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La nonviolenza e' in cammino. 581



LA NONVIOLENZA E' IN CAMMINO

Foglio quotidiano di approfondimento proposto dal Centro di ricerca per la
pace di Viterbo a tutte le persone amiche della nonviolenza
Direttore responsabile: Peppe Sini. Redazione: strada S. Barbara 9/E, 01100
Viterbo, tel. e fax: 0761353532, e-mail: nbawac@tin.it

Numero 581 del 14 giugno 2003

Sommario di questo numero:
1. La guerra continua
2. Movimento Nonviolento: per la pace in Cecenia
3. Lidia Campagnano: la posta in gioco
4. Quindici senatori denunciano il Presidente del Consiglio per attentato
alla Costituzione
5. Un convegno su Adriano Olivetti
6. Indice dei numeri 522-576 (marzo-aprile 2003) de "La nonviolenza e' in
cammino"
7. La "Carta" del Movimento Nonviolento
8. Per saperne di piu'

1. EDITORIALE. LA GUERRA CONTINUA
La guerra in Iraq, era ovvio ed e' evidente, continua. Come in Afghanistan,
in Palestina e in Israele, e in tanti altri luoghi del mondo. Con furia che
tutti uccide, che tutto distrugge, con furia onnicida.
Non si uscira' da questa tragedia se non con una scelta coraggiosa, la
scelta della nonviolenza.
Non si impedira' la catastrofe dell'umanita' se non con una scelta
intransigente, la scelta della nonviolenza.
E non si puo' piu' perdere tempo.
E la prima cosa da fare e' opporsi all'uccidere, a tutte le uccisioni. E
quindi opporsi all'uso, al commercio e alla produzione di armi; opporsi agli
eserciti tutti; opporsi a tutti i poteri criminali; opporsi a tutti i
rapporti di ingiustizia che provocano schiavitu' e morte.
Sono cosi' tante le cose da fare, e tale e' l'urgenza, da restarne sgomenti.
Sgomenti, ma non annichiliti. E di questi nostri sentimenti di sgomento, di
vergogna, di orrore, occorre fare altrettanti strumenti ermeneutici e
omiletici, di resistenza e di costruzione, per non essere annientati. Per
chiamare tutte e tutti alla lotta contro l'inumano.
Speranza contro speranza, tra queste macerie, con voce rotta di pianto, la
nonviolenza e' in cammino. E' l'umanita' in cammino. E' il cammino da farsi.

2. APPELLI. MOVIMENTO NONVIOLENTO: PER LA PACE IN CECENIA
[Dal Movimento Nonviolento (per contatti: via Spagna 8, 37123 Verona, tel.
0458009803, fax: 0458009212, e-mail: azionenonviolenta@sis.it, sito:
www.nonviolenti.org) riceviamo e diffondiamo]
Il Movimento Nonviolento si rivolge a tutti i singoli, gruppi, associazioni
che nei mesi scorsi hanno manifestato contro la guerra in Iraq. Oggi il
vasto movimento per la pace e' chiamato a mobilitarsi per la Cecenia. Chi lo
condivide, e' invitato a sottoscrivere e diffondere il seguente testo.
*
Cecenia: una manifestazione per la pace
L'appello per una manifestazione, anche in Italia, che riporti l'attenzione
sulla drammatica situazione della Cecenia sta ricevendo valutazioni positive
e adesioni in varie sedi. La piccola repubblica del Caucaso e' da anni al
centro di una guerra spietata nella quale repressione ed occupazione si
confrontano con guerriglia e iniziative terroristiche.
E' un conflitto sottratto alla pubblica opinione internazionale dalle
autorita' russe e dalla connivenza delle maggiori potenze. La difficile
situazione dell'intera regione del Caucaso, l'allarme sul terrorismo
internazionale, ben distinto e lontano da quanto accade in Cecenia,
contribuiscono a tale risultato.
Appare quanto mai opportuna una iniziativa ampia e significativa, che
coinvolga in primo luogo quanti nel nostro paese hanno dimostrato volonta'
di pace e rispetto dei diritti umani, da conseguire con iniziative larghe ed
incisive ispirate al rifiuto della guerra ed alla nonviolenza attiva.
E' a queste donne e uomini che crediamo spetti l'onere di indire una
manifestazione che abbia come scopo di contribuire significativamente alla
pacificazione della Cecenia, con il cessate il fuoco, i negoziati e l'avvio
di un processo democratico. Un ruolo importante dovra' avere l'Onu, quale
garante di una legalita' internazionale e del rispetto della dignita' umana,
brutalmente violati nelle guerre concluse ed in corso.
