * 4. Valorizzare le mailing list e i siti nel web per far circolare l'appello (chiedendo anche, a chi gestisce un sito, se sia possibile che nella home page di esso sia segnalato l'appello "Per Lidia Menapace Presidente della Repubblica" con un rinvio ad una piu' ampia notizia e possibilmente anche un link alla o alle pagine web in cui e' possibile reperire maggiori informazioni (ad esempio la pagina web da cui si possono raggiungere tutti i fascicoli di questo notiziario, che e' la seguente: http://lists.peacelink.it/nonviolenza/maillist.html ). * 5. Laddove possibile promuovere raccolte di adesioni nei luoghi di lavoro, di studio, di incontro, di impegno: a tal fine potra' essere utile predisporre dei volantini da affiggere ove consentito che rechino almeno: a) un testo sintetico dell'appello (ad esempio: "Ci piacerebbe un Presidente della Repubblica che avesse fatto la Resistenza. Un Presidente della Repubblica che avesse fatto la scelta della nonviolenza. Un Presidente della Repubblica femminista. Una Presidente della Repubblica. Lidia Menapace"): b) una breve notizia su Lidia (ad esempio: "Lidia Menapace (per contatti: lidiamenapace at aliceposta.it) e' nata a Novara nel 1924, partecipa alla Resistenza, e' poi impegnata nel movimento cattolico, pubblica amministratrice, docente universitaria, fondatrice del "Manifesto"; e' tra le voci piu' alte e significative della cultura delle donne, dei movimenti della societa' civile, della nonviolenza in cammino. Nelle elezioni politiche del 9-10 aprile 2006 e' stata eletta senatrice. La maggior parte degli scritti e degli interventi di Lidia Menapace e' dispersa in quotidiani e riviste, atti di convegni, volumi di autori vari; tra i suoi libri cfr. Il futurismo. Ideologia e linguaggio, Celuc, Milano 1968; L'ermetismo. Ideologia e linguaggio, Celuc, Milano 1968; (a cura di), Per un movimento politico di liberazione della donna, Bertani, Verona 1973; La Democrazia Cristiana, Mazzotta, Milano 1974; Economia politica della differenza sessuale, Felina, Roma 1987; (a cura di, ed in collaborazione con Chiara Ingrao), Ne' indifesa ne' in divisa, Sinistra indipendente, Roma 1988; Il papa chiede perdono: le donne glielo accorderanno?, Il dito e la luna, Milano 2000; Resiste', Il dito e la luna, Milano 2001; (con Fausto Bertinotti e Marco Revelli), Nonviolenza, Fazi, Roma 2004"); c) un punto di riferimento locale e come sia contattabile (ad esempio telefonicamente o per e-mail); d) l'indicazione di dove trovare ulteriori informazioni (ad esempio la pagina web - che abbiamo segnalato sopra - che ospita i fascicoli di questo notiziario, "La nonviolenza e' in cammino", in cui si da' notizia dell'iniziativa, delle sue ragioni, delle dichiarazioni di adesione fin qui rese pubbliche). * 6. Con l'avvertenza di cercar di non sommergerla di richieste, si potrebbe anche proporre a Lidia Menapace (scrivendole alla sua casella di posta elettronica, sopra segnalata) di partecipare a iniziative pubbliche (non necessariamente centrate sulla proposta di elezione al Quirinale, e' ovvio: con Lidia si possono fare appassionanti incontri su tanti argomenti). * 7 Ma soprattutto parliamone: con le persone con cui condividiamo opinioni, esperienze, interessi, impegni; con le persone che riteniamo possano essere interessate ad avere una Presidente della Repubblica come Lidia; parliamone guardandoci nei volti e reciprocamente ascoltando le nostre voci. Una proposta come questa va "elaborata", cioe' meditata e discussa superando anche alcune frequenti e comprensibili resistenze interiori: in tante e tanti l'abbiamo pensata come desiderabile, ma non c'e' dubbio che forse molte e molti esitano ad esprimerla come proposta concreta su cui impegnarsi praticamente ritenendo che non sia sufficientemente "realistico" che persone che non appartengono alle gerarchie del palazzo propongano un ragionamento e un'indicazione per la Presidenza della Repubblica: invece proprio questa rottura culturale, questa uscita dall'apatia e dalla subalternita', questo ripudio della rassegnazione, questa presa di parola per una democrazia partecipata, costituiscono uno degli aspetti piu' interessanti della proposta. * 8. Infine: saremo grati a tutte le persone che vorranno comunicarci adesioni e iniziative affinche' anche sul nostro notiziario si possa darne notizia (il nostro indirizzo di posta elettronica e': nbawac at tin.it). 