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Ossevatorio Balcani n. 29/2003



www.osservatoriobalcani.org
NEWSLETTER SETTIMANALE DELL'OSSERVATORIO SUI BALCANI
n.   29/2003

Notizie, informazioni e aggiornamenti dal portale della cooperazione, 
diplomazia dal basso e solidarietà internazionale con il sud-est Europa
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PRIMO PIANO
Immagini dai Balcani

Da qualche giorno è on-line sul sito dell'Osservatorio sui Balcani una 
galleria
fotografica. Gli ottoni del festival di Guca, gli interni di una casa in
Kossovo, le prospettive di una Sarajevo che ancora non ha dimenticato. E poi
ancora il rientro in una città che si era dovuta abbandonare troppo in 
fretta, i
visi dei bambini durante un'estate kossovara,  ed altro.

Alcuni dei fotografi che ci hanno messo a disposizione le loro fotografie sono
professionisti che hanno collaborato in questi anni con l'Osservatorio, altri
semplici lettori che durante i loro viaggi nei Balcani hanno raccolto numerosi
scatti e testimonianze.

Tutti però condividono uno sguardo emotivo e simbolico su queste terre
affascinanti, ancora sospeso tra le pesanti eredità degli anni '90 e le forti
speranze che si vada oltre, che i paesi dei Balcani possano avvicinarsi
ulteriormente all'Europa. E che l'Europa possa conoscere in modo sempre più
intenso i Balcani.



NOTIZIE

08.07.2003
Bulgaria: veto presidenziale sulla legge di famiglia
Molte associazioni avevano preoccupazioni: gli emendamenti alla legge di
famiglia bulgara avrebbero aumentato la possibilità di speculazioni sulle
adozioni. Un articolo del sito Bulgaria-Italia.

08.07.2003
Su e giù per l'Albania, tre itinerari
Tre affascinanti itinerari proposti dall'associazione Cactus, di Forlì, che da
qualche anno promuove iniziative per "restringere" l'Adriatico.

09.07.2003
Macedonia: strali dal cielo
Skopje ha infine sottoscritto l’accordo con gli USA per l’immunità dalla Corte
penale internazionale. "Gli USA unica superpotenza, non possiamo averli 
contro",
spiegano dal governo. Ma il tutto deve essere ratificato dal Parlamento...

09.07.2003
La Unione Serbia e Montenegro respinge l’accordo con gli Usa su TPI?
La questione della firma di accordi bilaterali relativi alla immunità dei
soldati americani dalla giurisdizione del Tribunale Penale Internazionale
permane critica nei rapporti tra i due paesi membri della Unione Serbia e
Montenegro.

10.07.2003
Bosnia: percorsi di turismo responsabile
Diversi gruppi, associazioni e ong italiane, in collaborazione con 
associazioni
bosniache, propongono per questa estate percorsi turistici o viaggi di
solidarietà. Ecco alcune proposte.



APPUNTAMENTI

Dal 12 al 19 luglio 2003
Frontiere
Cecina Mare (LI) - Campeggio "Le Tamerici"
IX° Meeting Internazionale Antirazzista
Organizzato da: ARCI, in collaborazione con ASGI, MD, CGIL, Lunaria, CNCA, 
MAT,
Arciragazzi, Arcigay, Federazione Chiese Evangeliche,Fondazione Michelucci, 
Save
The Children, Laboratorio per la Democrazia, Consulta per l'immigrazione ANCI
Toscana

18 luglio 2003
Boris Kovac & Ladaaba Orkest
Schio (VI) - Anfiteatro di Palazzo Toaldi Capra
Concerto
Organizzato da: Centro Stabile di Cultura, in collaborazione con Assessorato
alla Cultura del Comune di Schio

Dal 18 al 19 luglio 2003
Assemblea generale dell'Associazione delle Agenzie della Democrazia Locale
Subotica (Serbia and Montenegro) - City Hall
Organizzato da: Associazione ADL, con il supporto del Consiglio d'Europa

Dal 12 al 21 settembre 2003

Danubio: l'Europa si incontra
2° incontro internazionale del network "L'Europa dal basso"
Vienna, Bratislava, Budapest, Vukovar, Novi Sad, Belgrado
ANCORA AGGIORNAMENTI
Organizzato da: Osservatorio sui Balcani, in collaborazione con ICS

Altri eventi nella sezione Appuntamenti del portale.



