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La nonviolenza e' in cammino. 783
- Subject: La nonviolenza e' in cammino. 783
- From: "Centro di ricerca per la pace" <nbawac at tin.it>
- Date: Sun, 19 Dec 2004 01:57:06 +0100
LA NONVIOLENZA E' IN CAMMINO Foglio quotidiano di approfondimento proposto dal Centro di ricerca per la pace di Viterbo a tutte le persone amiche della nonviolenza Direttore responsabile: Peppe Sini. Redazione: strada S. Barbara 9/E, 01100 Viterbo, tel. 0761353532, e-mail: nbawac at tin.it Numero 783 del 19 dicembre 2004 Sommario di questo numero: 1. Enrico Peyretti: Una bibliografia sulla nonviolenza 2. Shelley Douglass: Nonviolenza e femminismo 3. Sergio Paronetto presenta "La nonviolenza dei volti" 4. Maria Chiara Tropea e Alvise Alba: Ci abboniamo ad "Azione nonviolenta" perche'... 5. Farid Adly: Con i ragazzi di strada di Santa Terezinha 6. Mao Valpiana: Messaggi in bottiglia dal mare dell'informazione 7. Riletture: Diotima, Mettere al mondo il mondo 8. Riletture: Magda e Andre' Trocme', Una scuola, un villaggio contro il nazismo 9. Quattro quaderni di un corso di educazione alla pace 10. La "Carta" del Movimento Nonviolento 11. Per saperne di piu' 1. MATERIALI. ENRICO PEYRETTI: UNA BIBLIOGRAFIA SULLA NONVIOLENZA [Ringraziamo Enrico Peyretti (per contatti: e.pey at libero.it) per averci messo a disposizione questo suo testo scritto nel maggio 2004 ed apparso sulla recente edizione dell'annuario della pace promosso dalla Fondazione Venezia per la ricerca sulla pace: Guerra e mondo. Annuario geopolitico della pace 2004, Altreconomia edizioni, Milano 2004. Enrico Peyretti e' uno dei principali collaboratori di questo foglio, ed uno dei maestri piu' nitidi della cultura e dell'impegno di pace e di nonviolenza. Tra le sue opere: (a cura di), Al di la' del "non uccidere", Cens, Liscate 1989; Dall'albero dei giorni, Servitium, Sotto il Monte 1998; La politica e' pace, Cittadella, Assisi 1998; Per perdere la guerra, Beppe Grande, Torino 1999; e' disponibile nella rete telematica la sua fondamentale ricerca bibliografica Difesa senza guerra. Bibliografia storica delle lotte nonarmate e nonviolente, ricerca di cui una recente edizione a stampa e' in appendice al libro di Jean-Marie Muller, Il principio nonviolenza, Plus, Pisa 2004 (libro di cui Enrico Peyretti ha curato la traduzione italiana); vari suoi interventi sono anche nei siti: www.cssr-pas.org, www.ilfoglio.org. Una piu' ampia bibliografia dei principali scritti di Enrico Peyretti e' nel n. 731 del 15 novembre 2003 di questo notiziario. Per richiedere l'annuario (pp. 302, euro 18) alla casa editrice: e-mail: segreteria at altreconomia.it] Ho accettato l'incarico di mettere insieme una bibliografia sulla cultura di pace. L'imbarazzo e' grande. Da dove cominciare? Come scegliere? Cosa escludere (dati i limiti di spazio)? Infatti la letteratura e' vasta, piu' di quanto non sembri, ed ogni scelta e' discutibile e manchevole, ha qualcosa di soggettivo e di casuale. Mi consola il pensiero che i libri sono come le ciliegie: uno tira l'altro, e ogni lettore ha il suo percorso personale. Basta partire. Un primo criterio mi orienta: la nonviolenza e' piu' del pacifismo. Questo si oppone alla guerra, quella vuole ridurre e superare tutte le forme di violenza, quella diretta, bellica, ma anche quella strutturale e quella culturale. E la pace non e' pace se soltanto non c'e' la guerra, ma ci sono ancora queste altre violenze. Percio' la bibliografia e' sulla ricerca per la pace intesa soprattutto come nonviolenza positiva, che include e sorpassa il pacifismo. Su quasi ogni numero di "Azione nonviolenta", in ultima pagina, e' fornita un'ampia lista di libri disponibili, che integra in alcuni punti la presente scelta. Sarebbe utile formare una sitografia della pace e nonviolenza. Propongo qui tre sezioni: 1. Educazione alla pace; 2. Storia delle lotte nonviolente; 3. Teoria della nonviolenza. * 1. Educazione alla pace Utilizzo in questa sezione una bibliografia preparata da Nanni Salio e Antonella Cafasso del Centro Studi "Sereno Regis" (via Garibaldi 13, 10122 Torino, tel. 011532824; fax: 5158000; e-mail: regis at arpnet.it; sito: www.arpnet.it/regis): - Cristoph Besemer, Gestione dei conflitti e mediazione, Edizioni Gruppo Abele, Torino 1999, pp. 144. E' un ottimo manuale introduttivo sulla gestione dei conflitti in generale e, piu' in particolare, sulle tecniche di mediazione dei conflitti. - Aldo Capitini, Le tecniche della nonviolenza, Feltrinelli, Milano s.d.; Linea d'ombra, Milano 1989, pp.172. Ristampato in piu' edizioni dopo la sua prima pubblicazione, e' ancora oggi un testo fondamentale per una introduzione generale alla nonviolenza, per conoscerne le tecniche di lotta e di azione e per accostarsi al pensiero del piu' originale e profondo filosofo italiano della nonviolenza. - Johan Galtung, La trasformazione nonviolenta dei conflitti, Edizioni Gruppo Abele, Torino 2000, pp. 39. Sintetico e utilissimo manuale che presenta il metodo Transcend di trasformazione nonviolenta dei conflitti, articolato in prevenzione, intervento e riconciliazione. E' utilizzato nella formazione di operatori di pace delle Nazioni Unite e pubblicato nelle principali lingue. - Michel Ghazal, Mangia la minestra e... taci! Un altro approccio ai conflitti genitori-figli, Edizioni Gruppo Abele, Torino 1994, pp. 173. Educare non vuol dire addestrare, i giovani, i figli, vanno ascoltati e i conflitti quotidiani debbono essere risolti insieme creativamente. - Karin Jefferys-Duden, Mediatori efficaci. Come gestire i conflitti a scuola, Edizioni La Meridiana, Molfetta 