La pace in Cecenia e' strettamente connessa al conseguimento di un assetto
pacifico e democratico nell'intera regione caucasica, per la quale appare
necessaria la convocazione di un'apposita Conferenza di tutte le parti
interessate. Con tali iniziative si toglie spazio alla possibilita' di un
collegamento, fin qui sostanzialmente inesistente, dei separatisti ceceni
con il terrorismo internazionale.

3. REFERENDUM. LIDIA CAMPAGNANO: LA POSTA IN GIOCO
[Dal quotidiano "Il manifesto" del 13 giugno 2003. Lidia Campagnano e' una
prestigiosa intellettuale femminista; in una breve presentazione
autobiografica di qualche mese fa cosi' si presentava: ""ho 55 anni, ho
studiato filosofia all'Universita' degli Studi di Milano. Dalla paura della
storia, instillatami da piccola con i racconti della potenza e dell'orrore
nazista che avevano preceduto la mia nascita, sono passata alla passione
politica e a quella per la parola, scritta e parlata, come possibili
attivita' di cura (forse anche di consolazione) inventate dall'umanita'.
Dopo il Sessantotto e la scoperta del femminismo sono diventata giornalista
presso la redazione del "Manifesto", dove ho lavorato per diciassette anni
(i "quaderni del Golfo", durante "quella" guerra [del 1991], li ho ideati e
curati io, pensando alle persone piu' giovani o a quelle piu' disarmate e
sconcertate).  Ho partecipato alla fondazione di due riviste di donne:
"Orsaminore", a Roma, e "Lapis", a Milano. Adesso collaboro dove capita: al
"Manifest"o  alla "Rinascita della sinistra", all'"Unita'" qualche volta. In
passato ho condotto varie trasmissioni radiofoniche (presso la Rai) dedicate
alle donne, e due trasmissioni televisive (una settimana di commenti a una
notizia del Tg Tre, una trasmissione culturale del mattino presso la Rete
2). Ogni anno, in varie citta' (Milano presso la Libera universita' delle
donne, Roma prossimamente, presso la Casa internazionale delle donne, Torino
in occasione del Forum "Native, immigrate, cittadine del mondo", Firenze
mentre bombardavano Belgrado, Lucca, Catania, in un campeggio di giovani a
Policastro, Valencia, presso l'Universita', e chissa' dove ancora) cerco e
trovo modo di condurre seminari, dialoghi e riflessioni collettive,
soprattutto tra donne, a volte anche con la partecipazione di uomini, sui
temi simili a quelli che trattiamo in quest'occasione. Ricordo anche la
partecipazione a "punto G, genere e globalizzazione", a Genova, con la
conduzione insieme a Barbara Romagnoli e Lea Melandri del gruppo "l'ordine
sentimentale della globalizzazione". Da allora collaboro qualche volta con
la rivista "Marea" diretta da Monica Lanfranco. Ho scritto vari saggi e
relazioni, pubblicate in vari luoghi, mi limito a segnalare due libri
interamente miei: Gli anni del disordine, pubblicato dalla Tartaruga
edizioni di Milano nel 1996, una meditazione per frammenti su cio' che la
fine del mondo bipolare stava producendo, soprattutto in Jugoslavia ma anche
altrove, e Un dopoguerra ancora, edito nel 2000 dalle edizioni Erga di
Genova, in prosa poetica. Il terzo e' in cantiere, sulle ferite inflitte nel
tessuto spaziale e in quello temporale, e nel senso biografico di una donna,
dalle guerre di questi nostri tempi"]
Una premessa: chi scrive votera' si' al referendum per l'estensione
dell'articolo 18 dello Statuto dei lavoratori, per molti motivi, il primo
dei quali e' l'indignazione di fronte al paternalismo bigotto, di destra e
di sinistra, che ha ostacolato il dibattito e l'informazione su questo
appuntamento con l'idea che occorreva scoraggiare la partecipazione al voto:
come a dire che il lavoro non e' tema per minorenni politici. Scelta
antidemocratica in profondita', anzi, antipolitica, ingiustificabile. Se si
pensa, con buonissime ragioni, che questo referendum sia nato male, come un
gesto anziche' come un pezzo di progetto sociale e culturale, l'unico modo
per contrastare simili gesti e' creare e favorire una piu' intensa
partecipazione pensata attorno alla materia cruciale di cui si tratta. Il
lavoro e, come si dice oggi, la sua precarizzazione. Votare si', vorra' dire
un no etico e di principio alla precarizzazione. Se i si' vinceranno sara'
possibile, forse, restituire la parola a chiunque sull'esperienza lavorativa
e ridelineare un'immagine della societa' in cui viviamo. Se no, sara'
un'altra dose di depressione da superare. Ovvero, la posta in gioco e' piu'
alta di quanto non si creda, le piccole imprese non rischiano infatti
proprio niente, lavoratrici e lavoratori non saranno affatto in salvo dal
sopruso, ma ridiscutere del lavoro e del profilo della nostra societa' e'
invece un diritto politico elementare a rischio. Un diritto del quale
riappropriarsi a cominciare da subito, dal 15 giugno.
