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Notizie dal Summit Mondiale della Societa' dell'Informazione



News dal WSIS

Notizie dal Summit Mondiale della Societa' dell'Informazione

Di
Marco Trotta
Roberto Comunian
Iginio Gagliardone

1. Presentata oggi la Dichiarazione della societa' civile al WSIS

Oggi alle 5 e' stato presentata la Dichiarazione della societa' civile al 
WSIS, che verra' inclusa negli annessi alla Dicharazione finale che verra' 
firmata domani in chiusura del Summit.
Il documento e' frutto di un lavoro collaborativo che ha riunito gruppi e 
associazioni provenienti da tutto il mondo e che sottolinea con forza la 
necessita' di fare dell'informazione un diritto dell'umanita'.
Secondo Sally Burch, che ha aperto la conferenza stampa, piu' del 60% delle 
idee che saranno incluse nella dichiarazione ufficiale sono sorte 
all'interno della societa' civile, anche se spesso i governi se ne sono 
appropriati senza confessarne la reale paternita'.
Da qui il ruolo del  documento, che non raccoglie una serie di 
contro-proposte,  ma vole rappresentare in modo piu' accuratogli interessi 
della societa' civile.
La dichiarazione della societa' civile, 21 pagine in tutto, compre un'ampia 
varieta' di temi : dalla cittadinanza globale al rispetto della privacy, 
dal rispetto delle divrsita' culturale nelll'adozione degli strumenti 
informatici alla ridefinizione del concetto di sviluppo.
" Aspiriamo a costruire una societa' dell'informazione e della 
comunicazione in cui lo sviluppo sia considerato un diritto fondamentale e 
orientata a raggiungere una piu' equa distribuzione delle risorse e a 
ridurre lo sfruttamento delle risorse di paesi piu' poveri " dice il 
documento nella sua introduzione.

2. Software libero: un summit a due dimensioni.

Il WSIS e' il primo summit che riunisce intorno ad un unico tavolo governi, 
privati e componenti della societa' civile. Ma, se da un parte questo 
assetto ha offerto la possibilita' alle ONG di far sentire con forza la 
propria voce, dall'altra ha attribuito alle aziende un enorme potere di 
negziazione rispetto agli altri soggetti coinvolti.
Infatti, mentre durante le prime conferenze preparatorie alcuni governi e 
molte ong avevano sottolineato il ruolo che il software libero avrebbe 
potuto giocare nello sviluppo del settore dell'ICT nei paesi piu' poveri, 
alcune corporation, Microsoft in testa,  hanno richiesto esplicitamente di 
eliminare ogni riferimento al software libero, con la minaccia di 
abbandonare il summit se la loro richiesta non fosse stata accolta.
Quindi nelle 30 pagine circa che costituiranno la Dichiarazione finale non 
troveremo accenni alla possibilita' di condividere liberamente software e 
conoscenze tra paesi ricchi e poveri, nonostante questo abbia suscitato 
numerose polemiche anche da parte di organismi come l'UNESCO che, al 
vertice di Ginevra, si e' fatto promotore di un'allentamento delle norme 
sulla proprieta' intellettuale. Norme che nella pratica riducono le 
possibilita' dei paesi piu' poveri di usufruire di risorse importanti per 
raggiungere quello sviluppo che molti dei paesi ricchi sostengono di voler 
promuover nel Sud del mondo.
L'esclusione del software libero dalle trattative ufficiali non ha pero' 
impedito che se ne parlasse in molti dei seminari organizzati durante il 
summit. Ad esempio, Bildad Kagai, rappresentante della Free Software and 
Open Source Foundation for Africa, ha dichiataro che " solo il free 
software puo' garantire la realizzazione di soluzioni adeguate alle 
richieste di ogni singolo paese, incorporando contenuti e richiete delle 
popolazioni locali, mentre il software proprietario richia sul lungo 
periodo di incrementare i gia forti meccanismi di dipendenza sofferti dai 
paesi africani nei confronti degli Stati Uniti e dell'Europa ".
E molte organizzazioni internazionali, tra cui lo UNDP, hanno dichiarato 
esplicitamente di voler favorire l'adozione del free software nei propri 
progetti di cooperazione.

