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report 103



REPORT N. 103 di Rosarita Catani

MISSILI A GAZA. VIOLATA LA TREGUA DA PARTE D'ISRAELE

GAZA 26 giugno 2003 -Gli occhi del mondo sono focalizzati su Gaza in questi giorni. L’attenzione globale e’ dovuta alle continue operazioni militari da parte di Israele contro il popolo palestinese. Nonostante sia stata dichiarata una tregua, ieri pomeriggio, elicotteri israeliani sganciano dei missili su due macchine a Khan Yunis nel sud della Striscia di Gaza. L’obiettivo israeliano era quello di colpire un membro delle Brigate Ezzedine al-Qassam. Oltre all’attivista di Hamas, l’operazione militare compiuta da Israele ha fatto altre vittime innocenti palestinesi. Akram Abu Fahran di 33 anni è la vittima innocente che stava guidando un taxi, con a bordo la giovane Nevine Abu Rejilah di 17 anni anch’essa colpita dai missili sganciati dall’elicottero. Altri 15 palestinesi, invece, sono rimasti feriti.

L’Autorita’ Palestinese accettando il piano della roadmap sperava che Israele ponesse fine all’aggressione contro il suo popolo. Nello stesso tempo, alcuni gruppi d’opposizione palestinese respingevano il piano, specialmente Hamas e la Jihad Islamica.

I gruppi d’opposizione islamica hanno rivolto delle critiche al Primo Ministro Mahmoud Abbas, dopo il summit di Aqaba, rifiutandosi d’avere un incontro con lui. Qualche giorno dopo, quattro uomini di queste fazioni politiche compiono un’operazione militare a Frez nel Nord di Gaza uccidendo quattro soldati israeliani.

Le forze d’occupazione israeliane rispondono a quest’attacco, con una serie di operazioni, uccidendo alcuni membri del gruppo Hamas. Il piu’ eclatante di questi attacchi e’ stato il tentato omicidio di Abdel Aziz Rantissi. Secondo Israele, l’attentato a Rantissi era stato compiuto anche per aiutare l’Autorita’ Palestinese ad eliminare il gruppo Hamas.

E’ usuale che durante gli attacchi compiuti dai soldati israeliani dozzine di civili innocenti - uomini, donne e bambini -vengono feriti oppure uccisi. L'uccisione di queste persone che causalmente si trova sul luogo dei raid israeliani, non viene evidenziata dalla stampa internazionale. In ogni operazione militare israeliana vi e’ una nuova storia della sofferenza palestinese.

Il solo crimine che aveva commesso Amal Jarousheh di 9 anni, era quello di essere uscita fuori a giocare. Era a pochi metri dalla sua porta di casa quando la macchina che stava trasportando Rantissi fu colpita dai missili sganciati dall’elicottero Apache israeliano. Una scheggia del missile ha colpito il suo corpicino lasciando sul pavimento solo una grossa macchia del suo sangue.

Tutte le persone residenti nella Striscia di Gaza sono in un costante stato di allerta. Possono essere uccisi per la semplice ragione di passeggiare per strada. Questi sentimenti sono espressi dalla maggior parte delle persone residenti nella citta’ di Gaza. Abu Mahmoud, ad esempio afferma: "Quando esco per recarmi al lavoro e prendo un taxi, i miei occhi sono aperti e scrutano il cielo. Mi aspetto sempre di vedere un elicottero israeliano che vuole colpire il suo obiettivo, il quale, magari si trova giusto vicino a me. Tutti noi, ricordiamo le vittime civili innocenti che morirono quando fu assassinato un Leader di Hamas a Sheik Radwan. Sette persone furono uccise, e la maggior parte di loro era in un taxi. Alcune stavano camminando in prossimita’ del luogo dell’attentato."

L'orrore che vive Abu Mahmoud, viene espresso anche da altri abitanti di Gaza. Un'insegnate Zahwa Abu Ataiwa dichiara che le sue figlie hanno incubi ogni notte. Una di loro ha persino bagnato il letto la sera. Tutto cio', perche' le bambine videro dalla loro veranda a Sabra, come un'attivista di Hamas fu fatto a pezzi.

Hamdallah Abu Faraj e' un'altra persona che risiede a Gaza ed e' stato testimone di uno degli assassinii compiuti dagli Israeliani. Era seduto all'esterno del suo negozio quando un elicottero Apache ha sganciato dei missili sulla macchina che trasportava Tito Masoud e Suheil Abu Nahel, due attivisti di Hamas. Nove palistinesi furono uccisi nell'attacco. "Ero seduto di fronte al mio negozio, aspettando dei clienti. Non ce ne sono molti a causa delle povere condizioni economiche. La strada era piena di gente, specialmente donne e bambini. Ad un certo punto sentiamo una serie di esplosioni. Due attivisti di Hamas e nove persone furono uccise, alcune erano nell'area per fare compere ed altri venivano per affari personali. Il mio negozio era sotto sopra. I vestiti erano mischiati con resti dei corpi e sangue. Ho visto molte persone distese a terra, alcune erano morte ed altre ferite. Ho corso, insieme ad altri negozianti per aiutare quelle persone, sperando di salvarle, specialmente donne e bambini. Vi erano cosi' tante persone, in quell'area, a quell'ora del giorno".

I tassisti a Gaza sono depressi da quando il loro collega, Hamed Haboush, fu ucciso durante l'attacco a Rantissi, pensavo che quello che e' successo a Haboush puo' accadere anche a loro. E' un rischio che comunque dovranno correre se vorranno dare da mangiare ai loro figli.

Il leader spirituale del movimento islamico Sheik Ahmad Yassin, dichiara che e' disposto a farsi prendere dagli israeliani in cambio della Pace. In un sermone afferma: "Noi siamo un popolo che cerca la pace, ma la pace deve essere garantita anche con il diritto al ritorno dei palestinesi. Non la pace che vuole Israele, che occupa la nostra terra, uccide il nostro popolo ed alla fine ci chiama terroristi. Loro sono i terroristi e saranno puniti, non il popolo palestinese che si difende sulla sua terra".

George Bush, pero' non e' dello stesso avviso e ieri in una conferenza stampa invita l'Unione Europea a prendere azioni decisive contro il gruppo Hamas. "Affinche' vi possa essere pace nel Medio Oriente dobbiamo organizzarci per smantellare il gruppo Hamas, poi avremo la pace" dichiara il presidente americano al Presidente della Commissione Europea Romano Prodi ed al Primo Ministro Greco Costas Simitis. La posizione di Bush e' sulla stessa linea di quella Israeliana.

Nessuna parola in merito alle vittime civili palestinesi ed alla violazione della tregua.

 

Rosarita Catani e' una reporter indipendente che invia i suoi resoconti da Amman, Giordania, raccontando da un punto d’osservazione privilegiato cosa accade in Iraq e in medio oriente. I suoi report - pubblicati regolarmente sul sito www.peacelink.it - sono utilizzabili liberamente previa citazione della fonte e dell'autrice].

 

 



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