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ROMA: "VELTRONI NON SOSTENGA IL CONCERTO MTV-COCACOLA/ENZIMI.ALTRIMENTI PROTESTEREMO IN PIAZZA", COCS
- Subject: ROMA: "VELTRONI NON SOSTENGA IL CONCERTO MTV-COCACOLA/ENZIMI.ALTRIMENTI PROTESTEREMO IN PIAZZA", COCS
- From: Ufficio Stampa <stampa_roma_lilliput@yahoo.it>
- Date: Sun, 31 Aug 2003 20:23:01 +0200
ROMA: "VELTRONI NON SOSTENGA IL CONCERTO MTV-COCACOLA/ENZIMI. ALTRIMENTI
PROTESTEREMO IN PIAZZA", COCS
ROMA, 29 AGO 2003 - Un netto no alla concessione di Piazza San Giovanni e
di qualsiasi altra piazza di Roma per il concerto del 10 settembre di
apertura della manifestazione Enzimi ("Coca Cola live - MTV Tour 2003") e'
stato espresso al sindaco Walter Veltroni dalle tante associazioni della
societa' civile cittadina riunite nella sigla del Coordinamento cambia lo
sponsor (Cocs). Le associazioni si riservano di attuare forme di protesta
prima e durante il concerto se le loro richieste saranno disattese.
"La CocaCola fa parte della "lista nera" delle aziende oggetto di
boicottaggio che abbiamo segnalato, su sua richiesta, al Comune di Roma",
ha dichiarato Fabrizio Montini del Cocs. "Ci stupisce dover trovare come
sponsor di una manifestazione rivolta ai giovani un'azienda che negli Stati
Uniti un giudice ha ritenuto di sottoporre a procedimento penale per
violazione dei diritti umani in Colombia".
La CocaCola è oggetto dal 22 Luglio 2003 della campagna internazionale di
boicottaggio promossa dal Sindacato Colombiano Sinaltrainal (Sind.
Lavoratori Industrie Alimentari che organizza i lavoratori delle imprese
imbottigliatrici della Coca Cola Colombiana e quelli della Nestlè). Coca
Cola Company è accusata di "crimini di lesa umanità" quale mandante delle
politiche repressive nei confronti del sindacato e dei lavoratori
dipendenti delle imprese imbottigliatrici che fanno capo alla Panamco
Indega Colombia (filiale della Panamerican Beverages-Panamco di Miami
-Florida- di cui la Coca Cola Company possiede il 24% del capitale
azionario e conta su due rappresentanti nel consiglio di amministrazione).
Esecutori di questi crimini i gruppi paramilitari che agiscono negli
stabilimenti delle imprese imbottigliatrici della Coca Cola con la
copertura delle Forze Armate e di Polizia dello Stato Colombiano. In
particolare il Sindacato Sinaltrainal ha subito negli ultimi 10 anni:
l'assassinio di 14 dirigenti operai di cui 3 nel corso di trattative
sindacali, l'allontanamento forzato di 48 dirigenti sindacali,
l'allontanamento di più del 50% degli associati al sindacato, minacce di
attentati, montature giudiziarie, sequestri e ritorsioni nei confronti dei
lavoratori che hanno aderito alle lotte sindacali.
In data 31 Marzo 2003 il giudice della Corte Federale di Atlanta, Josè E.
Martinez, ha deciso che il procedimento penale per violazione dei diritti
umani - commessi da Forze paramilitari a nome delle Imprese
Imbottigliatrici della Coca Cola Colombiana, Panamerican Beverages Inc -
può andare avanti. La corte ha infatti deciso che la documentazione
presentata dal sindacato SINALTRAINAL è sufficiente per procedere
penalmente. Analogamente la Corte ha deciso di mandare avanti il
procedimento penale presentato sulla base di un'altra legge Statunitense
che tutela le vittime della Tortura (T.V.P.A.).
In data 21 agosto 2003 un nuovo attentato contro un dirigente sindacale del
Sinaltrainal è stato commesso nelle strade di Barrancabermeja centro
petrolifero importante al nord della Colombia. Il dirigente sindacale, Juan
Carlos Galvis è scampato ad un attentato, per mano di 2 individui a bordo
di una motocicletta, grazie all'intervento delle sue guardie del corpo.
Juan Carlos Galvis insieme ad altri sindacalisti della Coca Cola Colombiana
presentò nel Luglio 2001 le prime denunce alla corte federale di Miami.
In calce la lettera inviata al sindaco.
