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Comunicato Stampa - 26.09.03



Associazione Megachip - Democrazia nella comunicazione

Comunicato Stampa - 26.09.03

Incontro Soru/Movimenti

In relazione al recente incontro di Santa Cristina tra Soru e la rete dei
Movimenti, il Movimento per la Democrazia nella Comunicazione, Megachip,
vuole proporre qualche riflessione e sollecita lo scambio di punti di vista
su alcuni dei temi ai quali il Movimento sta lavorando. Temi, ne siamo
certi, non indifferenti ad un operatore del mondo delle telecomunicazioni
quale è Soru.
Ciò che ci preoccupa è lo stato dell'informazione-comunicazione, in Italia
e nel mondo. Crediamo che sulla qualità dell'informazione, intesa come
attitudine critica a rappresentare con elevata capacità di analisi, gli
effetti dei processi di globalizzazione e le sue interazioni, si giochi una
battaglia decisiva per la salvezza della democrazia, e non soltanto per il
diritto ad una corretta informazione e ad una comunicazione dignitosa.
Megachip partecipa e si confronta con il mondo politico, continuerà a
farlo. La Sardegna non è immune dai problemi che il mondo dell'informazione
sconta a livello nazionale. I comitati di redazione delle testate più
importanti dell'Isola sono ridotti all'osso, con situazioni indegne di
sfruttamento e precariato, fino al paradosso di giornalisti professionisti
costretti a timbrare il cartellino negli uffici di collocamento, e le
redazioni composte da stagisti, il cui ruolo è spesso indefinito, e dai
c.d. free lance.

La Sardegna, tra le prime nell'esperienza delle redazioni on line, utilizza
giornalisti a nessuno dei quali è riconosciuto un contratto. In questo
scenario tre giornalisti su quattro, in Sardegna, sono privi di un rapporto
di lavoro dipendente. In questo contesto un giornalista che teme per il
proprio futuro, quanta indipendenza può garantire ai propri lettori? E
nonostante l'Università accolga sempre più iscritti nei suoi corsi di
scienza della comunicazione lo sfondo è quello della disoccupazione e del
precariato. Denunciamo l'incapacità del servizio pubblico radio televisivo
regionale di rappresentare e informare i sardi della complessità dei drammi
economici e sociali che oggi la nostra Regione attraversa. Denunciamo la
scomparsa del giornalismo d'inchiesta, che qui in Sardegna troverebbe
ottimo materiale per raccontare lo spaventoso intreccio tra informazione e
politica, tra affari e politica, commistioni che, tra l'altro, hanno
irrimediabilmente svenduto e dissipato il suo inestimabile patrimonio
ambientale.

Gli stessi affaristi che, spesso, ci governano e che, come efficacemente
detto da un apprezzato scrittore e intellettuale sardo, Marcello Fois: ci
vogliono chini sotto il tavolo a mangiarci le briciole dell'economia
d'accatto, quella degli stagionali, dei manovali, dei camerieri, delle
colf, mentre le pietanze, gli affari veri, quelli che contano, si
spartiscono altrove. Renato Soru sa bene che il c.d. "Quarto potere" è
ormai strettamente intrecciato al potere politico e dipendente da interessi
privati, che la maggioranza dei flussi di comunicazione è ormai prodotta o
controllata da un pugno di colossi mondiali, un vero e proprio oligopolio
mediatico.

Il presidente di Tiscali ha in più occasioni affermato che ciò che va
preservata è la concorrenza sul mercato più che qualsiasi singola società,
e che l'Unione Europea deve aiutare il settore tenendo i riflettori accesi
su un ambiente concorrenziale e sulla regolamentazione, facendo attenzione
che nessuno usi la propria posizione dominante per chiudere nuovamente il
mercato. E per tutta risposta l'Italia aggiunge il mattoncino del DDL
Gasparri. E allora nessuno stupore se la comunicazione è prodotto esclusivo
dell'Occidente sviluppato, e se esso interpreta le idee dominanti di quel
mondo. Paesi e popoli del resto del pianeta sono ridotti a spettatori,
sottoposti a un martellamento di notizie, idee, stili di vita e di consumo
a loro estranei.

Con ciò esposti a processi di omologazione distruttivi di lingue, culture,
civilizzazioni. Proprio ciò che sta accadendo in Sardegna, oggi in Italia
paradigma di questa colonizzazione globale, che ci ha privato
dell'identità, della cultura, delle tradizioni scadute nel folklore, e che
con accorata preoccupazione lo stesso Soru ha illustrato nella sua
conferenza stampa.

In questi mesi non mancheranno le occasioni per confrontarci su questi
temi, sicuri di avere in Renato Soru un interlocutore attento e consapevole
che la vera democrazia si gioca anche su questo terreno.

Associazione Megachip
MCSardegna

http://www.megachip.info