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Bastaguerra: Catastrofe Pancevo



Ricevo e trsmetto perchè è giusto non dimenticare e conoscere
l'involuzione delle situazioni , chiedo scusa ai milanesi che
riceveranno due volte il messaggio.
ciao Elena
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Pancevo è una cittadina alla periferia di belgrado, sede del complesso
petrolchimico piu grande della ex jugoslavia. balzo' agli onori delle
cronache quando la nato lo bombardo', nel 1999, causando le premesse per
una catastrofe ambientale e sanitaria a lungo periodo ben piu grave
dell'uranio impoverito.
il petrolchimico già inquinava prima della guerra. ai tempi del
bombardamento diventò l'origine di una catastrofe di proporzioni
imprevedibili. ma anche dopo ha ripreso a funzionare in condizioni di
insicurezza allucinanti attraendo lavoratori che per sopravvivere oggi,
nella miseria del dopoguerra, sono disposti a rischiare il cancro nel
breve periodo con un elevatissimo grado di probabilità. dall'esterno
pochi aiuti (tra quei pochi la Provincia di Ravenna
che ha fornito le apparecchiature per il monitoraggio dell'aria). a
livello locale qualche denuncia coraggiosa e tante omissioni, col
terrore che la conoscenza dei rischi portasse alla chiusura di una delle
poche occasioni di lavoro praticabili o al boycottaggio di
un'agricoltura contaminata.da questo cocktail micidiale, sul finire
dell'estate, è emersa una situazione insostenibile.
il cancro e le intossicazioni sono li' e ora a ricordarci azioni
efferate di cui (per usare le parole di tom benetollo, testimone di quei
bombardamenti)''dobbiamo, come italiani, vergognarci e chiedere scusa''.

alberto.
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dall'archivio documentaristico di Zivkica Nedanovska due documenti, uno
sull'aria e uno sui casi di cancro.

Come si vive in una città in cui i cittadini possono solo sognare
l'aria pulita giornale 'Glas Javnosti' di Belgrado/ autore Milos
Obradovic
SITO INTERNET: www.ekoforum.org.yu/
DATA:29.08.2004.

Negli ultimi giorni il cielo di Pancevo era coperto così tanto di
nebbia e di fumo che i cittadini di Pancevo erano lasciati alla mercè
del vento senza di che, dicono loro, non avrebbero potuto respirare. Dai
fumaioli di tre grandi fabbriche della zona industriale, uscivano i gas
dai colori e odori più diversi e nell'aria di Pancevo vi era una
quantità enorme di sostanze tossiche, soprattutto benzene e toluene che
non si dovrebbero trovare affatto nell'aria.
Alla presenza dell'ammoniaca i cittadini sono già "abituati", è una cosa
già diventata consueta, dicono loro.Tutte le cifre e i termini tecnici
degli elementi chimici presenti nell'aria di Pancevo hanno poca
importanza per le persone che sono costrette a respirare l'aria
inquinata ogni giorno.
Loro sanno solo che quando non c'è il vento, devono scappare in casa e
chiudere le finestre. Non si può dire che non diano retta all'ex
ministra dell'ambiente A.Mihajlova che in un' intervista, alla domanda
del giornalista su cosa avrebbe consigliato ai cittadini delle città
molto inquinate, ha risposto:"Loro vivono in quel modo da molti decenni,
devono seguire gli indicatori dell'inquinamento di quel giorno e
proteggersi chiudendo le finestre". I cittadini dicono che fuori si può
stare solo con le maschere antigas. Quando comincia a soffiare il vento,
i cittadini di Vojlovica (il quartiere accerchiato da  tre fabbriche
chimiche) possono tirare il respiro. Allora i gas
velenosi vanno nelle altre parti di Pancevo o oltrepassano il Danubio ed
arrivano fino al quartiere belgradese Karaburma. Il peggio è che lì, a
Vojlovica, abitano molti contadini che si occupano dell'agricoltura e
vivono della terra. Con tutti i veleni che cadono sulla lora terra, si
pone la questione di chi mangerà i loro prodotti quando li vorranno
vendere.