7. MONDO. MARIA G. DI RIENZO: LIBERE LE NONNE [Ringraziamo Maria G. Di Rienzo (per contatti: sheela59 at libero.it) per questo articolo. Maria G. Di Rienzo e' una delle principali collaboratrici di questo foglio; prestigiosa intellettuale femminista, saggista, giornalista, regista teatrale e commediografa, formatrice, ha svolto rilevanti ricerche storiche sulle donne italiane per conto del Dipartimento di Storia Economica dell'Universita' di Sidney (Australia); e' impegnata nel movimento delle donne, nella Rete di Lilliput, in esperienze di solidarieta' e in difesa dei diritti umani, per la pace e la nonviolenza. Tra le opere di Maria G. Di Rienzo: con Monica Lanfranco (a cura di), Donne disarmanti, Edizioni Intra Moenia, Napoli 2003; con Monica Lanfranco (a cura di), Senza velo. Donne nell'islam contro l'integralismo, Edizioni Intra Moenia, Napoli 2005] Le diciotto nonne pacifiste statunitensi, processate con l'accusa di aver bloccato l'entrata al centro di reclutamento militare di Times Square, sono state giudicate "non colpevoli" all'ultima udienza del processo, giovedi' 27 aprile. Le donne, la cui eta' va dai 59 ai 91 anni, alcune con bastoni per camminare, una cieca, e una in carrozzella, hanno ascoltato il giudice Neil E. Ross spiegare, per un quarto d'ora, che il suo verdetto non era un giudizio sul comportamento della polizia, o sul messaggio delle attiviste. Il giudice ha detto che vi era invece la prova che le nonne avevano lasciato spazio a sufficienza per lasciar passare le persone dentro e fuori il centro di reclutamento, e percio' erano state arrestate ingiustamente. Dopo di che, sono risuonate nell'aula le parole: "Non colpevoli". Le nonne ed i loro sostenitori sono esplose in un applauso, prima di stringere in un abbraccio gli avvocati Norman Siegel e Earl Ward. "Ascoltate la nonna, che sa cos'e' meglio", ha detto alla folla in attesa fuori dal tribunale Joan Wile, la settantaquattrenne presidente dell'associazione. Dopo di che, le diciotto anziane hanno intonato il loro inno ufficiale: "Dio aiuti l'America", composto da una nonna dell'Arizona, Kay Sather, che fa parte di un gruppo simile a Tucson. "Dio, aiuta l'America", dice il ritornello, "Abbiamo molto bisogno di te, perche' i nostri capi sono dei bugiardi e stanno facendo impazzire il mondo". Alla fine del canto, le nonne si sono dichiarate pronte a ricominciare. "La decisione di oggi", ha commentato l'avvocato Siegel, "dice che il Primo Emendamento protegge il vostro diritto a protestare pacificamente. Percio': andate e fatelo!". Le nonne hanno entusiasticamente approvato. 8. TESTIMONIANZE. CINDY SHEEHAN: LA PACE PRENDE CORAGGIO [Ringraziamo Maria G. Di Rienzo (per contatti: sheela59 at libero.it) per averci messo a disposizione nella sua traduzione il seguente intervento di Cindy Sheehan. Cindy Sheehan ha perso il figlio Casey nella guerra in Iraq; per tutto il mese di agosto e' stata accampata a Crawford, fuori dal ranch in cui George Bush stava trascorrendo le vacanze, con l'intenzione di parlargli per chiedergli conto della morte di suo figlio; intorno alla sua figura e alla sua testimonianza si e' risvegliato negli Stati Uniti un ampio movimento contro la guerra; e' stato recentemente pubblicato il suo libro Not One More Mother's Child (Non un altro figlio di madre), disponibile nel sito www.koabooks.com] Ho una nuova amica. E' una pacifista di quindici anni che si chiama Ava Lowery. E' disgustata dalla guerra e dal regime di Bush, ed ha cominciato ad usare la sua abilita' nel disegnare fumetti per opporsi alla guerra in Iraq. L'ho notata per la prima volta leggendo un articolo sulla quantita' di messaggi pieni di odio che vengono inviati al suo sito web per un'animazione molto significativa. E' una sequenza che spezza il cuore, in cui si vede un bimbo cantare "Gesu' mi ama", mentre appaiono le immagini di bambini iracheni morti, feriti, insanguinati e urlanti. Ava voleva mostrare che Gesu' ama anche i bimbi iracheni, il che e' apparentemente un concetto minaccioso per la gente la cui religione e' il "bushianesimo". Per questo ispirato pezzettino