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La nonviolenza e' in cammino. 1206
- Subject: La nonviolenza e' in cammino. 1206
- From: "Centro di ricerca per la pace" <nbawac at tin.it>
- Date: Tue, 14 Feb 2006 02:59:08 +0100
LA NONVIOLENZA E' IN CAMMINO Foglio quotidiano di approfondimento proposto dal Centro di ricerca per la pace di Viterbo a tutte le persone amiche della nonviolenza Direttore responsabile: Peppe Sini. Redazione: strada S. Barbara 9/E, 01100 Viterbo, tel. 0761353532, e-mail: nbawac at tin.it Numero 1206 del 14 febbraio 2006 Sommario di questo numero: 0. Una comunicazione di servizio 1. Solidali con Farid Adly e Mariangela Gallo 2. Alcuni interventi di Cindy Sheehan (parte seconda) 3. Cindy Sheehan: Solidale con David Airhart 4. Cindy Sheehan: Ai giudici 5. Cindy Sheehan: Persone, non numeri 6. Cindy Sheehan: Una lettera aperta a Barbara Bush 7. Cindy Sheehan: Una lettera aperta al presidente Bush 8. Cindy Sheehan: L'arresto di Brian Haw 9. Cindy Sheehan: Il linguaggio del cuore 10. Cindy Sheehan: L'anno in cui andranno a casa 11. La "Carta" del Movimento Nonviolento 12. Per saperne di piu' 0. UNA COMUNICAZIONE DI SERVIZIO [Da Mao Valpiana, direttore di "Azione nonviolenta" (per contatti: mao at sis.it), riceviamo e diffondiamo, con l'augurio che il problema tecnico segnalato sia risolto al piu' presto] A causa di un problema al server, il sito del Movimento Nonviolento (www.nonviolenti.org) non e' al momento consultabile, e anche tutte le e-mail spedite all'indirizzo di posta elettronica an at nonviolenti.org non giungono a destinazione. Entro pochi giorni il sito verra' ripristinato, mentre le e-mail inviate non saranno recuperate. Per urgenze e' pero' attivo l'indirizzo e-mail: azionenonviolenta at sis.it Per comunicazioni telefoniche: tel. 0458009803, fax: 0458009212. Chiediamo scusa per gli eventuali disguidi. 1. APPELLI. SOLIDALI CON FARID ADLY E MARIANGELA GALLO [Farid Adly (per contatti: anbamed at katamail.com), autorevole giornalista (apprezzato collaboratore del "Corriere della sera", "Il manifesto", Radio popolare di Milano, ed altre notissime testate) e prestigioso militante per i diritti umani, e' direttore dell'agenzia-stampa "Anbamed. Notizie dal Mediterraneo" e presidente dell'associazione culturale Mediterraneo; gia' ai primi di aprile del 2005 nel centro siciliano in cui vive e lavora (Acquedolci, in provincia di Messina) ha subito una grave intimidazione mafiosa: e' stato minacciato di morte per impedirgli di svolgere il suo lavoro di inchiesta, documentazione e denuncia, con particolar riferimento alla sua concreta azione in difesa dell'ambiente, della legalita', dei diritti di tutti. A quella minaccia ora se ne e' aggiunta una nuova. Mariangela Gallo, docente nelle scuole medie superiori, operatrice culturale, regista teatrale di spettacoli di impegno civile, e' impegnata nel volontariato, contro la mafia, per i diritti umani, nell'educazione alla pace e alla solidarieta'. Per inviare messaggi di solidarieta' e per contattare Fraid Adly e Mariangela Gallo: tel. 0941730053, cell. 3398599708, e-mail: anbamed at katamail.com] Alcuni giorni fa ignoti criminali sono penetrati nella casa di Farid Adly e Mariangela Gallo: hanno sfondato la porta, trafugato piccoli elettrodomestici, ed hanno collocato ben visibili su un mobile nell'ingresso della casa due pallottole: inequivocabile minaccia di morte. Farid Adly e Mariangela Gallo sono due persone da sempre impegnate contro i poteri criminali, per i diritti umani di tutti gli esseri umani, per la pace, l'ambiente, la civile convivenza, la legalita' e la giustizia. Gia' un anno fa Farid Adly fu oggetto di una minaccia di morte. A Farid e a Mariangela vogliamo esprimere ancora una volta la nostra solidarieta', la nostra gratitudine, la nostra stima e il nostro affetto. A tutte le lettrici e a tutti i lettori di questo foglio chiediamo ancora una volta di far sentire la propria vicinanza a Farid e Mariangela. Una dichiarazione, un gesto di solidarieta', per piccola cosa che sia, e' un atto che in questi momenti conta, e' un atto necessario: invitiamo caldamente tutte e tutti a far sentire a Farid e Mariangela che siamo con loro. Per contattare Farid Adly e Mariangela Gallo: tel. 0941730053, cell. 3398599708, e-mail: anbamed at katamail.com 2. MATERIALI. ALCUNI INTERVENTI DI CINDY SHEEHAN (PARTE SECONDA) Riproponiamo alcuni interventi di Cindy Sheehan apparsi nel corso degli ultmi mesi su questo foglio. Ringraziamo ancora una volta Maria G. Di Rienzo per le sue traduzioni. Ed Enrico Peyretti per il suggerimento di riproporre questi interventi raccolti insieme. Cindy Sheehan ha perso il figlio Casey nella guerra in Iraq; per tutto il mese di agosto e' stata accampata a Crawford, fuori dal ranch in cui George Bush stava trascorrendo le vacanze, con l'intenzione di parlargli per chiedergli conto della morte di suo figlio; intorno alla sua figura e alla sua testimonianza si e' risvegliato negli Stati Uniti un ampio movimento contro la guerra; e' stato recentemente pubblicato il suo libro Not One More Mother's Child (Non un altro figlio di madre), disponibile nel sito www.koabooks.com Maria G. Di Rienzo (per contatti: sheela59 at libero.it) e' una delle principali collaboratrici di questo foglio; prestigiosa intellettuale femminista, saggista, giornalista, regista teatrale e commediografa, formatrice, ha svolto rilevanti ricerche storiche sulle donne italiane per conto del Dipartimento di Storia Economica dell'Universita' di Sidney (Australia); e' impegnata nel movimento delle donne, nella Rete di Lilliput, in esperienze di solidarieta' e in difesa dei diritti umani, per la pace e la nonviolenza. Tra le opere di Maria G. Di Rienzo: con Monica Lanfranco (a cura di), Donne disarmanti, Edizioni Intra Moenia, Napoli 2003; con Monica Lanfranco (a cura di), Senza velo. Donne nell'islam contro l'integralismo, Edizioni Intra Moenia, Napoli 2005. Enrico Peyretti (per contatti: e.pey at libero.it) (1935) e' uno dei principali collaboratori di questo foglio, ed uno dei maestri piu' nitidi della cultura e dell'impegno di pace e di nonviolenza; ha insegnato nei licei storia e filosofia; ha fondato con altri, nel 1971, e diretto fino al 2001, il mensile torinese "il foglio", che esce tuttora regolarmente; e' ricercatore per la pace nel Centro Studi "Domenico Sereno Regis" di Torino, sede dell'Ipri (Italian Peace Research Institute); e' membro del comitato scientifico del Centro Interatenei Studi per la Pace delle Universita' piemontesi, e dell'analogo comitato della rivista "Quaderni Satyagraha", edita a Pisa in collaborazione col Centro Interdipartimentale Studi per la Pace; e' membro del Movimento Nonviolento e del Movimento Internazionale della