Qualche settimana fa, a Firenze, alcune centinaia di donne si sono riunite
per prepararsi al Social forum di Parigi. Il gruppo piu' folto, e piu'
popolato di giovanissime, trattava proprio della precarieta' e, come succede
tra donne, ne trattava sotto il profilo del segno che la precarieta' imprime
sulle vite nel loro complesso, dal piano economico a quello affettivo e
sessuale. E' cosi' che diventa possibile accorgersi della fine di
un'illusione che e' stata specificatamente femminile: il lavoro precario non
e' il lavoro a misura del desiderio femminile. Al contrario, e' stato a
cominciare dalle donne che il lavoro e' stato organizzato secondo un nuovo
modello a due piani: ritorno a un lavoro di tipo schiavistico, soprattutto
per le donne immigrate, e imposizione di una posizione seduttiva alle altre.
Lo schiavismo esplicito si esprime nel primo caso nel dover intrattenere un
rapporto personale col datore/datrice di lavoro, e nel dover cedere il
diritto a spostarsi, a rompere il contratto di lavoro, a contrattarne
l'inizio, a preservare liberta' di convivenza (con o senza mariti o figli o
genitori e quant'altri), pur di "avere" lavoro da fare e pur di sopravvivere
(alla lettera, a volte: essere rimpatriate per alcune donne e' minaccia di
morte). Condizione che, tra l'altro, obbliga spesso a star chiuse nel
proprio bantustan e a subirne le angherie patriarcali, in cambio di una
difesa tribale.
Quanto al modello seduttivo, sul piano delle immagini e' sotto gli occhi di
tutti (i telespettatori, per esempio) ma e' soprattutto nel cuore di tutte.
Per avere e mantenere il lavoro, si parte dal sentirsi di fatto dire
qualcosa di arcaico per una donna: tu non ci servi, possiamo sostituirti o
no, come meglio crediamo: datti da fare a dimostrare il contrario. E' come
essere chiamate a una parata su passerella. Parata di che? Di qualsiasi
genere di abilita', dall'abbigliamento al sorriso alla dedizione di tempo,
spazio, stile di vita, linguaggio, cultura, relazioni affettive e amorose.
Non c'e' niente, letteralmente, nella vita di una donna, che non sia stato
portato su questo mercato del lavoro. E si provi a pensare quanto suoni
ridicola l'idea di rimediare a tutto cio', a un processo profondo di
riassestamento dei ruoli sessuali e del vissuto di se' con la "formazione
permanente". Formazione di che? Delle piu' raffinate capacita' di
asservimento e seduzione? La formazione e' gia' in atto ed e' precisamente
permanente.
C'era una volta un tempo in cui le donne lamentavano il fatto che gli uomini
non avessero nemmeno le energie, a causa del lavoro, per dedicarsi ai
rapporti interpersonali: adesso siamo pari, di energie, a causa sia del
lavoro che del non-lavoro e del rapporto ricattatorio dispiegato sui 360
gradi, anche le donne non possono preservarne. Questa e' la societa' dello
svuotamento di senso dei rapporti uomo-donna. Che questo quadro favorisca il
rigenerarsi di bigottismi, fondamentalismi e istanze repressive di ogni tipo
non stupisce davvero. Che qualcuno pensi a elargire assegni per favorire la
nascita di bambini nemmeno.
Ma e' anche, questa societa' del lavoro precario, quella in cui e' ovvio che
venga ulteriormente ridotta la presenza delle donne nelle istituzioni
politiche. Non e' questione (piu') di ritardi o di acidita' maschili
particolari e pervicaci. Non c'e' bisogno di essere marxiste per vedere come
il modello schiavistico e il modello seduttivo del lavoro femminile
concorrano a eliminare le donne da quella scena politica. Salvo rare e
scioccanti eccezioni, in un rapporto asservito e/o piegato all'arma della
seduzione non possono decentemente rappresentarsi altrove che nel rapporto
stesso. Non possono trascendersi. Non possono fare politica.
Un referendum e' solo un referendum, questo e' un referendum piccolo
piccolo, a ben pensarci, neanche un lattaio andra' in malora se vincono i
si'. In malora va la dignita' delle donne e degli uomini (di conseguenza,
verrebbe da dire se gli uomini accettassero di dirlo) se si accetta di
astenersi dal valutare le conseguenze del rapporto di lavoro sulla persona.
A cominciare dalle donne, questa volta?