di coraggioso "matriottismo", Ava e' divenuta l'oggetto dell'intenso invio di orripilanti e-mails e di non troppo sottintese minacce di una punizione fisica. Non appena ho saputo dei suoi problemi le ho scritto, e lei mi ha telefonato subito, cosi' abbiamo potuto parlarne. * Ancora prima di andare a Crawford l'estate scorsa, sono stata aggredita in questo modo da numerosi individui che si dichiarano cristiani e proclamano di star compiendo il lavoro di Dio. Le aggressioni sono ferocemente oscene, e orribili nella loro rabbia e meschinita'. Ci sono interi siti web dedicati ad insultare me ed il mio carattere, dove commenti quali "Qualcuno dovrebbe fare un favore al mondo e sparare in testa a questa cagna" sono comuni. Durante Camp Casey, dovemmo riferire piu' di una minaccia di morte all'Fbi. Un commento particolarmente maligno mi fu inviato prima che testimoniassi davanti al deputato Conyer in giugno. Ricevetti una e-mail da un uomo che mi augurava che gli altri miei tre figli morissero. Questa gente augura durissime punizioni ad altra gente che sta solo esercitando il proprio diritto di parola, mentre la persona responsabile delle morti dei soldati americani e di innocenti iracheni, la persona che rende orfani i bimbi iracheni, viene vantata come un buon cristiano. Dio aiuti chiunque si opponga al regime anti-americano di Bush, che condona la tortura ed usa armi di distruzione di massa. Dio aiuti chiunque rifiuti di essere ridotto al silenzio da un governo che commette crimini di guerra e crimini contro l'umanita'. Le persone che insultano le ragazze quindicenni e le madri di Gold Star Families for Peace sono quelle che dovrebbero stare zitte ed essere fermate. Il dialogo aperto ed onesto dev'essere incoraggiato nella societa' e ad esso si deve dare il benvenuto, e le nostre differenze, se ci pensate, sono eclissate da tutto cio' che abbiamo in comune. Ma le aggressioni oscene e distruttive ad altri esseri umani aggiungono solo violenza ad una societa' gia' troppo violenta. * Ava non sta chiedendo il rovesciamento violento del nostro governo, ne' e' lei ad essere oscena. Non e' Ava ad aver mandato le nostre truppe in Iraq sulla via del dolore, condannando la gente dell'Iraq alla morte ed alla disperazione. Ava sta solo mostrando le immagini create al mondo da Bush e compagni, e le persone che tentano rozzamente di intimidirla hanno paura della verita', e dovrebbero vergognarsi di sostenere i criminali che stanno a Washington, e vergognarsi del modo in cui parlano ad una giovane donna che sta facendo del suo meglio per rendere il mondo migliore. Di quanti scandali ha ancora bisogno il 32% della popolazione americana che ancora sostiene l'assassinio ed il massacro vestiti in giacca e cravatta, per svegliarsi ed onorare le persone come Ava, invece di aggredirle? Ava e' una ragazza risoluta e coraggiosa, ed ha bisogno del nostro incoraggiamento e del nostro affetto. Andate sul suo sito, PeaceTakesCourage.com ("La pace prende coraggio" - ndt.) e scrivete un commento incoraggiante alla nostra sorellina nella pace. Il suo tipo di comportamento ha bisogno di essere sostenuto, emulato e ricompensato, e vi assicuro che lei sara' una delle prime a ricevere il Premio per la Pace "Camp Casey" per giovani attivisti. Io rispetto Ava, e sono orgogliosa di essere sua amica. E' una vera americana, che vuole crescere in un paese onorevole e giusto. Cio' e' suo diritto, e lei lo sta reclamando. Spero che sara' d'ispirazione anche a voi. 9. PROFILI. ENRICO PEYRETTI: QUESTA BELLISSIMA CINDY [Ringraziamo Enrico Peyretti (per contatti: e.pey at libero.it) per questo intervento. Enrico Peyretti (1935) e' uno dei principali collaboratori di questo foglio, ed uno dei maestri piu' nitidi della cultura e dell'impegno di pace e di nonviolenza; ha insegnato nei licei storia e filosofia; ha fondato con altri, nel 1971, e diretto fino al 2001, il mensile torinese "il foglio", che esce tuttora regolarmente; e' ricercatore per la pace nel Centro Studi "Domenico Sereno Regis" di Torino, sede dell'Ipri (Italian Peace Research Institute); e' membro del comitato scientifico del Centro Interatenei Studi per la Pace delle Universita' piemontesi, e dell'analogo comitato della rivista "Quaderni Satyagraha", edita