Vittoria al mondo. Si' all'umanita'. 3



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VITTORIA AL MONDO. SI' ALL'UMANITA'
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Supplemento settimanale del martedi' de "La nonviolenza e' in cammino"
a sostegno del si' al referendum brasiliano del prossimo 23 ottobre
per proibire il commercio delle armi, per salvare la vita delle persone
*
Direttore responsabile: Peppe Sini. Redazione: strada S. Barbara 9/E, 01100
Viterbo, tel. 0761353532, e-mail: nbawac at tin.it
*
Numero 3 del 27 settembre 2005

In questo numero:
1. Benito D'Ippolito: Sette lapidi per dire un si'
2. Perche' votare si' al referendum
3. Un appello per il si' al referendum di 56 docenti universitari,
ricercatrici e ricercatori sociali brasiliani
4. Proposta di ordine del giorno da approvare nelle istituzioni italiane a
sostegno della Campagna per il disarmo in Brasile

1. 23 OTTOBRE. BENITO D'IPPOLITO: SETTE LAPIDI PER DIRE UN SI'
[Ringraziamo il nostro amico Benito D'Ippolito per questi testi inviatici
come contributo a sostegno del si' al referendum brasiliano per la
proibizione del commercio delle armi]

Aveva barato e io me n'ero accorto
non era per i soldi, solo non volevo
passare per fesso. Per questo l'ho detto.

Potevo immaginare
che avrebbe estratto il pezzo?

Potevo immaginare che un ferro cosi' piccolo
pungendomi nel cuore in una vampa
mi avrebbe tolto tutto in un momento?

E in quel bar c'ero entrato per bere solo un goccio.

*

D'accordo, si', l'avevo tamponato.
Aveva fretta, e avevo fretta anch'io.
Ma poi strillava la sua bella macchina
che invece era un catorcio e glielo dissi.
Fu allora che mi fulmino'. Ricordo
sopra la fiamma la faccia da gufo.

*

Nel sottoscala c'erano gli indiani
la principessa c'era da salvare
ero nell'ultima trincea, i crucchi
venivano. E soltanto io potevo
salvare tutti, si', come in quel film.
Nei miei dieci anni ero grande ormai
da prender la pistola nel cassetto
quando mi cadde e mi trapasso' il petto
non c'erano piu' indiani o principesse
solo ero in casa e non avevo forza
per dire aiuto, o forse non volevo.

Mi dissanguai in silenzio, per fortuna
ero gia' morto quando torno' a casa
la mamma con la spesa dal mercato.

*

La prima pietra, certo, lo ricordo
ma sono storie di un tempo lontano
o di un mondo ancora da venire.
In questo invece io ero innamorato
e lei mi amava e certo a suo marito
non lo potevo andare a raccontare.
Ci penso' qualcun altro e quando venne
avrei voluto dirgli che poteva
rompermi il naso e che poi mi ascoltasse
ma lui aveva in tasca la 38.

*

Delle due l'una, se si e' una famiglia
uno porta i calzoni e gli altri sotto.

Invece sempre lagne, arrivi a casa
che sei una bestia, che sei stanco morto
e mai una volta che il pranzo sia pronto
e mai una volta che ti si obbedisca.

Insomma, un uomo e' un uomo, le ho sparato.
Poi tutto era cosi' sporco e vuoto
che mi son messo la pistola in bocca
e ho chiuso gli occhi e non li ho piu' riaperti.

*

Ci pare a tutti di essere i piu' furbi
cosi' ogni tanto mi ero immaginato
che se venivano a rubarmi a casa
gli davo il fatto loro e buonanotte.
Sai quante volte mi ero esercitato
con la mia torva immagine allo specchio.
Ci pare a tutti di essere il piu' volpe.

Poi son venuti e tutto era confuso
e la pistola era cosi' pesante
che non riuscivo a tener dritto il braccio
ridendo la strappo' dalle mie mani
quasi volevo ringraziarlo, e invece
sentii un botto che sfondava i timpani
e la puzza di fumo e poi piu' niente.

