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Costa Rica: centrali idroelettriche
- Subject: Costa Rica: centrali idroelettriche
- From: Associazione per i popoli minacciati / Gesellschaft für bedrohte Völker <info@gfbv.it>(by way of Carlo Gubitosa <c.gubitosa@peacelink.it>)
- Date: Mon, 12 Jan 2004 16:35:11 +0100
URL: www.gfbv.it/2c-stampa/04-1/040112it.html
Costa Rica: centrali idroelettriche
"La danza de los diablitos"
Bolzano, San José, 12 gennaio 2004
Nel Sud del Costa Rica gli Indigeni Brunca celebrano ogni fine anno una
singolare tradizione: la "Danza dei Diavoletti" che ricorda la dura
battaglia dei Brunca contro gli invasori. In questa transizione dal 2003 al
2004 il territorio dei Brunca è stato visitato per l'occasione da circa
5.000 turisti nazionali ed internazionali che hanno voluto condividere una
tradizione ormai centenaria, carica di messaggi di resistenza. I Brunca sono
nuovamente in lotta, questa volta contro il proprio governo e le
multinazionali occidentali intenzionate a realizzare sul loro territorio la
centrale idroelettrica più grande del Centroamerica. "Noi, discendenti
diretti delle popolazioni originarie del sud del Costa Rica, denunciamo che
lo Stato costaricense sta attuando, tramite l'Istituto Costaricense di
Elettricità (ICE), una serie di azioni e di studi di campo per la potenziale
realizzazione del Progetto Idroelettrico di Boruca (PHB), che diventerebbe
il progetto idroelettrico più grande del Centroamerica.
La costruzione del PHB inonderebbe circa 25.000 ettari di terra,
danneggiando direttamente i territori indigeni di Yimba Cajc (Rey Curré),
Boruca e Térraba, e indirettamente quelli di Cabagra, Salitre, Ujarrás,
China Kichá e Coto Brus, depositari delle culture bruncas, bribris,
cabécares, teribes e guaymíes. La simbiosi tra il Brunca ancestrale e quello
attuale, tanto vicina quanto carica di simbolismo, ricca di espressioni
culturali millenarie che si riflettono tra le altre cose nelle nostre arti,
danza, artigianato, cibi e lingua, sprofonderebbe per sempre nelle acque
della diga. Insieme alla nostra cultura scomparirebbe la memoria storica
custodita nelle numerose tombe e città archeologiche site lungo le rive del
Río Térraba.
"Noi Brunca abbiamo una storia lunga 3.000 anni, siamo depositari di una
grandezza culturale ancora sconosciuta, mantenuta in vita grazie ad una
relazione spirituale ancestrale che ha bisogno di essere ritrovata e
trasmessa alle future generazioni come icona della conoscenza indigena del
Costa Rica. L'eventuale rilocamento delle popolazioni originarie in altre
zone del paese equivarrebbe alla recisione del cordone ombelicale che
mantiene in vita le culture ereditarie dei primi abitanti del paese."
Comunque i Brunca sono contrari a queso progetto secondo queste modalità.
L'Associazione per i popoli minacciati Sudtirolo sostiene le richieste dei
Brunca e chiede il rispetto del diritto degli Indigeni alla propria lingua,
alla propria cultura e al proprio territorio che utilizzano secondo la
tradizione ancestrale.
Vedi anche:
* www.gfbv.it: www.gfbv.it/2c-stampa/03-2/030910it.html |
www.gfbv.it/2c-stampa/03-2/030826it.html |
www.gfbv.it/2c-stampa/03-2/030808it.html |
www.gfbv.it/2c-stampa/03-2/030808ait.html |
www.gfbv.it/2c-stampa/03-2/030527it.html |
www.gfbv.it/3dossier/seattle-it.html |
www.gfbv.it/3dossier/diritto/ilo169-conv-it.html
* www:
www.ilmanifesto.it/MondeDiplo/LeMonde-archivio/Luglio-1999/9907lm18.01.html