Riconciliazione; collabora a varie prestigiose riviste. Tra le sue opere: (a cura di), Al di la' del "non uccidere", Cens, Liscate 1989; Dall'albero dei giorni, Servitium, Sotto il Monte 1998; La politica e' pace, Cittadella, Assisi 1998; Per perdere la guerra, Beppe Grande, Torino 1999; Dov'e' la vittoria?, Il segno dei Gabrielli, Negarine (Verona) 2005; Esperimenti con la verita'. Saggezza e politica di Gandhi, Pazzini, Villa Verucchio (Rimini) 2005; e' disponibile nella rete telematica la sua fondamentale ricerca bibliografica Difesa senza guerra. Bibliografia storica delle lotte nonarmate e nonviolente, ricerca di cui una recente edizione a stampa e' in appendice al libro di Jean-Marie Muller, Il principio nonviolenza, Plus, Pisa 2004 (libro di cui Enrico Peyretti ha curato la traduzione italiana), e che e stata piu' volte riproposta anche su questo foglio, da ultimo nei fascicoli 1093-1094; vari suoi interventi sono anche nei siti: www.cssr-pas.org, www.ilfoglio.org e alla pagina web http://db.peacelink.org/tools/author.php?l=peyretti Una piu' ampia bibliografia dei principali scritti di Enrico Peyretti e' nel n. 731 del 15 novembre 2003 di questo notiziario. 3. TESTIMONIANZE. CINDY SHEEHAN: SOLIDALE CON DAVID AIRHART [David Airhart e' un ex marine che ha prestato servizio a Guantanamo, in Iraq ed in Afghanistan; oggi e' iscritto alla Kent State University in Ohio, la stessa in cui il 4 maggio 1970 quattro ragazzi furono uccisi dai soldati mandati dal governo Usa per porre fine alla protesta studentesca; David Airhart, il 19 ottobre scorso, ha protestato contro la presenza di reclutatori militari nell'universita' scalando un muro ed appendendovi uno striscione su cui stava scritto: "Kent State University per la pace"; i reclutatori lo hanno forzato a scendere ed aggredito fisicamente e verbalmente: on sono stati accusati di nulla, mentre David Airhart e' stato multato di 105 dollari dalla locale polizia per "condotta disordinata" e rischia l'espulsione dall'universita'] Sostengo in pieno lo sforzo di David Airhart nel tentare di esercitare i suoi diritti, previsti dal Primo Emendamento sulla liberta' di parola, alla Kent State University. I reclutatori militari stavano usando immoralmente e in modo fraudolento divertimento e giochi al fine di reclutare gli studenti del college. Mio figlio, Casey Austin Sheehan, fu reclutato in questo modo, ed il reclutatore gli promise il sole e la luna per arruolarlo, e il solo risultato che mio figlio ha avuto e' stata una tomba precoce. Non solo il signor Airhart non dovrebbe essere multato, sospeso o espulso per il suo gesto, ma l'amministrazione universitaria dovrebbe conferirgli un riconoscimento. In pace e amore, Cindy Sheehan 4. TESTIMONIANZE. CINDY SHEEHAN: AI GIUDICI [Il seguente discorso e' stato pronunciato da Cindy Sheehan il 16 novembre 2005. Il tribunale ha poi condannato Cindy Sheehan ed altri 26 pacifisti, ordinando loro di pagare la multa comminata il 26 settembre, ovvero i 75 dollari di cui sopra. Cindy Sheehan si e' appellata contro la sentenza] Oggi una parte delle 376 persone arrestate di fronte alla Casa Bianca verranno processate: siamo in 125. I giudici, Scooter e Karl, si aspettano che circa 60-70 di noi contestino l'arresto. Abbiamo un team di avvocati di Washington che ci stanno aiutando. Il mio mi ha informato che potrei essere multata di 500 dollari, o passare sei mesi in prigione. L'accusa e' avere "dimostrato senza permesso", e la sentenza in proporzione mi sembra abbastanza dura. Sono preparata, ma non sono spaventata all'idea di ricevere il massimo della pena. Non penso che mi manderanno in prigione, ma certamente non intendo pagare la multa. Se lo avessi voluto, avrei pagato quella originaria di 75 dollari e non sarei venuta in tribunale. Cosi', saro' davanti alla Corte, e questa sara' la mia difesa. * Il mio caro e amato figlio e' stato ucciso in Iraq il 4 aprile 2004. Ad ucciderlo e' stato un "insorgente" iracheno, ma a premere il grilletto sono stati George Bush e la sua banda di bugiardi criminali. E' stato provato ad oltranza che costoro ci hanno mentito sull'invasione e continuano a mentirci sull'occupazione. Il 26 settembre 2005 io sapevo benissimo di star violando la legge, sedendo sul marciapiede della Casa Bianca senza permesso. Ma il motivo per cui stavo seduta la' era attirare l'attenzione sul fatto che all'interno ci vivono e lavorano degli assassini. Non fosse per loro, io avrei mio figlio vivo, e migliaia di innocenti sarebbero vivi anch'essi. L'omicidio non e' forse un crimine? Perche' questa gente non viene portata di fronte alla giustizia per crimini di guerra e crimini contro l'umanita'? Chi vorrebbe vivere in un mondo in cui gli assassini sono liberi di sterminare cittadini innocenti ed interi paesi? Io so che non lo voglio. 5. TESTIMONIANZE. CINDY SHEEHAN: PERSONE, NON NUMERI Ho ricevuto questa mail l'altro giorno. Ho tolto i nomi: "Cara signora Sheehan, non sapevo come contattarla, cosi' le mando questo messaggio tramite il sito web. Volevo solo ringraziarla. Mio cugino, 30 anni, originario dell'Indiana, e' uno dei cinque soldati uccisi sabato 15 ottobre, il famoso 'giorno di pace' in Iraq. Lascia sua moglie, due bambini, e tutti noi parenti. Al momento stiamo aspettando la conferma dell'esame del dna per l'identificazione. Voleva ringraziarla per il testo che ha scritto al proposito. La perdita della vita di mio cugino e di quelle dei suoi compagni non fanno certo di quel giorno un giorno di pace. La ringrazio per tutto quello che sta facendo". E questa l'ho ricevuta oggi da una madre disperata di Gold Star Families for Peace: "Ho cosi' tante domande in mente. Come posso fermare il dolore che mi strazia il petto, come lo faccio? Come posso continuare a respirare ma non riesco a vivere? Come la tengo, la mia anima, nel mio corpo? Come faccio a chiudere gli occhi e cedere al sonno, sapendo che mi risvegliero' in quello che non e' un incubo, ma la mia vita? Come posso farcela senza quel viso, che mi portava piu' gioia di quanta meritassi, e su cui non posero' mai piu' lo sguardo? Come faccio a porre fine all'urlo che nessun altro sente tranne me? Per favore, dimmelo. Come posso vivere senza mio figlio, senza il mio cuore, senza piu' gioia? Ti prego, dimmelo. Come faccio?". La terza l'ho ricevuta ieri da una madre il cui figlio si e' suicidato. Soffriva di sindrome post-traumatica dopo essere tornato dall'Iraq: "Il governatore Mitt Romney ci ha ricordato che i soldati morti erano degli adulti che avevano fatto delle scelte. Ha ricordato a tutti che i nostri figli avevano scelto di arruolarsi. Direi che 'sono stati arruolati aggressivamente' sarebbe stata una frase migliore. E a nessuno di loro e' stata detta la verita', e