*

E una e due e tre volte ripetei
fermosparo fermosparo fermosparo
poi chiusi gli occhi e strinsi il pugno e dentro
nel pugno strinsi il ferro e parti' il colpo.
Poi vidi Ignazio che gia' rantolava
e non mi resse il cuore e anch'io mi spensi.

2. MATERIALI DAL BRASILE. PERCHE' VOTARE SI' AL REFERENDUM
[Dal sito www.referendosim.com.br riprendiamo la seguente scheda informativa
essenziale]

Il 23 ottobre tutti noi brasiliani dobbiamo recarci alle urne (il voto e'
obbligatorio) per rispondere alla seguente domanda: "Il commercio di armi da
fuoco e munizioni deve essere proibito in Brasile?".
Potete votare si' (risposta n. 2) oppure no (risposta n. 1). Quale e' la
scelta migliore?
*
Il Brasile e' il paese del mondo con il maggior numero di persone uccise da
armi da fuoco. Nel 2003 vi sono state 108 persone uccise al giorno.
In Brasile vi sono in circolazione piu' di 17 milioni di armi. Soltanto il
10% di esse appartengono alle forze armate e alle forze di polizia, il resto
e' nelle mani di civili. Sono armi che finiscono per essere usate in risse
per strada, o nei bar, o in famiglia, per vendette private, e in molte altre
situazioni in cui quella che poteva restare una semplice colluttazione
finisce per trasformarsi in un omicidio.
Molte persone pensano che avere un'arma in casa sia una sicurezza, ma questo
e' un errore: l'uso delle armi per legittima difesa funziona solo nei film.
Nella vita reale nella maggior parte delle aggressioni, anche persone
addestrate non hanno il tempo di reagire ed usare l'arma, ed anzi quando il
cittadino aggredito reagisce con un'arma corre un rischio ancor piu' grande
di essere ferito o ucciso. Senza tener conto degli incidenti che accadono
ogni giorno e provocano vere e proprie tragedie. In Brasile ogni giorno due
bambini restano feriti per spari accidentali.
*
La proibizione del commercio delle armi da fuoco e' anche un aiuto a
prosciugare la fonte di rifornimento di armi dei criminali. L'arma del
criminale e quella del "cittadino perbene" hanno la stessa origine. E'
chiaro che il criminale non compra l'arma al negozio, ma le armi e le
munizioni comprate regolarmente nei negozi autorizzati vanno poi a finire
nelle mani dei criminali, sia perche' vengono rubate, sia perche' vengono
rivendute ad essi dai primi compratori.
*
In un anno di campagna di raccolta volontaria delle armi [La Campagna di
disarmo volontario attraverso cui il governo ha chiesto ai cittadini in
possesso di armi di consegnarle alle autorita' affinche' venissero
distrutte - ndt], una delle misure stabilite dallo Statuto del disarmo, piu'
di 450.000 armi sono state tolte dalla circolazione. E i risultati positivi
si sono gia' visti: secondo i dati del Ministero della Salute per la prima
volta in 13 anni il numero dei morti uccisi da armi da fuoco e' diminuito.
Sono state salvate 3.234 vite umane.
*
Difendiamo il nostro bene piu' importante: la vita.
Al referendum diciamo si'.
Per maggiori informazioni si veda nel sito: www.referendosim.com.br

3. MATERIALI DAL BRASILE. UN APPELLO PER IL SI' AL REFERENDUM DI 56 DOCENTI
UNIVERSITARI, RICERCATRICI E RICERCATORI SOCIALI BRASILIANI
[Dal sito www.vivario.org.br riprendiamo il seguente appello. Le sigle delle
istituzioni di appartenenza dei docenti e ricercatori che sottoscrivono
questo appello designano in grandissima parte le piu' prestigiose
Universita' brasiliane]

