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Tv di strada, lotta per la sopravvivenza
- Subject: Tv di strada, lotta per la sopravvivenza
- From: Carlo Gubitosa <c.gubitosa@peacelink.it>
- Date: Wed, 08 Oct 2003 21:42:31 +0100
Fonte: http://www.ilnuovo.it/nuovo/foglia/0,1007,189646,00.html
Tv di strada, lotta per la sopravvivenza
Una trentina di emittenti semiclandestine sono l'ultima frontiera della
liberta' d'espressione. In Parlamento c'e' un progetto di legge per
regolarizzarle, ma alcune sono gia' state oscurate
di Maurizio Gatto
"Hai visto l'intervista a Marina, la cartolaia all'angolo di casa mia, su
VicoloCortoTV?". "No, abito dall'altro lato del quartiere e li' non arriva
il segnale". Questa e' la conversazione che potreste ascoltare se nel
vostro quartiere ci fosse una "Tv di strada", una Tv che puo' essere
captata anche solo nel raggio di 500 metri dal punto di trasmissione.
La prima Tv di questo genere e' stata la OrfeoTv
[http://www.telestreet.it/telestreet/tv/orfeotv/home.htm] di Bologna (di
"strada" in via Rialto 29/a, una perpendicolare di via Orfeo) che trasmette
dal 21 giugno del 2002. Il primo problema di questa Tv fu la scelta del
canale televisivo Uhf (Ultra High Frequency, gamma di frequenze tra 400 ed
860 MHz per uso televisivo terrestre) da utilizzare per la trasmissione del
segnale.
Quasi tutti i canali sono gia' assegnati "legalmente" in concessione e si
presentava il rischio di "disturbare" altre emittenti poiche' un segnale
generato da una microscopica "Tv di strada" sarebbe stato di certo
"coperto" e/o disturbato da queste.
La soluzione fu trovata sfruttando la circostanza che i segnali televisivi
hanno "portata ottica" e non potendo quindi "aggirare" gli ostacoli sul
loro cammino, si diffondono sul territorio a macchia di leopardo. Per
questo motivo il segnale di una stessa emittente viene, in genere,
irradiato su piu' canali nello stesso territorio: se l'utente si trova
nella "zona d'ombra" di un canale puo' sintonizzarsi sull'altro. OrfeoTV
trasmette sul canale 51 Uhf (710-718 MHz) in una piccola zona d'ombra
lasciata "libera" da questo canale assegnato legalmente a Mtv.
Quattro comuni antenne televisive omnidirezionali "a pannello" accoppiate
tra loro ed installate sul terrazzo, un trasmettitore (costituito da un
alimentatore, un modulatore ed un amplificatore) agganciato all'antenna, un
PC, un mixer, una webcam, due videoregistratori VHS e le videocamere
"personali" sono bastati per iniziare a diffondere le trasmissioni nel
circondario.
La durata delle trasmissioni e' di poche ore al giorno. Il primo servizio
mandato in onda? L'intervista al proprietario di un bar di Bologna dove si
tenevano le riunioni della redazione. Le trasmissioni, rigorosamente senza
palinsesto, sono proseguite con documenti video locali ed internazionali
(servizi di "giornalisti per caso" sulla vita cittadina, riprese sui fatti
di Genova, cortometraggi, filmati reperiti in Internet, interviste). Il
costo complessivo (antenne, trasmettitore e cavi) e' stato di 1.000 euro:
esattamente l'importo alla base della "scommessa", fatta tra amici, per
realizzare l'impianto.
I kit "chiavi in mano" per la creazione di una Tv di strada sono reperibili
su diversi siti (per i kit [http://www.challenger.it/telestreet/kit.htm] e
per spiegazioni tecniche [http://www.tlx.it/kit.htm] dettagliate su come
effettuare l'installazione
[http://www.telestreet.it/telestreet/tv/orfeotv/realizzazione.htm] ).
Telestreet [http://www.telestreet.it], con l'obiettivo dichiarato di
riunire tutte le Tv di strada, e' divenuto il principale punto di
riferimento per chi desideri pubblicizzare la propria Tv o per avere un
supporto tecnico-legale per aprirne una. Il sito contiene documenti,
iniziative, eventi, l'elenco delle Tv di strada (e' in corso un nuovo
censimento) ed alcuni forum.
