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[comunicati_lilliput] UE, stop alle lobbies delle multinazionali
- Subject: [comunicati_lilliput] UE, stop alle lobbies delle multinazionali
- From: Rete Lilliput Comunica <ufficiostampa at retelilliput.org>
- Date: Fri, 29 Oct 2004 15:41:19 +0200
Comunicato Stampa Rete Lilliput
La Commissione europea freni le lobbies di pressione delle multinazionali
Lettera aperta della società civile europea al presidente della commissione
Barroso
I gruppi firmatari, appartenenti alla società civile di vari paesi
europei, vi chiedono di agire immediatamente per porre un freno
all'eccessiva influenza dei gruppi di pressione delle grandi aziende nei
confronti delle politiche dell' Unione Europea. Oltre 15 mila "lobbisti"
lavorano a tempo pieno a Bruxelles, in gran maggioranza rappresentano
interessi privati imprenditoriali. Questi gruppi di pressione ottengono
continuamente successi nel rinviare o bloccare ogni progresso verso la
protezione sociale e ambientale nell'ambito dell'U.E. La Commissione
Europea deve agire immediatamente per evitare che l'Europa scivoli verso i
livelli di controllo delle multinazionali, sulle politiche pubbliche,
esistenti negli Stati Uniti.
Accogliamo con favore la decisione di introdurre un "Codice di Condotta per
i Commissari" (comprendente un dichiarazione sugli interessi finanziari) e
l'impegno del commissario Neelie Kroes di non accettare posizioni
dirigenziali nel business privato al termine del suo mandato di Commissario
alla Concorrenza. Consideriamo questi come passi nella giusta direzione ma
ancora insufficienti. Tutti i Commissari Europei e i membri ufficiali della
Commissione dovrebbero essere obbligati ad accettare un sostanziale e ben
definito periodo di "astensione" dal ricoprire posizioni dirigenziali in
aziende private. Queste misure sono necessarie per prevenire casi di
conflitto di interessi come quello del commissario al commercio Brittan che
meno di un anno dopo aver lasciato la Commissione Europea divenne non solo
consulente sui temi WTO per lo studio legale Herbert Smith, ma anche vice
presidente della banca per gli investimenti USB Warlburg e consigliere
d'amministrazione della Unilever. Subito dopo accettò la presidenza del
Comitato per i Servizi Finanziari Londinesi LOTIS (IFSL), una lobby
rappresentante degli interessi finanziari inglesi. Questi casi non aiutano
a migliorare l'immagine della Commissione Europea.
Migliaia di lobbisti, supportati da un esercito di consulenti, giocano un
potente e sempre maggior ruolo antidemocratico nei processi politici
dell'Unione Europea. Come primo passo per risolvere questi problemi
l'Europa necessita di regolamenti etici più stringenti e trasparenti. Da
tempo le risposte della Commissione sono profondamente inadeguate; limitate
ai codici di condotta, estremamente laschi e completamente volontari,
sviluppati dalla Società Europea per gli addetti agli Affari Pubblici
(SEAP).
Uno tra gli esempi che meglio testimoniano la necessità di migliorare e
rinforzare le regole di etica e trasparenza è il caso del Broming Science
and Environmental Forum (BSEF), una lobby che si oppone alla
regolamentazione dei rischi alla salute e all'ambiente dovuti alle
conseguenze tossiche dei composti a base di bromo. Sono stati necessari
considerevoli sforzi di ricerca per scoprire che il BSEF - soggetto molto
attivo nei processi decisionali dell' Unione Europea riguardanti le
sostanze anti-incendio basate sul bromo - non è altro che un gruppo di
pressione industriale che ha sede negli uffici di Bruxelles di una
multinazionale, e che opera per conto dell'industria chimica.
Senza una radicale revisione degli obblighi di registrazione e trasparenza
per i lobbisti che influenzano le istituzioni europee, sarà vano ogni
tentativo di limitare l'influenza delle multinazionali sulle politiche
dell'Unione Europea. L'Unione Europea dovrebbe imparare dalle legislazioni
USA e canadesi in materia di obblighi per le lobby e imporre alle
organizzazioni e aziende, che interagiscono con le istituzioni del U.E.