come mio figlio molti hanno scoperto di aver compiuto un grosso errore. Non riesco a non pensare a mio figlio Jeffrey. Lo vedo quando aveva undici anni, saltare di gioia perche' lo portavo in auto dai suoi amici. E' cosi' reale, per me. E' come se potessi allungare una mano e toccarlo. Questo nostro governo ha creato per noi un mondo infernale, in cui dovremo continuare a vivere per il resto dei nostri giorni". * Quale altra vita verra' distrutta oggi? Quale altra famiglia sara' scelta a caso dall'universo per soffrire questo? Ci sono molte persone nel nostro paese, oggi, che sono felicemente sicure: sanno che la loro vita non verra' sconvolta perche' il loro figlio e' stato ucciso in una guerra senza senso. Ogni membro della nostra criminale amministrazione e' certo di questo. Ogni membro del Congresso, e ciascuno di quelli che si mettono davanti ai microfoni in tv ed alla radio a propagare odio ogni giorno. Nessuno di costoro che sostengono la guerra esplicitamente o in silenzio, non chiedendo ad alta voce la fine dell'occupazione in Iraq, ha la piu' pallida idea dell'orrore del giacere svegli la notte pensando al proprio figlio, o dell'andarsene in giro di giorno con il ghiaccio nel petto, perche' si e' sentito che oggi dei soldati sono stati uccisi in Iraq, e tuo figlio e' la'. George Bush ed i suoi sostenitori non si curano della gente che hanno mandato a morire e ad uccidere innocenti in Iraq. Non ammetteranno mai di aver sbagliato. Perche' forse non lo sapevate, ma le cose laggiu' stanno andando esattamente come le avevano pianificate: sono felici come molluschi nelle proprie conchiglie, a sapere che il caos cresce in Medio Oriente. Questo significa che loro ed i loro complici criminali possono raggranellare piu' soldi, derubare l'Iraq delle proprie risorse, svuotare il Tesoro dei soldi che servirebbero alle nostre comunita'. * Le storie di dolore che ho condiviso con voi sono tre di milioni di altre. Delle decine di migliaia di madri irachene che hanno avuto i loro figli uccisi, quante stanno in questo momento ricordando il loro figlio bambino, quando i suoi occhi innocenti riflettevano speranze e sogni in quelli di sua madre? Mio figlio Casey ha questo tipo di brillante futuro dietro di se'. Qualcuno mi ha chiesto qualche giorno fa cosa mi manca di piu', di lui. Mi manca lui, semplicemente. Mi manca tutto di lui. La sua allegria ingenua. La sua fede nel futuro. Mi manca, il suo futuro, e il suo passato lo ricordo con pena e con amore. I nostri duemila giovani uomini e donne non sono numeri. I nostri giovani sono confinati in tombe premature da criminali che dovrebbero essere confinati in prigione. Gli iracheni non sono numeri, ma vengono trattati come meno che numeri. Se pure i morti iracheni vengono contati, se mai ci si pensa, sono calcolati fra gli "insorgenti", anche quando sono bambini. Se mai i numeri possono scuotervi, riflettete su cosa il Signore e la Signora Morte (Donald Rumsfeld e Condoleeza Rice) hanno detto, quando hanno dichiarato che l'occupazione potrebbe anche durare una dozzina d'anni. Qual e' il numero di morti che vi mette a disagio? Uno solo e' gia' troppo, per me. 6. TESTIMONIANZE. CINDY SHEEHAN: UNA LETTERA APERTA A BARBARA BUSH [Dal quotidiano "L'Unita'" del 25 novembre 2005. Barbara Bush e' la madre dell'attuale presidente degli Stati Uniti d'America] Cara Barbara, il 4 aprile 2004 suo figlio maggiore ha ucciso mio figlio maggiore, Casey Austin Sheehan. A differenza del suo figlio maggiore, il mio era una persona meravigliosa e si era arruolato per servire il suo Paese e per cercare di rendere il mondo migliore. Casey non voleva andare in Iraq, ma conosceva il suo dovere. Suo figlio si assento' senza permesso dalla sua unita' speciale. George non riusciva nemmeno a sopportare l'Alabama Air National Guard. Casey si e' arruolato nell'esercito prima che suo figlio ne diventasse il comandante in capo. Sappiamo tutti che suo figlio pensava di invadere l'Iraq gia' nel 1999. Casey era un uomo morto ancor prima che George diventasse presidente e ancor prima di arruolarsi nell'esercito nel maggio 2000. * Ho educato Casey e gli altri miei figli ad usare le parole per risolvere i problemi e i conflitti. Fin da quando erano molto piccoli ho detto ai miei quattro figli che e' sempre sbagliato tirare calci, mordere, picchiare, graffiare, tirare i capelli ecc. Se i piu' piccoli non riuscivano a trovare le parole per risolvere i loro conflitti senza fare ricorso alla violenza, li ho sempre incoraggiati a ricorrere ad un mediatore come, ad esempio, un genitore, un compagno piu' grande o un insegnante che li aiutasse a trovare le parole adatte. Lei ha insegnato a George ad usare le parole e non la violenza per risolvere i problemi? Lei gli ha insegnato che uccidere altre persone per ricavarne dei profitti e per il petrolio e' sempre sbagliato? Ovviamente no. Ero anche solita lavare la bocca dei miei figli con il sapone nelle rare occasioni in cui mentivano... ha fatto la stessa cosa con George? Puo' farlo ora? Ha mentito e continua a mentire. Saddam non aveva ne' armi di distruzione di massa ne' legami con Al Qaeda, e i promemoria di Downing Street provano che suo figlio lo sapeva benissimo prima di invadere l'Iraq. * Il 3 agosto 2005 suo figlio ha dichiarato di aver ucciso mio figlio e altri coraggiosi e onesti americani per una "nobile causa". Ebbene, Barbara, da madre a madre, questa dichiarazione mi ha mandato su tutte le furie. Invadere e occupare un altro Paese che, come e' stato dimostrato, non costituiva una minaccia per gli Stati Uniti non la considero una "nobile causa". Non credo che invadere un Paese, ucciderne i cittadini innocenti e distruggerne le infrastrutture per far arricchire i profittatori di guerra della sua famiglia e degli amici della sua famiglia sia una nobile causa. Cosi' ad agosto sono andata a Crawford per chiedere a suo figlio per quale nobile causa ha ucciso mio figlio. Non ha voluto parlarmi. E' stato un gesto di incredibile maleducazione. Ritiene che un presidente, si tratti pure di suo figlio, debba essere cosi' inaccessibile ai suoi datori di lavoro? In particolare se si tratta di una persona la cui vita George ha completamente devastato? Da agosto sono stata diverse volte alla Casa Bianca per cercare di incontrare George e la settimana prossima saro' nuovamente a Crawford. Pensa di poterlo chiamare e chiedergli di fare cio' che e' giusto ritirando le truppe da questa guerra illegale e immorale da lui insensatamente iniziata? Mi dicono che lei e' una delle poche persone con cui ancora parla. Non parla con suo padre che ben conosceva le difficolta' e l'impossibilita' di invadere l'Iraq e per questa ragione decise di non farlo in occasione della prima guerra