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Federazione Russa - nuovo rapporto di Amnesty: la giustizia offreancora scarsa protezione a molte persone
- Subject: Federazione Russa - nuovo rapporto di Amnesty: la giustizia offreancora scarsa protezione a molte persone
- From: "Ufficio Stampa Amnesty " <press@amnesty.it>
- Date: Thu, 2 Oct 2003 14:38:37 +0200
Gent.mi tutti,
vi trasmettiamo il comunicato stampa della Sezione Italiana di
Amnesty International:
Nuovo rapporto di Amnesty International sulla Federazione Russa: la
giustizia offre ancora scarsa protezione a molte persone
Grazie per la cortese attenzione
Per ulteriori informazioni, approfondimenti ed interviste:
Amnesty International Ufficio Stampa
Tel. 06 44.90.224 cell. 348-6974361 e-mail: press@amnesty.it
COMUNICATO STAMPA
CS133-2003
NUOVO RAPPORTO DI AMNESTY INTERNATIONAL SULLA FEDERAZIONE RUSSA: LA
GIUSTIZIA OFFRE ANCORA SCARSA PROTEZIONE A MOLTE PERSONE
Lo stato di diritto ha esteso il suo raggio d'azione nella Federazione
Russa, ma il modo in cui la legge viene applicata offre ancora scarsa
protezione a molte persone. E' quanto denunciato oggi da Amnesty
International, che ha diffuso un nuovo rapporto dal titolo "Giustizia
sommaria: la legge e i diritti umani nella Federazione Russa". Si tratta
del terzo rapporto pubblicato da Amnesty International nel corso della sua
campagna mondiale per i diritti umani in Russia, lanciata nell'ottobre 2002.
Diffuso nel corso della campagna elettorale russa e alla vigilia delle
elezioni presidenziali nella Repubblica Cecena, il rapporto rappresenta un
monito per le autorità di Mosca affinché ricordino che hanno l'obbligo di
garantire a chiunque una protezione efficace contro le violazioni dei
diritti umani.
"Alla luce delle recenti prestazioni del paese in termini di violazioni dei
diritti umani, è particolarmente importante assicurare protezione dalla
tortura, dai processi iniqui, dalle uccisioni illegali, dagli arresti
arbitrari e dalla discriminazione e che ognuno abbia accesso a efficaci
forme di ricorso nel caso in cui i suoi diritti siano stati violati. Alcuni
gruppi sono particolarmente esclusi dalla protezione della legge, come le
minoranze etniche, le donne, i bambini e i detenuti" - si legge nel
rapporto di Amnesty International.
Lo studio dell'organizzazione per i diritti umani illustra fino a che
punto, a dodici anni di distanza dalla nascita della Federazione Russa come
Stato sovrano, i cambiamenti legislativi abbiano offerto alla popolazione
rapide, eque ed efficaci forme di ricorso contro le violazioni dei diritti
umani. Il rapporto esamina in particolare la situazione di alcuni gruppi
vulnerabili e raccomanda una serie di provvedimenti la cui attuazione
potrebbe migliorare radicalmente la protezione dei diritti umani nel paese.
Vengono messe in luce le importanti riforme approvate, quali l'estensione
dell'operato dei tribunali e l'introduzione di un nuovo codice di procedura
penale, che nei primi tre mesi di applicazione ha favorito il rilascio di
un impressionante numero di persone arrestate senza valide ragioni. Allo
stesso tempo, il rapporto denuncia le preoccupazioni di Amnesty
International per le violazioni dei diritti umani e il cattivo
funzionamento dei meccanismi di ricorso per le vittime:
- la propiska - il sistema di registrazione della residenza in vigore a
Mosca e in altri centri della Federazione Russa - limita la libertà di
movimento, violando in questo modo gli obblighi in materia di diritti umani
che costituiscono parte integrante della legislazione nazionale. Questo
sistema è causa di gravi violazioni dei diritti umani, come la deportazione
sommaria di appartenenti alle minoranze etniche, senza possibilità di
accesso alla difesa o ad altri diritti procedurali. Amnesty International
nota con forte rammarico che il presidente Putin non ha finora voluto
applicare i poteri di cui dispone per contrastare questa pratica illegale.