a Pisa in collaborazione col Centro Interdipartimentale Studi per la Pace; e' membro del Movimento Nonviolento e del Movimento Internazionale della Riconciliazione; collabora a varie prestigiose riviste. Tra le sue opere: (a cura di), Al di la' del "non uccidere", Cens, Liscate 1989; Dall'albero dei giorni, Servitium, Sotto il Monte 1998; La politica e' pace, Cittadella, Assisi 1998; Per perdere la guerra, Beppe Grande, Torino 1999; Dov'e' la vittoria?, Il segno dei Gabrielli, Negarine (Verona) 2005; Esperimenti con la verita'. Saggezza e politica di Gandhi, Pazzini, Villa Verucchio (Rimini) 2005; e' disponibile nella rete telematica la sua fondamentale ricerca bibliografica Difesa senza guerra. Bibliografia storica delle lotte nonarmate e nonviolente, ricerca di cui una recente edizione a stampa e' in appendice al libro di Jean-Marie Muller, Il principio nonviolenza, Plus, Pisa 2004 (libro di cui Enrico Peyretti ha curato la traduzione italiana), e che e stata piu' volte riproposta anche su questo foglio, da ultimo nei fascicoli 1093-1094; vari suoi interventi sono anche nei siti: www.cssr-pas.org, www.ilfoglio.org e alla pagina web http://db.peacelink.org/tools/author.php?l=peyretti Una piu' ampia bibliografia dei principali scritti di Enrico Peyretti e' nel n. 731 del 15 novembre 2003 di questo notiziario] Questa bellissima Cindy - bellezza e' la forza di verita' che sprizza dal suo volto, se pur triste, che ho contemplato da vicino, a Torino, e nella sua azione tenace - questa Peace Mom, Mamma Pace, che ora mobilita anche le nonne, come nell'Argentina delle Madres e delle Abuelas, una delle piu' belle e poderose azioni nonviolente; questa Cindy e' una nuova Martin Luther King, che ama la vera e buona America, lottando a smascherare la falsa America del dominio. Questa nostra Cindy - mi ripeto volentieri - ricrea la politica uccisa dalla guerra, risuscita la speranza del poter "vivere insieme", popoli e persone, nelle differenze e nella comunione, nella "convivialita' delle differenze" (Tonino Bello). Cindy ha sofferto quanto puo' soffrire una donna a cui il governo del proprio paese uccide il figlio, spedito in una azione criminale. Cindy "trasforma la sofferenza in forza", come fece Etty Hillesum e tantissimi altri oscuri difensori e liberatori di umanita'. Questo lavoro straziante e' partorire vita. Cindy e' madre piu' di prima. Cindy sollecita in tutti noi questa possibilita' generatrice di vita. Vista da vicino e' una donna comunissima, di mezza eta', familiare, sembra di averla sempre conosciuta, tra i parenti, tra i vicini, senza alcuna posa, ma le sue parole e i suoi atti dicono verita'. Nulla e' piu' necessario della verita'. Noi non celebriamo Cindy, noi ci attacchiamo all'umanita' coraggiosa che lei richiama e incoraggia in tutti noi. 10. DIRITTI UMANI. PATRICIA LOMBROSO INTERVISTA MICHAEL MORI [Dal quotidiano "Il manifesto" del 27 aprile 2006. Patricia Lombroso e' corrispondente da New York del quotidiano; ha pubblicato in volume una raccolta di sue interviste a Noam Chomsky dal 1975 al 2003: Noam Chomsky, Dal Vietnam all'Iraq. Colloqui con Patricia Lombroso, Manifestolibri, Roma 2003. Michael Mori e' un generale statunitense incaricato d'ufficio di difendere uno dei detenuti di Guantanamo] "A Guantanamo il detenuto australiano David Hicks e' stato nuovamente rinchiuso in cella d'isolamento. Temiamo seriamente per le conseguenze gia' gravi del suo stato mentale. Nella sua lista dei prigionieri il Pentagono lo indica come il terrorista piu' pericoloso: sara' tra i primi a subire questo 'processo inventato' da tribunali militari che operano nella illegalita' totale. Se, come sostiene Rumsfeld, siamo in guerra e a Guantanamo sono tutti colpevoli, esigiamo la protezione di diritti garantiti da un tribunale militare di corte marziale americano (dove professionalmente ho esercitato per anni) oppure avviamo la procedura civile riconosciuta per qualsiasi cittadino americano in qualsiasi tribunale nazionale o internazionale". Cosi' il generale Michael Mori esordisce nell'intervista concessa al "Manifesto". Assieme ad altri nove legali militari d'ufficio e' stato incaricato di difendere dieci prigionieri di Guantanamo. Dal 2003 gli avvocati in uniforme accusano