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"Rispondi per favore, Mr Bush" di Michael Moore



RISPONDI PER FAVORE, MR BUSH

di Michael Moore, 6 ottobre 2003

Fonte: http://www.guardian.co.uk/michaelmoore/story/0,13947,1056922,00.html

Traduzione di Nuovi Mondi Media
http://www.nuovimondimedia.it

Ho sette domande per te, Mr Bush. Le faccio a nome dei 3000 morti di quel
giorno di settembre e le faccio a nome del popolo americano. Non cerchiamo
di vendicarci contro di te. Vogliamo solo sapere cosa successe, e cosa può
essere fatto per portare gli assassini davanti alla giustizia, cosi da poter
prevenire futuri attacchi contro i nostri cittadini.

1. E’ vero che i bin Laden hanno fatto affari con te e con la tua famiglia
per tutti i passati 25 anni?
La maggior parte degli americani potrebbe essere sorpresa di scoprire che tu
e tuo padre conoscete i bin Laden da tanto tempo. Quant’è profondo,
esattamente, il rapporto, Mr Bush? Siete amici stretti o semplicemente
ancora soci d’affari? Salem bin Laden ­ il fratello di Osama ­ fu il primo a
iniziare a venire in Texas nel 1973 e ha comprato terra, si è costruito una
casa, ha creato la compagnia di aviazione bin Laden all’aeroporto di San
Antonio.
I bin Laden sono una delle famiglie più ricche dell’Arabia Saudita. La loro
immensa impresa di costruzioni ha praticamente costruito il paese, dalle
strade alle centrali elettriche, dai grattacieli ai palazzi del governo.
Hanno costruito alcune delle piste di atterraggio che ha utilizzato tuo papà
quando ha fatto la guera del Golfo. Più che miliardari, hanno cominciato
presto a investire in altre imprese in tutto il mondo, inclusa l’America.
Hanno intensi rapporti con Citigroup, General Electric, Merrill Lynch,
Goldman Sachs, e il Fremont Group.
Per il New Yorker, la famiglia bin Laden possiede anche una parte della
Microsoft e del gigante dell’aviazione civile e militare Boeing. Hanno
donato 2 milioni di dollari all’alma mater, Harvard University, e decine di
migliaia al Consiglio per la politica del Medio Oriente, un gruppo guidato
da un ex ambasciatore USA in Arabia, Charles Freeman. Per di più oltre alle
proprietà in Texas, hanno beni immobli in Florida e in Massachusetts. In
breve, hanno bene le mani dentro ai nostri pantaloni.
Purtroppo, come tu sai bene Mr Bush, Salem bin Laden è morto in un incidente
aereo in Texas nel 1988. I fratelli di Salem ­ che sono circa 50, Osama
incluso ­ hanno continuato a guidare gli investimenti di famiglia e le
aziende.
Dopo aver lasciato il suo incarico, tuo padre è diventato un consulente
molto ben pagato di un’azienda conosciuta come Carlyle Group ­ una delle più
importanti fornitrici della Difesa. Uno degli investitori della Carlyle ­
per una somma di almeno 2 milioni di dollari ­ non è altro che la famiglia
bin Laden. Fino al 1994 tu, presidente, hai guidato un’azienda chiamata
CaterAir, posseduta dal Carlyle Group.
Dopo l’11 settembre, il Washington Post e il Wall Street Journal hanno
riportato storie che rivelavano questo collegamento. La tua prima risposta,
Mr Bush, è stata di ignorarli. Poi il tuo esercito di eruditi è entrato in
azione. Questi ultimi hanno detto: non possiamo dipingere questi bin Laden
con lo stesso pennello che usiamo per Osama. Loro hanno rinnegato Osama! Non
hanno niente a che vedere con lui! Questi son bin Laden buoni.
E così i video han cominciato a venir fuori. Mostravano un certo numero di
questi bin Laden “buoni” ­ inclusa la madre di Osama, una sorella e due
fratelli ­ che erano con Osama al matrimonio di suo figlio solo sei mesi e
mezzo prima dell’11 settembre. Non era un segreto per la CIA che Osama bin
Laden avesse accesso alla fortuna della sua famiglia (la sua parte è
valutata in un minimo di 30 milioni di dollari), e che i bin Laden, insieme
ad altri sauditi, hanno tenuto Osama e il suo gruppo, al Qaida, sempre ben
finanziati.
Potete farvi un giro sui mezzi di informazione, loro sanno che tutto quello
che ho scritto è vero. Ma paiono impauriti a chiederti, Mr Bush, una cosa
semplice: CHE STA SUCCEDENDO QUI?
Nel caso non capiate quanto bizzarro sia il silenzio dei mezzi di
informazione nei riguardi dei collegamenti Bush-binLaden, lasciatemi
tracciare un’analogia con il come la stampa o il Congresso avrebbe trattato
qualcosa di simile se una tal scarpa si fosse trovata al piede di Clinton.
Se, dopo gli attacchi terroristici avvenuti all’edificio federale di
Oklahoma, si fosse scoperto che il presidente Bill Clinton e la sua famiglia
avevano rapporti d’affari con la famiglia di Timothy McVeigh, come pensate
che il partito Repubblicano e i mezzi di informazione avrebbero trattato la
cosa?
Pensate che almeno un paio di domande, tipo “ma di cos’è che si tratta?”,
sarebbero state fatte? Siate onesti, sapete la risposta. Avrebbero fatto più
di un paio di domande. Avrebbero spellato vivo Clinton e gettato la sua
carcassa a Guantanamo Bay.

