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[TECH] - Linux, ecco perche' SCO sbaglia



Fonte: Punto Informatico
http://punto-informatico.it/p.asp?i=44989

Linux, ecco perche' SCO sbaglia
Ecco la traduzione italiana integrale dell'intervento di Eben Moglen, 
consigliere generale di Free Software Foundation, sul caso che contrappone 
SCO e IBM in merito a Linux e copyright

01/08/03 - Commenti - Roma - di Eben Moglen - La causa intentata da Santa 
Cruz Operation (SCO) contro IBM ha provocato molte richieste di commenti da 
parte di FSF. La Fondazione si e' astenuta dal commentare il caso 
giudiziario poiche' sono state finora riportate solo le asserzioni del 
querelante; in genere i commenti su asserzioni non verificate sono 
prematuri. Comunque, piu' che la causa in se', la cosa piu' fastidiosa sono 
state le dichiarazioni pubbliche di SCO, che irresponsabilmente ha 
insinuato dubbi sulla legittimita' del Software Libero nel suo insieme. A 
queste affermazioni occorre dare una risposta.

SCO accusa IBM di aver infranto i vincoli contrattuali tra le due aziende e 
di aver incorporato in cio' che SCO chiama genericamente "Linux" segreti 
industriali che riguardano la progettazione del sistema operativo UNIX. 
Quest'ultima affermazione e' stata recentemente ampliata in dichiarazioni 
extragiudiziarie da parte del personale di SCO e di alcuni suoi dirigenti 
che hanno specificato che "Linux" incorpora materiale copiato da UNIX, 
violando il Copyright di SCO. Un'affermazione di questo tenore e' contenuta 
anche in una lettera che SCO pare abbia inviato a 1500 tra le piu' grandi 
aziende al mondo mettendole in guardia dall'utilizzo del Software Libero 
sulla base di possibili responsabilita' concernenti violazione di Copyright.

È fondamentale chiarire una certa confusione che i portavoce di SCO hanno 
dimostrato di non voler chiarire. In primo luogo, SCO ha usato "Linux" per 
intendere "tutto il Software Libero" o "tutto il Software Libero che 
costituisce un sistema operativo UNIX-like". Questa confusione, contro la 
quale la Free Software Foundation mise in guardia nel passato, porta alle 
conseguenze fuorvianti che la Fondazione aveva previsto. "Linux" e' il nome 
del kernel piu' frequentemente utilizzato nei sistemi liberi; ma il sistema 
operativo nel suo complesso contiene molti altri componenti, alcuni dei 
quali prodotti del progetto GNU della Fondazione, altri scritti altrove e 
pubblicati con licenze libere; l'insieme e' GNU, il sistema operativo 
libero sul quale stiamo lavorando dal 1984. Piu' o meno la meta' dei 
componenti di GNU sono opere di cui e' titolare la Free Software 
Foundation, inclusi il compilatore C GCC, il debugger GDB, la libreria C 
Glibc, la shell bash, oltre ad altre parti essenziali. La combinazione di 
GNU e del kernel Linux forma il sistema GNU/Linux, che e' ampiamente 
utilizzato su diverse tipologie di hardware e che nel complesso riproduce 
le funzioni un tempo eseguite esclusivamente dal sistema operativo UNIX.

L'utilizzo fuorviante dei nomi da parte di SCO rende poco chiare le basi 
delle loro affermazioni: SCO sostiene forse che segreti industriali del 
creatore di UNIX, AT&T - della quale SCO e' erede per via di successive 
transazioni - siano stati incorporati da IBM nel kernel, Linux, o in parti 
di GNU? Nel primo caso non ci sarebbe giustificazione per le dichiarazioni 
diffuse che mettono in guardia le piu' grosse 1500 aziende sull'utilizzo 
del Software Libero. Se, d'altro canto, SCO sostiene che GNU contenga un 
qualsiasi segreto industriale o materiale di UNIX tutelato da Copyright, 
l'affermazione e' quasi sicuramente falsa. Coloro che forniscono contributi 
al Progetto GNU si impegnano a rispettare le regole della Free Software 
Foundation, che specificano, tra l'altro, che per il loro lavoro su 
programmi GNU non devono accedere ad informazioni tecniche di rilievo 
coperte da accordi di segretezza e che non debbono consultare o fare 
qualsiasi utilizzo di codice sorgente proveniente da programmi non liberi, 
includendo in maniera specifica UNIX. La Fondazione non ha alcun motivo di 
credere che GNU contenga qualsiasi materiale sul quale SCO o qualsiasi 
altro possa rivendicare segreti industriali o Copyright. Coloro che hanno 
fornito contributi potrebbero aver commesso errori nell'interpretazione 
delle clausole di assegnazione del Copyright, ma anche nel caso una errata 
interpretazione intenzionale, che non e' mai avvenuta per quanto a 
conoscenza della Fondazione, non esiste una ragionevole possibilita' che la 
nostra supervisione relativa alla liberta' del nostro Software Libero abbia 
fallito. La Fondazione osserva che nonostante le dichiarazioni 
allarmistiche rilasciate dal personale SCO, essa non sia stata chiamata in 
causa e nemmeno che SCO, nonostante le nostre richieste, abbia mai 
identificato una qualsiasi opera di cui la fondazione sia titolare di 
Copyright - incluse tutte le modifiche al kernel per l'utilizzo con i 
mainframe IBM S/390, trasferite da IBM alla Fondazione - per i quali SCO 
afferma ci sia una qualsiasi violazione dei propri diritti.