Tra gli animatori del sito, una trentina di persone, Giancarlo "Ambrogio"
Vitali e Bifo Berardi, uno dei fondatori nel '77 di Radio Alice a Bologna,
che dichiara: "L'intento di OrfeoTv non e' quello di battere le grandi reti
nazionali, il nostro obiettivo e' politico e simbolico: abbattere la
dittatura esistente oggi in Italia promuovendo il media-attivismo. Tutti
con il sistema da noi adottato possono infatti fare televisione, fare
sentire la loro voce e contribuire cosi' alla lotta per fare crollare
l'attuale dittatura televisiva.".
Un Videomanifesto delle Tv di strada, della durata di due minuti (13,4Mb in
formato avi-divx), e' stato realizzato recentemente da Candida Tv di Roma
ed e' disponibile presso diversi siti (ad. esempio si puo' scaricare da qui
[ftp://italy.indymedia.org/new_global_vision/disc31/ngv_rm_ita_20030910_telefinale.avi]
). Attualmente si contano una trentina di Tv di strada in attivita' ma
sembra che 50 siano pronte a partire nei prossimi mesi, consapevoli di
tutte le difficolta' legali (il codice penale prevede da un anno e mezzo a
tre anni di carcere per le trasmissioni non autorizzate).
Diverse emittenti, tra cui Telefabbrica, la televisione dei lavoratori FIAT
di Termini Imprese, e Disco Volante, gestita da una cooperativa di disabili
a Senigallia, sono state gia' "oscurate". A rischio di chiusura da parte
della Circostel (Polizia Postale addetta al controllo dell'etere) la
Peccioli Tv [http://www.pecciolitv.net], una interessante esperienza di Tv
"paesana" del piccolo centro in provincia di Pisa: una televisione
comunitaria ad accesso pubblico allestita dall'amministrazione locale per i
propri cittadini.
Alcune tra le Tv di strada che risultano attive: Nomade Tv, SperimentiTV,
IsolaTv, Mosaico Tv (Milano), Teleponziana (Trieste), OrfeoTv (Bologna),
MinimalTv (Firenze), SpegnilaTv, TeleAut, Challenger Tv, ANT tv, CandidaTV
(Roma), Global Street (Padova), TeleMonteOrlando (Gaeta, LT), TeleSorcio
(Napoli), Tele Robbinud (Squillace, CZ), Tivitti (Palermo).
Un centinaio di parlamentari hanno presentato, il 22 gennaio 2003, un
progetto di legge
[http://www.camera.it/_dati/leg14/lavori/schedela/trovaschedacamera.asp?pdl=3567]
per la regolamentazione di queste Tv ed il "riutilizzo" delle zone d'ombra
dei ripetitori televisivi dal titolo "Modifiche all'articolo 3 della legge
6 agosto 1990, n. 223, in materia di tutela delle televisioni di strada". I
possibili scenari dell'evoluzione di questo fenomeno, non in
contrapposizione tra loro, sono interessanti.
Si pensi infatti a "network" nazionali e/o internazionali ove piccolissime
emittenti, attraverso Internet (siti web, aree ftp), siano in grado di
scambiare il materiale video disponibile portando quindi l'informazione
remota nel territorio locale e creando un mercato alternativo per la
diffusione di documenti video locali che non sono, o non vogliono, o non
possono, essere distribuiti da emittenti nazionali e/o locali (vedi ad
esempio il sito di New Global Vision [http://www.ngvision.org] ).
Oppure alla creazione di vere e proprie microTv "di servizio" che
potrebbero rivelarsi di grande utilita', soprattutto nei piccoli centri
abitati, per la diffusione di notizie di stretto interesse locale, per
"trattenere" le memorie degli eventi e per informare i cittadini sul
rapporto tra il proprio territorio e gli enti istituzionali.
Del resto anche le prime "radio libere", negli anni '70, iniziarono a
trasmettere in regime di "illegalita'" (e a dire il vero ancora oggi c'e'
almeno una Tv privata di interesse nazionale che puo' considerarsi
"fuorilegge") sostenute dall'entusiasta partecipazione di molti cittadini
che, finalmente, vedevano infrangersi il monopolio dell'informazione da
parte dello Stato.
Oggi siamo forse siamo meno sensibili a questo problema poiche' abbiamo la
percezione che le fonti di informazione televisive siano aumentate di
numero. In realta' la concentrazione di queste fonti (soprattutto delle
piu' importanti) in poche mani sta, di fatto, nuovamente restringendo il
pluralismo, se non l'offerta, dell'informazione in questo settore. Ed
allora ben vengano altre voci, anche "di strada".
(7 OTTOBRE 2003, ORE 7:00)