2. Qual è lo “speciale rapporto” tra i Bush e la famiglia reala saudita?
Mr Bush, i bin Laden non sono i soli sauditi con i quali tu e la tua
famiglia abbiate rapporti personali. L’intera famiglia reale pare essere
indebitata con voi, o la cosa è al contrario?
Il principale fornitore di petrolio agli USA è l’Arabia Saudita, che
possiede le maggiori riserve al mondo. Quando Saddam Hussein invase il
Kuwait nel 1990, furono i Sauditi che si sentirono minacciati, e fu tuo
padre, George Bush I, che corse in loro salvataggio. I sauditi non l’hanno
mai dimenticato. Haifa, moglie del principe Bandar, l’ambasciatore saudita
negli Stati Uniti, ha detto che tua madre e tuo padre, presidente, sono come
“mia madre e mio padre. So che se avessi mai bisogno, di qualunque cosa,
potrei andare da loro”.
La maggior parte dell’economia americana è costruita sul denaro saudita.
Hanno investito migliaia di miliardi di dollari nel nostro mercato
azionario, e altre migliaia di miliardi di dollari sono nelle nostre banche.
Se decidessero improvvisamente di togliere questi soldi, le nostre società,
i nostri istituti finanziari, crollerebbero a picco causando una crisi
economica mai vista prima. Aggiungendo che il milione e mezzo di barili di
petrolio dei quali abbiamo quotidiana necessità, di provenienza saudita,
potrebbe svanire per medesimo capriccio reale, e cominciamo a vedere come
non solo voi ma tutti noi siamo dipendenti dalla Casa Saud. George, è una
bella cosa per la nostra sicurezza nazionale? Per chi questo è ottimo? Per
voi? Per il popolo?
Dopo l’incontro con il principe saudita nell’aprile 2002, tu ci hai
felicemente detto che avevato stabilito “un solido legame personale” e che
avevate passato “un sacco di tempo a tu per tu”. Di cose ci volevi
rassicurare? O volevi solo ostentare la tua amicizia con un gruppo di
dittatori che rivaleggiano coi talebani in soppressione dei diritti umani?
Perche un tale doppio standard?

3. Chi ha attaccato gli Stati Uniti l’11 settembre ­ un tipo in dialisi da
una cava dell’Afghanistan, o la tua amica Arabia?

