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PARTE L'ABOLIZIONE DEI TRIBUNALI DEI MINORI




10:02 SOCIALE/CAMERA: TRIBUNALI MINORILI, DEFINITO TESTO RIFORMA


(ASCA) - Roma, 1 ago - Con l'approvazione di vari
emendamenti presentati dal Governo la Commissione Giustizia
ha messo a punto in sede referente il ddl 2517 di delega al
Governo per la riforma dei tribunali minorili che saranno
sostituiti da sezioni specializzate per la famiglia. Sul
testo e' gia' previsto a settembre un approfondito confronto
che consentira' una ulteriore definizione di vari aspetti
della nuova normativa. Come ha precisato il sottosegretario
alla Giustizia Jole Santelli il ddl e' suddiviso in una
parte ordinamentale e in un'altra in materia di separazione
e divorzio e alcuni aspetti complessi riguardanti gli
aspetti processuali ''saranno meglio specificati in sede di
attuazione della delega''. Gli attuali tribunali per i
minorenni - ha chiarito lo stesso sottosegretario
illustrando uno specifico emendamento governativo -
continueranno ad operare secondo le norme vigenti fino
all'entrata in vigore delle sezioni specializzate.


10:03 SOCIALE/CAMERA: TRIBUNALI MINORILI, DEFINITO TESTO RIFORMA (2)


(ASCA) - Roma, 1 ago - In base al nuovo articolo 10,
proposto da Ciro Falanga di F.I. ed approvato, il Governo
dovra' approvare entro sei mesi dall'entrata in vigore della
nuova legge uno o piu' decreti legislativi per disciplinare
i procedimenti in materia di separazione dei coniugi e di
divorzio secondo i seguenti principi: a) prevedere una fase
sommaria davanti al Presidente del Tribunale e al giudice
designato diretta al tentativo obbligatorio di conciliazione
da concludersi con provvedimenti cautelari; b) prevedere un
raccordo tra la fase sommaria e quella di merito con la
possibilita' delle parti di presentare nuove domande ed
eccezioni; c) prevedere che i provvedimenti cautelari emessi
dal giudice in sede di reclamo siano modificabili o
revocabili in presenza di nuove circostanze di fatto o a
seguito di accertamenti compiuti nel corso del giudizio; d)
prevedere poteri istruttori anche d'ufficio per
l'accertamento dei redditi e delle sostanze delle parti e la
possibilita' che in caso di inadempienza dell'obbligo di
mantenimento del coniuge e della prole il giudice possa
pronunciare ordini di pagamento anche nei confronti di terzi
comunque obbligati verso il coniuge debitore. Dopo il
confronto nell'aula di Montecitorio in autunno il testo
sara' al centro di un ampio confronto anche a Palazzo Madama
e difficilmente la legge potra' essere approvata entro
quest'anno.