2001, pp. 143. L'introduzione al metodo della mediazione nonviolenta dei conflitti per la figura di un mediatore scolastico, neutrale, in grado di intervenire come terza parte all'interno dei gruppi dei pari. - Judy Korn-Thomas Mucke, La violenza in pugno. Adolescenti e violenza. Tecniche di mediazione, Edizioni Gruppo Abele Torino 2001, pp. 190. Un efficace training formativo per coloro che hanno a che fare con gli adolescenti. Come disimparare la violenza e avvicinarsi a metodi per superare la propria aggressivita'. - Alberto L'Abate, Giovani e pace. Ricerche e formazione per un futuro meno violento, Edizioni Pangea, Torino 2001, pp. 304. Finalmente un libro che presenta i risultati di anni di studi e ricerche condotte coi ragazzi ed espone le esperienze di formazione alla convivenza pacifica per abbracciare le diversita' e superare i pregiudizi. - Pat Patfoort, Costruire la nonviolenza, Edizioni la Meridiana, Molfetta 1998, pp. 84 L'autrice presenta un modello pedagogico per la risoluzione nonviolenta dei conflitti, con numerosi esempi tratti dalla vita quotidiana. - Pat Patfoort, Io voglio, tu non vuoi. Manuale di educazione nonviolenta. Edizioni Gruppo Abele, Torino 2001, pp.158. Come passare dalla teoria ai fatti? Modelli ed esempi presi dal quotidiano per individuare l'applicabilita' dell'educazione nonviolenta. - Giuliano Pontara, La personalita' nonviolenta, Edizioni Gruppo Abele, Torino 1996, pp. 100. L'autore presenta le dieci principali caratteristiche di una personalita' nonviolenta, inquadrandole nel contesto della costruzione di una cultura di pace e di un processo di educazione alla nonviolenza. - Jacques Semelin, La nonviolenza spiegata ai giovani, Edizioni Archinto, Milano 2001, pp. 62. Con un linguaggio semplice ed esempi alla portata di tutti, un padre spiega alle figlie cos'e' la nonviolenza e come metterla in atto. * La nonviolenza in gioco: - Sigrid Loos, Il giro del mondo in 101 giochi, Edizioni Gruppo Abele, Torino 1998, pp. 175. "Ogni gioco e' paese". Certe volte entrare in contato con altre culture puo' essere piu' semplice e divertente di quanto si pensi. - Sigrid Loos, Novantanove giochi cooperativi, Edizioni Gruppo Abele, Torino 1989, pp. 123. Il primo manuale che offre una raccolta completa dei metodi di animazione e giochi collaborativi di educazione alla pace. - Sigrid Loos, Naturalmente giocando, Edizioni Gruppo Abele, Torino 1992, pp. 170. Riflettendo sui danni che causiamo all'ambiente, il libro propone la maniera per ristabilire un contatto tra l'uomo e la natura, partendo proprio dai piu' piccoli. Facendo leva sulla loro ricchezza interpretativa, aiutandoli a rafforzare il loro patrimonio di armonia. * Siti web: - www.transcend.org e' il sito di una importante rete internazionale di ricercatori per la pace. - www.reportingtheworld.org si puo' scaricare un intero testo su giornalismo di pace, in inglese * Video: - John Pilger, Killing the children. Paying the price, video sull'embargo contro l'Iraq prodotto in edizione italiana da "Un ponte per...". * Per le redazioni del giornale studentesco: - Gloria Capuano, Progetto informazione per creare un giornalismo di pace, Aspi (Associazione Progetto Informazione), Roma 1995 - Rossella Bavarese, La verita' dei giornali, Guida Editori, Napoli 1986. * 2. Storia delle lotte nonviolente Su questa sezione, data l'ampiezza della raccolta di libri ed articoli su casi storici di tutti i tempi, rinvio al sito di Peacelink, nel quale tengo aggiornata questa bibliografia: http://italy.peacelink.org/pace/articles/art_2668.html Una edizione di questa bibliografia, aggiornata a quella data, z" pubblicata in AA. VV., Annuario della pace. Italia maggio 2000-giugno 2001, Fondazione Venezia per la ricerca sulla pace, edizioni Asterios, Trieste 2001, pp. 339-352. * 3. Teoria della nonviolenza - Arendt Hannah, Sulla violenza, Guanda, Parma 1996. - Arielli Emanuele, Scotto Giovanni, I conflitti. Introduzione a una teoria generale, Bruno Mondadori, Milano 1998 - AA. VV. Aldo Capitini, persuasione e nonviolenza, numero monografico de "Il Ponte", rivista di politica economia e cultura fondata da Piero Calamandrei, ottobre 1998 (via Luciano Manara 10/12, 50135 Firenze, tel. 0556235455). - AA. VV., La nonviolenza nelle religioni. Dai testi sacri alle tradizioni storiche, Emi, Bologna 2004. - AA. VV., L'ascolto e il conflitto, a cura di Daniele Novara, La Meridiana, Molfetta 1993. - AA. VV., Al di la' del "non uccidere", a cura di Enrico Peyretti, Cens, Liscate-Milano 1989 (oggi Edizioni Servitium). - AA. VV., Convertirsi alla nonviolenza? Credenti e non credenti si interrogano su laicita', religione, nonviolenza, a cura di Matteo Soccio, Il Segno dei Gabrielli, Negarine (Verona) 2003. - "Azione nonviolenta" (via Spagna 8, 37123 Verona, tel. 0458009803, fax: 0458009212, e-mail: azionenonviolenta at sis.it, sito: www.nonviolenti.org), mensile fondato 40 anni fa da Aldo Capitini insieme al Movimento Nonviolento, di cui la rivista e' organo di ricerca e dibattito. - Balducci Ernesto e Lodovico Grassi, La pace realismo di un'utopia. Testi e documenti, Principato, Milano 1985. - Balducci Ernesto, Gandhi, Edizioni Cultura della Pace, S. Domenico di Fiesole (Firenze) 1988. - Balducci Ernesto, Francesco d'Assisi, Edizioni Cultura della Pace, S. Domenico di Fiesole (Firenze) 1989. - Balducci Ernesto, L'uomo planetario, Edizioni Cultura della Pace, S. Domenico di Fiesole (Firenze) 1990. - Balducci Ernesto, La terra del tramonto. Saggio sulla transizione, Edizioni Cultura della Pace, S. Domenico di Fiesole (Firenze) 1992. - Bobbio Norberto, Il problema della guerra