direttamente il segretario alla difesa Rumsfeld e l'attuale ministro di giustizia Alberto Gonzalez di essere direttamente responsabili di aver inventato un sistema di tribunali militari "alla Fujimori". * - Patricia Lombroso: Qual e' stata l'ultima volta che si e' recato a Guantanamo a visitare il suo assistito David Hicks? - Michael Mori: Sono stato a Camp Delta il mese scorso. Ma presto ci recheremo d'urgenza per appurare le motivazioni di questa decisione di rinchiudere nuovamente Hicks in cella d'isolamento. * - Patricia Lombroso: Quali le condizioni mentali e fisiche del prigioniero? - Michael Mori: Decisamente preoccupanti. Sino a quando, nel 2003, non ha avuto il diritto di assistenza legale, ha vissuto rinchiuso per 16 mesi in gabbia, in isolamento totale, senza vedere mai la luce del sole. Veniva interrogato per intere notti, torturato barbaramente, perche' considerato un talebano australiano. Durante la visita Hicks ha espresso di aver perso la speranza di poter mai veder la fine di questa tortura infinita. * - Patricia Lombroso: David Hicks, australiano ma di madre inglese avrebbe diritto ad ottenere la cittadinanza inglese. Cosa dice il governo di Londra? - Michael Mori: La Corte d'appello, in Inghilterra, ha riconosciuto il diritto di acquisire la cittadinanza e la difesa del governo inglese. Da mesi Lord Goldsmith ha inoltrato la richiesta al Pentagono per recarsi a Guantanamo, perche' Hicks presti giuramento per la cittadinanza. Ma il Pentagono ha posto il veto. * - Patricia Lombroso: David Hicks e' uno dei quattro detenuti nei confronti dei quali e' stato decisa - dalla commissione del tribunale militare - l'incriminazione per "crimini di guerra". Quali le imputazioni addotte? - Michael Mori: Il reato di"'cospirazione terroristica" contro il governo Usa, accusa generalizzata a tutti i detenuti a Guantanamo, tentato omicidio ed assistenza terroristica al nemico degli Stati Uniti. * - Patricia Lombroso: E le prove prodotte dal tribunale? - Michael Mori: Vorremmo conoscerle anche noi della difesa. Ma in nome della "sicurezza nazionale" nessuno ha diritto di ottenere la documentazione segreta per le prove di incriminazione. E' un sistema di tribunale militare come quello di Fujimori, in Peru'. Nella fase odierna non siamo ancora giunti alla fase procedurale, perche' attualmente il nostro team legale militare ha fatto ricorso per provare l'illegalita' totale stto il profilo giuridico di questi tribunali inventati dal governo americano. * - Patricia Lombroso: Lei ritiene come il generale Randall Schmidt che il segretario alla difesa, Donald Rumsfeld, sia da ritenere "personalmente" coinvolto nella direttiva delle tecniche di tortura a Guantanamo? - Michael Mori: Purtroppo mi e' proibito parlare di questo. Ma la commissione del tribunale militare di Guantanamo venne creata dal Pentagono e da un gruppo di persone il cui unico interesse era quello dell'esecuzione di condanne arbitrarie per tutti coloro che erano stati incarcerati a Guantanamo. Creata dal segretario alla difesa Donald Rumsfeld e dai legali della Casa Bianca Alberto Gonzales (attuale ministro della giustizia) e Yoo (invitato alla universita' di Trento questo semestre). Costoro hanno redatto i cosiddetti "memorandum della tortura" per le due prigioni di Abu Ghraib, a Baghdad, e Guantanamo, a Cuba. Questo sistema "alla Fujimori" venne creato da coloro che hanno dettato tutti i criteri e le tecniche di tortura eseguite dal generale Jeffrey Miller. 11. APPELLI. DIFENDERE LA COSTITUZIONE [Da varie persone amiche riceviamo e volentieri diffondiamo il seguente appello (alcuni punti del quale ci sembrano deboli, subalterni e discutibili, ma che ovviamente e' condivisibile nella sua richiesta di fondo: difendere la Costituzione della Repubblica Italiana, sconfiggere il golpe tentato dalla coalizione berlusconiana)] Noi sottoscritti esprimiamo la nostra profonda inquietudine per la situazione del paese, come e' mostrata dal risultato elettorale di aprile, e come si presenta in questi giorni. La divisione in cui si e' venuto a trovare il paese e' artificiale e non corrisponde alla ricchezza e varieta' di posizioni politiche, culturali, ideali che in esso esistono. Il 25-26 giugno si deve votare per cancellare