del Golfo. Se non puo' dirgli di ritirare le truppe puo' almeno sollecitarlo ad incontrarmi? * Ecco quanto lei stessa disse nel 2003, poco piu' di un anno prima che il mio caro, dolce Casey fosse assassinato dalle politiche di suo figlio: "Perche' dovremmo sentir parlare di sacchi di plastica con dentro i cadaveri e di morti? Intendo dire che non e' rilevante. Perche' dovrei sprecare il mio prezioso cervello per occuparmi di cose del genere?" (Good Morning America, 18 marzo 2003). Debbo dirle qualcosa, Barbara. Nemmeno io volevo sentire parlare di morti e di sacchi di plastica con dentro i cadaveri. Il 4 aprile 2004 tre ufficiali dell'esercito sono venuti a casa mia per dirmi che Casey era morto in Iraq. Sono caduta a terra urlando e pregando il crudele Angelo della Morte di prendere anche me. Ma l'Angelo della Morte che ha preso mio figlio e' suo figlio. Casey e' tornato a casa il 10 aprile in una bara avvolta da una bandiera. La mia mente e' piena di immagini del suo corpo bellissimo in un feretro e del ricordo di aver sepolto il mio coraggioso e onesto figliolo ancor prima che la sua vita avesse inizio. La mente meravigliosa di Casey e' stata spenta dal proiettile di un insorto che lo ha colpito al capo, ma a tirare il grilletto avrebbe potuto essere benissimo suo figlio. * Oltre che incoraggiare suo figlio a mostrare un po' di onesta' e di coraggio facendo finalmente cio' che e' giusto, non crede di dovere a me e a tutti gli altri genitori della Gold Star Families for Peace [un'organizzazione che riunisce i parenti di soldati morti in Iraq - ndt] delle scuse per il suo crudele e avventato commento? Le politiche sorprendentemente ignoranti, arroganti e sconsiderate di suo figlio in Iraq sono responsabili di molto dolore e di molti problemi in tutto il mondo. Puo' farlo fermare? Lo faccia prima che altre madri abbiano a soffrire in modo insensato e crudele. Ce ne sono gia' state molte in tutto il mondo. 7. TESTIMONIANZE. CINDY SHEEHAN: UNA LETTERA APERTA AL PRESIDENTE BUSH [Nel novembre 2005 Cindy Sheehan e' tornata a Crawford, a poca distanza dal ranch dove il presidente Bush trascorre le festivita' del Ringraziamento. Il campo dei dimostranti contro la guerra sorge su un acro di terreno privato messo a disposizione dal proprietario che simpatizza con la protesta. Il 24 novembre, Giorno del Ringraziamento, gli oltre cento dimostranti hanno consumato un pranzo iracheno tradizionale al posto del tacchino che si usa mangiare in questo giorno negli Usa, con l'intenzione di attirare l'attenzione dei media presenti sui civili uccisi in Iraq. Piu' di 2.100 soldati americani sono ormai deceduti dall'inizio della guerra nel marzo 2003. Cindy Sheehan ha inviato quello stesso giovedi' 24 novembre la seguente lettera aperta al presidente statunitense George W. Bush] George, la mia famiglia sta trascorrendo il secondo Ringraziamento senza Casey, grazie a te ed alle tue bugie. Io ho passato questa giornata piangendo sull'aeroplano che mi portava a Crawford, a chiederti di nuovo un incontro. Sono stata a Crawford per tre settimane quest'estate e Washington parecchie volte, chiedendo che tu mi incontrassi, e sto tornando di nuovo alla tua casa delle vacanze nel tentativo di ottenere l'incontro. Non so perche' a te piaccia Crawford, ma io la amo molto, per via della comunita' di pace che si e' costruita attorno a Camp Casey durante lo scorso agosto. Quando sono arrivata alla "Casa della pace", mi sono sentita come se fossi tornata a casa, provavo un senso di appartenenza a qualcosa di piu' grande di ciascuno di noi: una comunita' colma d'amore, di accettazione e di pace. E' questo che senti, nei tuoi frequenti ritorni a Crawford? Ed anche, il tramonto bellissimo del Texas mi ha riportato alla memoria scene dei nostri giorni a Camp Casey, ad esempio l'ex marine Jeff Key che suonava fra le croci che onoravano i nostri caduti. Agosto e' stato un periodo miracoloso. Da allora, quando volevo chiederti quale fosse la nobile causa per cui hai ucciso Casey e gli altri, oltre duecento dei nostri uomini e donne sono morti nella sciarada irachena. Possiamo solo ipotizzare quanti innocenti iracheni siano stati massacrati. Tu non hai ancora risposto alla mia domanda. Molte persone nel nostro paese, che hanno avuto figlie e figli uccisi, che hanno figlie e figli in servizio, e molti americani preoccupati, vogliono anche loro la risposta alla stessa domanda. * Inoltre, da agosto abbiamo scoperto che le forze americane stanno usando armi chimiche in Iraq. L'esercito ha ammesso l'uso di fosforo bianco come arma contro i combattenti nemici. Scusami, George, ma da quando un'arma che spara da considerevole distanza sa distinguere fra i nemici e gli innocenti? E' difficile ignorare e distogliere gli occhi dalle raccapriccianti immagini dei cittadini bruciati di Fallujah. E visto che ci siamo, George, l'uso delle armi chimiche non e' proibito? Non hai sempre detto che Saddam era "un uomo malvagio" perche' usava armi chimiche contro la sua stessa gente? Per te va bene usarle in Iraq, visto che i cittadini iracheni non sono la tua gente? Saddam dovrebbe essere processato per aver ucciso cosi' tante persone innocenti. Bombardare citta' dove vivono civili innocenti ed usare armi chimiche sono crimini di guerra. Cio' non fa forse di te un provato criminale di guerra? C'e' un nuovo "uomo malvagio" in citta'. * George, per il bene del popolo iracheno, non credi sia ora di portare le nostre forze armate a casa dall'Iraq? E' ora di finirla con le ipocrisie e l'insensibilita' dell'ucciderli per diffondere il tuo tipo di liberta' e democrazia. So qual e' il tipo di liberta' e democrazia che preferisci. Quando nessun dissenso aperto e' permesso, quando nessuno puo' chiedere al governo di raddrizzare i torti, mentre le nostre e-mail possono essere lette e controllate e i libri nella nostra biblioteca analizzati e scandagliati. Il tuo tipo di liberta' e democrazia calunnia patrioti coraggiosi come codardi e traditori perche' hanno il coraggio di parlare contro le tue politiche omicide. La maggioranza degli americani non lo vuole proprio, il tuo tipo di liberta' e democrazia. Cosa ti fa pensare che lo voglia il popolo iracheno? George, anche per il bene delle persone meravigliose, coraggiose e molto giovani che vestono con orgoglio l'uniforme degli Usa: e' tempo di portarle a casa. Hanno fatto tutto quello che hai chiesto loro di fare. Hanno anche fatto cose che rende almeno un quarto di queste persone molto malate, nei loro cuori e nelle loro anime. Alcune sono state uccise senza necessita', in modi che potevano essere evitati, e alcune stanno tornando a casa mutilate. Per cosa, George? Per quale nobile causa? * George, tu hai sempre avuto tutto fornito su un