e le vie della pace, IV edizione, Il Mulino, Bologna 1997. - Bori Pier Cesare, Per un consenso etico tra culture, II edizione, Marietti 1995. - Bori Pier Cesare e Gianni Sofri, Gandhi e Tolstoj. Un carteggio e dintorni, Il Mulino, Bologna 1985. - Capitini Aldo, Elementi di un'esperienza religiosa, Cappelli 1990 (1937). - Capitini Aldo, Il potere di tutti, La Nuova Italia, Firenze 1969 (e riedizioni). - Capitini Aldo, Le tecniche della nonviolenza, Feltrinelli, Milano 1967 (riedito da Linea d'Ombra, Milano 1998). - Capitini Aldo. Italia nonviolenta, Centro Studi Aldo Capitini, Perugia 1981. - Capitini Aldo, Scritti filosofici e religiosi, Protagon, Perugia 1994. - Capitini Aldo, Teoria della nonviolenza, Edizioni del Movimento Nonviolento, 1980. - Capitini Aldo, Liberalsocialismo, Introduzione di Piergiorgio Giacche', edizioni e/o, Roma 1996. - Capitini Aldo, Opposizione e liberazione (antologia di scritti autobiografici), a cura di Piergiorgio Giacche', L'ancora del Mediterraneo, Napoli 2003. - Aldo Capitini, Une philosophie pour la nonviolence (extraits). Presentation de Ornella Pompeo Faracovi, "Diogene", Revue trimestrielle publiee sous les auspices du Conseil international de la philosophie et des sciences humaines et avec l'aide de l'Unesco, n. 192, Hiver 2000, pp. 140-160. - Aldo Capitini, A Philosopher of Nonviolence. Introduction by Ornella Pompeo Faracovi, in "Diogenes", published under the auspices of the International Council for Philosophy and humanistic studies with the support of Unesco, number 192, volume 49, issue 4 2000, pp. 103-119. - Consorti Pierluigi, L'avventura senza ritorno. Intervento e ingerenza umanitaria nell'ordinamento giuridico e nel magistero pontificio, Ed. Plus, Universita' di Pisa 2002. - Cozzo Andrea, Conflittualita' nonviolenta. Filosofia e pratiche di lotta comunicativa, Mimesis (e-mail: mimesised at tiscali.it), Milano 2004. - Curzi Federica, Vivere la nonviolenza. La filosofia di Aldo Capitini, Cittadella editrice (e-mail: ufficio.stampa at cittadellaeditrice.com), Assisi 2004. - Dogliotti Marasso Angela, Un percorso di educazione al conflitto: dai presupposti teorici alla realizzazione pratica, Universita' degli Studi di Firenze 1999-2000. - Erasmo da Rotterdam, Dulce bellum inexpertis, in Eugenio Garin, Erasmo, Edizioni Cultura della Pace, S. 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Etica e politica nell'era atomica, Editori Riuniti, Roma 1990. - Pontara Giuliano, voci: Gandhismo; Nonviolenza; Pace (ricerca scientifica sulla), in Bobbio-Matteucci-Pasquino, Dizionario di politica, Tea-Utet 1990, riedito nel 2004. - Pontara Giuliano, Guerre, disobbedienza civile, nonviolenza, Edizioni Gruppo Abele, Torino 1996. - Pontara Giuliano, La personalita' nonviolenta, Edizioni Gruppo Abele, Torino 1996. - Pontara Giuliano, Breviario per un'etica quotidiana, Pratiche editrice, 1998. - "Qualevita", bimestrale di riflessione e informazione nonviolenta, Torre dei Nolfi (L'Aquila) (tel. 086446448, e-mail: sudest at iol.it). - "Quaderni Satyagraha. Il metodo nonviolento per trascendere i conflitti e costruire la pace". Rivista scientifica semestrale dall'aprile 2002. Centro Gandhi, Pisa (sito: www.pdpace.interfree.it; e-mail: centrononviolenza at libero.it). - Revelli Marco, La politica perduta, Einaudi, Torino 2003. - Ricca Paolo, Le chiese evangeliche e la pace, Edizioni Cultura della Pace, S. Domenico di Fiesole (Firenze) 1989. - Salio Giovanni, Le guerre del Golfo e le ragioni della nonviolenza, Edizioni Gruppo Abele, Torino 1991. - Salio Giovanni, Il potere della nonviolenza, Edizioni Gruppo Abele, Torino 1995. - Salio Giovanni, Elementi di economia nonviolenta. Relazioni tra economia, ecologia ed etica. Con un saggio di Brian Martin, Nonviolenza contro capitalismo, Edizioni del Movimento Nonviolento, 2001. - Satha-Anand Chaiwat, Islam e nonviolenza, Edizioni Gruppo Abele, Torino 1992. - Semelin Jacques, Per uscire dalla violenza, Edizioni Gruppo Abele, Torino 1985. - Semelin Jacques, La nonviolenza spiegata ai giovani, Archinto, Milano 2001. - Sharp Gene, Politica dell'azione nonviolenta, vol. 1, Potere e lotta; vol. 2, Le tecniche; vol. 3, La dinamica, Edizioni Gruppo Abele, Torino 1985, 1986, 1997. - Smith-Christopher Daniel L., La nonviolenza nelle religioni. Dai testi sacri alle tradizioni storiche, Emi, Bologna 2004. - Tolstoj Lev, Il Regno di Dio e' in voi, Publiprint-Manca, 1988. - Tolstoj Lev, Perche' la gente si droga? E altri saggi su societa', politica, religione, Oscar Mondadori, Milano 1988. - Tolstoj Lev, La legge della violenza e la legge dell'amore, Edizioni del Movimento Nonviolento, Verona 1998. - Truini Fabrizio, Aldo Capitini, Edizioni Cultura della Pace, S. Domenico di Fiesole (Firenze) 1989. - Tutu Desmond, Non c'e' futuro senza perdono. La Commissione sudafricana per la Verita' e la Riconciliazione, Feltrinelli, Milano 2001. - Vaillant Jacques, La nonviolenza nel vangelo, Edizioni Gruppo Abele, Torino 1994. - Vigilante Antonio, La realta' liberata. Escatologia e nonviolenza in Aldo Capitini, Edizioni del Rosone, Foggia 1999. - Vigilante Antonio, Il pensiero nonviolento. Una introduzione, con presentazione di Mario Martini. Collana "L'Aratro", Edizioni del Rosone, Foggia 2004. - Wink Walter, Rigenerare i poteri. Discernimento e resistenza in un mondo di dominio, Emi, Bologna 2003. * Inoltre, forse e' utile segnalare Libri e parole di pace, a cura del Ministero per i beni e le attivita' culturali e del Progetto Culturale promosso dalla Chiesa italiana, pubblicato da Associazione Sant'Anselmo, Milano, pp. 96, s.i.d. e s.i.p., perche' contiene (dopo gli atti di un convegno del 12 dicembre 2003) una bibliografia su "Le religioni per la pace" di 171 titoli. Ma c'e' almeno, alla prima occhiata, un errore: il libro di Gentiloni, La violenza nella religione, Edizioni Gruppo Abele, Torino 1991, e' indicato col titolo La nonviolenza nella religione. 