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CHIEDIAMO AL PRESIDENTE CIAMPI DI DARE PIENA ATTUAZIONE ALLA DIFESA ALTERNATIVA
CHIEDIAMO AL PRESIDENTE CIAMPI DI DARE PIENA ATTUAZIONE ALLA DIFESA
ALTERNATIVA :
PAGARE PER LA PACE, ANZICHE' PER LA GUERRA,
per una difesa non armata, anziché per la corsa agli armamenti,
per una forza di polizia internazionale, anziché per l'esercito dei
militari professionisti !
In allegato una petizione popolare al Presidente Ciampi affinché quanto
indicato dalle leggi venga attuato e portato a termine.
Come aderire:
--- stampare il file allegato (almeno la parte breve della seconda
pagina), firmarlo a mano, invitare altri a firmarlo, e inviare a LOC, via
M. Pichi 1, 20143 Milano (02 58101226, locosm@tin.it) entro la fine del
mese per la presentazione ufficiale a Presidente Ciampi;
--- inviare per posta elettronica la petizione con le firme raccolte a:
presidenza.repubblica@quirinale.it
ENTRA nel sito www.giovaniemissione.it
E ADERISCI ALLA CAMPAGNA
Il testo e la presentazione della campagna sono a questa pagina:
http://www.giovaniemissione.it/mondo/campagnadifesanonviolenta.htm
http://www.giovaniemissione.it/misc/campagna_email.php
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Aprile 2004
Al Sig. Presidente della Repubblica Italiana, Dott. CARLO AZEGLIO CIAMPI
1. Siamo un gruppo di cittadini italiani che apprezzano vivamente il fatto
che la legislazione italiana abbia fatto passi enormi verso la
valorizzazione della difesa popolare non armata e nonviolenta (DPN), alla
quale studiosi italiani e di altri Paesi (come Ebert, Sharp, Galtung,
Muller) hanno dedicato studi e ricerche di alto valore scientifico.
Ha iniziato la Corte Costituzionale con la sentenza n. 164 del 1985 sulla
validita' giuridica della difesa non armata. Rifiutando una semplicistica
identificazione tra "sacro dovere di difesa della Patria" e "obbligo del
servizio militare" ha affermato invece che quel sacro dovere poteva essere
adempiuto anche con modalita' non armate: donde la legittimita'
costituzionale di una legge che consentiva all'obiettore di coscienza di
adempiere il dovere di difesa prestando un servizio civile.
Da allora molto cammino e' stato fatto. Quel principio e' stato recepito
dalla legge n. 230 del 1998 (che ha riformato la legge n. 772 del 1972
sull'obiezione di coscienza al servizio militare ed ha costituito l'Ufficio
Nazionale del Servizio Civile (UNSC) presso la Presidenza del Consiglio dei
Ministri); e poi dopo dalla legge n. 64 del 2001, istitutiva del servizio
civile volontario, la cui finalita' e' anche la difesa della Patria.
Pertanto attualmente la difesa non armata e' riconosciuta legislativamente
sia sotto il profilo della "ricerca e sperimentazione di difesa civile non
armata e nonviolenta"(art. 8, n. 2, lett. e, legge n. 230/1998), sia sotto
quello dell'invio di obiettori in missioni umanitarie (art. 9 n. 7, stessa
legge). In piu', un recente decreto governativo del 18 febbraio 2004 ha
istituito un Comitato di quindici esperti sulla Difesa Popolare Nonviolenta
(DPN), il quale in particolare dara' pareri su quali strategie, indirizzi e
iniziative specifiche impegnare lo stanziamento, esistente gia' da tre
anni, del bilancio UNSC destinato alla sperimentazione della Difesa
Popolare Nonviolenta. Con quest'ultimo atto giuridico lo Stato porta a
compimento la organizzazione minima che gli era necessaria per espletare il
compito istituzionale della DPN.
2. Noi ci ricordiamo, Sig. Presidente, che Ella ha vissuto l'epoca della
Resistenza con spirito di grande umanita' e di profonda partecipazione. Ha
quindi sperimentato direttamente il coraggio e l'eroismo manifestati dal
popolo italiano non soltanto con la resistenza armata delle formazioni
partigiane, ma altresi' con la resistenza non armata di innumerevoli
cittadini (uomini, donne, anziani, ragazzi) che, con enormi rischi,
salvarono ebrei perseguitati dalle SS naziste, diedero ricetto ai
partigiani, boicottarono gli ordini dell'occupante nazifascista. E come
dimenticare i giganteschi scioperi degli operai nelle principali citta'
industriali d'Italia per protestare contro la guerra e l'occupazione?