OPPORTUNITÀ

 >  Summer School 2003 dell'ISPI
Dal 14 luglio al 05 settembre 2003 ISPI - Istituto per gli Studi di Politica
Internazionale organizza 25 Percorsi formativi internazionali aperti a 
studenti,
laureandi e giovani professionisti nelle seguenti aree e tematiche: Sviluppo,
Aiuti Umanitari, European Affairs, Carriera Diplomatica, Altri Corsi.
Info: segreteria.corsi@ispionline.it

 >  Database Danubio
Strumento offerto dall'Osservatorio - in collaborazione con Agenda 21 Srl - 
che
facilita il lavoro e l'intervento nei Balcani di tanti operatori, attivisti e
volontari impegnati nella tutela ambientale.

 >  Database paceINcorso
Osservatorio sui Balcani e Unimondo offrono un database con tutti i corsi su
pace, diritti umani, aiuto, sviluppo sostenibile... Uno strumento per chi 
vuole
unire azione e (auto)formazione.

 >  Database AR.CO.
Banca dati sulle organizzazioni italiane attive nei Balcani e sui loro 
progetti
in corso. Sapere "chi agisce, cosa fa e dove" è fondamentale per creare rete,
scambiarsi esperienze, imparare dagli altri.
Invitiamo tutte le organizzazioni ad aiutarci nel tenerlo aggiornato.

 >  "L’Europa oltre i confini"
Ricordiamo che anche tu puoi sottoscrivere l'Appello per l'integrazione dei
Balcani nell'Unione Europea.
È inoltre on line l'elenco completo ed aggiornato dei firmatari che hanno
aderito all'appello dopo la presentazione ufficiale in Campidoglio a Roma 
il 24
settembre 2001.

 >  La posta dei lettori
Commenti, perplessità, questioni stimolate dalla lettura dei nostri 
articoli. I
lettori scrivono e l'Osservatorio risponde.



APPROFONDIMENTO

Vienna-Salonicco, l’Europa che verrà

Si è svolto a Salonicco un convegno per valutare i risultati ottenuti della
Presidenza greca dell’UE e le prospettive per quella italiana. Vi ha 
partecipato
per l’Osservatorio Davide Sighele che ha scritto questo reportage.

Vienna la capitale senza entroterra, amputata. Condivide il destino di 
un’altra
città, Trieste che senza l’Istria si è ritrovata ad essere balcone sulla 
cortina
di ferro. Ma se Trieste rimane ancora la fine di un mondo, se non per lo
stagionale e superficiale scorrere dei turisti, Vienna traspira l’oriente
vicino. A partire dal suo aeroporto. Brno, Belgrado, Mosca, Kiev. Legami
impalpabili, linee che si accalcano sulle cartine dei piani di volo e che 
poi a
terra si sostanziano con ferrovie ed autostrade.

Il mio volo è per Salonicco. Sorvolo l’intera penisola balcanica. L’Adriatico
rimane lontano, sulla mia destra ma è l’acqua che guida i miei occhi: il lago
Balaton, e poi il Danubio con le enormi anse che stringono la terra a sé, 
poi il
lago di Ohrid ed infine, tra la polvere della costa, il mare. La giornata è
tersa, le migliaia di metri che mi separano dal suolo s’appiattiscono ed il 
volo
permette punti di vista insoliti sul procedere delle cose. Dall’alto i confini
perdono senso, delle città si nota se sono in mezzo ad una pianura, lungo il
corso di un fiume, protette dalle montagne. Non si capisce chi ci vive, che
lingua parlano, se l’economia è prospera o meno. E dall’alto non si percepisce
nulla che separi Vienna da Salonicco, men che meno Pristina da Belgrado.