2. RIFLESSIONE. SHELLEY DOUGLASS: NONVIOLENZA E FEMMINISMO [Ringraziamo Maria G. Di Rienzo (per contatti: sheela59 at libero.it) per averci messo a disposizione la traduzione di questo intervento di Shelley Douglass, del luglio-agosto 2004. Shelley Douglass e suo marito Jim durante gli anni '70 fondarono la "Pacific Life Community" a Vancouver in Canada, e la "Ground Zero Community for Nonviolent Action" a Bremerton, Washington, ovvero due comunita' pacifiste che si situavano lungo il percorso dei cosiddetti "Treni bianchi", che trasportavano armi nucleari alla base dei sottomarini Trident. Shelley Douglass e' femminista e cristiana] Verso la fine degli anni '60, le donne cominciarono a condividere alcuni dei loro problemi privati e delle difficolta' che incontravano nei sistemi in cui vivevano. Capimmo che i nostri sentimenti al proposito non erano solo "faccende personali": erano politici, il risultato di un sistema che ci espropriava tutte. E noi attiviste non eravamo speciali: la mentalita' che ci opprimeva pervadeva anche il movimento. Finche' rimaneva intrinsecamente patriarcale, il movimento si configurava semplicemente come parte del sistema. Quando portammo questa comprensione all'interno dei nostri gruppi, i tempi si fecero davvero difficili per molte persone. I tentativi di condividere le nostre analisi ed intuizioni con i compagni di sesso maschile incontravano, ed e' comprensibile, una dura resistenza. La fiducia fra noi come donne si sviluppava con lentezza, ed eravamo disilluse da un movimento che lottava per la liberta' di altre persone poggiando sulle nostre schiene. Ci fu la devastante comprensione del fatto che eravamo vittimizzate e trattate da oggetti sessuali. Ancora peggiore fu capire che avevamo creduto in molte bugie, e la rabbia che provavamo ogni volta in cui venivamo messe da parte perche' c'erano "cose piu' importanti'. C'era il pressante problema di come affrontare l'oppressione all'interno di un movimento di liberazione. Per molte di noi, la risposta fu il rompere i contatti, il lavorare per la pace solo con le donne, o il lavorare solo sulle istanze femminili. Per altre (non so se eravamo meno arrabbiate, meno indipendenti o piu' speranzose) fu la decisione di fare del movimento per la pace un vero movimento per la pace, in tutti i suoi significati. Percio' restammo. Poiche' siamo femministe, incontriamo fra i nostri compagni ancora ostilita', mancanza di comprensione, e tentativi di metterci in ridicolo. Ma troviamo anche in alcuni onesta', volontà di capire e di fronteggiare il problema. * Per noi stesse, la nostra esperienza dell'essere donne e' una buona esperienza, forte e piena di gioia. Rivendichiamo la nostra storia, ricordando tutte quelle "madri fondatrici", quelle donne che hanno mantenuto in vita il movimento senza ricevere alcun riconoscimento per cosi' tanto tempo, e ricordando tutti i contributi sottovalutati che le donne hanno portato. L'essere una donna e' ancora un'esperienza che comporta l'isolamento, la frustrazione e la rabbia; ma comporta anche fiducia, forza, sostegno ed orgoglio. Noi siamo, e noi siamo in divenire. Spesso proviamo impazienza per coloro che vogliono restare indietro, che non vedono i problemi o le possibilita': non rabbia, solo impazienza. Le donne sono forti, si muovono in avanti, hanno un contributo cruciale e vitale da dare. Se vi sembro troppo ottimista, rispetto alla posizione delle donne ed ai loro contributi al movimento, vi faro' un esempio. Il movimento per la pace ed il movimento femminista si trovano a dover prendere decisioni cruciali. Il movimento per la pace non potra' sopravvivere o sperare in un reale cambiamento senza unirsi al movimento delle donne: in parte perche' pace e giustizia non si costruiscono sulle schiene altrui, in parte perche' le intuizioni e le analisi del movimento femminista sono necessarie per la formazione di una nuova, organica visione del mondo. Le basi su cui posare i nostri pensieri e le nostre azioni saranno in questo modo piu' complete e profonde, poiche' piu' inclusive, di quanto siano mai state prima. Le intuizioni femministe sulla natura di Dio, sull'umanita', sulla violenza e la nonviolenza, sull'oppressione e la resistenza, e su tutta la vita, sono i doni delle donne al movimento, e sono doni che danno la vita. 3. LIBRI. SERGIO PARONETTO PRESENTA "LA NONVIOLENZA DEI VOLTI" [Ringraziamo Sergio Paronetto (per contatti: paxchristi_paronetto at yahoo.com) per aver scritto per noi questa presentazione del suo recente libro: La nonviolenza dei volti. Forza di liberazione, Monti, Saronno 2004. Sergio Paronetto insegna presso l'Istituto Tecnico "Luigi Einaudi" di Verona dove coordina alcune attivita' di educazione alla pace e ai diritti umani. Tra il 1971 e il 1973 e' in Ecuador a svolgere il servizio civile alternativo del militare con un gruppo di volontari di Cooperazione internazionale (Coopi). L'obiezione di coscienza al servizio militare gli viene suggerita dalla testimonianza di Primo Mazzolari, di Lorenzo Milani e di Martin Luther King. In Ecuador opera prima nella selva amazzonica presso gli indigeni shuar e poi sulla Cordigliera assieme al vescovo degli idios (quechua) Leonidas Proano con cui collabora in programmi di alfabetizzazione secondo il metodo del pedagogista Paulo Freire. Negli anni '80 e' consigliere comunale a Verona, agisce nel Comitato veronese per la pace e il disarmo e in gruppi promotori delle assemblee in Arena suscitate dall'Appello dei Beati i costruttori di pace. In esse incontra o re-incontra Alessandro Zanotelli, Tonino Bello, Ernesto Balducci, David Maria Turoldo, Desmond Tutu, Rigoberta Menchu', Perez Esquivel, Beyers Naude' e tanti testimoni di pace. Negli anni '90 aderisce a Pax Christi (che aveva gia' conosciuto negli anni Sessanta) del cui Consiglio Nazionale fa parte. E' membro del Gruppo per il pluralismo e il dialogo e, ultimamente, del Sinodo diocesano di Verona. Per richiedere il libro (euro 15) alla casa editrice Monti: tel. 0296703732, e-mail: editrice at padremonti.it, sito: www.padremonti.it] Non solo e non tanto "pace" in generale. Non solo e non tanto "pacifismo" generico. Il libro intende proporre la nonviolenza come "parola nuova", originale e originante, e come scelta rivoluzionaria. Partendo dalle mie esperienze in Ecuador e in Italia, cerco di descrivere il dispiegarsi delle "nonviolenze dei volti" come profonda forza di liberazione. "La nonviolenza dei volti" e' un libro che concepisce la nonviolenza in modo completo e globale: come esperienza personale e insieme di esperienze variegate. Come fenomeno storico concreto e utopia realistica (eutopia). Come realta' quotidiana e planetaria. Come valore, metodo e stile di vita. Come fine, mezzo e percorso. Come alternativa radicale e azione graduale. Come "polvere della storia" e "soffio dello spirito". Come "via, verita' e vita". Propone la pace come "etica del volto". La intende come etica, politica, diritto, economia, teologia, profezia, pedagogia, poesia, azione del popolo della pace, annuncio e preghiera delle comunita' cristiane, azione conviviale, ideale laico (cioe' popolare-universale) e mistico (le due cose si identificano nell'azione del "credente nella pace", nella costruzione di "una teologia politica laica della pace" o di "un'etica della liberazione"). Il libro ricorda l'ampio mosaico di nonviolenze (induiste, buddiste, islamiche, ebraiche, cristiane, ecumeniche, filosofiche e culturali, laiche e religiose, politiche, pedagogiche) e centinaia di itinerari (associazioni, movimenti, iniziative e campagne nell'ambito del disarmo, dell'educazione, dell'economia, della democrazia, dell'informazione, della solidarieta'). * Il testo si rivolge a giovani studenti, ai loro genitori e ai docenti (alla fine c'e' una lunga lettera ai giovani sul "realismo della nonviolenza"); alle autorita' politiche e ai "cittadini attivi"; alle imprese economiche e ai "consumatori critici"; agli aderenti ad associazioni e a tutto il variopinto "popolo della pace"; ai credenti di comunita' cristiane, ecumeniche e religiose, ai loro animatori, ai teologi e ai vescovi. Nella rete della pace emergono i nodi del disarmo, della democrazia, della giustizia, della riconciliazione, del perdono come nuova pedagogia e politica. E' dedicato agli amici della nonviolenza, a coloro che lo sono senza saperlo, a coloro che possono diventarlo, e anche ai loro avversari. E' composto essenzialmente di storie personali e di esperienze collettive. Vuole far emergere le nonviolenze dei volti, piccoli e grandi, famosi e sconosciuti o poco noti. Tra i piu' citati o presenti indirettamente nel testo, ci sono, in primo luogo, Primo Mazzolari e Tonino Bello che sembrano abbracciare tutto l'arco del secolo XX. Successivamente, Lorenzo Milani, Leonidas Proano (il vescovo degli indios conosciuto in Ecuador), Giovanni XXIII e Paolo VI, Gandhi e Martin Luther King, Turoldo e Balducci, Capitini, Dolci e La Pira, Desmond Tutu e Michel Sabbah... Un capitolo riguarda il magistero di pace di Giovanni Paolo II ("voce inascoltata"). Nell'ampia rete dei riferimenti, alcuni fili collegano Gandhi a madre Teresa di Calcutta, don Milani a Paulo Freire, Rigoberta Menchu' a Etty Hillesum, Nelson Mandela a Wangari Maathai, Marianella Garcia a Perez Esquivel, Galtung a Marco Revelli, Peyretti a Susan Gorge a Terzani, da Kizito Sesana ad Alessandro Zanotelli, le "madres e abuelas" argentine alle "donne in nero", i "beati i costruttori di pace" all'azione del "popolo della pace", la marcia Perugia-Assisi alle Nazioni Unite, il forum sociale mondiale di Porto Alegre e Mumbai al forum sociale europeo di Firenze, Parigi e Londra, Verona, Venezia o Firenze a Nairobi e alla Palestina, New York a Kabul e a Baghdad... * Il testo parla anche della pericolosa politica del governo italiano e dell'amministrazione Usa (fondamentalismo religioso-massonico di Bush), dei fondamentalismi religiosi e di quelli laicisti, della guerra del terrorismo e del terrorismo della guerra. Una bibliografia di oltre 400 testi puo' essere utilizzata per approfondimenti e ricerche. Le poesie che introducono e accompagnano la riflessione (inizialmente Luzi, Salinas, Eluard, poi Ungaretti, Quasimodo, Baudelaire, Leopardi, Neruda, Merini, Turoldo, Blanco, Walcott e altri) nell'ottica dello scrivente non sono un ornamento ma pagine di contemplazione, respiro del ragionamento, possibili nodi di percorsi culturali o scolastici. 