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COMUNICATO STAMPA: prima vittoria contro i brevetti software



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Free Software Foundation Europe - Capitolo Italiano
Associazione Software Libero
Italian Linux Society


              Brevetti software: vinta la prima battaglia,
                      ma la mobilitazione prosegue


Lo scorso 24 settembre il  Parlamento Europeo ha votato in prima lettura
la  nuova direttiva  sulla brevettabilità  delle invenzioni  attuate per
mezzo  di  un  elaboratore   elettronico.  Il  testo,  passato  con  364
favorevoli,  153  contrari  e   33  astenuti,  incorpora  una  serie  di
emendamenti  che allontanano  il pericolo  inizialmente  profilato dalla
relazione  dell'europarlamentare Arlene  McCarthy di  una brevettabilità
del software generica e indiscriminata.

Dal Parlamento Europeo scaturisce invece una direttiva che garantisce il
mantenimento  di principi  come  l'interoperabilità, l'elaborazione  dei
dati e  la tutela della  ricerca scientifica: i brevetti,  infatti, sono
validi  solo in presenza  di una  concreta applicazione  industriale che
apporti innovazione.

Si  conferma così  per buona  parte  lo spirito  dell'articolo 52  della
Convenzione  di Monaco,  approvata nel  1973  dagli stati  membri. E  il
risultato raggiunto  va attribuito alla lobby guidata  da Hartmut Pilch,
anima  della FFII  (Free Foundation  for an  Information Infrastructure,
http://swpat.ffii.org/),  che ha  saputo coagulare  gli  interessi delle
piccole e  medie imprese  europee e del  software libero e  dirigerli in
un'azione instancabile  ed efficace. In Italia,  protagoniste sono state
le associazioni e gli utenti di software libero che hanno saputo destare
l'interesse degli europarlamentari italiani.

Per  Stefano  Maffulli,  presidente  del capitolo  italiano  della  Free
Software  Foundation  Europe, «lo  sforzo  di  informazione che  abbiamo
portato avanti per  anni ha dato i suoi  frutti: dobbiamo ringraziare la
comunità del software libero che  è riuscita a informare correttamente i
nostri rappresentanti, evitando che  l'Europa seguisse i rischiosi passi
che l'europarlamentare MacCrthy perseguiva».

«Il  Parlamento   Europeo  -  sostiene   Francesco  Potortì,  presidente
dell'Associazione Software  Libero - ha  dato seguito alle  richieste di
professionisti, imprese, associazioni  e cittadini che hanno manifestato
il loro dissenso  nei confronti del testo originale  della direttiva. Le
azioni  di sensibilizzazione  condotte  in Italia  e  negli altri  paesi
europei hanno  coagulato uno  schieramento politico trasversale,  che ha
respinto  con  determinazione  il  proposito  di  alcune  multinazionali
statunitensi di  ottenere anche in  Europa la possibilità  di brevettare
idee e concetti».

Tuttavia, nelle aggressioni delle grandi lobby del software attraverso i
brevetti,  è stata  vinta solo  una  battaglia. Occorre  a questo  punto
proseguire nel lavoro di informazione  perché l'iter che porterà al varo
della  direttiva  europea non  è  ancora  concluso.  I successivi  passi
istituzionali comprendono  infatti la  votazione in seconda  lettura del
testo approvato  il 24 settembre 2003  e il conseguente  vaglio da parte
del consiglio  del ministro europeo.  Infine, la direttiva  dovrà essere
recepita dagli Stati membri diventando legge.

E' necessario dunque proseguire  con l'attività intrapresa attraverso il
coordinamento  con   le  associazioni   europee  per  la   difesa  delle
innovazioni digitali,  prima tra tutte FFII. Inoltre,  vanno coltivati i
contatti instaurati in queste settimane  con i referenti politici che si
sono dimostrati  sensibili all'argomento  puntando anche ad  ampliare il
panorama degli interlocutori.

A  questo  proposito,   Carlo  Strozzi,  presidente  dell'Italian  Linux
Society,  afferma   che  «ILS  osserva  con   soddisfazione  la  volontà
dimostrata da molti parlamentari  nell'approfondire la materia della non
brevettabilità del software, argomento altrimenti percepito dai più come
'per addetti ai lavori'.  La quasi totalità dei parlamentari contattati,
da un estremo all'altro dell'arco costituzionale, una volta approfondite
le ragioni della  nostra opposizione alla direttiva così  come era stata
originariamente proposta, si è  dichiarata favorevole a una sua profonda
modifica in senso chiarificatore e restrittivo. In linea con il pensiero
di ILS,  molti gruppi politici si  sono spinti fino a  sostenere che, in
assenza di importanti emendamenti, la direttiva dovesse essere rigettata
tout court».

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Free Software Foundation Europe

La Free Software Foundation  Europe (FSF Europe) è un'organizzazione non
governativa senza fini di lucro  che si dedica agli aspetti del Software
Libero in Europa. Si prefigge di  dare solide basi politiche e legali al
Software  Libero  e  assicurare  libertà  alle  persone  supportando  lo
sviluppo   di  Software  Libero.   E'  stata   fondata  nel   2001  come
organizzazione  sorella  della  Free Software  Foundation  statunitense.
Riferimenti: http://www.fsfeurope.org/

Associazione Software Libero

L'Associazione Software  Libero è un'entità legale senza  scopo di lucro
che ha come obiettivi la diffusione  del software libero in Italia e una
corretta  informazione sull'argomento.  È l'affiliata  italiana  di Free
Software Foundation Europe.
Riferimenti: http://softwarelibero.it/

Italian Linux Society

L'Italian Linux Society  è un'associazione senza scopo di  lucro che dal
1994  promuove  e  supporta   iniziative  e  progetti  in  favore  della
diffusione di GNU/Linux e del software libero in Italia.
Riferimenti: http://www.linux.it/

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Contatti

Free Software Foundation Europe - Chapter Italy Press Agency
        <italy@press.fsfeurope.org>

Associazione Software Libero
        <info@softwarelibero.it>

Italian Linux Society
        <press@linux.it>

Altri contatti saranno forniti su richiesta


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