4. DOCUMENTAZIONE. QUINDICI SENATORI DENUNCIANO IL PRESIDENTE DEL CONSIGLIO
PER ATTENTATO ALLA COSTITUZIONE
[Dagli amici di "Italia Democratica" (per contatti:
italiademocratica@virgilio.it) riceviamo e  diffondiamo il testo della
denuncia per attentato alla Costituzione che quindici senatori del Comitato
"La legge e' uguale per tutti" hanno inviato al Presidente della Repubblica,
al Presidente della Corte Costituzionale, ai Presidenti di Camera e Senato e
alla Procura della Repubblica presso il Tribunale di Roma]
Noi sottoscritti senatori della Repubblica esponiamo quanto segue:
Il Presidente del Consiglio, onorevole Silvio Berlusconi, con un insieme
integrato, cumulativo, progressivo, di atti legislativi, comportamenti
istituzionali, pubbliche comunicazioni, sta da tempo conducendo un attacco
ai principi fondamentali della Costituzione della Repubblica e al suo
spirito generale.
*
Piu' precisamente il capo del Governo:
- attenta al principio della sovranita' popolare e alle libere funzioni del
Parlamento, al quale ha ripetutamente imposto, direttamente o per interposta
persona, le urgenze legate alle esigenze personali proprie e di altri
parlamentari a lui legati da vincoli pregressi di amicizie, avvalendosi di
un rapporto di proprieta' personale nei confronti del partito di maggioranza
relativa alla Camera e al Senato;
- interpreta, in teoria e in pratica, con modalita' sovversive il principio
stesso della sovranita' popolare che secondo la sua visione della democrazia
deve esercitarsi - e si e' spesso esercitato nei fatti - in forme arbitrarie
e totalitarie e non (art. 1) "nelle forme e nei limiti della Costituzione";
- ha ripetutamente violato e tentato di violare il principio
dell'uguaglianza dei cittadini di fronte alla legge (art. 3);
- ha pubblicamente sposato la teoria della guerra preventiva in frontale
contrasto con il principio fissato nell'art. 11, secondo cui  l'Italia
ripudia la guerra "come mezzo di risoluzione delle controversie
internazionali";
- ha costruito, attraverso meccanismi proprietari e di controllo, una
straordinaria concentrazione di mezzi di informazione in capo a un solo
soggetto, tale da delimitare fortemente l'effettivita' del principio della
liberta' di informazione (art. 21), tanto piu' considerando il rapporto di
diretta dipendenza di tale concentrazione dal massimo titolare del potere
politico;
- ha incitato all'esercizio della censura preventiva nella televisione
pubblica (art. 21) ottenendo obbedienza attraverso l'esclusione dai
palinsesti di professionisti di prestigio e ordinando spedizioni a scopo
intimidatorio nelle stesse sedi della televisione pubblica, rea di avere
trasmesso immagini a lui sgradite;
- attraverso una fitta serie di atti legislativi, provvedimenti
amministrativi e campagne di opinione riferibili al suo governo e alla sua
persona, ha attentato al principio del giudice naturale (art. 25) e al
principio dell'indipendenza della magistratura (art. 101);
- ha invitato, con toni spregiativi, il popolo italiano a diffidare di un
potere dello Stato, quello giudiziario, dopo una sentenza a lui sgradita,
attraverso un intervento imposto a reti unificate sulla televisione
pubblica, rafforzando tale invito con una sequenza di insulti
continuativamente rivolti verso numerosi magistrati e veso la stessa
magistratura;
- ha messo sotto accusa pubblicamente, nelle forme da lui notoriamente
ritenute piu' spregiative e offensive ("Costituzione sovietica"), l'art. 41
relativo ai rapporti economici;
- ha sostenuto - facendone parte politicamente centrale della sua azione di
governo - un progetto di riforma istituzionale che colpisce la natura "una e
indivisibile" della Repubblica (art. 5) prevedendo il trasferimento alle
Regioni della funzione che, storicamente, e' propria ed esclusiva dello
Stato, ovvero quella del mantenimento dell'ordine pubblico;
- ha indotto ripetutamente Governo e Parlamento a operare in senso opposto
al principio fissato nell'art. 111 (ragionevole durata del processo);
- ha ripetutamente ottenuto dal Parlamento il pieno svolgimento della
previsione dell'art. 76 sulla funzione legislativa delegata, utilizzata ogni
oltre limite costituzionale e oltre ogni precedente esperienza legislativa
nel recente caso della Delega ambientale;
- ha imposto, per garantire i tempi di approvazione a lui personalmente
congeniali, la violazione dell'art. 72 della Costituzione (nel caso della
Legge Cirami) e del regolamento del Senato (Rogatorie, Cirami) che in virtu'
dello stesso art. 72 assume al riguardo piena dignita' costituzionale;
- ha pubblicamente disconosciuto il valore e il significato di eventi
politici, civili, umani, che sono storicamente alla base della Costituzione
e della Festa del 25 aprile che tutti insieme li simboleggia;
- ha manifestamente e regolarmente operato in direzione opposta a quella
indicata, nelle sue dichiarazioni ufficiali e nei suoi messaggi, dal
Presidente della Repubblica, disconoscendo nei fatti  e nei gesti
l'autorita' istituzionale, morale e simbolica del Capo dello Stato;
- e' stato ripetutamente protagonista attivo di scontri e tensioni nei
confronti delle altre istituzioni della Repubblica, immettendo nella vita
istituzionale un inedito e permanente livello di instabilita' e di
incertezza.