4. STRUMENTI. MARIA CHIARA TROPEA E ALVISE ALBA: CI ABBONIAMO AD "AZIONE NONVIOLENTA" PERCHE'... [Ringraziamo Maria Chiara Tropea e Alvise Alba (per contatti: a.alba at areacom.it) per questo intervento. Maria Chiara Tropea e Alvise Alba sono impegnati nel Movimento Nonviolento e nel Movimento Internazionale della Riconciliazione, ed in varie altre esperienze di pace e di solidarieta'; assicurano un importante servizio di segretariato, informazione, formazione e collegamento tra persone amiche della nonviolenza; tra le opere di Maria Chiara Tropea: con Angela Dogliotti Marasso, La mia storia, la tua storia, il nostro futuro. Un gioco di ruolo per capire il conflitto israelo-palestinese, Edizioni Gruppo Abele, Torino 2003. "Azione nonviolenta" e' la rivista mensile del Movimento Nonviolento fondata da Aldo Capitini nel 1964, e costituisce un punto di riferimento per tutte le persone amiche della nonviolenza. La sede della redazione e' in via Spagna 8, 37123 Verona, tel. 0458009803, fax: 0458009212, e-mail: azionenonviolenta at sis.it, sito: www.nonviolenti.org; l'abbonamento annuo e' di 25 euro da versare sul conto corrente postale n. 10250363, oppure tramite bonifico bancario o assegno al conto corrente bancario n. 18745455 presso BancoPosta, succursale 7, agenzia di Piazza Bacanal, Verona, ABI 07601, CAB 11700, intestato ad "Azione nonviolenta", via Spagna 8, 37123 Verona, specificando nella causale: abbonamento ad "Azione nonviolenta"] Ci abboniamo ad "Azione nonviolenta" perche' non ne possiamo piu' delle guerre, del militarismo crescente e strisciante. Per tener vivo in noi l'ideale della nonviolenza attiva, contro la rassegnazione. Perche' non ci basta il pacifismo generico, che non ricerca alternative praticabili alla difesa armata. Per attingere informazioni, idee e speranza da offrire ad altri accanto a noi. 5. ESPERIENZE. FARID ADLY: CON I RAGAZZI DI STRADA DI SANTA TEREZINHA [Ringraziamo Farid Adly (per contatti: anbamed at katamail.com) per questo intervento. Farid Adly, autorevole giornalista e prestigioso militante per i diritti umani, e' direttore di "Anbamed, notizie dal Mediterraneo"] Ho partecipato alla realizzazione di un progetto di solidarieta' con i ragazzi di strada di San Paolo: un libro di racconti per bambini dal titolo "Io vorrei...", scritto a piu' mani, illustrato da bravissimi illustratori ed illustratrici e pubblicato in una favolosa edizione a colori dalla prestigiosa casa editrice Conde' Nast. Potrebbe diventare una idea di regalo di Natale ed un augurio di buon 2005. In questo modo aiuterete a realizzare i sogni di un consistente gruppo di ragazzi delle favelas brasiliane. Il progetto e' stato portato a termine totalmente con il lavoro volontario di tutti. Il prezzo del libro verra' devoluto interamente alla realizzazione della scuola professionale di Santa Terezinha, a San Paolo. Il libro costa 15 euro. Qui sotto troverete tutte le indicazioni sul libro e sul progetto. Il libro si puo ordinare in contrassegno alla ong "Nuovi spazi al servire, via Montello 5/A, 24047 Treviglio (Bg), tel. 036340974, fax: 036341757, e-mail: nuovispazi.nss at libero.it, ccp 12824249 intestato a Nuovi spazi al servire (nella casuale del versamento: copie libro "Io vorrei..."). * Tredici "sogni nel cassetto" di meninos de rua di San Paolo del Brasile diventano altrettante favole, scritte e disegnate da alcuni dei piu' noti autori e illustratori di libri per l'infanzia italiani: e' l'idea del libro "Io vorrei..." pubblicato dalle Edizioni Conde' Nast come strenna natalizia. Il ricavato dalla vendita sara' interamente devoluto al Centro per i meninos della favela di Santa Teresinha, a San Paolo, come contributo per la costruzione e il mantenimento di una scuola professionale che togliera' dalla strada circa 130 ragazzi all'anno, offrendo loro nel contempo qualche chances di un futuro dignitoso... * Altre informazioni sul centro di Santa Terezinha A Santa Terezinha, favela alla periferia di San Paolo del Brasile, un gruppo di giovani, sostenuti da padre Giorgio Callegari, ha dato vita ad uno spazio, il "Centro della gioventu'", per bambini in eta' tra i 6 e i 15 anni. L'obiettivo del centro e' creare una solida alternativa alla violenza e al degrado umano che circonda questi ragazzi. Da piu' di quindici anni, mattone dopo mattone, il "Centro della gioventu'" e' diventato un punto di riferimento per l'intera comunita' che, quotidianamente, bussa alla porta in cerca di sostegno per le piu' disparate necessita', ma soprattutto per potervi affidare il futuro e le speranze dei propri figli. Nel centro, che quotidianamente accoglie 130 bambini, si lavora per garantire a tutti un pasto caldo, le prime nozioni di igiene, l'apprendimento di piccole attivita' che verranno utili per la sopravvivenza da adulti e, pur trattandosi di una struttura da doposcuola, si insegna a leggere e a scrivere. Per chi ha trovato posto nel centro vi e' l'obbligo di frequentare la scuola pubblica, anche se dalla scuola che serve questa realta' molti bambini escono ancora analfabeti. All'interno del centro i ragazzi sviluppano valori come il rispetto, l'altruismo e rapporti basati sulla nonviolenza, che diffondono poi all'interno della comunita'. I bambini hanno compreso che il loro futuro dipende essenzialmente dal loro agire, ma ci ricordano anche che senza un sostegno concreto saranno destinati a riciclarsi nella logica della sopravvivenza, che a Santa Terezinha significa violenza, droga o prostituzione. Il centro, nato abusivamente su un terreno occupato, e' stato dopo anni riconosciuto e legittimato dal Municipio di San Paolo. Il Municipio, dinanzi ai risultati raggiunti, elargisce ora un piccolo contributo ai collaboratori del centro, gente semplice che abita la favela, e che si prodiga fra mille difficolta' per mantenere in vita la struttura. Compiuti i 15 anni di eta' i ragazzi devono pero' lasciare il centro, che per loro ha rappresentato una casa, una famiglia e l'unica garanzia di un pasto quotidiano. La preoccupazione di padre Giorgio e dei suoi collaboratori e' stata quella di dare continuita' al