3. Iniziativa di Geneva03 davanti alla sede del WIPO

Questa sera Geneva03, la sigla che raggruppa mediattivisti e operatori 
della comunicazione indipendente, ha inscenato una manifestazione di fronte 
alla sede del WIPO, l'agenzia dell'ONU che si occupa di proprieta' 
intellettuale, in chemin de Colombettes, a qualche chilometro di distanza 
dal Palaexpo' dove si stava svolgendo il WSIS e di fronte alla sede ONU a 
Ginevra. L'evento era stato annunciato con un invito "ufficiale" con tanto 
di logo dell'ITU e del WSIS, fatto girare questo pomeriggio tra le 
delegazioni presenti al Palaexpo'. Verso le 18 una cinquantina di persone 
provenienti dal Palladium, la struttura nel centro di Ginevra che sta 
ospitando il il Polymedia Lab, le conferenze ed i seminari, ha proiettato 
sul palazzo del WIPO una serie di filmati introdotti da un intervento che 
ha spiegato il senso dell'iniziativa. "La WIPO, insieme ad altre agenzie 
internazionali come il WTO, - ha spiegato un'attivista - e' responsabile di 
politiche restrittive sul tema della proprieta' intellettuale tanto per il 
software quanto per i medicinali". Dal pulmino, messo a disposizione dal 
gruppo tedesco ExpertBase, e' stato proiettato "Dammi la sirenetta", un 
filmato fatto da alcuni degli autori della Sirenetta di Walt Disney per 
mettere in luce gli aspetti piu' grotteschi del copyright e degli interessi 
economici di chi lo gestisce attualmente per opere artistiche come filmati 
e animazioni. A seguire un montaggio fatto di schermate di "warning" 
provenienti da filmati diversi, ovvero le note che vengono inserite prima 
di ogni opera visiva per ammonire chi ne fruisce da ogni tentativo di 
infrangere il copyright con il quale e' protetto.
A fine iniziativa i manifestanti sono tornati al Polymedia Lab dove e' 
prevista una conferenza di Geert Lovink, autore del libro "Dark Fiber", che 
presentera' un progetto alternativo al copyright sui farmaci. Per domani e' 
prevista, alle 12 dalla stazione centrale di Ginevra, una manifestazione 
sugli stessi temi e nell'ambito di una protesta annunciata contro la 
vittoria dei partiti xenofobi alle ultime elezioni federali.

4. Quotidiani rubati?

Migliaia di copie di Terra Viva, il quotidiano free press prodotto per i 
giorni del WSIS di Ginevra dall'agenzia di stampa independente Inter Press 
Service, in collaborazione con InfoSud e AWCIS, sono scomparsi martedi e 
mercoledi da varie postazioni
dentro il Palexpo, sede del WSIS.
Caso 1 (martedi): una donna che si e' identificata come architetto tunisino 
ha esportato circa un migliaio di copie "per i propri amici" e ha risposto 
malamente quando interrogate su che fine avessero fatto realmente i giornali.
Caso 2 (mercoledi) : due donne hanno riempito alcune borse di plastica con 
copie del quotidiano. Non hanno risposto agli interrogativi sul perche' ne 
stessero prendendo tante copie.
Caso 3: (mercoledi): due giornalisti di IPS stavano distribuendo copie del 
giornale all'uscita del Palexopo sono state aggredite da tre tunisini che 
li hanno accusati di non scrivere la verita' circa il loro paese. Altri nel 
frattempo hanno tentato di portare via alcune centinaia di copie del 
quotidiano.
Perche'? Censura nel summit sull'informzione? Probabilmente. Terra Viva ha 
pubblicato articoli sulla Tunisia nelle due edizioni finora pubblicate, e 
continuera' a farlo raccontando la verita'.

5. Dove e' finito il dibattito sulla cyberdemocrazia ?

Nella seconda meta' degli anni novanta, dopo la creazione dei primi browser 
grafici che hanno permesso una diffusione di massa della rete, buona parte 
delle riflessioni su come utilizzare questo nuovo strumento si erano 
concentrate sul concetto di cyberdemocrazia. Ma, dopo i primi due o tre an 
ni, questo terreno e' stato lentamente abbandonato per occuparsi di altri 
aspetti legati alla proliferazione delle reti informative.
Oggi, a Ginevra il " vecchio " tema della democrazia in Internet e' stato 
invece ripreso in un vivace dibattito che ha visto la partecipazione di 
importanti figure dell'Information Age. Tra questi, Nicholas Negroponte, 
che sempbra essere rimasto fermo alle posizioni di 10 anni fa, proponendo 
un paragone fra la situazione attuale e quella dell'antica grecia, e 
sottolineando la capacita' delletecnologie di creare delle reti di 
conoscenze e condivisione fra i cittadini del nuovo mondo globale, 
superando lo schema della democrazia rappresentativa, per giungere alla 
democrazia diretta attraverso la rete.
Stephen Coleman, della oxford University, ha invece fortemente attaccato 
questa posizione sostenendo che i cittadini non possono e non vogliono 
intervenire in ogni questione politica. Internet da la
possibilita' di creare un'arena nella quale i cittadini possano parlare, 
spiegare
la propria posizione e soprattutto possano controllare direttamente l'agenda
politica. Non quindi democrazia diretta ma controllo diretto.
Pierrotin e Clift, diell'associazione droit de l'homme,  hanno invece 
sottolineato il ruolo multi-stakeholder che puo' e deve avere la Societa' 
dell'Informazione, sulla necessita' di coinvolgere i cittadini (che hanno 
pero' un forte bisogno di responsabilizzarsi), sulla possibilita' di 
avvicinarsi maggiormente - grazie alle ICT - ai propri rappresentanti, e
soprattutto di usare strtegicamente le tecnologie per creare reti di 
relazioni.

