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Editoria online, il calvario non e' finito
- Subject: Editoria online, il calvario non e' finito
- From: Carlo Gubitosa <c.gubitosa@peacelink.it>
- Date: Mon, 30 Jun 2003 13:48:38 +0200
Fonte: Punto Informatico
http://punto-informatico.it/p.asp?i=44625
Editoria online, il calvario non e' finito
I sostenitori della contestata legge sull'editoria sono le menti di un
nuovo disegno di legge varato dal Governo che parla di siti... editoriali.
A creare confusione non bastava la 62/2001
30/06/03 - News - Roma - Novita' in arrivo sul fronte dell'editoria e
dell'editoria digitale in particolare. L'ultimo Consiglio dei Ministri ha
infatti dato il via libera ad un disegno di legge che pone nuovamente mano
al settore. Ufficialmente si punta a dare concretezza alle ambiguita'
(punto-informatico.it/p.asp?i=35795) contenute nella contestatissima legge
(punto-informatico.it/p.asp?i=35872) varata nel 2001 ( 62/2001
(www.camera.it/parlam/leggi/01062l.htm)). Nella pratica si prosegue sulla
preoccupante via del caos normativo sulle attivita' editoriali online.
Sebbene ancora indisponibile in forma definitiva, la bozza del ddl contiene
imperdibili chicche. La piu' rilevante e' al primo punto del ddl, dove si
stabilisce che "i siti aventi natura editoriale" sono soggetti alle
responsabilita' previste per la stampa e all'iscrizione al registro degli
operatori di comunicazione. Ma cosa significa siti di natura editoriale? Il
testo rimanda al primo articolo della legge sull'editoria, proprio
l'articolo di quella legge sulla cui ambiguita' si e' riversata una ridda
di interpretazioni contrapposte (punto-informatico.it/p.asp?i=36217),
proprio l'articolo che nel descrivere il termine "prodotto editoriale" pone
dubbi amletici sul significato dell'intero impianto normativo.
Al secondo punto, invece, si ribadisce con maggiore chiarezza che a tali
responsabilita' sono soggette anche le testate giornalistiche "digitali",
chiarezza naturalmente per quelle testate che nonostante i propri direttori
responsabili, i costosi bolli degli Ordini e dei Tribunali sui propri
documenti, hanno fino ad oggi creduto di non dover rispondere di niente a
nessuno...
Curiosamente il testo, che va a modificare una serie di articoli e commi di
svariate leggi in materia di stampa e criteri di assegnazione di contributi
pubblici, perde un'occasione e non rende finalmente chiare le disposizioni
piu' ambigue della legge sull'editoria, che rimangono a tutt'oggi un enorme
punto di domanda capace di dividere i giuristi (si veda a questo proposito
lo speciale sulla legge disponibile sul sito di InterLex (www.interlex.it)).
Ad introdurre il nuovo disegno di legge e' stato Paolo Bonaiuti,
sottosegretario all'Editoria, che ha gia' avuto modo di esprimere il
proprio apprezzamento (punto-informatico.it/p.asp?i=38107) per la legge
sull'editoria a cui ora ha ritenuto dovesse seguire una nuova legge. Alla
stesura di entrambe ha collaborato anche Mauro Masi, distintosi
recentemente per aver dichiarato che ogni sito internet deve avere un
direttore responsabile (punto-informatico.it/p.asp?i=44084). Va detto che
Bonaiuti da mesi propone di obbligare i siti editoriali a registrarsi
(punto-informatico.it/p.asp?i=41061).
Il succo del disegno, comunque, pare essere ancora una volta il
finanziamento pubblico alla stampa, quella che rientra in certi requisiti,
sia per quanto riguarda i contributi diretti a fondo perduto sia per quelli
indiretti (credito agevolato).
Per completezza va poi segnalata la presenza nel disegno di legge di
disposizioni per consentire la vendita di giornali, questa volta cartacei,
al di fuori delle sole edicole. Tema che, al contrario di quello sulla
liberta' di stampa in Italia, riesce a polarizzare l'interesse dei media.
Invece, per capire se e cosa cambia nel panorama normativo, e per chi,
occorrera' aspettare la pubblicazione del testo definitivo del disegno di
legge e sorbirsi qualche decina di interpretazioni dello stesso. Sperando
di azzeccare quella giusta.