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report 96



 

REPORT 96 di Rosarita Catani

 

I GIORDANI ALLE URNE – OGGI SI VOTA PER UN NUOVO PARLAMENTO

 

AMMAN — I giordani, oggi vanno al voto, dopo tre settimane di campagna elettorale. La nuova legislatura, rinnova il rilievo della partecipazione delle donne, che per la prima volta avranno piu’ di sei loro rappresentanti nel nuovo Parlamento.

Piu’ di tre milioni su 5,4 milioni di giordani hanno il diritto al voto in questa14^ legislatura del Regno. Sono le prime elezioni generali dopo sei anni e le prime sotto il regno di Abdullah.. Quasi ottocento candidati, incluse 54 donne si contendono 110 posti in Parlamento 9 dei quali sono riservati ai cristiani, tre ai ceceni/cercassi che costituiscono una minoranza etnica e religiosa nel paese, e sei alle donne

Il Ministro degli Interni riferisce che sono state istituite 4.101 urne dislocate in 1.417 seggi elettorali, nei 45 distretti del Paese. Con la nuova riforma elettorale si spera in un’affluenza attiva alle urne rispetto agli anni passati, la televisione e la radio invitano continuamente, i cittadini giordani ad andare a votare, poiché, nelle elezioni del 1997 ha votato solo il 54,6% della popolazione.

Il Governo giordano, affinché le elezioni siano libere, chiare e trasparanti ha mobilitato 40.000 civili che lavoreranno all’interno dei seggi elettorali per controllare il risultato dei voti. I seggi elettorali sono stati aperti alle 7,00 di questa mattina e chiuderanno alle 19,00 di questa sera. Alla chiusura dei seggi, immediatamente si procederà allo spoglio ed i primi risultati sono previsti per questa notte.

Contrariamente al 1997 – quando 13 partiti d’opposizione sono stati boicottati dalla campagna condotta dai Fratelli Mussulmani e la dal partito “Fronte d’Azione Islamico – nessuno dei 30 partiti registrati nel paese sta boicottando queste elezioni. Secondo voci non ufficiali, i servizi segreti americani potrebbero aver condotto una sorta di boicottaggio contro i partiti islamici presenti nel Paese, dal momento in cui i loro rappresentanti hanno manifestato chiaramente il proprio dissenso alla presenza delle truppe d’occupazione americane nel vicino territorio iracheno. Logicamente, il Governo americano non vede di buon occhio, una maggioranza del partito islamico nel Parlamento Giordano che può influire notevolmente sulla popolazione.

La coalizione Nazionale Democratica, che è la colazione formata dai vari partiti laici e di sinistra presenti nel territorio giordano, ha presentato 13 canditati per le elezioni parlamentari.

Alcuni partiti, specialmente centristi, hanno ammesso di avere “candidati segreti” – candidati che non hanno rilevato la loro affiliazione al partito durante la campagna elettorale per timore di alienare voti tribali.

 

 

 



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