La popolazione brasiliana avra' un'opportunita' unica il prossimo 23
ottobre: dire si' alla proibizione del commercio delle armi da fuoco nel
paese, e con questo fare un passo decisivo per contrastare la violenza
armata.
*
Noi, ricercatori e ricercatrici sociali che ci occupiamo di violenza e
sicurezza pubblica, riteniamo che una politica coerente e adeguata della
sicurezza pubblica richiede un insieme ampio e articolato di misure contro
la violenza, che deve cominciare con il controllo delle armi. Per questo
voteremo si' al referendum del 23 ottobre.
*
Voteremo si' perche' vogliamo salvare le vite umane: il numero delle persone
uccise da armi da fuoco e' gia' diminuito dall'inizio della Campagna per il
disarmo, e con la proibizione della vendita delle armi la riduzione del
numero delle vittime potra' essere ancora maggiore.
Voteremo si' per impedire che il Brasile continui ad essere il primo paese
nelle statistiche mondiali delle persone uccise da armi da fuoco.
Voteremo si' affinche' le armi da fuoco cessino di essere la prima causa di
morte dei giovani in Brasile.
Voteremo si' per affermare la verita' che avere un'arma da fuoco in casa
rappresenta un pericolo, assai piu' che una protezione.
Voteremo si' perche' l'arma che finisce nelle mani del criminale assassino
ha cominciato il suo tragitto attraverso un acquisto legale.
Voteremo si' perche' una societa' disarmata e' molto piu' sicura di una
societa' in cui ogni cittadino compra un'arma per difendersi dalle armi
degli altri.
Voteremo si' perche' vogliamo una societa' in cammino verso la pace.
*
Primi firmatari:
Ana Paula Miranda, sociologa, direttrice dell'Istituto di Sicurezza Pubblica
di Rio de Janeiro
Ana Quiroga, assistente sociale e ricercatrice dell'Iser
Antonio Rangel Bandeira, sociologo, ricercatore di "Viva Rio"
Arthur Costa, professore al Dipartimento di Sociologia dell'Unb
Barbara Soares, sociologa, ricercatrice del Centro studi sulla sicurezza e
la cittadinanza (Cesec/Ucam)
Carmen Hein Campos, avvocatessa, segretaria esecutiva dell'Associazione per
la riforma penitenziaria
Cecilia Minayo, sociologa, direttrice di Claves-Ensp-Fiocruz
Claudio Beato, sociologo, coordinatore del Centro studi sulla criminalita' e
la sicurezza pubblica (Crisp-Ufmg)
Daniel Cerqueira, economista, ricercatore dell'Ipea
Denis Mizne, avvocato, coordinatore di "Sou da Paz"
Edinilsa Ramos de Souza, psicologa, coordinatrice di Claves-Ensp-Fiocruz
Fatima Cecchetto, scienziata sociale, ricercatricie della Fiocruz
Fernando Acosta, psicologo, presidente del Centro studi "Atencao e
Referencia para Homens"
Glaucio Soares, politologo, ricercatore dello Iuperj
Guita Grin Debert, professoressa di antropologia alla Unicamp
Ignacio Cano, sociologo, professore dell'Uerj e ricercatore del Laboratorio
di analisi della violenza (Lav-Uerj)
Jacqueline Muniz, antropologa, professoressa dell'Ucam e membro del
Gee-Coppe
Jacqueline Pitanguy, sociologa e direttrice di "Cidadania, Estudo, Pesquisa,
Informacao e Acao" (Cepia)
Jacqueline Sinhoretto, sociologa e ricercatrice nelle aree della sicurezza
pubblica e dell'accesso alla giustizia
Jailson de Souza, professore del corso di specializzazione in geografia
della Uff e coordinatore generale dell'Osservatorio sulle favelas di Rio de
Janeiro
Joao Trajano Sento-Sa', politologo, professore dell'Uerj e direttore del
Laboratorio di analisi della violenza (Lav-Uerj)