*
Per tali ragioni i sottoscritti ritengono che l'onorevole Silvio Berlusconi,
realizzando tali atti e comportamenti, stia attentando alla Costituzione
della Repubblica.
Ritengono che ciascuno di tali atti e comportamenti potrebbe, preso a se'
stante, essere considerato una "semplice" violazione della Carta
Costituzionale. Ma che collegati tra di loro in un insieme coerente, essi
esprimano un complessivo disegno volto ad attentare alla stessa Costituzione
(art. 283 del codice penale), alla quale egli ha prestato solenne
giuramento. Piu' in particolare essi ritengono che, mediante tali
violazioni, siano state realizzate le altre ipotesi di attentato contro
organi costituzionali (sotto il profilo delle funzioni legislative, art. 289
del codice penale) e di vilipendio della Repubblica (sotto il profilo del
vilipendio dell'ordine giudiziario, art. 290 del codice penale).
*
I sottoscritti chiedono ai cittadini italiani di valutare e di promuovere
tutte le azioni necessarie a garanzia della legalita' repubblicana e a
tutela della Carta Costituzionale.
Roma, 4 giugno 2003
Chiara Acciarini, Alessandro Battisti, Daria Bonfietti, Renato Cambursano,
Fiorello Cortiana, Nando dalla Chiesa, Loredana Depetris, Tana de Zulueta,
Anna Donati, Marina Magistrelli, Gianfranco Pagliarulo, Pierluigi Petrini,
Tommaso Sodano, Albertina Soliani, Patrizia Toia, Giampaolo Zancan.

5. INCONTRI. UN CONVEGNO SU ADRIANO OLIVETTI
[Ringraziamo Vittorio Francione (per contatti: piu.luce@tiscali.it) per
averci inviato il comunicato di cui di seguito riportiamo alcuni stralci]
Nella suggestiva cornice del Palazzo di Rocca Brivio, alle porte di Milano
(San Giuliano Milanese), sovrastante la campagna lombarda, domenica 15
giugno 2003, si svolgera' il convegno "Nessun uomo e' un'isola. Comunita'
solidale e impresa responsabile: le utopie realizzate di Adriano Olivetti".
L'incontro e' promosso dal Network Adriano Olivetti, con il patrocinio di:
Fondazione Adriano Olivetti, Provincia di Milano, Comune di San Giuliano
Milanese.
*
Ore 17,30, tavola rotonda: Valerio Ochetto, biografo di Adriano Olivetti;
Adriana Lotto, presidente associazione Tina Merlin; Federica Ghetti,
presidente associazione Managerzen; Brunello Cucinelli, imprenditore
umanistico (intervento registrato); Oreste Pivetta, giornalista, curatore di
"Plusvalori: la responsabilita' sociale dell'impresa" (Baldini & Castoldi;
Isabella Steffan, Istituto italiano design e disabilita'; Giuseppe Rao,
Presidenza del Consiglio dei Ministri, ricercatore olivettiano. Seguira'
libero dibattito e interventi dei presenti. Moderatori: Emilio Renzi,
docente al Politecnico di Milano, direttivo Network Adriano Olivetti; Guido
Oldani, poeta, cons. Rocca Brivio Sforza; Vittorio Francione, designer,
presidente del Network Adriano Olivetti.
*
Ore 21: Ottavia Piccolo, Laura Curino: Elegie per un mondo che nasce (brani
da: "Camillo: alle radici di un sogno"). Segue lezione-spettacolo:
"Teatrodimpresa", Meditazioni per dirigenti perplessi; monologo di Paolo
Vergnani.
*
Adriano Olivetti (1901 -1960), imprenditore e riformatore sociale, e' stato
in Italia pioniere della responsabilita' sociale delle imprese. Olivetti ha
fatto del suo destino umano di imprenditore di successo, non solo materiale
ed economico ma culturale e morale, un'occasione di trasformazione sociale e
spirituale. Un'esperienza di azienda gestita da pioniere e profeta, con
spirito umanistico, collaborativo e fraterno. Ma non solo: tento' di
estendere questo suo progetto audace e generoso in un processo di
trasformazione solidale della la societa' italiana. Non vi riusci', ma i
semi di questa trasformazione sono sempre piu' vivi e vitali. A noi e' data
l'opportunita' di farli germogliare.
