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Editoria online, il calvario non e' finito



Fonte: Punto Informatico
http://punto-informatico.it/p.asp?i=44625

Editoria online, il calvario non e' finito

I sostenitori della contestata legge sull'editoria sono le menti di un 
nuovo disegno di legge varato dal Governo che parla di siti... editoriali. 
A creare confusione non bastava la 62/2001

30/06/03 - News - Roma - Novita' in arrivo sul fronte dell'editoria e 
dell'editoria digitale in particolare. L'ultimo Consiglio dei Ministri ha 
infatti dato il via libera ad un disegno di legge che pone nuovamente mano 
al settore. Ufficialmente si punta a dare concretezza alle ambiguita' 
(punto-informatico.it/p.asp?i=35795) contenute nella contestatissima legge 
(punto-informatico.it/p.asp?i=35872) varata nel 2001 ( 62/2001 
(www.camera.it/parlam/leggi/01062l.htm)). Nella pratica si prosegue sulla 
preoccupante via del caos normativo sulle attivita' editoriali online.

Sebbene ancora indisponibile in forma definitiva, la bozza del ddl contiene 
imperdibili chicche. La piu' rilevante e' al primo punto del ddl, dove si 
stabilisce che "i siti aventi natura editoriale" sono soggetti alle 
responsabilita' previste per la stampa e all'iscrizione al registro degli 
operatori di comunicazione. Ma cosa significa siti di natura editoriale? Il 
testo rimanda al primo articolo della legge sull'editoria, proprio 
l'articolo di quella legge sulla cui ambiguita' si e' riversata una ridda 
di interpretazioni contrapposte (punto-informatico.it/p.asp?i=36217), 
proprio l'articolo che nel descrivere il termine "prodotto editoriale" pone 
dubbi amletici sul significato dell'intero impianto normativo.

Al secondo punto, invece, si ribadisce con maggiore chiarezza che a tali 
responsabilita' sono soggette anche le testate giornalistiche "digitali", 
chiarezza naturalmente per quelle testate che nonostante i propri direttori 
responsabili, i costosi bolli degli Ordini e dei Tribunali sui propri 
documenti, hanno fino ad oggi creduto di non dover rispondere di niente a 
nessuno...

Curiosamente il testo, che va a modificare una serie di articoli e commi di 
svariate leggi in materia di stampa e criteri di assegnazione di contributi 
pubblici, perde un'occasione e non rende finalmente chiare le disposizioni 
piu' ambigue della legge sull'editoria, che rimangono a tutt'oggi un enorme 
punto di domanda capace di dividere i giuristi (si veda a questo proposito 
lo speciale sulla legge disponibile sul sito di InterLex (www.interlex.it)).

Ad introdurre il nuovo disegno di legge e' stato Paolo Bonaiuti, 
sottosegretario all'Editoria, che ha gia' avuto modo di esprimere il 
proprio apprezzamento (punto-informatico.it/p.asp?i=38107) per la legge 
sull'editoria a cui ora ha ritenuto dovesse seguire una nuova legge. Alla 
stesura di entrambe ha collaborato anche Mauro Masi, distintosi 
recentemente per aver dichiarato che ogni sito internet deve avere un 
direttore responsabile (punto-informatico.it/p.asp?i=44084). Va detto che 
Bonaiuti da mesi propone di obbligare i siti editoriali a registrarsi 
(punto-informatico.it/p.asp?i=41061).

Il succo del disegno, comunque, pare essere ancora una volta il 
finanziamento pubblico alla stampa, quella che rientra in certi requisiti, 
sia per quanto riguarda i contributi diretti a fondo perduto sia per quelli 
indiretti (credito agevolato).

Per completezza va poi segnalata la presenza nel disegno di legge di 
disposizioni per consentire la vendita di giornali, questa volta cartacei, 
al di fuori delle sole edicole. Tema che, al contrario di quello sulla 
liberta' di stampa in Italia, riesce a polarizzare l'interesse dei media.

Invece, per capire se e cosa cambia nel panorama normativo, e per chi, 
occorrera' aspettare la pubblicazione del testo definitivo del disegno di 
legge e sorbirsi qualche decina di interpretazioni dello stesso. Sperando 
di azzeccare quella giusta.