Jose' Augusto Rodrigues, professore dell'Uerj e membro del Laboratorio di
analisi della violenza (Lav-Uerj)
Jose' Marcelo Zacchi, avvocato, consulente della Banca Mondiale e di
"Habitat per la sicurezza urbana e la prevenzione della violenza"
Jose' Ricardo Ramalho, professore del programma di specializzazione in
sociologia e antropologia della Ufrj
Jose' Vicente Tavares dos Santos, professore di sociologia della Ufrgs e
presidente dell'Associazione latinoamericana di sociologia
Josephine Bourgois, sociologa, ricercatrice di "Viva Rio"
Julita Lemgruber, sociologa, direttrice del Centro studi sulla sicurezza e
la cittadinanza (Cesec-Ucam)
Leila Linhares Barsted, avvocatessa e direttrice di "Cidadania, Estudo,
Pesquisa, Informacao e Acao" (Cepia)
Leonarda Musumeci, antropologa ed economista, professoressa della Ufrj e
ricercatrice del Centro studi sulla sicurezza e la cittadinanza (Cesec/Ucam)
Lourdes Bandeira, professoressa del dipartimento di sociologia e direttrice
dell'Istituto di scienze sociali della Unb
Luis Eduardo Guedes, statistico, ricercatore dell'Iser
Luiz Eduardo Soares, politologo e antropologo, professore dell'Uerj e
dell'Ucam, direttore dell'Istituto Pro-Susp
Marcelo Freixo, storico, ricercatore di "Justica Global"
Marcelo Nascimento, statistico, ricercatore dell'Iser
Marcos Rolim, giornalista, consulente di sicurezza pubblica e assessore
della VI sezione penale del Tj-Rs
Maria Filomena Gregori, professoressa di antropologia dell'Unicamp e
ricercatrice del Nucleo di studi sul genere (Pagu-Unicamp)
Michel Misse, professore di sociologia dell'Ufrj e coordinatore del "Nucleo
di studi sulla cittadinanza, il conflitto e la violenza urbana" (Nec-Vu,
Ufrj)
Miriam Guindani, assistente sociale, profesoressa dell'Istituto Porto Alegre
e direttrice dell'Istituto Pro-Susp
Nancy Cardia, psicologa sociale e coordinatrice aggiunta del Nucleo di studi
sulla violenza (Nev-Usp)
Nivio Caixeta, antropologo, rappresentante in Brasil dell'"Altus Alianca
Global"
Pablo Dreyfus, politologo, ricercatore di "Viva Rio"
Patricia Rivero, sociologa, ricercatrice dell'Iser
Paula Poncioni, professoressa aggiunta della Scuola di servizio sociale
dell'Ufrj
Paulo Mesquita Neto, politologo, ricercatore senior del Nucleo di studi
sulla violenza (Nev-Usp) e segretario esecutivo dell'"Istituto San Paolo
contro la violenza"
Paulo Sergio Pinheiro, politologo, ricercatore associalo al Nucleo di studi
sulla violenza (Nev-Usp) ed esperto indipendente dell'Onu per lo studio
della violenza sui bambini
Regina Novaes, antropologa, ricercatrice dell'Iser
Renato Sergio de Lima, sociologo e coordinatore capo di ricerca dell'Ibccrim
Rita Laura Segato, professoressa del dipartimento di antropologia del Cnpq
Roberto Kant de Lima, antropologo, professore dell'Uff e direttore del
Nufep-Uff
Rubem Cesar Fernandes, antropologo, ricercatore dell'Iser
Samyra Crespo, storica sociale e segretaria dell'Iser
Sergio Adorno, sociologo, professore dell'Usp e direttore del Nev-Usp
Silvia Ramos, scienziata sociale e ricercatrice del Centro studi sulla
sicurezza e la cittadinanza (Cesec-Ucam)
Simone Assis, dottoressa epidemiologa, ricercatrice di Claves-Ensp-Fiocruz
Tulio Kahn, politologo e coordinatore di ricerca della "Segreteria di
Sicurezza Pubblica" di San Paolo
Yolanda Catao, sociologa, ricercatrice nell'area della sicurezza pubblica e
violenza.