"E'una catastrofe, quando comincia a sentirsi il gas giallo, subito
chiudiamo le finestre perchè non entri il puzzo in casa. Qui non si deve
vivere, guardate come muore la gente, non solo i vecchi ma tanti giovani
e bambini. Solo che qui la gente non ha i soldi per trasferisi in un
altro posto."-dice Janko Futo, l'abitante di questo quartiere
avvelenato."Non si sa cosa sia peggio, quando il fumo giallo comincia  a
pizzicare agli occhi o quando comincia si comincia a percepire quel
bianco che sa di uova guaste. O quando cade la rugiada e fa scendere
l'ammoniaca sui campi che brucia tutto. Qui vivono quasi tutte le
popolazioni locali e i giovani che lavorano in
una delle fabbriche chimiche. Non hanno dove andare"-dice Andrija
Berecka di Vojlovica.
"Qualche volta voglio morire da quanto puzza. Il peggio lo viviamo
durante la notte. Forse la pressione atmosferica è più bassa e l'aria
inquinata scende e soffoca tutti qui a Vojlovica. Vi dico sinceramente,
era meglio quando ci bombardavano, allora le fabbriche non lavoravano e
non puzzava niente, ecco fino a quale punto siamo arrivati. Scherzi a
parte, quando comincia a soffiare la nostra buona "kosava"ci sentiamo
sollevati perchè il puzzo va altrove"-dice Paja Beracka, pensionato di
Vojlovica."Questo non è da ieri o da diecigiorni. Noi viviamo in questo
modo già da oltre vent'anni. Siamo già abituati alle esplosioni e così,
quando qualcosa esplode nelle fabbriche vicine, non non ce ne accorgiamo
più. Qualche volta lì vediamo il fuoco. Gli operai lo spengono e così
via, non cambia niente. Mi state dicendo che siete giornalisti. Lo
scrivere e i giornali non ci sono di grande aiuto. E'difficile che
qualcuno ci aiuti. Questa situazione dura da quando sono state costruite
le fabbriche fino a oggi. Non credo che adesso cambi qualcosa"dice
rassegnato questo vecchio abitante di Vojlovica.
Non è bene vivere a Pancevo, come dicono gli stessi abitanti di
Pancevo. Però non possono o non vogliono fuggire tutti. Perciò è
importante che le autorità locali in collaborazione con i responsabili
delle tre fabbriche chimiche riducano l'inquinamento al livello più
basso. Per la gente che vive a Pancevo, soprattutto nei quartieri più
vicini alle fabbriche, non ha nessuna importanza se si tratti del
fattore umano o della tecnologia arretrata.
Non ha importanza neanchè come il problema si risolverà. Per loro è
importante solo che possano respirare normalmente senza la paura per
cosa possano respirare.

Dieci diagnosi di cancro solo in un giorno a Pancevo giornale"Blic' di
Belgrado/ autori M.Gligoric, M.Ivanovic.
SITO INTERNET: www.ekoforum.org.yu/
DATA:28.08.2004.
La dottoressa Sonja Vjetrov, capo del Reparto oncologico nella Casa
della salute a Pancevo, ha effettuato recentemente dieci nuove diagnosi
di cancro in dieci nuovi pazienti solo in un giorno. Secondo le sue
parole, "non è affatto strano perchè il numero degli ammalati di cancro
a Pancevo sta crescendo sempre
di più ,di anno in anno.  Al primo posto si trova il carcinoma alla
mammella, dopodichè viene subito il carcinoma degli organi respiratori.
La situazione è allarmante e non c'è tempo da perdere. In questi giorni
sento i responsabili della zona industriale che dicono che filtri e
impianti per la ripulitura dell'aria sono molto costosi e che non ci
sono soldi per la loro installazione.
Però, sono del parere che ci sia qualcosa molto più costoso e cioè  la
vita umana"-aggiunge la dottoressa Vjetrov. I dati che raccoglie e
evidenzia l'Istituto comunale per la protezione della salute confermano
la gravità e la complessità della situazione sanitaria a Pancevo.
Seconde le parole della dottoressa, capo del reparto di  medicina
sociale, si sta notando l'aumento degli ammalati per malattie
respiratorie. In particolare sono colpiti i bambini
in età prescolastica fino a sette anni. I  piccoli abitanti di Pancevo
sono più esposti a queste malattie che i loro coetanei in altre parti
della Serbia.
Inoltre, si sta notando un aumento notevole delle gravidanze
problematiche e di bambini che nascono con deformazioni. Per adesso ciò
è inspiegabile e non se ne può individuare con la certezza la causa.
"Se gli abitanti di Pancevo rimarranno ancora esposti alle
concentrazioni elevate di benzene cancerogeno, ci si potrebbero
aspettare, a livello annuale, cento casi  di una forma rara di leucemia
dei bambini"-questa la prognosi terribile annunciata al giornale "Blic"
dal dottor Martin Judzin di Chicago che studia già da vent'anni
l'influsso del benzene sulla salute umana. Il
giornale"Blic" si è rivolto a questo esperta americano dopo il tentativo
non riuscito di avere la risposta dai tossicologi serbi. Infatti, questi
ultimi avevano rifiutato di commentare i dati secondo quali, nella zona
industriale di Pancevo, si emetteva  benzene con una concentrazione che
arrivava a 150 microgrammi al metro cubo. Tutti gli esperti stranieri
contattati hanno chiesto ai giornalisti di"Blic"di verificare se davvero
si trattava di 150 microgrammi o di uno sbaglio. Se il dato è vero,
dicono loro, e nessuno non intraprende niente, allora si tratta di un
crimine orribile. L'esperto americano spiega che
è stato dimostrato scientificamente che se c'è la concentrazione di uno
solo microgrammo al metro cubo nell'aria, su centomila abitanti uno si
ammalerà di leucemia. Se la concentrazione è di 10 microgrammi al metro
cubo, su diecimila di persone, si ammalerà una persona e quando si
avesse una concentrazione di 100 microgrammi al metro cubo, su mille
abitanti, uno  sicuramente si ammalerà di leucemia-dice il dottor
Judzin. Però, la concentrazione del benzene a Pancevo era 150
microgrammi al metro cubo.