gravissime modifiche della Costituzione, approvate a colpi di maggioranza dalle destre e per salvare la Costituzione antifascista, ma dovremo farlo contro tutte le televisioni, che sono in mano alla destra e non garantiscono una corretta informazione. Dunque avremo grandi difficolta' a raggiungere, con i nostri argomenti, grandissime masse popolari. Che, a loro volta, saranno bersaglio di una massiccia campagna di disinformazione e di demolizione dei valori democratici, costruita sulla menzogna, sull'ignoranza e sulla manipolazione. La campagna elettorale appena conclusa e' li' a dimostrarci che una tale operazione puo' avere successo. Basterebbero pochi voti per privarci dei valori della convivenza civile scritti nella Costituzione, e per dare alla destra l'occasione di una rivincita di tali proporzioni da mettere a repentaglio, addirittura, la prosecuzione del governo di centrosinistra appena - si spera - insediato. Per questo lanciamo l'allarme: 1) Perche' l'Italia democratica non si culli nella falsa idea che la vittoria sia gia' acquisita. 2) Perche' non si perda tempo e si mobilitino tutte le forze a disposizione per una battaglia che sara' decisiva per il destino del paese. 3) Perche' ci si organizzi in una grande iniziativa popolare che costringa all'onesta' le televisioni pubbliche e private, e le sottoponga a un vasto controllo democratico e popolare. 4) Perche', contro e a dispetto delle menzogne che comunque rischiamo di sentire dalle televisioni, tutti si mobilitono per raccogliere il consenso dei milioni di cittadini che credono nella democrazia. Per discutere, insieme, sui modi, i mezzi, le forme di questa mobilitazione, vi invitiamo a partecipare a un incontro nazionale, a Roma il 7 maggio mattina (in luogo che sara' comunicato successivamente), in vista di una grande manifestazione nazionale democratica e antifascista da convocare per il 2 giugno, in piazza San Giovanni. Confidiamo nel sostegno a questo appello, nella sua larga diffusione, nella vostra partecipazione in quest'ora grave per l'Italia. L'esito di questa crisi, che non ha precedenti nella storia repubblicana, dipende da ciascuno di noi. * Primi firmatari: Giulietto Chiesa, Tana De Zulueta, Sabina Guzzanti, Raniero La Valle, Roberto Natale, Diego Novelli, Achille Occhetto, Franco Ottaviano, Lidia Ravera, Roberto Seghetti, Edoardo Schiazza, Francesco Sylos Labini, Marco Travaglio, Elio Veltri. Le firme in calce a questo testo sono il frutto di un primo incontro. Le adesioni sono aperte. Si prega di inviarle, provvisoriamente, su uno dei seguenti indirizzi mail: - presidenza at ilcantiere.org - perunaltratv at gmail.com - organizzazione at megachip.info Successivamente sara' reso noto l'indirizzo e-mail di un sito appositamente dedicato, che servira' alla raccolta di firme ma anche alla organizzazione degli eventi. 12. RIFLESSIONE. GIULIANO FALCO: ATTIVARCI PER LA DIFESA DELLA COSTITUZIONE [Ringraziamo Giuliano Falco (per contatti: giulianofalco at libero.it) per questo intervento. Giuliano Falco, nato nel 1958, impegnato per i dritti, la solidarieta', la convivenza, la pace, e' insegnante di sostegno per scelta e promuove iniziative volte a migliorare l'inserimento e l'integrazione delle persone diversamente abili e degli alunni stranieri; opera altresi' nell'ambito dell'intercultura, favorendo processi di convivenza con le comunita' straniere nella zona di Albenga dove vive e lavora; ha fondato e dirigo un centro a questi fini; cultore di archeologia, ha realizzato un percorso per non vedenti all'interno del Civico Museo Storico Archeologico di Savona; collabora con diversi siti e fa parte della redazione del Didaweb (www.didaweb.net), un portale che lavora per una "scuola come territorio di incontro tra le culture, per la condivisione dei diritti e la valorizzazione delle differenze"] Occorre attivarci per la difesa della Costituzione, nata dalla Resistenza, in vista del referendum contro la devolution. La vittoria non e' scontata e la posta in gioco e' alta. Dopo il recente risultato elettorale, dobbiamo ricostruire il tessuto sociale del nostro paese. Un'Italia solidale e un ambiente migliore per tutti. Mobilitiamoci: coinvolgiamo parenti amici e conoscenti; sul posto di lavoro, dove viviamo... Occorre bocciare la riforma costituzionale voluta dalla destra. 