PER INFORMAZIONI
http://www.romanordestsocialforum.org/cocs/home.htm
<><><><><><><><><><><><><><>
DA:
COCS - Coordinamento Cambia lo Sponsor
c/o Casale Podere Rosa
via Diego Fabbri s.n.c.
tel/fax 06 8271545
A:
Sindaco di Roma
Walter Veltroni
FAX 06/6784239
OGGETTO: Una scelta di consumo critico contro la Coca Cola e a fianco della
società civile colombiana
Egr. Signor Sindaco,
nel corso degli ultimi mesi le scelte politiche dell'Amministrazione in
materia di sponsorizzazioni ad eventi promossi e finanziati dal Comune di
Roma si sono distinte per l'apprezzabile attenzione e sensibilità nei
confronti delle istanze avanzate dalle associazioni che, a diverso titolo,
rappresentano la società civile.
La responsabile presa di posizione adottata in merito alla vicenda "Nestlè
- Eurochocolate" e la decisione di non avallare più l'operazione di
"branding" nella scuola pubblica intrapresa dalla multinazionale Nike si
coniugano coerentemente con la richiesta - da Lei avanzata all'Assessorato
alle Periferie - di una "black list" che enumeri le multinazionali e le
società accusate e/o condannate per violazioni dei diritti dei lavoratori,
dei consumatori e dell'ambiente.
Alla stesura della suddetta "black list" l'Assessore Luigi Nieri ha
chiamato a collaborare il Tavolo dell'Altraeconomia, che comprende numerose
associazioni attive a Roma sul terreno dei diritti, dell'ambiente e
dell'economia equo-solidale, tra cui anche lo scrivente Coordinamento
Cambia lo Sponsor.
Nel corso delle ultime settimane, tuttavia, abbiamo constatato che tali
tentativi, intrapresi dal Comune nella direzione di affermare una nuova
politica delle sponsorizzazioni che privilegi scelte volte a contemplare la
tutela dei diritti oltre che quella degli interessi, non hanno ancora
trovato riscontro in una univoca e coerente presa di posizione politica che
consenta una riflessione interna ed un riesame delle procedure e degli
strumenti di valutazione adottati dall'amministrazione in merito
all'adesione a campagne promozionali ed all'organizzazione di eventi ed
iniziative caratterizzate da finalità ed intenti sociali e/o culturali nei
confronti delle quali le condotte imprenditoriali praticate da dette
multinazionali si rivelano palesemente in contrasto.
In particolare, intendiamo invitarla a riconsiderare la concessione di
Piazza San Giovanni e di qualsiasi altro spazio per lo svolgimento del
concerto sponsorizzato da "Coca Cola" per la data conclusiva dell'MTV Tour
2003 previsto per il 10 settembre e scelto come evento inaugurale
dell'ottava edizione del festival artistico Enzimi, promosso e organizzato
dal Comune di Roma e da Zone Attive.
Coca Cola è stata chiaramente indicata nella "black list", che Lei ha
richiesto, per i motivi che di seguito torniamo ad elencare con maggiore
dettaglio.
Il 22 Luglio 2003 è ufficialmente iniziata la campagna internazionale di
boicottaggio della Coca Cola promossa dal Sindacato Colombiano Sinaltrainal
(Sind. Lavoratori Industrie Alimentari che organizza i lavoratori delle
imprese imbottigliatrici della Coca Cola Colombiana e quelli della Nestlè).
Coca Cola Company è accusata di "crimini di lesa umanità" quale mandante
delle politiche repressive nei confronti del sindacato e dei lavoratori
dipendenti delle imprese imbottigliatrici che fanno capo alla Panamco
Indega Colombia, filiale della Panamerican Beverages-Panamco di Miami
(Florida), di cui la Coca Cola Company possiede il 24% del capitale
azionario e conta su due rappresentanti nel consiglio di amministrazione.
Esecutori di questi crimini i gruppi paramilitari che agiscono negli
stabilimenti delle imprese imbottigliatrici della Coca Cola con la
copertura delle Forze Armate e di Polizia dello Stato Colombiano.
In particolare il Sindacato Sinaltrainal ha subito negli ultimi 10 anni:
l'assassinio di 14 dirigenti operai di cui 3 nel corso di trattative
sindacali, l'allontanamento forzato di 48 dirigenti sindacali,
l'allontanamento di più del 50% degli associati al sindacato, minacce di
attentati, montature giudiziarie, sequestri e ritorsioni nei confronti dei
lavoratori che hanno aderito alle lotte sindacali.
In generale le associazioni sindacali e di tutela dei diritti dei
lavoratori colombiane hanno stimato che nel solo 2002 i sindacalisti
assassinati sono stati 65, quelli sequestrati e scomparsi 73 mentre 39 sono
stati gli attentati.
Un anno fa il Sindacato Sinaltrainal ha depositato presso il Tribunale di
Atlanta - USA la richiesta per l'incriminazione di Coca Cola per violazione
dei diritti umani in base ad una legge del congresso Americano del 1789
denominata "Alien Torts Claim Act" emanata "al fine di "garantire la
reputazione internazionale della nuova nazione e permettere a cittadini
stranieri di ricorrere alle Corti Federali USA per giudicare statunitensi
ritenuti responsabili di violazioni di leggi internazionali".
