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Missione Oggi - agosto/settembre 2003



RELAZIONE

IL VANGELO
NEL TEMPO DELLA GUERRA



Questo nostro convegno si pone in un momento assai delicato per la storia di
tutti, ma anche per la vita concreta dei credenti e delle chiese. Abbiamo
vissuto mesi drammatici, che hanno chiesto a ciascuno scelte coraggiose e
responsabili. La domanda sulla guerra in Iraq ha costretto a uscire da
discussioni di dottrina, tutte formali e astratte, per misurarsi con un
evento che metteva in gioco la vita di tanti innocenti, i veri protagonisti
impotenti di ogni guerra moderna, che comunque avrebbe seminato odio in
dimensioni incalcolabili, tali da generare le condizioni di nuove guerre, in
una logica di guerra infinita.
È nato un grande movimento per la pace, dai contorni assolutamente nuovi,
capace di scegliere la nonviolenza come metodo per testimoniare le proprie
convinzioni. Esso ha rifiutato la guerra senza se e senza ma, non solamente
sulla base di tesi ideologiche o di convinzioni religiose, ma partendo da
una nuova coscienza storica di quello che è oggi la guerra moderna, per la
quale non può essere più usata la vecchia teoria della guerra giusta.
Le chiese hanno sostenuto e alimentato con la loro predicazione questo
movimento della pace, anche se è stata evidente la fatica a liberarsi dalla
circoncisione della "guerra giusta", quasi che il Vangelo della pace nella
sua semplicità non sia in grado di bastare.

MASSIMO TOSCHI