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Appello degli intellettuali a Ciampi: no superbase a Taranto




Appello al Presidente della Repubblica



La base navale di Chiapparo viene ufficialmente inaugurata dal massimo rappresentante dello Stato. Che cosa cambierà? Si affannano ad assicurarci che nulla muterà. Operativa era, operativa continuerà ad essere. Una cerimonia di scarso valore sostanziale. Una vuota scelta di ufficialità. Noi temiamo che molto cambierà. Perché intorno alla base navale tutto cambia. Nel nostro territorio e lontano, lontanissimo da noi. New York, Madrid sono lontane eppure vicinissime. L'Iraq si è traformato in fucina di terrorismo ed ha chiesto tributi di sangue a tutti i Paesi colà intervenuti per "tenere la pace". La paura ha bussato alla porta dell'occidente. A Taranto viene spalancato un portone enorme. Ci sono sempre maggiori evidenze del prossimo arrivo della sesta flotta Usa nel Mar grande, ci sono sempre più allettanti descrizioni dei vantaggi economici che porterebbe la costruzione di una base Usa nel nostro porto e si magnifica l'entità degli investimenti. Nessuno però può dimenticare i danni alle tradizionali e floride attività di pesca e di mitilicoltura che danno lavoro a tremila tarantini, nessuno può ignorare l'impatto gravissimo sull'ambiente della nostra città già compromesso da troppe scelte sbagliate, nessuno può trascurare il duro colpo per il turismo che faticosamente si tenta di sviluppare né l'ostacolo enorme che si determinerebbe per il traffico mercantile. Soprattutto non è possibile tacere gli ulteriori danni alla salute derivanti dall'inquinamento. Non sembra rilevante la necessità che la cittadinanza venga correttamente informata e democraticamente interpellata su quanto è stato progettato.
Abbiamo bisogno di credere che in questa città non ci sono politici ed amministratori distratti, pronti a volgere lo sguardo altrove fingendo di non sapere, per mettere poi la bandiera della pace sui propri manifesti elettorali. I politici e gli amministratori onesti rendano pubblica dichiarazione della propria posizione contro i danni all'ambiente, contro ogni nuovo futuro insediamento militare, contro ogni rinnovato ricatto occupazionale, contro chi propone di barattare l'integrità dell'aria, dell'acqua e del suolo, e quindi la salute e la stessa esistenza, con i posti di lavoro. Denunciamo la follia di uno sviluppo non sostenibile, reclamiamo un futuro di pace e di lavoro per i cittadini di Taranto, chiediamo rispetto per la dignità dell'uomo, per l' integrità dell'ambiente, per la tutela della vita.


Hanno aderito

Alex Zanotelli - Missionario comboniano
Renato Kizito Sesana - Missionario comboniano
Riccardo Petrella - Univ. Cattolica Lovanio (B)
Arrigo Colombo - Univ. Lecce
Giulietto Chiesa - Giornalista
Nello De Gregorio - Ambientalista
Alessandro Marescotti - Peacelink
Lucio Giummo - Architetto
Ettore Marangi - OFM Resp. GPSC
Cosimo Argentina - Scrittore
Patrizia Conte - Cantante
Alessandro Langiu - Attore
Iaia Vantaggiato - giornalista
Peppe Giusto - Regista
Angelo Losasso - Musicista
Stefano Maria Bianchi - Giornalista e scrittore
Leo Pantaleo - Attore e regista
Nicola Andreace - Pittore
Enzo Falcone - Pittore
Giovanni Amodio - Critico d'arte
Martino Carrieri - Scrittore
Michele Devitis - Paroliere
Cosimo Cinieri - Attore
Gianni Cellamare - Musicista
Cataldo Scatigna - Musicista
Cristina Ceci - Musicista
Giuseppe Magaldi - Musicista
Sono stati contattati
Angelo Lippo
Paolo De Stefano
Anna Lucia Lomunno
Paolo Bonvissuto
Alessandro Guido
Mariella Nava
Roberto Degiorgi
Gianfranco Decataldo
Armando Spataro
Salvatore Velluto


Il Comitato per il NO al rischio nucleare e No ad ogni altro insediamento militare a Taranto è costituito da singoli cittadini e dalle associazioni tarantosociale, Peacelink, Tarantoviva, Altrimondi, Legambiente, WWF, Pax Christi, Associazione per la Pace, ARCI, Attac, Oltre le barriere, Cobas, Slai Cobas, Chiesa Valdese.