*
"Nessun uomo e' un'isola, intero per se stesso; ogni uomo e' un pezzo del
continente, parte della Terra intera; e se una sola zolla vien portata via
dall'onda del mare, qualcosa all'Europa viene a mancare, come se un
promontorio fosse stato al suo posto, o la casa di un uomo, di un amico o la
tua stessa casa. Ogni morte di uomo mi diminuisce perche' io son parte
vivente del genere umano. E cosi' non mandare mai a chiedere per chi suona
la campana: essa suona per te" (John Donne).
Il simbolo o "logo" del Movimento Comunita' ideato e fondato da Adriano
Olivetti e' una campana circondata da un nastro.
"Humana civilitas, civilta' umana, e' scritto sul nastro che avvolge la
campana" - scrive Adriano Olivetti - "Ognuno di noi puo' suonare senza
timore e senza esitazione la nostra campana. Essa ha voce soltanto per un
mondo libero, materialmente piu' fascinoso e spiritualmente piu' elevato,
essa suona soltanto per la parte migliore di noi stessi, vibra ogni
qualvolta e' in gioco il diritto contro la violenza, il debole contro il
potente, l'intelligenza contro la forza, il coraggio contro l'acquiescenza,
la solidarieta' contro l'egoismo, la saggezza e la sapienza contro la fretta
e l'improvvisazione, la verita' contro l'errore, l'amore contro
l'indifferenza... Occorre soprattutto fede nella redenzione dell'uomo,
nell'ascesa verso una Comunita' piu' libera spiritualmente e materialmente
piu' alta, in un mondo piu' degno di essere vissuto" (Adriano Olivetti,
Citta' dell'uomo, 1959).
*
Segreteria organizzativa: Network Adriano Olivetti, v. Angera 3, 20125
Milano, tel. e fax: 0267574336, 3331463080, e-mail: nao.news@libero.it

6. INDICE DEI NUMERI 522-576 (MARZO-APRILE 2003) DE "LA NONVIOLENZA E' IN
CAMMINO"
* Numero 522 del primo marzo 2003: 1. Raffaella Premier: un appello per
Tayseer Khaled; 2. Ileana Montini: nonviolenza contro censura; 3. Lidia
Menapace: storia e coscienza; 4. Giancarla Codrignani: un'osservazione, anzi
due; 5. Enrico Peyretti, parole forti e false; 6. Un'esercitazione sulle
"cinque cose da fare contro la guerra"; 7. Maria G. Di Rienzo, suggerimenti
per dialogare con tranquillita'; 8. Tiziana Valpiana, un'interrogazione al
minsitro dell'interno; 9. Mel Duncan, azioni urgenti per la pace; 10. Un
digiuno gandhiano per il disarmo a New York; 11. Assemblea nazionale dei
Berretti Bianchi; 12. Aperto il sito dell'Osservatorio permanente sulle armi
leggere; 13. Riviste: "Limes", La strana guerra; 14. Riviste: "I quaderni di
micromega", No alla guerra di Bush!; 15. Letture: Milan Rai, Iraq. Dieci
ragioni contro la guerra; 16. Ristampe: Cesare Cases, Confessioni di un
ottuagenario; 17. Riletture: Daniel Bovet, Manlio Dinucci, Tempesta del
deserto; 18. Riletture: Manlio Dinucci, Hyperwar; 19. Riletture: Rodolfo
Ragionieri, Il Golfo delle guerre; 20. La "Carta" del Movimento Nonviolento;
21. Per saperne di piu'.
* Numero 523 del 2 marzo 2003: 1. Antonino Drago, un lume nella notte; 2.
Lidia Menapace, riconvertire a produzioni civili le fabbriche di armi; 3.
Maria G. Di Rienzo, gestire i conflitti; 4. Aldo Capitini, principi
dell'addestramento alla nonviolenza; 5. Danilo Dolci: cosa e' pace? 6. La
"Carta" del Movimento Nonviolento; 7. Per saperne di piu'.
* Numero 524 del 3 marzo 2003: 1. Eugenio Melandri, un digiuno per la pace;
2. Maria G. Di Rienzo, la scelta di Rabi'ah; 3. Errata corrige: non armi, ma
aiuti; 4. Enrico Peyretti, ispezionare fabbriche di armi e depositi
militari; 5. Lidia Menapace, depositi e trasporti di armi illegali e
pericolosi; 6. Benito D'Ippolito, un encomio e un incitamento; 7. Adriana
Cavarero, la prospettiva di Hannah Arendt; 8. Augusto Cavadi, etica e
politica da Aristotele a Rawls; 9. Rossana Rossanda ricorda Karel Kosik; 10.