lavoro sinora svolto con i ragazzi. Si e' cosi' provveduto all'acquisto di un terreno a Santa Terezinha dove edificare una scuola professionale per i ragazzi che hanno raggiunto i 15 anni d'eta'. Ora servono i fondi per edificare lo stabile che prevede spazi per le professioni di elettricista, panettiere-pasticcere, muratore e programmatore di computer oltre, naturalmente, alla mensa. I corsi avranno una durata di tre anni e l'obiettivo e' quello d'inserire i ragazzi diplomati nella realta' lavorativa della megalopoli di San Paolo. La scuola ospitera' circa 130 ragazzi divisi fra i diversi corsi di formazione. Si cercano sponsorizzazioni per la costruzione dell'edificio, per l'acquisto dei materiali necessari, nonche' per l'adozione degli insegnanti e dei ragazzi. Ad occuparsi di questo progetto sono i collaboratori di padre Giorgio a San Paolo, in Italia e in Svizzera. Padre Giorgio Callegari, frate domenicano, lascia l'Italia nel 1966. Giunge in Brasile, dove subito si schiera in difesa della giustizia sociale e della liberazione degli oppressi. Conosce la prigione e la morte violenta dei compagni che, come lui, subiscono le torture del regime militare. Lui sopravvive, denuncia i fatti e continua a battersi per la causa. Papa Paolo VI, che lo ha sempre sostenuto, interviene in suo favore e, temendo per la sua vita, lo vuole lontano dal Brasile. Ma l'amore e la determinazione per la causa brasiliana riporteranno padre Giorgio nel Paese. Da allora, benche' il regime sia cambiato, la situazione e' precipitata nel caos della miseria e della violenza che accompagnano la realta' brasiliana. Padre Giorgio ha pero' continuato la sua lotta di denuncia politica e impegno sociale, lavorando soprattutto con i bambini che, come dice, "sono le radici di un mondo migliore". Padre Giorgio e' morto dopo un periodo di malattia il 26 dicembre del 2003. Tutti i suoi collaboratori si stanno impegnando per portare avanti i suoi progetti nelle favelas. 6. INFORMAZIONE. MAO VALPIANA: MESSAGGI IN BOTTIGLIA DAL MARE DELL'INFORMAZIONE [Ringraziamo Mao Valpiana (per contatti: azionenonviolenta at sis.it) per averci messo a disposizione questa traccia dell'intervento scritto per un convegno organizzato dal Coordinamento comasco per la pace tenutosi nel novembre 2004. Mao (Massimo) Valpiana e' una delle figure piu' belle della nonviolenza in Italia; e' nato nel 1955 a Verona dove vive ed opera come assistente sociale e giornalista; fin da giovanissimo si e' impegnato nel Movimento Nonviolento (si e' diplomato con una tesi su "La nonviolenza come metodo innovativo di intervento nel sociale"), e' membro del comitato di coordinamento nazionale del Movimento Nonviolento, responsabile della Casa della nonviolenza di Verona e direttore della rivista mensile "Azione Nonviolenta", fondata nel 1964 da Aldo Capitini. Obiettore di coscienza al servizio e alle spese militari ha partecipato tra l'altro nel 1972 alla campagna per il riconoscimento dell'obiezione di coscienza e alla fondazione della Lega obiettori di coscienza (Loc), di cui e' stato segretario nazionale; durante la prima guerra del Golfo ha partecipato ad un'azione diretta nonviolenta per fermare un treno carico di armi (processato per "blocco ferroviario", e' stato assolto); e' inoltre membro del consiglio direttivo della Fondazione Alexander Langer, ha fatto parte del Consiglio della War Resisters International e del Beoc (Ufficio Europeo dell'Obiezione di Coscienza); e' stato anche tra i promotori del "Verona Forum" (comitato di sostegno alle forze ed iniziative di pace nei Balcani) e della marcia per la pace da Trieste a Belgrado nel 1991; un suo profilo autobiografico, scritto con grande gentilezza e generosita' su nostra richiesta, e' nel n. 435 del 4 dicembre 2002 di questo notiziario] Stiamo vivendo un momento difficile per la carta stampata e per l'informazione in generale. Le riviste libere ed indipendenti come "Azione nonviolenta" devono fare un fronte unico per la difesa della liberta' di stampa, che oggi e' messa in pericolo sia dal dilagare della disinformazione televisiva, sia dal pensiero unico espresso dal potere. C'e' poi la nuova realta' di Internet, che ha modificato le abitudini e il modo di fruire della notizia e delle informazioni da parte degli utenti. Quale puo' essere oggi il ruolo delle riviste cartacee? Parlando di informazione, non possiamo non affrontare il problema "televisione", evidenziando che la cosa che piu' preoccupa non e' tanto la presenza massiccia della violenza e del sesso in tv ma la capacita', che ha questo mezzo, di modellare i comportamenti e i consumi dei cittadini e soprattutto di influire sul libero esercizio del consenso e del dissenso, senza il quale non esiste una societa' democratica. Sull'utilizzo del mezzo televisivo ci possono essere valutazioni diverse, da un netto rifiuto, in quanto strumento di per se' violento (unidirezionale, non partecipativo, manipolazione delle coscienze, in mano a potentati economici), ad un atteggiamento di non demonizzazione (utilizzare gli spazi possibili, realizzare televisioni "di quartiere", utilizzazione senza paura di contaminazione). La televisione oggi e' finalizzata alla pubblicita' e l'informazione tende ad un appiattimento generale, anche con la semplificazione e riduzione del linguaggio, che corrisponde alla riduzione del pensiero. Non dobbiamo mai dimenticare, inoltre, che la produzione fisica, materiale, di molti strumenti di comunicazione e informazione (cellulari, monitor, computer, ecc.) richiede l'uso di materie prime per procurarsi le quali sono in corso le guerre dimenticate dell'Africa. C'e' poi l'esigenza di uscire da una logica di contro-informazione, per sviluppare al contrario una informazione positiva dove ognuno e' chiamato ad essere protagonista, sapendo selezionare tra le notizie e producendo informazione diretta. Per noi informazione e' strettamente legata a formazione. Per qual che ci riguarda un elemento decisivo e' quello di avere "antenne" sempre piu' lunghe per cogliere ed amplificare tutti i segnali di nonviolenza che si levano dal mondo, e di far parlare i protagonisti diretti. La rivista deve informare e formare insieme. 