13. RIFLESSIONE. ADRIANA ZARRI: UN ANNIVERSARIO [Dal quotidiano "Il manifesto" del 23 aprile 2006. Adriana Zarri, nata a S. Lazzaro di Savena nel 1919, e' teologa e saggista. Tra le sue opere segnaliamo almeno: Nostro Signore del deserto, Cittadella, Assisi; Erba della mia erba, Cittadella, Assisi; Dodici lune, Camunia, Milano; Il figlio perduto, La Piccola, Celleno] A un anno esatto dalla sua elezione, papa Ratzinger e' oggetto di analisi e di discussioni. Discutiamone anche noi. Di questo papa diro' quel che mi piace e quel che non mi piace. Mi piace il suo rifarsi al Concilio, anche se non si sa con quanta adesione e convinzione. Sul piano piu' strettamente personale mi piace il suo amore per la musica. Un papa che, nelle ore di riposo, anziche' la solita passeggiata nei giardini vaticani, si siede al pianoforte, e' un fatto insolito e molto positivo. Mi piace che, sempre nelle ore di riposo, si prenda in braccio un gatto: cosa che me lo fa sentire molto prossimo; e sara' una delle poche volte che mi trovo in sintonia con un papa. Se vogliamo scendere ad un piano ancora piu' modesto, mi piacciono i suoi capelli bianchi, lievi e sottili come un soffio che, forse con scarsa reverenza, danzano attorno alla sua papalina. Invece non mi piace il suo puntiglio nel ribadire certe norme che sappiamo benissimo, anche senza le sue ripetizioni. E non mi e' affatto piaciuta l'indulgenza concessa ai giovani pellegrini in terra tedesca: proprio la' dove, a causa delle indulgenze, si e' divisa la chiesa. Ma quella delle indulgenze e' una mania (o un errore) dura a morire; e i poveri fedeli se le sentono fioccare addosso, anche se molti non vorrebbero. E poi il teatrino della domenica di Pasqua con gli auguri in un numero sterminato di lingue (c'e' chi le ha contate, e la cifra e' elevatissima: decine e decine). Speravo che questo malvezzo terminasse e invece no: continua; e il solo scopo e quello di un grande trionfalismo ecclesiale. Quasi a dire: quanto siamo diffusi, fin dove arriviamo! Ma basta arrivare, con gli auguri, in paesi lontani o non e' meglio arrivare, con l'amore, piu' vicino: dentro al cuore dell'uomo? 14. INCONTRI. "NONVIOLENZA E POLITICA": UN CONVEGNO A FIRENZE IL 5-7 MAGGIO Si svolgera' a Firenze dal 5 al 7 maggio il convegno su "Nonviolenza e politica" promosso dal Movimento Nonviolento. Per informazioni: tel. 0458009803, e-mail: redazione at nonviolenti.org, sito: www.nonviolenti.org 15. RILETTURE. SVETLANA ALEKSIEVIC: PREGHIERA PER CERNOBYL Svetlana Aleksievic, Preghiera per Cernobyl, Edizioni e/o, Roma 2002, 2004, pp. 360, euro 8,50. A nostra conoscenza la piu' intensa testimonianza corale sulla tragedia di Cernobyl, un libro che e' indispensabile aver letto. 16. RILETTURE. HANS JONAS: IL PRINCIPIO RESPONSABILITA' Hans Jonas, Il principio responsabilita'. Un'etica per la civilta' tecnologica, Einaudi, Torino 199é, 1993, pp. XXXII + 292, lire 34.000. Uno dei capolavori della riflessione morale contemporanea, non ti stancheresti mai di rileggerlo. 17. RISTAMPE. ITALO SVEVO: ROMANZI E "CONTINUAZIONI" Italo Svevo, Romanzi e "Continuazioni", Mondadori, Milano 2004, 2006, pp. CXXXVI + 1808, euro 12,90 (in suppl. a vari periodici Mondadori). E' l'eccellente edizione critica dei capolavori di Svevo diretta da Mario Lavagetto con apparati e commento di Nunzia Palmieri e Fabio Vittorini. E' una reduplicata felicita' poter rileggere i romanzi di Svevo - che sul cuore degli uomini e del mondo ci hanno insegnato molto piu' di tanti paludati trattati e calligrafie preziose, e nutrono l'animo come la Bibbia e i tragici greci - in un capolavoro di rigore ermeneutico e filologico. Vivissimamente raccomandiamo il volume ad ogni persona di retto sentire e di volonta' buona. 