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La guerra è finita, ma la bandiera della pace resta appesa (Corsera di oggi)



Fonte: http://www.corriere.it/edicola/index.jsp?path=CRONACA_DI_ROMA&doc=BASSO1
Corriere della Sera - Cronaca di Roma del 23/6/03


Un fenomeno presente in tutta la città, ma si notano soprattutto nel Centro

--- La guerra è finita, ma la bandiera della pace resta appesa ---

«Non l’ho affatto dimenticata? È lì perché la pace è tutt’altro che un 
problema risolto...». Via del Pellegrino 58 A. La signora Nesci, una 
consulente aziendale, spiega così perché al balcone del primo piano 
sventola ancora la sua «bandiera della pace». Le bandiere arcobaleno sono 
rimaste un po’ dappertutto, in tutta la città. Non sono scomparse dopo la 
fine della guerra in Iraq. Magari un po’ scolorite, come quelle su cui 
batte forte il sole, magari un po’ stropicciate, soprattutto dove ci sono 
forti correnti d’aria, magari un po’ meno numerose che durante la guerra in 
Iraq, ma sempre penzoloni e spesso in serie, una finestra dopo l’altra: 
sono un fenomeno che resiste e desta curiosità.
Un libro appena uscito in libreria le celebra. È Bandiere di pace , a firma 
collettiva di vari autori tra cui padre Alex Zanotelli e Alessandro 
Marescotti di «Peacelink». Il testo costituisce la prima riflessione sul 
vistoso fenomeno che attraverso un tam tam tanto spontaneo quanto 
collettivo e interclassista ha portato alle finestre di due milioni e mezzo 
di famiglie italiane il vessillo prodotto inizialmente in una fabbrichetta 
del Mugello.
Sono ancora lì. All’Appio come in Prati, a Porta Pia come a Testaccio. In 
pieno centro occhieggiano in vie come Corso Vittorio, via dei Baullari, via 
del teatro di Pompeo, via dei Giubbonari. Il clou è ancora a Campo de’ 
Fiori. Una raffica di bandiere illumina lo stabile del numero 8, dall’altra 
parte al 41 c’è un altro vessillo, altri sopra il cinema Farnese e 
sull’altro lato del rettangolo accanto al ristorante la «Carbonara». Sopra 
il forno al primo piano un’insegnante in pensione, Flora Dell’Acqua 
Rovesti, ha la sua bandiera. E dice: «Il mondo continua ad essere pieno di 
guerre e guerriglie, di popoli oppressi in cerca di libertà e di diritti. 
Quella bandiera è dunque voluta. La libertà non è ancora garantita in 
troppi luoghi. E al tempo stesso c’è da indignarsi per un ordine mondiale 
che viene imposto in questo modo».

Paolo Brogi


Cronaca di Roma