Milano Kundera ricorda Karel Kosik; 11. Stefano Petrucciani rilegge la
"Dialettica del concreto" di Karel Kosik; 12. Riviste: "A. Rivista
anarchica" di febbraio; 13. Riviste: "Micromega" n. 1/2003, Un'altra Italia
e' possibile; 14. Letture: Franca Bimbi (a cura di), Differenze e
diseguaglianze; 15. Riletture: Ana Maria Matute, Festa al Nordovest; 16.
Riletture: Hans Mayer, I diversi; 17. Riletture: Carla Ravaioli, Maschio per
obbligo; 18. La "Carta" del Movimento Nonviolento; 19. Per saperne di piu'.
* Numero 525 del 4 marzo 2003: 1. Contro il terrorismo, contro la guerra; 2.
Mao Valpiana, "Azione nonviolenta" di marzo; 3. Osvaldo Caffianchi, aderendo
a un appello per la pace; 4. Pasquale Pugliese, per recidere una delle
radici della guerra; 5. Anna Maffei, le chiese cristiane americane contro la
guerra; 6. Rossana Rossanda, trascinati in guerra; 7. Luciano Antonetti
ricorda Jiri Pelikan; 8. Laura Boella, della poetica di Ingeborg Bachmann;
9. David Maria Turoldo, cosi' eravamo amici con don Milani; 10. Letture:
Noam Chomsky, Il conflitto Israele-Palestina; 11. Letture: Enzo Ciconte,
Pierpaolo Romani, Le nuove schiavitu'; 12. Riletture: Albe Steiner, Il
manifesto politico; 13. Riletture: Bruno Zevi, Editoriali di architettura;
14. La "Carta" del Movimento Nonviolento; 15. Per saperne di piu'.
* Numero 526 del 5 marzo 2003: 1. Ettore Masina, la guerra; 2. Ida
Dominijanni, 8 marzo di pace; 3. Mao Valpiana, la nonviolenza del digiuno e
della preghiera; 4. Vandana Shiva, difendere la vita; 5. Gloria Guasti, A
Giorgiana; 6. Maria G. Di Rienzo, una filastrocca; 7. Marina Forti
intervista Milan Rai; 8. Il "Cos in rete" di marzo; 9. Benito D'Ippolito,
Osvaldo Caffianchi, Luciano Bonfrate: in memoria di don Sirio Politi, a
quindici anni dalla scomparsa; 10. Peppe Sini: una lettura di Matteo, 4,
1-11; 11. Riletture: Helen S. Kaplan, Dare un senso al sesso; 12. Riletture:
Francesco Tonucci, La citta' dei bambini; 13. La "Carta" del Movimento
Nonviolento; 14. Per saperne di piu'.
* Numero 527 del 6 marzo 2003: 1. Maria G. Di Rienzo, passi lungo il cammino
della riconciliazione; 2. Enrico Peyretti, il digiuno per la pace; 3.
Brescia social forum, disarmiamo Exa 2003; 4. War Resisters International,
azioni dirette nonviolente presso le basi militari; 5. 8 marzo a Torino
contro la guerra; 6. Amelia Alberti, di specchi e di stragi; 7. Giancarla
Codrignani, cecita'; 8. Ausilia Riggi, pensiero delle donne e cultura di
pace; 9. Giampaolo Musumeci intervista Tara Gandhi; 10. Cocis, no a tutte le
guerre; 11. Riletture: Lettere dei condannati a morte della Resistenza
europea; 12. Riletture: Nelson Mandela, Lungo cammino verso la liberta'; 13.
La "Carta" del Movimento Nonviolento; 14. Per saperne di piu'.
* Numero 528 del 7 marzo 2003: 1. Peppe Sini, la scomparsa di Sauro Sorbini;
2. Osvaldo Caffianchi, una leggenda apocrifa ovvero eulogia di Massimiliano
di Cartagine; 3. Maria G. Di Rienzo, educare alla pace; 4. Una proposta di
legge d'iniziativa popolare: Norme di attuazione del ripudio della guerra
sancito dall'articolo 11 della Costituzione; 5. Ernesto Balducci, la
decisione di Gandhi; 6. Simone Weil, la regola dello specchio; 7. Hannah
Arendt, il diritto ad avere diritti; 8. Mimmo Cortese, "Disarmiamo Exa
2003"; 9. La "Carta" del Movimento Nonviolento; 10. Per saperne di piu'.
