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sondaggi
SONDAGGI
Tra il 14 e il 18 maggio e' stato realizzato un sondaggio da una societa' del
Maryland che ha dato risultati sconcertanti:
1) Un terzo degli intervistati si dice convinto che i pericolosissimi arsenali
di armi di distruzione di massa che l'Iraq avrebbe dovuto possedere sono in
realta' stati trovati
2) Il 22% ritiene che Saddam abbia usato armi chimiche e biologiche durante la
recente Guerra
3) L'84% degli intervistati ritiene che l'Iraq stesse sviluppando un programma
per la costruzione di armi nucleari.
Ovviamente nessuna di queste tre cose e' vera o quantomeno provata, ma sono
comunque convinzioni espresse da una buona fetta di americani.
D'altra parte ad oggi (sondaggio del 22 giugno) solo il 6% degli americani è a
conoscenza che gli USA hanno usato nell'ultimo attacco all'Iraq armi di
distruzione di massa, il 10% non sa rispondere, mentre l'84% si dice
assolutamente convinto di no. Il risultato delle risposte a questa domanda
era scontato (gli Stati Uniti sono i buoni), ma il solo fatto che sia stata
posta è molto positivo.
Altre bestialita' emerse dai sondaggi riguarderebbero l'assurda convinzione
espressa dal 50% degli americani prima dell'inizio della guerra che tra gli
attentatori dell'11 settembre ci fossero anche alcuni iracheni, mentre ora il
55%, nonostante tutte le evidenze, non e' disposto ad ammettere che
l'amministrazione Bush abbia esagerato e distorto le prove con cui ha
motivato l'invasione dell'Iraq. L'appoggio al Presidente è confermato da un
sondaggio del 22 giugno del Washington Post che da il 68% dei più di mille
intervistati in tutto il Paese contenti (45% molto contenti) del lavoro di
Bush alla Casa Bianca ed il 67% contenti di come è stata gestita la crisi
irachena. A questo proposito è stato indotto un cambio di interpretazione sui
motivi per cui è stato invaso l'Iraq: si è passati dalla guerra per
contrastare la minaccia delle armi di distruzione di massa ad una guerra
umanitaria per la liberazione di un popolo oppresso. Così ora il 63% degli
americani si dice convinto che non importa se ci fossero o no le armi di
distruzione di massa, ma l'aver liberato un popolo oppresso da un regime
sanguinario era comunque gia' da sola una motivazione sufficiente per
cominciare la guerra. Beata ingenuita'!
Che invidia che deve provare Blair per Bush: a lui gli stanno facendo le pulci
per sta stupida storia della guerra all'Iraq, mentre Bush continua a godersi
la sua popolarita' ed ad essere considerato dalla sua gente un giusto ed
illuminato leader.
Le spiegazioni degli esperti sondaggisti a questo scostamento tra realta' e
credenze popolari sarebbe da attribuire certamente alla cieca fiducia verso
il proprio governo ed alla sbilanciata visibilita' con cui le notizie vengono
servite dai media, ma soprattutto e' data dalla superficialita' con cui gli
americani si accostano alle notizie. Per cui magari si ricordano
perfettamente dell'annuncio clamoroso del ritrovamento di depositi che
potrebbero contenere armi di distruzione di massa, ma non prestano affatto
attenzione alle piu' veritiere, ma meno rumorose smentite o rettifiche.
D'altra parte, noi poveri ed ingenui italiani a volte siamo per forza di cose
portati a pensare che il nostro presidente del Consiglio sia un povero
mentecatto. Quasi ogni giorno le spara cosi' grosse che non si puo' in tutta
sincerita' non pensarlo. Ma cosi' facendo sottovalutiamo le sue conoscenze in
fatto di pubblicita' e sondaggi. Lui sa benissimo che piu' la spari grossa e
piu' fai rumore, piu' la gente ti presta attenzione, indipendentemente da
quello che dici. Ma, essendo l'attenzione del pubblico limitata, ci sono
buone possibilita' che molte persone perdano interesse al seguito della
polemica od alle risposte alle esternazioni e si ricordino solo di quanto
detto inizialmente. Tutto questo funziona pero' se all'esternazione si da una
sufficiente copertura mediatica, ma in questo Berlusconi non dovrebbe avere
grossi problemi.
Concludo con la nota più preoccupante, tratta sempre dal sondaggio del
Washington Post del 22 giugno, che lascio non tradotta, così non ci sono
dubbi su mie eventuali manipolazioni o interpretazioni partigiane:
Thinking about another country in the region: Would you support or oppose the
United States taking military action against Iran to prevent it from
developing nuclear weapons?
Support Oppose No opinion
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Daniele