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ITALIA / Due progetti di legge su misura per l'impero mediatico di Silvio Berlusconi
- Subject: ITALIA / Due progetti di legge su misura per l'impero mediatico di Silvio Berlusconi
- From: RSF Europe <europe@rsf.org> (by way of Carlo Gubitosa <c.gubitosa@peacelink.it>)
- Date: Wed, 23 Jul 2003 18:48:07 +0200
Liberta' di
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23 luglio 2003
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ITALIA
Due progetti di legge su misura per l'impero mediatico di Silvio Berlusconi
Il 22 luglio 2003, la Camera dei Deputati ha approvato il progetto di legge
sul conflitto d'interessi. Lo stesso giorno, il progetto di legge Gasparri
sulla riforma del sistema radiotelevisivo e' stato approvato al Senato.
"Il fatto che Silvio Berlusconi accumuli impero mediatico e potere politico
e' un'anomalia unica in Europa. Questi progetti di legge, che servono
chiaramente gli interessi di Silvio Berlusconi, rappresentano una minaccia
per la liberta' e il pluralismo della stampa e un pericolo reale per
l'autonomia della televisione pubblica", ha dichiarato Robert Me'nard,
segretario generale di Reporters sans frontie'res.
La Camera dei Deputati ha approvato il progetto di legge sul conflitto
d'interessi, che dovrebbe rimediare ai problemi posti dal "doppio cappello"
di Silvio Berlusconi, allo stesso tempo capo dell'esecutivo e l'uomo piu'
ricco del Paese. I media sono al cuore del suo impero economico: egli e'
proprietario della Mondadori, uno dei principali gruppi editoriali del
Paese, e di Mediaset, che raggruppa tre canali di televisione privati. Come
presidente del Consiglio, ha anche una capacita' di influenza considerevole
sulla Rai.
Se il testo afferma che la gestione di un'impresa a scopo lucrativo e'
incompatibile con una carica governativa, non c'e' conflitto d'interessi se
la gestione di questa societa' e' affidata ad una terza persona. Ora,
Silvio Bersluconi non appare in nessun organigramma delle sue proprieta',
la cui gestione e' affidata alla sua famiglia o a persone a lui vicine. In
questo caso particolare, la questione del conflitto d'interessi non ha
dunque piu' ragione di essere. L'opposizione ha rifiutato di partecipare al
voto finale di questo progetto di legge, che deve passare per il Senato.
Altrove, il ddl Gasparri sulla riforma del sistema radiotelevisivo, che
deve essere approvato in maniera definitiva dalla Camera dei Deputati,
permette il possesso di diversi media, ridefinisce i limiti antitrust e la
composizione del consiglio di amministrazione della televisione pubblica
Rai. Dal 1° gennaio 2009, il proprietario di piu' di una rete televisiva
potra' ugualmente fare acquisizioni nella stampa.
L'aumento del tetto pubblicitario accrescera' l'egemonia della Rai e di
Mediaset in materia; i due gruppi si dividono gia' il 93% degli
investimenti pubblicitari della televisione, di cui 63% per il gruppo
Mediaset. La riforma prevede ugualmente una privatizzazione progressiva
della Rai, ma gli azionisti non potranno possedere piu' dell'1%, cosa che
ne lascera' il controllo al Ministero dell'Economia. Quanto a Mediaset, il
passaggio del canale di Berlusconi Retequattro sul satellite e' stato
rinviato al 1° gennaio 2006, al posto del 1° gennaio 2004, come aveva
previsto la Corte Costituzionale.
Il testo riforma infine la composizione del consiglio di amministrazione
della Rai, che passera' da cinque membri nominati dai presidenti di Camera
e Senato a nove membri, di cui sette saranno nominati dalla Commissione
parlamentare di vigilanza e due dal Ministero dell'Economia. Lucia
Annunziata, presidente dell'attuale consiglio di amministrazione della Rai,
ha annunciato che si dimettera' quando il disegno di legge diventera' legge.
In un rapporto intitolato "Conflitto d'interessi nei media: l'anomalia
italiana", pubblicato nell'aprile del 2003, Reporters sans frontie'res ha
analizzato le conseguenze del conflitto d'interessi di Silvio Berlusconi
sul pluralismo dell'informazione in Italia, relegata al 40° posto della
classifica mondiale della liberta' d stampa nel 2002.
In queste conclusioni, l'organizzazione ha giudicato che la formula del
"blind trust" era illusoria e che non potrebbe in alcun caso costituire una
soluzione al conflitto d'interessi di Silvio Berlusconi. Tenuto conto del
rischio di riproduzione di questo tipo di figura in altri Paesi europei,
Reporters sans frontie'res ha raccomandato la Commissione europea di
esaminare il caso italiano nel quadro dell'elaborazione del Libro Verde
sulla concentrazione dei media.
Il rapporto e' disponibile in francese, inglese e spagnolo su
http://www.rsf.org e in italiano su http://www.rsfitalia/org.