7. RILETTURE. DIOTIMA: METTERE AL MONDO IL MONDO Diotima, Mettere al mondo il mondo. Oggetto e oggettivita' alla luce della differenza sessuale, La Tartaruga, Milano 1990, pp. 216, lire 20.000. Una raccolta di saggi di Paola Azzolini, Laura Boella, Adriana Cavarero, Letizia Comba, Luisa Muraro, Anna Maria Piussi, Diana Sartori, Wanda Tommasi, Chiara Zamboni; un libro profondo e appassionante come tutti i lavori della comunita' filosofica femminile Diotima. 8. RILETTURE. MAGDA E ANDRE' TROCME': UNA SCUOLA, UN VILLAGGIO CONTRO IL NAZISMO Magda e Andre' Trocme', Una scuola, un villaggio contro il nazismo, Edizioni Qualevita, Torre dei Nofi (Aq) 1999, pp. 72, euro 4,70. Con una prefazione di Paolo Ricca, e una presentazione di Hedi Vaccaro, il racconto, da parte dei protagonisti, di come la nonviolenza salvo' migliaia di perseguitati dalla violenza hitleriana. Una esperienza storica che dovrebbe essere conosciuta da tutti, due luminose figure - i coniugi Trcme' - che tutti dovrebbero conoscere. In appendice, "La politica di Gesu'" di Andre' Trocme'. 9. MATERIALI. QUATTRO QUADERNI DI UN CORSO DI EDUCAZIONE ALLA PACE Il Centro di ricerca per la pace di Viterbo ha realizzato quattro quaderni di "Materiali per la riflessione" estratti da fascicoli de "La nonviolenza e' in cammino" degli scorsi anni e utilizzati come dispense nel corso di educazione alla pace che si sta svolgendo presso il liceo scientifico di Orte (Vt); i titoli dei quaderni sono: Dieci parole della nonviolenza in cammino; Una sera di Chico Mendes; Aldo Capitini: Teoria della nonviolenza; Un blues in memoria di Martin Luther King. I quaderni sono disponibili anche in formato elettronico e possono essere ricevuti gratuitamente da chiunque tramite e-mail. E' sufficiente farne richiesta al Centro di ricerca per la pace di Viterbo, all'indirizzo di posta elettronica: nbawac at tin.it 10. DOCUMENTI. LA "CARTA" DEL MOVIMENTO NONVIOLENTO Il Movimento Nonviolento lavora per l'esclusione della violenza individuale e di gruppo in ogni settore della vita sociale, a livello locale, nazionale e internazionale, e per il superamento dell'apparato di potere che trae alimento dallo spirito di violenza. Per questa via il movimento persegue lo scopo della creazione di una comunita' mondiale senza classi che promuova il libero sviluppo di ciascuno in armonia con il bene di tutti. Le fondamentali direttrici d'azione del movimento nonviolento sono: 1. l'opposizione integrale alla guerra; 2. la lotta contro lo sfruttamento economico e le ingiustizie sociali, l'oppressione politica ed ogni forma di autoritarismo, di privilegio e di nazionalismo, le discriminazioni legate alla razza, alla provenienza geografica, al sesso e alla religione; 3. lo sviluppo della vita associata nel rispetto di ogni singola cultura, e la creazione di organismi di democrazia dal basso per la diretta e responsabile gestione da parte di tutti del potere, inteso come servizio comunitario; 4. la salvaguardia dei valori di cultura e dell'ambiente naturale, che sono patrimonio prezioso per il presente e per il futuro, e la cui distruzione e contaminazione sono un'altra delle forme di violenza dell'uomo. Il movimento opera con il solo metodo nonviolento, che implica il rifiuto dell'uccisione e della lesione fisica, dell'odio e della menzogna, dell'impedimento del dialogo e della liberta' di informazione e di critica. Gli essenziali strumenti di lotta nonviolenta sono: l'esempio, l'educazione, la persuasione, la propaganda, la protesta, lo sciopero, la noncollaborazione, il boicottaggio, la disobbedienza civile, la formazione di organi di governo paralleli. 11. PER SAPERNE DI PIU' * Indichiamo il sito del Movimento Nonviolento: www.nonviolenti.org; per contatti: azionenonviolenta at sis.it * Indichiamo il sito del MIR (Movimento Internazionale della Riconciliazione), l'altra maggior esperienza nonviolenta presente in Italia: www.peacelink.it/users/mir; per contatti: mir at peacelink.it, sudest at iol.it, paolocand at inwind.it * Indichiamo inoltre almeno il sito della rete telematica pacifista Peacelink, un punto di riferimento fondamentale per quanti sono impegnati per la pace, i diritti umani, la nonviolenza: www.peacelink.it; per contatti: info at peacelink.it LA NONVIOLENZA E' IN CAMMINO Foglio quotidiano di approfondimento proposto dal Centro di ricerca per la pace di Viterbo a tutte le persone amiche della nonviolenza Direttore responsabile: Peppe Sini. Redazione: strada S. Barbara 9/E, 01100 Viterbo, tel. 0761353532, e-mail: nbawac at tin.it Numero 783 del 19 dicembre 2004 Per ricevere questo foglio e' sufficiente cliccare su: nonviolenza-request at peacelink.it?subject=subscribe Per non riceverlo piu': nonviolenza-request at peacelink.it?subject=unsubscribe In alternativa e' possibile andare sulla pagina web http://web.peacelink.it/mailing_admin.html quindi scegliere la lista "nonviolenza" nel menu' a tendina e cliccare su "subscribe" (ed ovviamente "unsubscribe" per la disiscrizione).
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