6. Costruire leggi dal basso.

Uno delle maggiori discrepanze che si sono potute osservare a Ginevra e' 
stata l'assoluta diversita' di linguaggi tra i rappresntanti de mondo 
business e quelli della societa' civile e di alcune organizzazioni 
internazionali, come l'UNESCO e l'UNDP in materia di protezione della 
proprieta' intellettuale.
Infatti se da una parte le aziende hanno dato per scontata la protezione in 
ogni caso dei propri prodotti, anche quando questa rappresenta un forte 
ostacolo per lo sviluppo dei paesi poveri, dall'altra il sostegno del fair 
use delle risorse intellettuali (tra cui ricade anche il software) e' stato 
posto come un punto centrale.
Su questo punto si e' espresso il senatore dei verdi Raffaello Cortiana, 
membro della delegazione italiana al WSIS, che ha proposto, in un incontro 
sulla societa' civile, la costruzione di un percorso che conduca ad una 
direttiva europea di iniziativa popolare che garantisca all'Europa una 
Societa' dell'Informazione libera e plurale in cui sia garantita la 
disponibilita' degli alfabeti tecnologici e sostenuta la non 
brevettabilita' del software. " Non ci possiamo permettere che la grande 
mobilitazione contro la direttiva europea sulla brevettazione del software 
vada dispersa, anzi dobbiamo partire al contrattacco ", ha dichiarato.
Al ritorno in Italia e' urgente che le centinaia di 
associazioni,rappresentanti istituzionali, NGO e soggetti della societa' 
civile si incontrino pubblicamente per dare continuita' ai processi messi 
in moto a Ginevra.

In allegato un'intervista a Matilde Ferraro, rappresentante della societa' 
civile nella delegazione italiana al WSIS

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Ci racconti brevemente come si sono sviluppate le relazioni fra la Societa' 
civile italiana e la delegazione del governo che si e' occupata del WSIS?

Il processo preparatorio del WSIS e' stato estremamente complesso ed ha 
visto una serie di conferenze preparatorie nelle quali e' stato delineato 
il testo della Dichiarazione di Principi e del Piano d'Azione che saranno 
approvati domani. Il Governo italiano ha creato nell'ottobre 2002 per 
seguire questi lavori una Task Force e rispondendo all'invito che proveniva 
dalle Nazioni Unite ha invitato la Societa' civile italiana (Ong, 
associazioni, etc.) a partecipare ad alcune riunioni, purtroppo pero' il 
punto di vista della societa' civile e le proposte che abbiamo presentato 
al fine di un loro inserimento nel documento finale non sono mai state 
veramente prese in considerazione.

Poi a Novembre ci e' arrivata la proposta di inserire un nostro 
rappresentante nella delegazione ufficiale, dopo alcune riunioni la nostra 
posizione e' stata quella di decidere di accettare solo qualora il governo 
avesse preso l'impegno formale di creare un tavolo di confronto reale in 
preparazione del Summit di Tunisi del 2005.

E questo impegno e' stato effettivamente assunto dal governo?

Lo scorso 2 dicembre come Piattaforma della Societa' Civile italiana verso 
il WSIS abbiamo organizzato una conferenza stampa alla camera alla quale ha 
partecipato anche il Senatore dei verdi Fiorello Cortiana che si e' 
impegnato a riportare la nostra proposta per la creazione di un tavolo di 
confronto all'interno del Parlamento in occasione dell'audizione del 
Ministro Stanca. Questo e' effettivamente avvenuto e Stanca ha assunto 
davanti al Parlamento l'impegno di costruire un tavolo di lavoro verso 
Tunisi anche con la Societa' Civile.