Saranno più di 200 i metri quadri del cartellone pubblicitario blu che ricopre
parte della facciata dell’Hotel Meliton a Porto Carras, sul secondo dito della
penisola Calcidica. "European Council of Thessaloniki" la scritta principale,
sicuro biglietto da visita per questo hotel anche negli anni futuri. L’entrata
luccica ancora. I marmi, l’aria condizionata, i divani in pelle nera fanno per
un attimo dimenticare che ci si trova in un’enorme scatola di cemento, 
costruita
a pochi metri dal mare. Sul retro il campo da golf. Poco distante, in 
un’enorme
spianata, operai sono al lavoro per smantellare un villaggio di container 
che ha
ospitato durante il vertice dell'Unione Europea giornalisti, addetti alla
sicurezza, personale vario. Porto Carras non si trova neppure sulla cartina 
1 a
900.000. E’ solo un complesso turistico "facilmente difendibile" e
sufficientemente pomposo da essere adatto a capi si stato e di governo.

"La presidenza greca dell’UE? Un successo, nulla di quanto si è ottenuto era
scontato" afferma Panyiotis Partos, coordinatore per la Grecia dei programmi
legati al Patto di Stabilità, "abbiamo posto le basi per l’integrazione dei
Balcani in Europa, spetterà ora all’Italia raccogliere e concretizzare quanto
fatto dai greci". "L’area dei Balcani è rimasta una priorità per l’Unione
Europea, la prospettiva europea è stata fortemente riaffermata, i fondi a
disposizione degli stati della regione rimpinguati". I partecipanti greci a
questa conferenza promossa dal SEERC, centro di ricerca con sede a Salonicco,
annuiscono. Altri visi sembrano meno sicuri che si sia fatto veramente 
tutto il
possibile. Partos Panyiotis conclude il suo intervento auspicando che la
Presidenza italiana riesca ad ottenere qualcosa per quanto riguarda
l’alleggerimento del sistema vigente dei visti. Per sciogliere il paradosso di
cittadini europei, quelli orientali, che in Europa non possono entrare. 
Annuisce
anche suo figlio che ha approfittato della conferenza per passare un po’ di
tempo con il padre. Nonostante i suoi undici anni è silenzioso e rinuncia per
alcune ore alla spiaggia. "E’ sicuro - mi dirà poi a cena, spinto da un 
naturale
e tenero spirito d’emulazione del padre - che la presidenza greca ha ottenuto
risultati molto migliori di quella danese".

"Integrazione dei Balcani in Europa? Una via obbligata ma occorre dare piano
autogoverno ad alcuni paesi. Iniziando ad esempio con la Bosnia Erzegovina. 
Che
senso ha mantenere un Alto Rappresentante internazionale con poteri così ampi?
Occorre che Assemblee nazionali e Governo abbiano da subito piena 
responsabilità
delle proprie azioni. Questo garantirebbe alla BiH un più rapido percorso 
verso
l’Unione" afferma Gerald Knaus, brillante direttore dell’ESI, un centro di
ricerca che negli ultimi anni è stato tra i più apprezzati per quanto riguarda
l'analisi politica dei Balcani "i prossimi passi per la regione verso l’Unione
saranno, ci si augura, l’accettazione della candidatura della Croazia e la
ridefinizione del budget dell’Unione, prevista per il 2006 all’interno della
quale sarà necessario trovare i fondi per supportare e promuovere 
l’economia di
questi Paesi. In modo da evitare che perdano terreno rispetto ai vicini che
entreranno presto nell’Unione, come Bulgaria e Romania".

