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sigarette: non fumare per non finaziare le FF.AA.!
- Subject: sigarette: non fumare per non finaziare le FF.AA.!
- From: Alessandro Marescotti <a.marescotti@peacelink.it>
- Date: Mon, 17 Nov 2003 22:37:29 +0100
Corriere della Sera 17/11/03
Via all’aumento delle sigarette «Finanzieremo le Forze armate»
Sirchia: giusto pensare ai rincari come deterrente, lo si è fatto anche con
i superalcolici
ROMA - A convincere il ministro dell’Economia, Giulio Tremonti, sono stati
i drammatici eventi dell’Iraq. Di fronte al sacrificio pagato dai volontari
delle Forze armate sono cadute le ultime riserve sulle misure da adottare
per reperire le risorse necessarie a sostenere il rinnovo dei contratti dei
militari. Così Tremonti ha deciso di mettere da parte le sue perplessità
sull’aumento delle accise su tabacco e sigarette suggerito da An. Ad una
condizione: che i maggiori incassi, frutto degli aumenti, vadano
esclusivamente a finanziare i miglioramenti retributivi delle forze
dell’ordine, e non come suggerisce per esempio An, a soccorrere i piccoli
comuni che chiedono budget più consistenti. Il fatto è, come ha spiegato
Fabrizio Rossetti responsabile Fp-Cgil comparto sicurezza, che la
Finanziaria 2004, nel testo passato al Senato, ha «tagliato drasticamente»
i fondi destinati al rinnovo contrattuale per gli anni 2004-2005 dei circa
450 mila appartenenti ai corpi di polizia e militari. «Per il biennio
2002-2003 le somme messe a disposizione erano pari a 1.260 milioni di euro,
per il rinnovo del prossimo biennio sono previsti appena 690 milioni di
euro sufficienti ad assicurare aumenti dimezzati», che, fatti i calcoli,
non supererebbero, secondo i sindacati, i 30 euro lordi al mese. Resta da
vedere se la cifra prevista per aumentare gli stanziamenti, 200 milioni di
euro, risponderà alle attese degli uomini in divisa. L’aumento del prezzo
del tabacco è in generale una misura che non piace al ministro
dell’Economia, sia perché il prezzo dei pacchetti di molte marche è appena
salito come effetto dei rincari decisi con la passata Finanziaria per
sostenere la ricerca sia perché i consumi sono stati scoraggiati dalle
scritte nere sulla dannosità del fumo e l’ulteriore aumento del prezzo
potrebbe accentuarne il calo facendo contrarre il gettito fiscale. E poi
c’è la vendita non ancora completamente conclusa dell’Eti, l’ex azienda dei
monopoli, alla britannica Bat, senza contare il rischio della ripresa del
contrabbando.
Si tratta però, e questo è l’argomento che forse ha convinto Tremonti, del
meccanismo più semplice per reperire risorse. Le accise rappresentano il
75% del prezzo del pacchetto e forse, visto che gli aumenti dovranno
servire solo a sostenere i rinnovi contrattuali delle Forze armate, potrà
essere deciso anche un rincaro inferiore a quello di circa 10-15 centesimi
che qualche parlamentare aveva ipotizzato per finanziare i piccoli comuni.
Sarà comunque una riunione della maggioranza prevista per i prossimi giorni
a definire quali modifiche si potranno apportare alla Finanziaria,
licenziata dal Senato e passata alla Camera in seconda lettura. Fra queste
vi sono il condono previdenziale, l’ampliamento al 2002 del condono fiscale
e la maggiorazione di un euro sui biglietti aerei per i voli domestici che
il governo comunque è intenzionato a bloccare.
A pensare ad aumenti non per motivi di cassa ma come una sorta di
deterrente è il ministro della Salute, Girolamo Sirchia, che nei giorni
scorsi ha sostenuto l’opportunità di un rialzo del prezzo delle sigarette
così da limitare il fumo tra i ragazzi che di soldi in tasca ne hanno
pochi. Ieri Sirchia ha espresso un concetto simile a proposito del rincaro
dei superalcolici inserito nella Finanziaria 2004 a favore della ricerca:
«È una strada assolutamente giusta», ha detto Sirchia.
Stefania Tamburello