Per di piu', vi sono evidenti motivi giuridici per i quali le contestazioni 
di SCO riguardanti il kernel o altro Software Libero probabilmente non 
avranno mai seguito. Per quanto riguarda le contestazioni sul segreto 
industriale, che sono le sole effettivamente mosse nella causa ad IBM, 
resta il semplice fatto che SCO ha per anni distribuito copie del kernel, 
Linux, come parte di sistemi GNU/Linux. Tali sistemi sono stati distribuiti 
da SCO nel pieno rispetto della GPL, e per cio', includevano l'intero 
codice sorgente. In questo modo SCO stessa ha pubblicato, come parte della 
propria normale attivita', il materiale che ora sostiene includere i propri 
segreti industriali. Semplicemente non ci sono basi giuridiche sulle quali 
SCO possa contestare ad altri la violazione del segreto industriale per 
materiale che ha essa stessa pubblicato in modo diffuso e con una licenza 
che specificamente ne consente la copia e la distribuzione illimitata.

Questo stesso fatto e' un ostacolo insormontabile rispetto alle 
affermazioni secondo le quali "Linux" violi il Copyright di SCO sul codice 
sorgente di UNIX. Il Copyright, cosi' come ripetutamente sottolineato dalla 
Corte Suprema degli Stati Uniti, tutela l'espressione, non l'idea. Il 
Copyright sul codice sorgente non tutela il modo di funzionare di un 
programma, ma solo lo specifico linguaggio nel quale viene espresso tale 
funzionamento. Un programma scritto da zero per rappresentare in un nuovo 
modo la funzione di un programma esistente non viola il Copyright del 
programma originale. GNU e Linux replicano alcuni aspetti del funzionamento 
di UNIX, ma sono entita' indipendenti, non copie di espressioni esistenti. 
Tuttavia, anche se SCO dovesse dimostrare che alcune porzioni del proprio 
codice sorgente di UNIX sono state copiate nel kernel, l'accusa di 
violazione di Copyright cadrebbe per il fatto che SCO stessa ha distribuito 
il kernel nei termini della GPL. Facendo cosi', SCO ha concesso a chiunque 
ed ovunque esso sia di copiare, modificare e redistribuire quel codice. SCO 
ora non puo' tornare indietro e sostenere di aver venduto codice secondo i 
termini della GPL, garantendo il diritto di copiare, modificare e 
redistribuire qualsiasi cosa includesse, ma che in qualche modo non ha 
concesso quei diritti e la redistribuzione di qualsiasi materiale in esso 
contenuto di cui detiene il Copyright.

Di fronte a questi fatti, le dichiarazioni pubbliche di SCO sono quantomeno 
fuorvianti ed irresponsabili. SCO ha abilmente approfittato del lavoro di 
coloro che hanno fornito contributi da tutto il mondo. Le loro attuali 
dichiarazioni pubbliche costituiscono un volgare abuso dei principi della 
comunita' del Software Libero, da parte di un membro che ha utilizzato 
tutto il nostro lavoro per il proprio tornaconto economico. La Free 
Software Foundation invita SCO a ritirare le proprie sconsiderate ed 
irresponsabili dichiarazioni e di provvedere a separare immediatamente i 
propri disaccordi commerciali con IBM dai propri doveri e le proprie 
responsabilita' nei confronti della comunita' del Software Libero.

Eben Moglen
Consigliere generale della FSF e membro del consiglio direttivo

Copyright © Free Software Foundation, 2003. La copia letterale di questo 
articolo e' permessa con qualsiasi mezzo, a condizione che questa nota sia 
riprodotta.


La traduzione in italiano dell'intervento originale e' ripresa 
integralmente dalla pagina del sito FSF:
http://www.it.gnu.org/philosophy/sco-statement.it.html 
(www.it.gnu.org/philosophy/sco-statement.it.html)