E l’Italia? Quali i programmi italiani per quanto riguarda i Balcani? "I 
Balcani
sono senza dubbio una priorità per il semestre di presidenza italiana. Emerge
chiaramente anche dal programma presentato dal Governo all’inizio della
presidenza", afferma Silvia Costantini, del Ministero degli esteri e 
sottolinea
poi come già molto è stato fatto in sostegno alla presidenza greca e che 
questo
lavoro sarà senza dubbio portato avanti. Silvia ha studiato nella mia stessa
università, a Gorizia, ultima città divisa da un muro. Quello che seziona 
in due
parti la piazza della Transalpina. Un muro che però dall’anno prossimo con
l’entrata della Slovenia nell’UE non esisterà più. Ci si augura non ne vengano
asportati i mattoni per ricostruirne un altro più a sud e più ad est. Una
Gorizia intrisa d'oriente, e questo ha probabilmente portato entrambi ad
occuparci di Balcani. Abbiamo espresso durante la conferenza due punti di 
vista
in parte complementari, in parte anche molto divergenti. Io esprimo tutti i 
miei
dubbi sul fatto che i Balcani siano effettivamente tra le priorità italiane,
schiacciati dal raggiungimento di un consensus sulla Convenzione europea, 
dalle
preoccupazioni securitarie sull’immigrazione, dal ruolo che si vuole 
giocare nel
processo di pace in Palestina. Anche uno degli aspetti più consoni al governo
attuale, la costruzione del cosiddetto Corridoio 8, che taglierebbe
trasversalmente i balcani all’altezza di Bulgaria, Macedonia ed Albania, 
benché
più volte decantato sembra non sia stato difeso con energia al chiuso degli
uffici di Bruxelles ...

Durante le pause del convegno si esce in un atrio spazioso. Al di là del vetro
la piscina dove la Grecia dimostra che le proprie famiglie non sono ancora
esplose, sono ancora fortemente legate alla tradizione. Genitori e figli, ed a
volte anche i nonni, sono tutti attorno alle vasche. I bambini continuano in
un’instancabile successione di tuffi, sbracciate, immersioni. "Mi sarei 
trovato
obbligato io a sollevare i dubbi da lei espressi se nessuno l’avesse fatto" mi
dice Nikola Lukic, con un inglese elegante mentre si fuma una sigaretta. "Sono
molti gli sforzi che stiamo facendo verso l’Unione Europea ma l’integrazione
deve essere il più possibile rapida altrimenti la gente rischia di non tenere
così alto questo slancio verso l’Europa". Lukic poi racconta dell’energia che
una giovane funzionaria del suo Ministero sta mettendo nel sostenere e
promuovere il cammino della Serbia e Montenegro verso l’Unione. "E’ la sua 
vita.
Lei rappresenta pienamente la nuova élite che si è affermata in questi anni in
Serbia".

Il ragazzino scende dalla macchina. Il viso si è incupito. Entra dal cancello
senza nemmeno voltarsi. Il fine settimana con il padre è terminato e lui 
rientra
al campeggio estivo. Panyiotis Partos, dopo una breve sosta a casa per 
cambiare
vestito e cravatta, rientra nel suo ufficio a Salonicco. Il Patto di Stabilità
non può aspettare. Ci lascia in centro città. A Porto Carras la Grecia faceva
solo intuire se stessa, a Salonicco è densa e caotica e profondamente viva.
Penso di nuovo alla prospettiva aerea, la Grecia non è altro che una mano
allungata nel Mar Egeo. E forte è la nostalgia per quel braccio che potrebbe,
finalmente, ricollegarla a Vienna.


» Fonte: © Osservatorio sui Balcani


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«Sono fermamente convinto che il perseguimento dell'opera dell'unificazione e
dell'integrazione europea rappresenti la premessa migliore per la pace e la
libertà nel ventunesimo secolo. E quest'opera esige che l'Unione Europea 
divenga
una casa aperta per i Paesi dell'Europa centrale, orientale e del sud-est. Il
nostro sguardo, la nostra preoccupazione riguardano anche il Mediterraneo.
Nessuno deve essere escluso, lasciato ai margini. Non possiamo permetterci 
nuovi
muri, questa volta tra la prosperità di una parte d'Europa e la povertà di
un'altra.»

Romano Prodi - Presidente della Commissione Europea