(con un budget consistente), la redazione di rapporti periodici che
dettaglino i propri obbiettivi di lobbing, per quali clienti e con quali
fondi. Questi rapporti dovrebbero essere pubblici ed accessibili a tutti
tramite un data-base consultabile via internet.
Chiediamo inoltre che la nuova Commissione Europea operi una chiara rottura
con le pratiche antidemocratiche dei suoi predecessori, ad esempio
l'"incestuosa" relazione con il TABD (Dialogo d'Affari Trans-Atlantico),
co-fondato dal Commissario Leon Brittan. Il TABD rappresenta un primo
esempio di un'inappropriata influenza sulle politiche di regolamentazione e
commercio dell'UE che la precedente Commissione Europea aveva garantito
alle grandi aziende multinazionali.
Vi ricordiamo che la Commissione Prodi nel 2003 prese la profondamente
anti-democratica decisione di accelerare la richiesta del TABD di
introdurre una "Struttura di distribuzione" e istituire un "Gruppo di
Collegamento Orizzontale" di Commissari di alto livello al servizio del
TABD. Domande su questo argomento sono state poste al nuovo commissario al
commercio, Peter Mandelson durante la sua audizione del 4 ottobre al
Parlamento Europeo, ma il Commissario designato ha evitato di rispondere.
Il Forum Europeo dei Servizi (ESF) è un altro esempio di un gruppo
d'aziende private che da tempo gode di privilegi straordinari da parte
della Commissione Europea. Le politiche dell'Unione Europea dovrebbero
essere al servizio del pubblico interesse e non strettamente legate alle
agende commerciali delle grandi aziende, vi esortiamo a privare questi
gruppi di affari dei loro inappropriati privilegi. Rimaniamo in attesa di
una vostra risposta a queste proposte, che crediamo essere di grande
importanza per migliorare la credibilità democratica della Commissione
Europea.
In fede,
i firmatari:
Corporate Europe Observatory (CEO)
Transnational Institute (TNI)
Spinwatch
Afrika Europa Netwerk, The Netherlands
Agir Ici, France
Agrarbündnis, Austria
Alliance for Sustainable Development, Latvia
A SEED Europe
Association of Farmers (ATB), Malta
ATTAC Espa-a, Spain
Attac Finland
ATTAC Flanders, Belgium
ATTAC France
ATTAC Sweden
Baby Milk Action, United Kingdom
Berne Declaration, Switzerland
Both ENDS, The Netherlands
BUND / Friends of the Earth Germany
Campagna per la Riforma della Banca Mondiale, Italy
Centro Nuovo Modello di Sviluppo, Italy
Coalition Against Bayer Dangers, Germany
CornerHouse, United Kingdom
Crocevia, Italy
Defend Council Housing, United Kingdom
Ecologistas en Acción, Spain
Estonian Green Movement
EU-AG ATTAC Germany
European Farmers Coordination (CPE)
For Mother Earth, Belgium
Friends of the Earth Czech Republic
Friends of the Earth England, Wales and Northern Ireland (FoE EWNI)
Friends of the Earth Finland
Friends of the Earth France
Friends of the Earth Slovakia
Greenpeace (European Unit)
Ibfan Italia
Informationsgruppe Lateinamerika, Austria
Institute for Economic Relocalisation, France
Kairos Europa
"Less beneficence, more rights" campaign - Italian coalition of NGOs
Milieudefensie / Friends of the Earth Netherlands
NordBruk, Sweden
Observatori del Deute en la Globalització, Catalonia
Österreichische Bergbauern- und Bergbäuerinnenvereinigung, Austria
Oxfam Solidarity, Belgium
Protect the Future, Hungary
Quaker Council for European Affairs
Rete di Lilliput, Italy
Roba dell'Altro Mondo Fair Trade, Italy
Småbrukare i Sjuhärad, Sweden
Women in Development Europe (WIDE)
World Development Movement, United Kingdom
Umanotera, Foundation for Sustainable Development, Slovenia
URFIG, France
VAK / Friends of the Earth Latvia
War on Want, United Kingdom
World Economy, Ecology & Development (WEED), Germany
XminusY Solidarity Fund, Netherlands
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