18. RIEDIZIONI. GIAMBATTISTA VICO: OPERE Giambattista Vico, Opere, Biblioteca Treccani - Il Sole 24 ore, Milano 2006, pp. XXXIV + 688, euro 12,90. Dalla classica Letteratura Italiana Ricciardi una selezione degli scritti del filosofo napoletano a cura di Fausto Nicolini comprendente l'autobiografia, il De antiquissima italorum sapientia (nella sola traduzione italiana, di Nicolini), e la Scienza nuova del 1744. Vico ti commuove e ti sorprende sempre. Vi senti la persona che cerca, che lotta, che chiama all'impegno comune; vi senti la persona che esorta al riconoscimento che vi e' una sola umanita', alla solidarieta' di tutte e tutti, alla gratitudine che non si estingue, alla tensione eroica alla verita' che si da' solo nel fare il bene, nell'attrito e nel disvelamento dell'impresa storica. Senza illusioni, e quindi ancor piu' generosa. Senza presunzioni, e quindi ancor piu' profonda. 19. DOCUMENTI. LA "CARTA" DEL MOVIMENTO NONVIOLENTO Il Movimento Nonviolento lavora per l'esclusione della violenza individuale e di gruppo in ogni settore della vita sociale, a livello locale, nazionale e internazionale, e per il superamento dell'apparato di potere che trae alimento dallo spirito di violenza. Per questa via il movimento persegue lo scopo della creazione di una comunita' mondiale senza classi che promuova il libero sviluppo di ciascuno in armonia con il bene di tutti. Le fondamentali direttrici d'azione del movimento nonviolento sono: 1. l'opposizione integrale alla guerra; 2. la lotta contro lo sfruttamento economico e le ingiustizie sociali, l'oppressione politica ed ogni forma di autoritarismo, di privilegio e di nazionalismo, le discriminazioni legate alla razza, alla provenienza geografica, al sesso e alla religione; 3. lo sviluppo della vita associata nel rispetto di ogni singola cultura, e la creazione di organismi di democrazia dal basso per la diretta e responsabile gestione da parte di tutti del potere, inteso come servizio comunitario; 4. la salvaguardia dei valori di cultura e dell'ambiente naturale, che sono patrimonio prezioso per il presente e per il futuro, e la cui distruzione e contaminazione sono un'altra delle forme di violenza dell'uomo. Il movimento opera con il solo metodo nonviolento, che implica il rifiuto dell'uccisione e della lesione fisica, dell'odio e della menzogna, dell'impedimento del dialogo e della liberta' di informazione e di critica. Gli essenziali strumenti di lotta nonviolenta sono: l'esempio, l'educazione, la persuasione, la propaganda, la protesta, lo sciopero, la noncollaborazione, il boicottaggio, la disobbedienza civile, la formazione di organi di governo paralleli. 20. PER SAPERNE DI PIU' * Indichiamo il sito del Movimento Nonviolento: www.nonviolenti.org; per contatti: azionenonviolenta at sis.it * Indichiamo il sito del MIR (Movimento Internazionale della Riconciliazione), l'altra maggior esperienza nonviolenta presente in Italia: www.peacelink.it/users/mir; per contatti: mir at peacelink.it, luciano.benini at tin.it, sudest at iol.it, paolocand at libero.it * Indichiamo inoltre almeno il sito della rete telematica pacifista Peacelink, un punto di riferimento fondamentale per quanti sono impegnati per la pace, i diritti umani, la nonviolenza: www.peacelink.it; per contatti: info at peacelink.it LA NONVIOLENZA E' IN CAMMINO Foglio quotidiano di approfondimento proposto dal Centro di ricerca per la pace di Viterbo a tutte le persone amiche della nonviolenza Direttore responsabile: Peppe Sini. Redazione: strada S. Barbara 9/E, 01100 Viterbo, tel. 0761353532, e-mail: nbawac at tin.it Numero 1281 del 30 aprile 2006 Per ricevere questo foglio e' sufficiente cliccare su: nonviolenza-request at peacelink.it?subject=subscribe Per non riceverlo piu': nonviolenza-request at peacelink.it?subject=unsubscribe In alternativa e' possibile andare sulla pagina web http://web.peacelink.it/mailing_admin.html quindi scegliere la lista "nonviolenza" nel menu' a tendina e cliccare su "subscribe" (ed ovviamente "unsubscribe" per la disiscrizione). L'informativa ai sensi del Decreto legislativo 30 giugno 2003, n. 196 ("Codice in materia di protezione dei dati personali") relativa alla mailing list che diffonde questo notiziario e' disponibile nella rete telematica alla pagina web: http://italy.peacelink.org/peacelink/indices/index_2074.html Tutti i fascicoli de "La nonviolenza e' in cammino" dal dicembre 2004 possono essere consultati nella rete telematica alla pagina web: http://lists.peacelink.it/nonviolenza/maillist.html L'unico indirizzo di posta elettronica utilizzabile per contattare la redazione e': nbawac at tin.it
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