piatto d'argento. Non ti biasimo per aver usato l'influenza della tua famiglia per evitare di andare in Vietnam. Non biasimo nessuno che abbia tentato di tirarsi fuori da quella guerra disastrosa e totalmente malvagia. Cio' per cui ti biasimo e' l'aver ucciso mio figlio in un'altra guerra disastrosa e totalmente malvagia. Lui voleva servire il suo paese, ed era pronto a morire per salvare le vite dei suoi compagni. Dovresti vergognarti di sfruttare l'onore di Casey e l'onore di altri nelle forze armate, di cui sei il comandante in capo perche' anche questo ruolo ti e' stato offerto sul piatto d'argento. Domanda al tuo vice se pensa che Casey potesse avere altre priorita' invece di morire a 24 anni. Tu hai il sacro lusso di avere due figlie in casa con te, oggi, per il pranzo del Ringraziamento. Vi punzecchiate scherzando, durante il pasto, come la mia famiglia era solita fare? Racconti loro vecchi e buffi aneddoti di famiglia, e ridete pensando ai vecchi tempi? E' cosi' che va per te, George? La nostra famiglia ha condiviso il pasto e abbiamo tentato di essere allegri, ma pensa un po': non e' la stessa cosa quando un membro molto apprezzato della famiglia se ne e' andato per sempre. La morte prematura di Casey getta un'ombra su tutti i nostri giorni, ma le festivita' sono particolarmente dure. Tu e Laura vi rivolterete nel letto stanotte, e vi alzerete e andrete alla finestra, tormentati dalla paura che le vostre figlie Jenna e Barbara possano essere uccise in Iraq? Fate un salto ogni volta che squilla il telefono? Il vostro cuore batte all'impazzata mentre sentite bussare alla porta, temendo che all'uscio ci sia l'Angelo della Morte vestito con la divisa dell'esercito? Non credo. Due soldati sono stati uccisi oggi in Iraq, George. Spero le loro famiglie non fossero sedute a pranzo quando e' stato annunciato loro che le vacanze erano finite per sempre, ma non c'e' alcun momento buono per notizie tanto orrende. Te lo chiedo di nuovo, faí la cosa giusta. Porta a casa le nostre truppe dall'Iraq. Non continuare ad ucciderne altri perche' le tue politiche omicide ne hanno gia' uccisi tanti. Quanti morti saranno abbastanza? 58.000? Uno solo era gia' troppo. Te la diro' io la nobile causa per cui Casey e' morto, George: una pace vera e duratura. Per favore, dai dignita' a tutte queste morti mettendo la parola fine al barbaro massacro, prima di rovinare troppe feste per troppe persone. 8. TESTIMONIANZE. CINDY SHEEHAN: L'ARRESTO DI BRIAN HAW Oggi faceva molto freddo, mentre camminavo dalla stazione della metropolitana di Charing Cross verso la piazza detta Parliament Square. Sono andata la', assieme alla mia compagna di viaggio Julie, per incontrare Brian Haw dopo aver passato alcuni giorni faticosissimi ma molto produttivi in Inghilterra e Scozia. Brian e' un attivista per la pace ed un uomo dalla sensibilita' eccezionale, che sta manifestando in quella piazza dal 2 giugno 2001. Era cosi' sconvolto dalle sanzioni delle Nazioni Unite contro l'Iraq che quella gli sembro' l'unica cosa da fare. Mentre io facevo la stessa cosa a Crawford, a causa della mia indignazione per le continue e non necessarie morti di iracheni, americani e truppe della coalizione, Brian mi mando' una lettera. In essa dice tra l'altro: "Stiamo con te, come una famiglia, e puoi contare sul nostro amore qualunque cosa accada. Adesso vediamo di aiutare gli altri a capire che bisogna uscire da questo pasticcio il piu' velocemente possibile. Io non voglio che ci sia un altro giorno in cui un figlio torna a casa in un sacco di plastica, e non lo vuoi tu. Bene, vediamo di far arrivare questo al resto della nostra gente dannatamente in fretta. Amen, che ne dici? Tuo fratello, Brian". L'intera lettera mi commosse al punto che mi dissi che se avessi mai visitato la Gran Bretagna sarei andata a trovare Brian. Sono rimasta sconvolta quando ho saputo che era stato arrestato all'alba di sabato. L'anno scorso, il parlamento britannico ha votato una legge molto restrittiva che si chiama "The Serious Organised Crime and Police Act 2005". Essa limita la liberta' di parola e di assemblea davanti alla sede del Parlamento e al n. 10 di Downing Street. Una giovane donna e' andata di fronte al Parlamento ed ha letto ad alta voce i nomi dei 97 soldati inglesi uccisi in Iraq: e' stata arrestata. Un vecchio signore ha gridato che Blair e' complice in crimini di guerra: e' stato arrestato. Brian Haw, accampato di fronte al Parlamento da oltre quattro anni, e' stato arrestato l'altra mattina: sino ad ora lo avevano lasciato stare perche' la sua veglia era iniziata prima dell'entrata in vigore della legge, ma il suo arresto e' avvenuto perche' Brian "incoraggiava altre persone ad unirsi a lui". Si trattava di persone che avevano scelto di farlo, e che concordavano sul fatto che la guerra e' un tragico errore e che i nostri soldati devono tornare a casa. * Queste ed altre proibizioni sulla liberta' di parola e di dissenso mi sono orrendamente familiari. Sono stata impedita due volte dall'esercitare i diritti previsti dal primo emendamento della Costituzione statunitense. Ho tentato in dozzine di occasioni di avere da George Bush e dai suoi mostri neocon un raddrizzamento dei torti che hanno inflitto al mondo ed alla mia famiglia. Ho speso un sacco di soldi, sacrificato cosi' tanto, e ho viaggiato in lungo e in largo. Nessuno al governo sta ascoltando. Nessuno presta attenzione. Ho parlato di fronte a centinaia di pacifisti a Londra, alla Conferenza internazionale di pace, e li ho sollecitati a riprendersi le liberta' che i nostri governi ci stanno togliendo. Mi sono chiesta perche', dopo che la ragazza era stata arrestata per aver letto i 97 nomi dei caduti, centinaia di persone non sono andate davanti al Parlamento a gridare quegli stessi nomi? Il sostegno e la complicita' di Blair e del Parlamento con i crimini di guerra in Iraq sono qualcosa con cui essi dovrebbero essere sfidati a confrontarsi ogni giorno. * Perche', quando Brian e' stato arrestato, centinaia di persone non hanno preso le loro tende e sono andate a piantarle accanto alla sua? Perche' noi americani restiamo seduti e compiacenti a guardare il nostro governo che usa armi chimiche in Iraq? Dobbiamo permettere loro di continuare? Perche' noi americani cambiamo canale, quando vediamo che il nostro governo trasporta sospetti criminali nello spazio aereo europeo per poterli torturare tranquillamente? Perche' voltiamo le spalle ai bimbi innocenti che vengono uccisi ogni giorno, nel nome della "liberazione di un popolo" e del "diffondere liberta' e democrazia"? Perche' permettiamo ai criminali di guerra di derubarci di risorse e di vite umane, nelle nostre comunita' e nelle nostre famiglie? * Brian Haw e' padre di sette