- La Legge per combattere il terrorismo del 1998 esonera dalla
responsabilità chi ha preso parte a operazioni "anti-terrorismo", anche se
ha violato i diritti umani, e impedisce il ricorso alla giustizia alle
persone che lamentano di aver subito violazioni dei diritti umani.
- I bambini disabili mentali sono internati in istituti statali
semplicemente a causa della loro disabilità e non perché costituiscano una
minaccia nei propri confronti o della società. Le procedure usate per
rinchiuderli in queste istituzioni sono prive di ogni garanzia contro gli
errori.
- I prigionieri condannati all'ergastolo sono tenuti in condizioni di quasi
totale isolamento che costituiscono una crudeltà, vietata dalle norme
internazionali relative al trattamento delle persone in stato di detenzione.
"I bambini disabili mentali nella Federazione Russa sono privati del loro
diritto alla libertà, all'educazione e a una vita familiare. Sono obbligati
a vivere un'esistenza profondamente priva di senso in istituti le cui
condizioni non rispettano la dignità dell'essere umano. Chiediamo alla
Federazione Russa di adottare una legge il cui obiettivo principale sia
l'interesse primario dei bambini affetti da disabilità mentale" - si legge
nel rapporto di Amnesty International.
L'organizzazione chiede inoltre una revisione di tutte le condanne
all'ergastolo emesse sulla base del vecchio codice di procedura penale,
ampiamente riconosciuto come ingiusto: "Le condizioni in cui versano i
condannati all'ergastolo violano il diritto ad essere trattati con umanità
e a non essere sottoposti a torture o ad altri trattamenti crudeli, inumani
e degradanti".
La popolazione civile nella Repubblica Cecena costituisce il più ampio
gruppo privato dei fondamentali diritti umani, da parte sia delle forze
federali che dei combattenti ceceni: il diritto alla vita, alla libertà,
alla sicurezza, al rispetto per la vita privata e familiare, la protezione
dei beni personali e la libertà di espressione. I ceceni non sono protetti
dalla discriminazione e dalla tortura e le autorità federali non mettono a
loro disposizione procedure eque e rimedi efficaci a livello nazionale.
"Dal 1991 la Federazione Russa ha accettato le norme internazionali sui
diritti umani che danno alle persone i cui diritti sono violati la
possibilità di accedere a nuove forme di ricorso, a livello nazionale e
internazionale. L'esperienza dimostra che questi rimedi sono efficaci solo
quando sono sostenuti dalla comunità internazionale" - afferma Amnesty
International.
Le raccomandazioni di Amnesty International alle autorità della Federazione
Russa comprendono:
- cessare di estradare persone verso paesi dove rischiano la pena di morte,
la tortura o processi irregolari;
- rendere pubblici tutti i rapporti del Comitato europeo per la prevenzione
della tortura e attuare le sue raccomandazioni;
- aprire indagini imparziali ed esaurienti sulle denunce di crimini di
guerra commessi nella Repubblica Cecena e assicurare alla giustizia i
responsabili, nel rispetto delle norme internazionali in materia di diritti
umani;
- inserire la questione dell'internamento dei bambini nelle istituzioni
all'interno del nuovo Sistema di giustizia minorile, con la possibilità di
revisioni regolari e periodiche;
- ratificare il Protocollo n. 12 della Convenzione europea sui diritti
umani che sancisce la proibizione generale della discriminazione;
- abolire la pena di morte in tempo di guerra così come in tempo di pace.
FINE DEL COMUNICATO
Roma, 2 ottobre 2003
Il rapporto "Giustizia sommaria: la legge e i diritti umani nella
Federazione Russa" è disponibile su www.amnesty.org e presso l'Ufficio
Stampa di Amnesty International.
Per ulteriori informazioni sulla campagna di Amnesty International Russia.
Giustizia in rosso:
http://www.amnesty.it/campaign/russia_2002/
Per ulteriori informazioni, approfondimenti ed interviste:
Amnesty International Italia - Ufficio stampa
Tel. 06 4490224 - 348 6974361, e-mail: press@amnesty.it