Scusami, Mr Bush, ma qualcosa qui non ha senso.
Ci hai ripetuto alla nausea che è stato Osama bin Laden il responsabile
degli attacchi. Lo credevo. Ma poi ho cominciato a sentire strane storie sui
reni di Osama. Improvvisamente non sapevo più a chi o a cosa credere. Come
poteva un tipo seduto in una grotta in Afghanistan, agganciato a una
dialisi, aver diretto e supervisionato tutte le azioni di 19 terroristi, che
sono stati per due anni negli Stati Uniti, pianificando poi così
perfettamente il dirottamento di 4 aerei con tanto di garanzia che tre di
essi sarebbero finiti perfettamente sul loro obiettivo? Come ha controllato,
organizzato e supervisionato questo tipo di attacco? E come ha comunicato?
Con due barattoli e uno spago?
I titoli strillavano il primo giorno, e ancora oggi due anni dopo: “i
terroristi attaccano gli Stati Uniti”. Terroristi. Mi sono fatto domande su
questa parola per molto tempo, così, George, fammi fare una domanda: se 15
dei 19 dirottatori fossero stati nord coreani, non sauditi, e avessero
ammazzato 3.000 persone, credi che i titoli del giorno dopo sarebbero stati:
“la Corea del Nord attacca gli Stati Uniti”? Ovviamente sì. O se fossero
stati 15 iraniani o 15 libici o 15 cubani, penso che convenzionalmente si
sarebbe scritto “l’Iran (o la Libia o Cuba) attacca gli Stati Uniti”.
Tuttavia, dopo l’11 settembre, avete per caso letto qualche titolo, sentito
qualche giornalista, affermare: “l’Arabia Saudita ha attaccato gli Stati
Uniti”?
Certo che no. Così la mia domanda deve ­ deve proprio ­ esser fatta: perché
no? Perche quando il Congresso ha svolto la proprio inchiesta sull’11
settembre tu, Mr Bush, hai censurato 28 pagine che trattavano il ruolo
saudita nell’attacco?
Vorrei gettare qui un’ipotesi: e se l’11 settembre non fosse stato un
attacco “terroristico” ma, piuttosto, un attacco militare contro gli Stati
Uniti? George, apparentemente sei stato un pilota una volta ­ quant’è
difficile colpire una costruzione di cinque piani a più di 500 miglia l’ora?
Il Pentagono è alto solo 5 piani. A 500 miglia l’ora, se i piloti non
fossero stati perfetti anche di un solo capello, l’aereo si sarebbe infilato
nel fiume. Non si diventa così esperti nel guidare i jumbo jet prendendo
lezioni da un video game in qualche scuola del cavolo dell’Arizona. Si
impara nell’aviazione militare. Un certo tipo di aviazione militare.
L’aviazione militare saudita?

4. Perché hai permesso a un jet privato saudita di volare negli USA nei
giorni dopo l’11 settembre caricando i membri della famiglia bin Laden e
portandoli fuori dallo Stato, senza che l’FBI potesse fare ricerche?
Dei jet privati, sotto la supervisione del governo saudita ­ e con la tua
approvazione ­ hanno avuto il permesso di volare nei cieli americani, quando
viaggiare in aereo era proibito, e hanno portato 24 membri della famiglia
bin Laden prima “in un luogo segreto nel quale si teneva una riunione, in
Texas”. Poi sono volati a Washington DC, e a Boston. Per concludere, il 18
settembre, sono volati tutti a Parigi, dove gli ufficiali Usa non potevano
raggiugerli. Non sono mai stati interrogati davvero. E’ assurdo. Potrebbe
essere possibile che almeno uno dei 24 bin Laden sapesse qualcosa?
Mentre a migliaia si sono trovati bloccati da qualche parte non potendo
volare, se potete dimostrare di essere uno stretto parente del più grande
assassino della storia degli USA, avete vinto un viaggio gratis!
Perché Mr Bush hai permesso che succedesse?

5. Perché stai proteggendo i diritti del Secondo Emendamento di potenziali
terroristi?
Mr Bush, nei giorni dopo l’11 settembre, l’FBI ha cominciato a controllare
se tra 186 “sospetti” che i poliziotti avevano arrestato nei primi 5 giorni
dopo l’attacco qualcuno avesse comprato armi nei mesi precedenti l’11
settembre (due di loro l’avevano fatto). Quando John Ashcroft l’ha saputo ha
immediatamente fatto interrompere la ricerca.
Ha detto all’FBI che questi documenti segreti potevano essere usati a quel
tempo per comprare armi ma non per un controllo da parte dell’FBI.
Mr Bush, non puoi essere serio! La tua amministrazione è veramente così
immersa nelle armi e così profondamente in mano alla National Rifle
Association? Amo davvero come sei riuscito a prendere possesso di centinaia
di persone, acciuffandole dalle strade senza avviso e motivo, trascinandole
in prigione, togliendo loro la possibilità di contattare legali e famiglie,
e poi, per la maggior parte di loro, spedirle fuori dal paese con semplici
accuse sull’immigrazione.
Gli hai annullato la protezione garantita dal Quarto Emendamento facendo
ricerche senza diritto e detendendoli, i diritti garantiti dal Sesto
Emendamento a un processo a porte aperte e a una giuria equa, e ai diritti
del Primo Emendamento di parlare, riunirsi, dissentire e praticare la
propria religione. Ritieni di avere il diritto di cacciare semplicemente via
tutti i loro diritti, ma quando si tratta del diritto del Secondo
Emendamento di possedere un AK-47- oh no! Questo diritto devono averlo ­ e
difenderai il loro diritto di avere quest’arma.
Chi, Mr Bush, sta davvero aiutando i terroristi qui?