Oltre alla denuncia formale della Coca Cola, il Sinaltrainal è promotore di
una "Audiencia Publica Popular", che si è realizzata in tre fasi (22 luglio
2002 Atlanta/USA presentazione della denuncia, 12 Novembre 2002 Bruxelles,
Parlamento Europeo - 5 Dicembre 2002 Bogotà Colombia) con lo scopo di
denunciare i legami tra le società imbottigliatrici colombiane ed i gruppi
paramilitari oltre agli aspetti legati alla qualità delle produzioni con
particolare riferimento al trattamento di OGM.
In data 31 Marzo 2003 il giudice della Corte Federale di Atlanta, Josè E.
Martinez, ha deciso che il procedimento penale per violazione dei diritti
umani - commessi da Forze paramilitari a nome delle Imprese
Imbottigliatrici della Coca Cola Colombiana, Panamerican Beverages Inc -
può andare avanti.
La corte ha infatti deciso che la documentazione presentata dal sindacato
SINALTRAINAL è sufficiente per procedere penalmente.
Analogamente la Corte ha deciso di mandare avanti il procedimento penale
presentato sulla base di un'altra legge Statunitense che tutela le vittime
della Tortura (T.V.P.A.)
Anche in altri paesi - Guatemala, Filippine, Pakistan, India, Israele,
Venezuela - la Coca Cola è accusata di utilizzare, direttamente o
attraverso le sue filiali, l'assassinio, la violenza, la corruzione, la
violazione delle leggi sul lavoro, per raggiungere i suoi fini economici.
La multinazionale è stata denunciata per discriminazione razziale, per
attentare contro la salute pubblica, per danni ambientali, per
contaminazione genetica e per inquinamento dell'acqua.
La decisione del Comune e di Zone Attive di legare la manifestazione Enzimi
2003 ad un evento sponsorizzato e finanziato da Coca Cola non solo svilisce
il significato di un'iniziativa storicamente rivolta agli artisti emergenti
ed alle nuove forme di comunicazione, ma, soprattutto, appare nettamente in
contrasto con le decisioni adottate negli ultimi mesi in materia di
sponsorizzazioni e con gli impegni pubblicamenti assunti dal Comune in
difesa dei diritti umani.
Tale decisione, inoltre, contrasta con i dichiarati intenti di
rivalorizzazione artistico - culturale degli spazi recuperati del quartiere
esquilino scelti per ospitare la manifestazione in quanto, oltre a non
considerare con il dovuto rispetto le sofferenze che transnazionali quali
Coca Cola infliggono nei loro paesi d'origine alle popolazioni
rappresentate a Roma anche dalle minoranze migranti residenti nel quartiere
esquilino, conferisce all'evento "Enzimi 2003" malcelate connotazioni
politico-elettorali e promozionali mirate alla vendita della tessera di
agevolazioni "Go-Card" destinata ai giovani tra i 18 e i 30 anni.
Il Coordinamento Cambia lo Sponsor e le altre associazioni che aderiscono
al boicottaggio internazionale di Coca Cola chiedono, pertanto, che il
Comune di Roma risponda con fermezza e coerenza alle richieste della
società civile non concedendo Piazza San Giovanni per lo svolgimento
dell'evento Coca Cola live - MTV Tour 2003 e svincolando la manifestazione
Enzimi 2003 da tale evento.
FacendoLe presente che le campagne di consumo critico che portiamo avanti
non hanno come ultimo obiettivo quello di mantenere immacolato il nome del
Comune di Roma, ma quello di modificare in senso virtuoso i comportamenti
delle aziende censurate, Le chiediamo, come sempre, di rendere pubbliche le
motivazioni di una Sua eventuale risposta positiva alle nostre richieste,
in maniera da informare i cittadini dei misfatti compiuti da Coca Cola e da
allargare la pressione nei confronti della multinazionale statunitense da
parte di tutti i settori della società civile.
In caso di risposta negativa ci riserviamo di mettere in atto azioni e
manifestazioni di protesta prima, durante e dopo l'evento e di chiedere
pubblicamente sui mezzi di comunicazione al Comune che utilizzo intenda
fare della "black list" richiesta e poi nei fatti disattesa.
Distinti saluti.
Ufficio stampa nodo di Roma Rete di Lilliput
http://nodi.retelilliput.org/roma/stampa.htm
*** Cosa e' Lilliput? ***
Lilliput e' una rete laica di associazioni (cattoliche e non) e di singoli
Lilliput non e' una rete di associazioni cattolica
www.retelilliput.org
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