figli, ed ha lasciato la "zona confortevole" costituita dalla sua casa e dai suoi cari per salvare altri bambini. Sul suo sito web, Brian lo dice in modo eloquente: "Voglio poter guardare in faccia i miei bambini e dir loro che ho fatto tutto quello che potevo per i bimbi che stanno morendo in Iraq ed in altri paesi a causa delle politiche ingiuste ed immorali e avide di denaro del nostro governo. Questi bambini e questi popoli hanno valore e sono degni d'amore quanto la mia carissima moglie e i miei figli". Io sono stata violentemente espulsa dalla mia "zona confortevole" il 4 aprile 2004, quando Casey e' stato ucciso in Iraq. Se non stessi costantemente protestando contro l'immorale occupazione dell'Iraq, non riuscirei a stare bene, ma so che devo vivere il resto della mia vita con una parte del cuore e dell'anima amputate. Brian mi ha mostrato le fotografie dei bambini malati per l'uranio, e di quelli che stanno morendo per malattie curabili, ma che non possono avere le medicine di cui hanno bisogno: prima per le sanzioni, ora per l'occupazione. E se persino le autorita' occupanti possono vivere in relativa sicurezza nella "zona verde" di Baghdad, il popolo iracheno non ha "zone confortevoli" in cui stare. Non sono visti, non sono registrati, non vengono intervistati dai media, e sono marginalizzati come subumani. Cio' che noi, cittadini dell'umanita', stiamo permettendo di fare ai nostri governi e' mostruoso e crudele. * Percio' noi che abbiamo a cuore la liberta' e la democrazia, che ci preoccupiamo dei crimini perpetrati dai nostri governi, dobbiamo agire. Se tu che leggi non stai facendo nulla per la pace e la giustizia nel mondo, comincia a fare qualcosa. La nostra sopravvivenza sul pianeta richiede azione immediata. E' tempo di lasciare le nostre "zone confortevoli" e di fare la differenza. E se non sai proprio cosa fare, contattami all'indirizzo: CampCaseyMom at yahoo.com Posso darti qualche idea. 9. TESTIMONIANZE. CINDY SHEEHAN: IL LINGUAGGIO DEL CUORE Sono stata in Europa per due settimane. In Gran Bretagna ho ricevuto il benvenuto di Ken Livingston, il sindaco di Londra, e sono stata salutata dal ministro degli esteri, dal vicepresidente e da altri membri del Parlamento: queste storie ve le raccontero' in un prossimo articolo. L'onore piu' alto che provo oggi, negli Usa e in Europa, e' incontrare le famiglie i cui figli sono stati uccisi nella "guerra al terrorismo" che George Bush ha dichiarato al mondo. Non ha importanza se parliamo un inglese dai differenti accenti, o spagnolo, o l'inglese con l'intonazione di Glasgow della mia sorella scozzese nel dolore, Rose Gentle, il cui figlio dolcissimo e' stato ucciso in Iraq nel luglio 2004: i nostri cuori parlano lo stesso idioma di sofferenza e cantileniamo lo stesso lamento per una perdita inutile. In Scozia, mentre incontravamo i ministri al Parlamento e chiedevamo loro di far pressione sul governo a Londra e di ritirare le truppe scozzesi dall'Iraq, con noi c'era Sue Smith, una donna il cui figlio Philip e' parimenti morto in Iraq lo scorso anno. La sua voce fluttuava e vibrava della perdita incalcolabile, mentre narrava del tradimento che ha sentito di patire, nel seppellire suo figlio cosi' presto e nell'udire le menzogne di Blair, compagno di Bush in crimini di guerra. La ferita nel suo cuore era fresca, e sanguinava apertamente. Nei suoi occhi ho visto il mio cuore quale esso era un anno fa. Alla Conferenza internazionale per la pace a Londra ho incontrato il padre di Shaun Brierly, Peter. Shaun era nell'esercito britannico, ed e' morto nel marzo 2003, durante i primi giorni di guerra. Peter ha cercato di disperdere il mio umore grave con il suo quieto umorismo. Ha tentato di descrivermi cos'e' stato per la sua famiglia perdere Shaun. In un pub abbiamo brindato ai nostri figli, al nostro dolore, e in special modo alla nostra risoluzione di mettere fine alla guerra, e di smascherare i farabutti che governano i nostri paesi in modo vergognoso. Guardandoci negli occhi appannati di lacrime, ci siamo promessi l'un l'altra che saremmo rimasti fermi e forti nel nostro proposito. Sempre alla Conferenza ho conosciuto Reg Keys e John Miller: entrambi i figli di costoro sono "morti in azione". Ci siamo presi in giro a vicenda per i nostri vestiti: eleganti i loro, da ginnastica i miei. Reg Keys si era candidato contro Blair alle elezioni, l'anno scorso, ed ha avuto un risultato dignitoso. Lui e John si sostengono a vicenda nel dolore. E' duro esprimere la sofferenza, per i padri. Noi madri apriamo il cuore piu' facilmente, i padri tentano di tenersi il male nel cuore, di controllarlo. Ho anche incontrato Ann Laurence, che mi ha descritto la dolce campagna inglese in cui vive e mi ha mostrato le foto del suo bel figlio morto in Iraq, Marc. Aveva una voce quieta, e gli occhi colmi di stanchezza e di lacrime pronte a scorrere. * In Spagna, ho incontrato due donne i cui figli sono stati uccisi dalle politiche dei governi degli Usa e della Gran Bretagna, due governi che mano nella mano hanno condotto i nostri paesi ad un'invasione impossibile ed immorale, all'occupazione di un paese innocente e per lo piu' privo di difese. Maribel Permuy e' la madre del cameraman Jose' Couso, ucciso all'Hotel Palestine l'8 aprile 2003, assieme ad altri giornalisti. Con le nuove prove che si manifestano, rispetto al desiderio di Bush di uccidere i giornalisti di Al Jazeera ed alla vicenda del fuoco aperto su Giuliana Sgrena e sui suoi soccorritori, io trovo difficile credere che l'omicidio di Jose' sia stato un incidente. La magistratura spagnola ha aperto un procedimento contro le truppe Usa che spararono un missile sull'albergo. Maribel non parlava inglese, ed io lo spagnolo lo so poco, ma i nostri cuori si sono capiti subito: il dolore e la speranza li hanno messi in relazione. In Spagna e nei paesi latino-americani mi chiamano "Madre Coraje" (Madre Coraggio), ma Maribel lo e' molto piu' di me. E' decisa ad ottenere giustizia per il proprio figlio, in modo fermo e privo di compromessi. E' il suo amore incondizionato, imperituro, per Jose' e per gli altri suoi figli a darle la forza di lottare. Abbiamo riso e pianto cosi' tanto, insieme, che mi chiedo se avremmo davvero comunicato meglio, parlando la stessa lingua. Ho anche incontrato Pilar Mahon, a Madrid, una delle portavoci delle famiglie colpite dall'agguato terroristico dell'11 marzo 2004. Suo figlio Daniel e' morto di quelle bombe. Il giorno in cui ci siamo viste, Daniel avrebbe compiuto 22 anni. Pilar aveva gli occhi rossi dal pianto e riusciva a stento a parlare, ma quando lo ha fatto la sua voce si e' levata contro George Bush e l'ex presidente spagnolo Aznar, contro una guerra basata sui sogni di petrolio dei