6. Sapevi che, mentre eri governatore in Texas, i talebani sono venuti in
Texas per incontrarsi con i tuoi amici delle compagnie del petrolio e del
gas?
In accordo con la BBC, i Talebani sono venuti in Texas mentre tu eri
governatore per incontrarsi con l’Unocal, un gigante dell’energia e della
produzione di petrolio, per discutere della volontà dell’Unocal di costruire
un oleodotto che passasse per il Turkmenistan e per l’Afghanistan
controllato dai talebani e per il Pakistan.
Mr Bush, di che si trattava?
Apparentemente non ha mai attraversato la tua mente che vi fosse un
problema, nonostante i talebani fossero il regime più repressivo e
fondamentalista del pianeta. Che ruolo hai esattamente avuto nell’incontro
dell’Unocal con i Talebani?
In base a diversi resoconti, i rappresentanti della tua amministrazione
hanno incontrato i Talebani e hanno concordato su alcuni argomenti con loro
durante l’estate del 2001. Quali erano questi argomenti, Mr Bush? Stavate
discutendo la loro proprosta di consegnare bin Laden? Li stavate minacciando
con l’uso della forza? O stavate loro parlando di un oleodotto?

7. Cos’era esattemente quell’espressione sulla tua faccia in quella classe
della Florida, in quel mattino dell’11 settembre, quando il tuo capo del
personale ti disse “l’America è sotto attacco”?
Il mattino dell’11 settembre, hai giocato a golf poi sei andato in una
scuola elementare della Florida per leggere ai bimbi piccoli. Sei arrivato
nella scuola dopo che il primo aereo aveva colpito la torre nord di New
York. Sei entrato in classe intorno alle 9 e il secondo aereo ha colpito la
torre sud alle 9.03. Solo pochi minuti dopo, mentre stavi seduto dinnanzi
alla classe dei bimbi, il tuo capo del personale, Andrez Card, è entrato
nella classe e ti ha sussurrato all’orecchio. Card ti stava, apparentemente,
dicendo del secondo aereo e sul fatto che eravamo “sotto attacco”.
E’ stato in quel momento che la tua faccia ha preso un’espressione distante,
non glaciale ma apparentemente paralizzata. Nessuna emozione è emersa. E
poi… ti sei semplicemente seduto. TI sei seduto là per altri 7 minuti circa
non facendo nulla.
George, cosa stavi pensando? Cosa significava quell’espressione sulla tua
faccia?
Stavi pensando che avresti dovuto prendere sul serio i rapporti che la CIA
ti aveva dato il mese prima? Ti era stato detto che al Qaida stava
pianificando attacchi contro gli Stati Uniti e che sarebbero probabilmente
stati usati aerei.
O eri solo spaventato da fartela sotto?
O stavi solo pensando “Innanzitutto non volevo questo lavoro” Questo doveva
essere il lavoro di Jeb: lui era il prescelto” Perché io? Perché io, papà?”
O forse, ma forse, stavi là seduto in quella classe pensando ai tuoi amici
sauditi, sia ai reali che ai bin Laden. Persone che sapevi sin troppo bene
che non avrebbero combinato nulla di buono. Quali domande sarebbero state
fatte? Che sospetti si sarebbero fatti strada? Sarebbero riusciti i
democratici a scavare nel passato della tua famiglia e dei rapporti con
queste persone (no, non preoccuparti, nessuna possibilità che succeda!)?
Uscirà mai la verità?
E mentre sono in questo…