4. MATERIALI. PROPOSTA DI ORDINE DEL GIORNO DA APPROVARE NELLE ISTITUZIONI
ITALIANE A SOSTEGNO DELLA CAMPAGNA PER IL DISARMO IN BRASILE
[La seguente proposta di ordine del giorno e' stata elaborata dal "Centro di
ricerca per la pace" di Viterbo (per contatti: nbawac at tin.it) sulla base
delle indicazioni pervenute da vari promotori brasiliani della Campagna per
il disarmo e del Referendum del 23 ottobre 2005 per la proibizione del
commercio delle armi. Essa e' stata redatta altresi' sulla base sia di una
prolungata esperienza amministrativa in piu' istituzioni italiane, sia di
una trentennale esperienza di organizzazione di campagne di solidarieta']

Premesso che
- il Brasile e' un paese in cui sono in circolazione piu' di 17 milioni di
armi da fuoco, di cui soltanto il 10% appartengono alle forze armate e alle
forze di polizia, mentre il resto e' nelle mani di civili;
- ogni giorno in Brasile circa cento persone muoiono uccise da armi da
fuoco;
- nel 2003 39.325 persone in Brasile sono morte uccise da armi da fuoco;
- le istituzioni brasiliane hanno promosso una Campagna di disarmo
volontario attraverso cui e' stato chiesto ai cittadini in possesso di armi
di consegnarle alle autorita' affinche' venissero distrutte;
- nel 2004 grazie a questa Campagna di disarmo piu' di 450.000 armi da fuoco
sono state tolte dalla circolazione, e per la prima volta in 13 anni il
numero dei morti uccisi da armi da fuoco in Brasile e' diminuito: rispetto
ai dati del 2003 nel 2004 sono state salvate 3.234 vite umane;
- il 23 ottobre 2005 si svolgera' in Brasile il primo referendum della
storia di quel Paese, referendum in cui ai cittadini verra' posto il
quesito: "Il commercio di armi da fuoco e munizioni deve essere proibito in
Brasile?";
- intorno alla Campagna per il disarmo vi e' stato un grande coinvolgimento
popolare: l'associazionismo democratico, imprenditori, sindacati, chiese,
movimenti, personalita' della cultura, dello sport e dello spettacolo,
operatori sociali e sanitari, docenti universitari, si sono uniti alle
istituzioni nell'impegno di salvare quante piu' vite umane possibile;

il Consiglio [Circoscrizionale, Comunale, Provinciale, Regionale] di ...

1. esprime solidarieta' all'impegno delle istituzioni e della societa'
civile del Brasile per ridurre il numero delle vittime di uccisioni da armi
da fuoco;

2. esprime apprezzamento per la scelta di civilta' di chiedere ai cittadini
di disarmarsi volontariamente e di decidere democraticamente ed
umanitariamente di salvare quante piu' vite umane sia possibile;

3. sollecita che l'esempio brasiliano si estenda quanto piu' possibile, e
che anche altri paesi ed altre popolazioni scelgano la via del disarmo e del
rispetto per la vita umana;

4. auspica che l'intera umanita' abbia un futuro di pace e convivenza, ed a
tal fine si impegna a promuovere la cultura della pace, del dialogo, della
solidarieta', della legalita', del disarmo, della nonviolenza;

5. esprime un convinto e coerente si' alla difesa della vita di ogni essere
umano, si' alla pace tra le persone e tra i popoli, si' alla sicurezza di
tutti nel rispetto dei diritti umani di tutti gli esseri umani, si' alla
legalita', si' al disarmo della societa', si' alla civile convivenza.