Qui al Summit di Ginevra ti sembra che sia stata confermata questa volonta' 
espressa da Stanca in Parlamento?

Direi di si, nell'intervento che il Ministro ha tenuto in Plenaria a nome 
della Commissione Europea (di cui l'Italia ha la presidenza al momento) 
nella parte conclusiva dell'intervento e' stata sottolineata l'importanza 
di un coinvolgimento di tutti gli Stakeholders  nel processo di 
preparazione del Summit di Tunisi ed ha ricordato che fra di questi vi e' 
la Societa' Civile.

Infine, credo che sia stato particolarmente importante il saluto che il 
Ministro e' venuto a farci ieri durante la nostra riunione di 
coordinamento. Non avviene sempre (almeno in Italia!) che un Ministro si 
avvicini ad un circolo di persone sedute a terra sulla moquette del 
Palaexpo e che sottolinei l'importanza del nostro ruolo...

Certo appena saremo tornati in Italia chiederemo la creazione effettiva di 
questo Tavolo e staremo a vedere cosa accadra'.

Le tue impressioni sul Summit?

Innanzitutto che si tratta di un evento "enorme" che secondo le ultime 
stime vede la partecipazione di circa 16.000 delegati provenienti da quasi 
tutti i paesi del mondo e questa e' una delle ragioni per cui sembra di 
partecipare a piu' Summit contemporaneamente. Il primo e' quello che si 
svolge nella Plenary Room, la sala in cui intervengono i rappresentanti 
ufficiali dei Governi (capi di stato, ministri, rappresentanti delle 
Nazioni Unite.) ed e' la parte del Summit in cui vengono esposti i punti di 
vista ufficiali dei governi che sono confluiti nella Dichiarazione di 
Principi e nel Piano d'Azione. Una seconda consistente parte del WSIS e' 
rappresentata dai numerosissimi Panel of discussion che si tengono 
parallelamente, questi Panel sono organizzati da Governi, Organizzazioni 
internazionali, NGO, Fondazioni e secondo me rappresentano la parte piu' 
interessante del Summit perche' quasi tutti sono dedicati ai contenuti 
effettivi della Information Society e vedono la partecipazione di relatori 
molto qualificati  provenienti un po' da tutto il mondo. Infine vi e' la 
parte espositiva nella quale e' possibile trovare un po' di tutto, con una 
prevalenza fra gli espositori delle aziende ICT, molte delle quali (l'ho 
sperimentato personalmente con le aziende Giapponesi) non hanno neanche la 
percezione esatta di cosa sia un Summit di Sviluppo delle Nazioni Unite.

Ti sembra che il Summit sia riuscito o no?

Sicuramente e' riuscito in termini di partecipazione, mi pare di poter 
affermare che la vera novita' di questo Summit e' la partecipazione enorme 
dei rappresentanti della Societa' Civile, ma purtroppo questo elemento non 
basta. Purtroppo non sono stati sciolti alcuni dei nodi centrali legati 
alla diffusione delle Tecnologie dell'Informazione e della Comunicazione 
fra gli altri il "governo" di Internet ed il "finanziamento" della Societa' 
dell'Informazione, seppure vi e' ormai un consenso generale sull'importanza 
delle TIC nel favorire lo sviluppo, non vengono varate iniziative che 
realmente possano aiutare a diminuire il Digital Divide. Credo inoltre che 
non siano tenute in considerazione dai governi dei paesi del cosiddetto 
Nord del mondo le analisi e le esperienze promosse dai Paesi del Sud, che a 
mio avviso qui a Ginevra stanno esprimendo le modalita' piu' sostenibili 
per diffondere la Societa' dell'informazione.

Per concludere, come ti e' sembrata la partecipazione della Societa' Civile 
italiana qui al Summit?

Sono molto contenta di come siamo riusciti ad organizzarci ed avere una 
partecipazione corale qui a Ginevra. Fino allo scorso anno a mobilitarsi in 
Italia sui temi proposti dal Summit eravamo veramente pochi e poco 
coordinati fra di noi. L'ultimo anno ha visto invece un duro lavoro di 
coordinamento e di sensibilizzazione sui temi del Summit che e' sfociato 
nella creazione della Piattaforma della Societa' Civile italiana verso il 
WSIS e qui a Ginevra siamo riusciti a coordinarci, a lavorare insieme ed a 
portare ognuno il proprio contributo specifico, questo mi fa ben sperare 
per il lavoro che ci aspetta nei prossimi due anni che ci separano dal 
Vertice di Tunisi.