Pericolo ­ multimilionari in fuga.
Ho sempre pensato che fosse interessante che la strage dell’11 settembre
fosse stata presumibilmente commesso da un multimilionario. Diciamo sempre
che è stata commessa da un “terrorista” o da un “fondamentalista islamico” o
da un “arabo”, ma non abbiamo mai definito Osama con il suo giusto titolo:
multimilionario. Perché non abbiamo mai letto un titolo con su scritto “3000
persone uccise da un multimilionario”? Sarebbe stato un titolo corretto, non
è vero?
Osama bin Laden ha un patrimonio di almeno 30 milioni di dollari: è un
multimilionario Così perché non è stato questo il modo nel quale abbiamo
visto questa persona, come uno dannatamente ricco che ammazza la gente?
Perché non è diventato questo il criterio per definire i potenziali
terroristi? Invece di correre dietro a sospetti arabi, perché non abbiamo
detto “oh mio Dio, un multimilionario ha ucciso 3000 persone! Becchiamo i
multimilionari! Mettiamoli in galera tutti! Non importano le accuse! Nessun
processo! Deportiamo i milionari!”

Tenere al sicuro l’America
Il Patriot Act e la definizione di combattenti nemici sono solo un
suggerimento di ciò che Bush ha in serbo per noi. Ad esempio, considerata un
’idea originale dell’Ammiraglio John Poindexter, un artefice dell’
Iran-contra, e della Defence Advanced Research Projects Agency (Darpa): “la
politica delle analisi del mercato”, che il governo ha messo nel suo sito
web.
Apparentemente, Poindexter ha ragionato sul fatto che i mercati futuri
avevano lavorato tanto bene per gli amiconi di Bush alla Enron che avrebbe
potuto adattare le previsioni al terrorismo. Quindi le persone avrebbero
potuto investire in ipotetici contratti futuri invocando la possibilità del
verificarsi di determinati eventi, tipo: “l’assassinio di Yasser Arafat”o
“il rovesciamento di re Abdullah II di Giordania”. Altre azioni sul futuro
sarebbero state disponibili sull’andamento dell’economia, sulla stabilità,
sul coinvolgimento militare in Egitto, Iran, Iraq, Israele, Giordania,
Arabia Saudita, Siria e Turchia. Tutti, ovviamente, paesi collegati al
petrolio.
Questa proposta di mercato è durata circa un giorno dopo essere stata
rivelata al Senato. I senatori Wyden e Dorgan hanno protestato per via della
richiesta da parte del Pentagono di 8 milioni di dollari e Wyden ha detto,
“Il mercato commercia possiblilità, queste fanno rivoltare lo stomaco perché
pare un passo nuovo per usare le tasse dei contribuenti lucrando nella
guerra al terrorismo”. Come risultato della protesta, Poindexter è stato
rimosso.

Dare a Saddam le chiavi di Detroit
A Las Vegas, un blindato è stato usato per distruggere lo yogurt francese,
il pane francese, le bottiglie di vino francese, la Perrier, le foto di
Chirac, una guida di Parigi e, il massimo, tutte le fotocopie della bandiera
francese. La Francia era il paese perfetto da combattere. Se siete un’
azienda che offre notizie via cavo, perché pagare notizie senza prezzo per
investigare sul se l’Iraq avesse davvero armi di distruzione di massa quando
puoi scrivere una storia su quanto son di merda i francesi?
Fox News ha guidato la carica per collegare Chirac a Saddam Hussein,
mostrando vecchi montaggi dei due uomini insieme. Non importava che l’
incontro si fosse svolto negli anni 70. L’emittente non si è preoccupata di
mandare in onda il video di quando Saddam fu presentato con una chiave della
città di Detroit, o il film dell’inizio delgi anni ’80 nel quale Donald
Rumsfeld faceva visita a Saddam a Baghdad per discutere i progressi della
guerra tra Iraq e Iran. Il video di Rumsfeld che abbracciava Saddam non era
apparentemente degno di essere mandato altrettanto in onda a ciclo continuo.
Non era degno di essere mostrato nemmeno una volta. Ok, forse una volta. Da
Oprah.

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