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Newsletter 11 - Campagna Questo Mondo Non E' In Vendita



CAMPAGNA QUESTO MONDO NON E' IN VENDITA

Newsletter n.11 del 26 settembre 2003

Considerazioni su Cancun

La V Conferenza Ministeriale del Wto si è chiusa con un completo fallimento.

I negoziati sono naufragati sulle cosiddette New Issues o Singapore Issues,
i quattro temi (investimenti, facilitazioni al commercio, concorrenza,
appalti pubblici) che alcuni paesi occidentali, ed in primo luogo l'Unione
Europea, hanno testardamente insistito nel volere includere nell'agenda
negoziale di Cancun. Ricordiamo che il Wto prevede l'esplicito consenso di
tutti i paesi membri perché una decisione venga presa e che oltre settanta
paesi membri avevano più volte dichiarato la loro opposizione all'apertura
di questi negoziati. L'intransigenza del Commissario Europeo al Commercio
Pascal Lamy nel volere comunque andare avanti è uno dei motivi che hanno
costretto i paesi del sud ad abbandonare i negoziati.

In realtà anche l'agricoltura sembrava uno scoglio difficilmente
superabile. L'Unione Europea e gli Stati Uniti avevano proposto una bozza
di accordo che di fatto manteneva i sussidi all'export ed il dumping. In
risposta il G21 - ora G22 - ovvero alcuni tra i più importanti paesi del
sud tra i quali la Cina, l'India, il Sud Africa, guidati dal Brasile, aveva
messo sul piatto una controproposta, per chiedere l'eliminazione di questi
sussidi.

Particolarmente spinosa era poi la questione del cotone: i sussidi ricevuti
dai circa 25.000 coltivatori statunitensi sono sufficienti per strangolare
le produzioni dei paesi e degli agricoltori africani, che da anni ne
chiedono la rimozione.

Anche sulle altre questioni negoziali, dalle tariffe per i prodotti
industriali all'allargamento del negoziato sui servizi si registravano
posizioni molto divergenti, con i paesi del "quadrilatero" (UE, USA,
Giappone, Canada) ad insistere per una completa liberalizzazione ed i paesi
in via di sviluppo a chiedere misure per tutelare le loro economie più deboli.

Dal raffronto delle richieste emerge chiaramente il nodo centrale della
questione: i paesi occidentali chiedevano una completa ed immediata
liberalizzazione dove sono più forti (industria e servizi), mantenendo un
protezionismo spinto dove sono più deboli (agricoltura e tessile).

Questo fallimento dimostra che nel Wto c'è ben poco posto per "negoziare":
come a Seattle, i paesi occidentali hanno costretto quelli in via di
sviluppo ad abbandonare i negoziati piuttosto che venire incontro alle loro
richieste. Con due fallimenti nelle ultime tre conferenze ministeriali,
inoltre, è stato definitivamente dimostrato che una organizzazione che si
chiama del commercio non deve e non può occuparsi di agricoltura e diritto
al cibo, di istruzione, di sanità, di accesso all'acqua, ecc...

La situazione che si apre adesso è molto delicata, soprattutto per i paesi
in via di sviluppo: da un parte infatti, i giagni economici (Usa in testa)
aumenteranno ulteriormente le pressioni per negoziati bilaterali e
regionali (a partire dall'ALCA) se possibile ancora meno trasparenti e
democratici di quelli in sede Wto, in cui fare valere il proprio peso
economico. Dall'altra questi stessi paesi del sud hanno raggiunto una nuova
consapevolezza e forza, che deriva dalla creazione di blocchi (il G21 ma
anche i paesi africani o l'unione Africa Caraibi Pacifico) di dimensioni
sufficienti per negoziare con i paesi occidentali. La sfida che si apre è
quindi quella di mettere in piedi un sistema commerciale multilaterale e
multipolare nel quale possano essere finalmente accolte le richieste dei
paesi più poveri.

In questa sfida gioca un ruolo essenziale la società civile internazionale,
che ha Cancun ha mostrato un nuovo livello di competenza e maturità,
influenzando in maniera decisiva, dall'interno dello stesso centro
congressi, i negozati con azioni di pressione e sostegno alle delegazioni
ed ai media.

Nel nostro piccolo non possiamo non notare il succeso del blog realizzato a
Cancun dalla campagna: un esempio di informazione alternativa che ha visto
oltre 15.000 contatti nei giorni del vertice, e che grazie al contributo
dei nostri inviati a Cancun è diventato il punto di riferimento per gli
attivisti, i media e le istituzioni in Messico come in Italia.

In conclusione la partita non si è quindi assolutamente chiusa a Cancun.
Dalle ceneri della V Conferenza Ministeriale, al contrario, devono partire
delle proposte e delle mobilitazioni ancora più forti per la creazione di
un sistema di regole realmente multilaterali, democratiche e trasparenti,
nelle quali l'ambiente, la tutela dei lavoratori, la sovranità alimentare,
i diritti dei popoli non siano solo espressioni di facciata ma la base
reale di qualunque accordo.

Gli ultimi appuntamenti della campagna

La campagna sarà presente per l'ultimo importante appuntamento alla marcia
Perugia Assisi del 12 ottobre ed all'assemblea dell'ONU dei popoli che si
svolgerà dall'8 all'11 ottobre. In particolare nell'invitarvi a partecipare
a queste giornate vi segnaliamo il seminario:
"Il futuro del commercio internazionale e del Wto"
promosso dalla campagna il venerdi 10 ottobre, alle 15.30 a Perugia e che
vedrà la presenza di importanti relatori internazionali ed  italiani
presenti a Cancun, per un bilancio dell'esperienza messicana e per
tracciare le prospettive future.

Vi segnaliamo anche l'appuntamento dell'8 ottobre a Roma alle 15.30, nella
sala Gonzaga del Campidoglio.
"Quale effetto Cancun? Sviluppo economico dei paesi più poveri e democrazia
economica internazionale dopo Cancun"

Manitese, Rete Lilliput, Cipsi, Roba dell'Altro Mondo, Campagna per la
Riforma della Banca Mondiale, promuovono questo incontro nell'ambito del VI
Forum internazionale sul debito: "l'Europa ed il debito dei paesi
impoveriti" per discutere, con ospiti italiani ed internazionali di ritorno
da Cancun, le prospettive di commercio e di sviluppo per i paesi poveri.
Per maggiori info e per il programma completo del forum:
www.sdebitarsi.org, info@sdebitarsi.org

Invitiamo infine i vari comitati locali, le Botteghe del Mondo e i nodi di
Lilliput ad organizzare incontri di riflessione ed approfondimento
sull'esperienza messicana e sulle prospettive del post-Cancun. Crediamo
infatti che ora come ora sia importante ragionare assieme sugli sviluppi
futuri, per stimolare e strutturare un lavoro che in tutti questi mesi ci
ha permesso di raggiungere risultati fino a ieri insperati.
Per contatti, nomi di relatori e interventi pubblici:
info@campagnawto.org

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