neocons. La stessa bugia del "combattiamoli laggiu', cosi' non dovremo combatterli in casa" ha ucciso mio figlio Casey e Daniel. * Io brucio dall'indignazione, quando incontro persone come Pilar, che dovrebbero festeggiare il compleanno dei figli e il Natale, ma che passano i giorni a piangere sulle tombe dei loro ragazzi. C'e' cosi' tanta gente che in questi giorni celebrera' festivita' segnate dalla sofferenza. Il Natale e' durissimo, per noi, non solo perche' abbiamo perduto i nostri figli, ma perche' ricordiamo la felicita' dei Natali passati. Fa male ricordare le mattine in cui i bambini sono venuti a svegliarti, perche' volevano aprire i regali portati da Babbo Natale. Fa male tirare fuori le decorazioni, e appendere le calze, sapendo che una restera' vuota per sempre. Percio' la maggior parte di noi evita i festeggiamenti tradizionali, e in quei giorni cerchiamo di sostenerci a vicenda attraverso la devastazione che ha sconvolto le nostre vite. Una devastazione inutile, che si poteva evitare. I nostri cuori vanno direttamente a collegarsi a tutti coloro che quest'anno stanno sperimentando il lutto e la perdita, anziche' il piacere e la gioia di stare insieme. George Bush e gli altri distributori di dolore si prenderanno invece un giorno o due di pausa dallo spiare gli americani, per festeggiare il Natale. Dick Cheney non prova sofferenza per la tragica perdita di vite umane che la sua avidita' ha causato. Ha avuto persino, pochi giorni fa, la spudoratezza di fare una visita "a sorpresa" in Iraq. Come osa mostrare la faccia in un paese distrutto dalla sua insaziabile ricerca di oro nero, dall'oscena cupidigia per il profitto della sua compagnia, la Halliburton, e degli altri profittatori di guerra? Il male che questa gente ha fatto al mondo e' incalcolabile. I popoli della terra vorrebbero che al loro dolore fosse data risposta, e vorrebbero un poí di giustizia per i danni che hanno subito. * Comunque celebriate le feste in questi giorni, per favore, ricordate le famiglie che tenteranno di farlo con una parte di loro che manca. Ma soprattutto vi prego di ricordare gli americani e gli iracheni che rischiano di morire in Iraq di vecchie e nuove menzogne. In conclusione, voglio riportarvi l'estratto di una e-mail che ho ricevuto da una madre irachena. Suo figlio, Zaydoun Mamoun Fadhil Al-Samarai, un "insorgente" sciita, fu coinvolto nella stessa battaglia in cui Casey mori'. Zaydoun fu ucciso successivamente. "Noi, amica mia, pur nel marchio del dolore possiamo lavorare insieme, ognuna di noi nel luogo in cui si trova, e mettere fine allo spargimento di sangue, ed andare insieme verso la pace e l'amore che prevarranno, invece che verso la guerra. Insieme, cara signora, possiamo lavorare per dare speranza di felicita' a tutte le madri, perche' abbiamo fatto esperienza del male, abbiamo perso i nostri figli. Chi non fa esperienza del dolore non capisce davvero la gioia. Saro' davvero felice solo quando la guerra finira', e allora festeggeremo nella mia citta', Samara, la citta' in cui il mio figlio maggiore Zaydoun era nato. Zaydoun che avrebbe dovuto lamentare la mia morte, ed invece io ho dovuto lamentare la sua un mese prima che si sposasse. Ti mando anche i saluti della sua fidanzata, che ancora lo piange. Infine, accetta la mia profonda simpatia, da una madre che ha perso il proprio figlio ad un'altra madre che ha perso il suo. Io spero che ci incontreremo, in cammino verso la pace, verso l'amore. George Bush e gli altri hanno insegnato a troppa gente, nel mondo, il linguaggio del dolore tramite le loro bugie e le loro dottrine dell'uccisione preventiva con lo scopo del profitto. Abbiamo bisogno di imparare un nuovo linguaggio, una lingua amorevole e pacifica con cui dobbiamo parlare, e persino urlare, ai nostri governanti, che capiscono solo l'idioma dell'avidita' e dell'omicidio. Peace, shalom, paz, salaam". 10. TESTIMONIANZE. CINDY SHEEHAN: L'ANNO IN CUI ANDRANNO A CASA Dal caldissimo agosto di Camp Casey, alcune straordinarie azioni popolari si sono tenute in tutto il paese. Le persone cominciano a parlare ed il Congresso ha cominciato a mettere sotto accusa il regime neofascista e criminale che ha tentato di imporsi negli Usa. Da Camp Casey a Katrina, dall'uso delle armi chimiche allo spionaggio illegale dei cittadini, Bush e compagnia si sono dimostrati fallimentari per il nostro paese e per il mondo intero. Noi americani stiamo dicendo: "quel che e' troppo e' troppo". Ci siamo impegnati duramente quando ci siamo mostrati a Washington e in centinaia di altri luoghi per mostrare che un governo di assassini non ha il nostro consenso. Abbiamo pacificamente ma con forza rigettato la nozione che questa amministrazione abbia diritto di governarci, giacche' ha tradito orribilmente il suo compito ed il suo sacro dovere di difendere la nostra Costituzione. Questo e' stato anche l'anno in cui abbiamo chiesto ai democratici in abiti repubblicani (Hillary Clinton, Joe Lieberman, Joe Biden, Diane Feinstein, e la lista potrebbe andare avanti) di rispondere del loro sostengo a cio' che Bush sta facendo in Iraq. Quando come democratici eleggiamo i nostri rappresentanti, ci aspettiamo che essi respingano e ripudino a voce alta le politiche corrotte ed omicide di questa amministrazione, non che le difendano. Ora ci sono dei Campi Casey davanti agli uffici di Hillary Clinton e di Chuck Schumer a Long Island ogni venerdi'. C'e' un Camp Casey di fronte all'ufficio di Kay Bailey a Dallas sin dall'agosto scorso: qui molti dimostranti sono stati arrestati per aver esercitato il loro diritto di parola. Dobbiamo far capire a questi guerrafondai, cosi' come ai guerrafondai repubblicani, che quando diciamo "portateli a casa subito" intendiamo vederli mettersi al lavoro. Allestite un Camp Casey di fronte all'ufficio del vostro senatore o deputato, se essi sostengono Bush in questa guerra di aggressione. * "Gold Star Families for Peace" sta pianificando numerose azioni gia' per la prima parte del 2006. Io vi daro' tutte le informazioni, di modo che possiate accordare i vostri piani ai nostri ed unirvi a noi se vi e' possibile. Il 31 gennaio prossimo saremo di nuovo a Washington, in occasione del discorso sullo stato del paese che George Bush fara' di fronte al congresso e all'opinione pubblica mondiale, ovvero quando mentira' dicendoci come stanno andando bene le cose in Iraq e qui a casa nostra. Le sue politiche sciagurate hanno rovinato l'Iraq e New Orleans e fatto del pianeta intero un luogo piu' pericoloso: pensate solo che gli attacchi terroristici si sono triplicati in tutto il mondo da quando lui ha deciso di "combatterli laggiu'". Inoltre, durante il discorso potrebbe gettare le basi per ulteriori inutili aggressioni contro