In questo senso la Resistenza in parte rifletteva quella azione popolare
nonviolenta che nel corso del Novecento ha ottenuto molteplici risultati
positivi, avvenuto sotto la pressione di compatti movimenti
nonviolenti; a cominciare dalla liberazione dell'India dal colonialismo, e
poi l'abbattimento di molti regimi (ad es. nel 1989 quelli dei Paesi
dell'Est europeo). Quindi la legislazione italiana ha riconosciuto un
processo storico, che e' avvenuto anche nel nostro Paese, quando si e'
distaccata dal passato con una difesa italiana rifondata sulla volonta'
popolare.
3. Con la legislazione suddetta ed il decreto suddetto, oggi lo Stato
italiano ha portato a compimento la organizzazione minima necessaria per
espletare come suo compito istituzionale l'inizio di una Difesa non armata
e nonviolenta, la quale gia' oggi si realizza quotidianamente sul servizio
civile svolto da migliaia di giovani; della quale difesa Lei, Sig.
Presidente, e' il Capo supremo, poiche' Lei lo e' per tutta la Difesa
italiana.
Ma questa nuova legislazione sul riconoscimento statale della DPN offre una
prospettiva nuova anche al singolo cittadino (in particolare a tanti di noi
che, da oltre venti anni si sentono obbligati in coscienza a non versare
una quota delle loro tasse alla difesa armata per piuttosto darla ad
iniziative di ONG per promuovere la DPN). Oggi l'UNSC ha gia' un capitolo
di spesa per la DPN ed e' abilitato a ricevere somme di privati. Cio'
prospetta che il cittadino possa versare una quota delle sue tasse
direttamente all'UNSC, affinche' questo Ufficio la utilizzi a fini di
difesa non armata. D'altronde gia' nel 1998 la Camera dei Deputati approvo'
un ordine del giorno che chiedeva al Governo il riconoscimento della
opzione fiscale a favore della difesa non armata. (La nostra legislazione
ammette gia' un'opzione fiscale da parte del cittadino: quella relativa
all'8 per mille per le confessioni religiose). Pertanto Le chiediamo di
prendere una iniziativa per far accogliere dallo Stato italiano la opzione
tra difesa armata e difesa non armata nella destinazione di parte delle tasse.
Infine, essendo ormai la DPN una parte costitutiva della Repubblica
italiana, Le chiediamo di includere la una rappresentanza significativa
della DPN nelle celebrazioni della Festa della Repubblica il 2 di giugno.
Primi firmatari: Assopace, Pax Christi Italia, LOC; Pastori Massimo Aprile
e Anna Maffei, P. Angelo Cavagna, Prof. Antonino Drago, Prof.ssa Giuliana
Martirani, Roberto Minervino, Pasquale Salvio, Don Gennaro Somma, P. Alex
Zanotelli Indirizzo: locosm@tin.it
PETIZIONE POPOLARE: paghiamo per la pace anziche' per la guerra!
Al Sig. Presidente della Repubblica Italiana, Dott. CARLO AZEGLIO CIAMPI
La Corte Costituzionale, a cominciare dalla sentenza n. 164 del 1985, ha
sostenuto la validita' giuridica della difesa non armata e nonviolenta.
Cio' e' stato accolto
1) dalla legge n. 230 del 1998 sull'obiezione di coscienza al servizio
militare, sia con la "ricerca e sperimentazione di difesa civile non armata
e nonviolenta" (art. 8, n. 2, lett. e), sia con l'invio di obiettori in
missioni umanitarie (art. 9 n. 7 legge n. 230/1998);
2) e anche dalla legge n. 64 del 2001, istitutiva del servizio civile
volontario, il quale e' finalizzato anche alla difesa della Patria senza armi.
La prima legge ha costituito l'Ufficio Nazionale del Servizio Civile (UNSC)
presso la Presidenza del Consiglio dei Ministri (quindi al di fuori del
Ministero della Difesa).
In piu', un recente decreto governativo del 18 febbraio 2004 ha istituito
un Comitato di quindici esperti sulla Difesa Popolare Nonviolenta, il quale
dara' pareri su quali iniziative impegnare lo stanziamento, esistente gia'
da tre anni, del bilancio UNSC destinato alla ricerca su e sperimentazione
della Difesa Popolare Nonviolenta. Cio' porta a compimento la
organizzazione minima necessaria allo Stato per espletare come suo compito
istituzionale la DPN.
Pertanto a Lei, che presiede il Consiglio supremo della Difesa, che oggi e'
anche non armata,
CHIEDIAMO DI
• prendere una Sua iniziativa affinche' lo Stato italiano legittimi il
versamento di una parte delle tasse del contribuente che voglia optare per
la DPN, versandola sull'apposito capitolo di spesa dell'UNSC;
• includere la DPN nelle celebrazioni della Festa della Repubblica il 2 di
giugno.
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