*

Il Consiglio [Circoscrizionale, Comunale, Provinciale, Regionale] di ...

dispone inoltre che il presente ordine del giorno, approvato nella seduta
svoltasi in data ...,
a) sia reso noto alla cittadinanza mediante affissione di manifesti, invio
ai mezzi d'informazione locali e nazionali, e in tutte le altre forme
consuete ed opportune;
b) sia inviato per opportuna conoscenza ai seguenti soggetti istituzionali:
- Ambasciata del Brasile in Italia,
- Ambasciata italiana in Brasile,
- Presidenza della Repubblica del Brasile;
- Presidenza della Repubblica Italiana;
c) sia inviato inoltre ai seguenti ulteriori referenti istituzionali
brasiliani:
- Ministero della Giustizia;
- Ministero della Salute;
d) sia inviato inoltre per opportuna conoscenza ai seguenti indirizzi di
referenti istituzionali e della societa' civile brasiliani particolarmente
impegnati nella Campagna per il disarmo:
acresemarmas at uol.com.br
oca-ong at bol.com.br
fccv at ufba.br
suzanav at atarde.com.br
estadodepaz at estadodepaz.com.br
inamaramelo at yahoo.com.br
pazpelapaz1 at yahoo.com.br
borgescoml at bol.com.br
desarmamentodf at desarmamentodf.org
otaviofalcao at pop.com.br
samambaiadizsim at bol.com.br
federacaoinquilinosdf at bol.com.br
associacaomis at brturbo.com.br
desarmamentoes at paz-es.org.br
valparaiso at terra.com.br
cmtbatista at mixx.com.br
orestesoliveira at casamilitar.mt.gov.br
pteruel at terra.com.br
frentemunicipalbrasilsemarmas at yahoo.com.br
bh_sem_armas at yahoo.com.br
welingtonvenancio at bol.com.br
kleversonrocha at ig.com.br
depjordy at alepa.pa.gov.br
deparacelilemos at alepa.pa.gov.br
almirlaureano at yahoo.com.br
paz at londrinapazeando.org.br
murilocavalcanti at uol.com.br
f.tavares at digi.com.br
leandro_amme at yahoo.com.br
frentepelodesarmamento at ig.com.br
pemarcel at terra.com.br
gvieira7 at terra.com.br
seguranca at niteroi.rj.gov.br
beatriz at soudapaz.org, mariana at soudapaz.org
desarmecampinas at yahoo.com.br
ajardim at al.sp.gov.br
josecpinto at camaralimeira.sp.gov.br
gotadeorvalho at gmail.com
jbernegossi at prefeitura.sp.gov.br
mjduarte at uol.com.br
hpereira at al.sp.gov.br
marcoanjos at bol.com.br
marcosanjos at emsergipe.com
conic.brasil at terra.com.br
cbjp at cbjp.org.br
ronenu at canal13.com.br
jdarif at uol.com.br
naida at uol.com.br
pstoffel at saap.org.br
welinton_pereira at wvi.org
padrebizon at casadareconciliacao.com.br
ivoschoenherr at terra.com.br
frentepelodesarmamento at ig.com.br
rev.aquino at ig.com.br
torressantana at uol.com.br
norberge at terra.com.br
soniarosafaria at hotmail.com
mitra at diocesepetropolis.org.br
cier at cnbbsul4.org.br
czbsbf at terra.com.br
e) sia inviato inoltre per opportuna conoscenza ai seguenti indirizzi di
referenti italiani particolarmente impegnati a sostegno della Campagna per
il disarmo brasiliana:
- padre Ermanno Allegri, e-mail: ermanno at adital.com.br
- dottor Francesco Comina, e-mail: f.comina at ladige.it
- Centro per la pace del Comune di Bolzano, e-mail: welapax at hotmail.com
- Rete italiana per il disarmo, e-mail: segreteria at disarmo.org
- Centro di ricerca per la pace di Viterbo, e-mail: nbawac at tin.it

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Viterbo, tel. 0761353532, e-mail: nbawac at tin.it
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Numero 3 del 27 settembre 2005