la Siria e l'Iran. "Gold Star Families for Peace", i rappresentanti delle organizzazioni pacifiste e i rifugiati da New Orleans si raduneranno a Washington per farvi sapere il vero stato del paese. * Per l'amor di dio, non credete di dover fermare Bush? Recentemente, la stampa ha rivelato che George interagisce con solo quattro persone: sua moglie Laura, la Rice, Karen Hughes e la sua mamma. La sua mamma, la Regina delle Nevi che non vuole i propri graziosi occhietti disturbati dalla vista delle immagini dei feretri avvolti nelle bandiere, vive a Houston. Durante il "giorno del presidente" (la festivita' del 20 febbraio) noi protesteremo di fronte a casa sua, implorandola di rinunciare agli osceni profitti che la sua famiglia ed i suoi amici stanno traendo dall'occupazione, e pregandola di fare finalmente la cosa giusta e dire a suo figlio di smettere questa guerra al terrorismo dichiarata al mondo intero. George Bush e Dick Cheney hanno sconciato gli alti uffici di cui erano responsabili, e devono dimettersi. Il 20 febbraio, se non potete venire a Houston, organizzate la vostra propria protesta dove siete. * La fondazione per la pace "Camp Casey" terra' il suo primo festival il 4 aprile 2006. Il 4 aprile e' il giorno in cui mio figlio Casey e Martin Luther King Jr. furono uccisi. Vogliamo che questo giorno divenga una ricorrenza per celebrare la pace. La fondazione conferira' anche un premio ad un giovane attivista per la pace ogni anno. Vogliamo in questo modo incoraggiare la risoluzione nonviolenta dei conflitti, ed i giovani sono coloro che muoiono nelle guerre dichiarate da chi ha i capelli grigi. Anche di questo vi daro' in seguito maggiori dettagli. * Poi c'e' Pasqua. L'11 aprile torneremo infatti a Crawford, e vi resteremo sino al 16. Pasqua e' un periodo di rinnovamento e di speranza. Casey fu ucciso la domenica delle palme ed il suo corpo ci fu restituito il sabato santo. L'ultima Pasqua e' stata terribile, per noi, e durante la prossima manifesteremo di fronte alla casa dell'uomo che e' responsabile di tanto dolore. Ma saremo la' con la rinnovata speranza che i polli-falchi del nostro governo saranno mandati al pascolo. Come Michael Moore, voglio essere una mosca sul muro il giorno in cui Bush e compagnia verranno portati fuori dalla Casa Bianca in manette. L'impeachment non e' necessario, tra l'altro, per chi non e' stato eletto: l'arresto e' quel che ci vuole. Anche a Pasqua, se non potete venire a Crawford, allestite il vostro campo di protesta nelle vostre citta'. * Nel 2005, abbiamo imparato di avere il potere. Abbiamo imparato che non possiamo fidarci della propaganda mediatica o delle vuote promesse dei nostri leader. Abbiamo imparato che dobbiamo essere il cambiamento che vogliamo vedere. Abbiamo imparato che una sola persona e' e fa la differenza. Non possiamo mollare nel 2006. Non possiamo tornare al male dell'apatia e della connivenza in cui i neocons sguazzano. Dobbiamo continuare a far pressione, a lavorare, a lottare. Dobbiamo sostenere le organizzazioni come Gold Star Families for Peace, Veterans for Peace, Code Pink e Iraq Veterans Against the War, o i gruppi per la pace che preferite, per poter continuare la nostra lotta verso una pace con giustizia. Dobbiamo sostenere i veri patrioti, come il parlamentare John Conyers che ha chiesto indagini sulle bugie che ci sono costate cosi' tanto a livello umano. Il 2006 sara' un grande anno per la gente del nostro paese. Lo so. Non sara' facile, ma ce la faremo e la nostra lotta sara' davvero valsa la pena. 11. DOCUMENTI. LA "CARTA" DEL MOVIMENTO NONVIOLENTO Il Movimento Nonviolento lavora per l'esclusione della violenza individuale e di gruppo in ogni settore della vita sociale, a livello locale, nazionale e internazionale, e per il superamento dell'apparato di potere che trae alimento dallo spirito di violenza. Per questa via il movimento persegue lo scopo della creazione di una comunita' mondiale senza classi che promuova il libero sviluppo di ciascuno in armonia con il bene di tutti. Le fondamentali direttrici d'azione del movimento nonviolento sono: 1. l'opposizione integrale alla guerra; 2. la lotta contro lo sfruttamento economico e le ingiustizie sociali, l'oppressione politica ed ogni forma di autoritarismo, di privilegio e di nazionalismo, le discriminazioni legate alla razza, alla provenienza geografica, al sesso e alla religione; 3. lo sviluppo della vita associata nel rispetto di ogni singola cultura, e la creazione di organismi di democrazia dal basso per la diretta e responsabile gestione da parte di tutti del potere, inteso come servizio comunitario; 4. la salvaguardia dei valori di cultura e dell'ambiente naturale, che sono patrimonio prezioso per il presente e per il futuro, e la cui distruzione e contaminazione sono un'altra delle forme di violenza dell'uomo. Il movimento opera con il solo metodo nonviolento, che implica il rifiuto dell'uccisione e della lesione fisica, dell'odio e della menzogna, dell'impedimento del dialogo e della liberta' di informazione e di critica. Gli essenziali strumenti di lotta nonviolenta sono: l'esempio, l'educazione, la persuasione, la propaganda, la protesta, lo sciopero, la noncollaborazione, il boicottaggio, la disobbedienza civile, la formazione di organi di governo paralleli. 12. PER SAPERNE DI PIU' * Indichiamo il sito del Movimento Nonviolento: www.nonviolenti.org; per contatti: azionenonviolenta at sis.it * Indichiamo il sito del MIR (Movimento Internazionale della Riconciliazione), l'altra maggior esperienza nonviolenta presente in Italia: www.peacelink.it/users/mir; per contatti: mir at peacelink.it, luciano.benini at tin.it, sudest at iol.it, paolocand at libero.it * Indichiamo inoltre almeno il sito della rete telematica pacifista Peacelink, un punto di riferimento fondamentale per quanti sono impegnati per la pace, i diritti umani, la nonviolenza: www.peacelink.it; per contatti: info at peacelink.it LA NONVIOLENZA E' IN CAMMINO Foglio quotidiano di approfondimento proposto dal Centro di ricerca per la pace di Viterbo a tutte le persone amiche della nonviolenza Direttore responsabile: Peppe Sini. Redazione: strada S. Barbara 9/E, 01100 Viterbo, tel. 0761353532, e-mail: nbawac at tin.it Numero 1206 del 14 febbraio 2006 Per ricevere questo foglio e' sufficiente cliccare su: nonviolenza-request at peacelink.it?subject=subscribe Per non riceverlo piu': nonviolenza-request at peacelink.it?subject=unsubscribe In alternativa e' possibile andare sulla pagina web http://web.peacelink.it/mailing_admin.html quindi scegliere la lista "nonviolenza" nel menu' a tendina e cliccare su "subscribe" (ed ovviamente "unsubscribe" per la disiscrizione). 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