* Numero 529 dell'8 marzo 2003: 1. Fermare la guerra con l'azione diretta
nonviolenta; 2. Maria G. Di Rienzo, il vento della trasformazione; 3. Luisa
Schippa e Aldo Capitini ricordano Emma Thomas; 4. Adriana Cavarero,
presentare il pensiero femminista; 5. Giancarla Codrignani, un'urgenza; 6.
Assia Djebar, dalla porta aperta in pieno sole; 7. Etty Hillesum, due
correnti; 8. Luce Irigaray, vent'anni dopo; 9. Julia Kristeva, sul perdono;
10. Rosa Luxemburg, la guerra come tale; 11. Lidia Menapace, il senso di
Hiroshima nell'articolo 11 della Costituzione italiana; 12. Fatema Mernissi,
l'appello al pluralismo; 13. Ileana Montini, ancora una volta; 14. Luisa
Muraro, e se qualcuno; 15. Franca Ongaro Basaglia, negare; 16. Rossana
Rossanda, la lontananza; 17. Arundhati Roy, l'unica cosa che meriti di
essere globalizzata; 18. Silvia Vegetti Finzi, di fronte alla vastita' del
compito; 19. La "Carta" del Movimento Nonviolento; 20. Per saperne di piu'.
* Numero 530 del 9 marzo 2003: 1. Bloccare adesso la macchina bellica; 2.
Aung San Suu Kyi, se i popoli e le nazioni; 3. Verbale della riunione del
Movimento Nonviolento del 25-26 gennaio 2003; 4. La "Carta" del Movimento
Nonviolento; 5. Per saperne di piu'.
* Numero 531 del 10 marzo 2003: 1. Mao Valpiana, in cammino verso Gubbio; 2.
Pasquale Pugliese, biciclettate nonviolente; 3. Iaia Vantaggiato intervista
Daniela Yoel; 4. Indice dei numeri 463-521 (gennaio-febbraio 2003) de "La
nonviolenza e' in cammino"; 5. La "Carta" del Movimento Nonviolento; 6. Per
saperne di piu'.
* Numero 532 dell'11 marzo 2003: 1. Ferma la guerra: con l'azione diretta
nonviolenta; 2. Ferma la guerra: con lo sciopero generale; 3. Ferma la
guerra: con la denuncia penale di golpisti e stragisti; 4. Ferma la guerra:
con la disobbedienza civile di massa; 5. Ferma la guerra: con le ordinanze
dei sindaci; 6. Ferma la guerra: con la forza della nonviolenza; 7. Al
Presidente della Repubblica: una richiesta di intervento; 8. Norma
Bertullacelli, a Genova in silenzio per la pace; 9. Andrea Cozzo, lettera
aperta all'Ateneo di Palermo sulla guerra; 10. Giancarla Codrignani,
pratiche di nonviolenza attiva; 11. Pax Christi, le Chiese invitino
all'obiezione di coscienza; 12. Comunita' monastica di Camaldoli: "e se
scoppiasse la pace..."; 13. Iaia Vantaggiato, il sogno perduto di Israele;
14. Maria Teresa Gavazza, con le donne israeliane e palestinesi; 15. Giulio
Vittorangeli, la tragica routine della violenza; 16. Benedetto Vecchi
presenta "Recinti e finestre" di Naomi Klein; 17. Riletture: AA. VV.,
Auschwitz. Il campo nazista della morte; 18. Riletture: Ferruccio Foelkel,
La risiera di San Sabba; 19. Riletture: Fabio Galluccio, I lager in Italia;
20. Riletture: Hermann Langbein, Uomini ad Auschwitz; 21. Riletture:
Frediano Sessi, Non dimenticare l'Olocausto; 22. La "Carta" del Movimento
Nonviolento; 23. Per saperne di piu'.
* Numero 533 del 12 marzo 2003: 1. E' ancora possibile fermare la guerra, e
necessario; 2. Hannah Arendt, ogni obbedienza; 3. Mao Valpiana, Massimiliano
o dell'obiezione; 4. Donatella Di Cesare intervista Richard Rorty; 5. Simone
Weil, soltanto dei fanatici; 6. La Comunita' del Cassano ricorda Ciro
Castaldo; 7. Adriano Apra' ricorda Stan Brakhage; 8. Roberto Silvestri
ricorda Stan Brakhage; 9. Una presentazione di "Oltre il nulla" di Ausilia
Riggi; 10. Cristina Piccino, The Lysistrata Project; 11. Laura Boella, il
dolore di Ingeborg Bachmann; 12. La "Carta" del Movimento Nonviolento; 13.
Per saperne di piu'.
* Numero 534 del 13 marzo 2003: 1. Una canzone per Marianella Garcia. Nel
ventesimo anniversario della morte; 2. Campagna Nord-Sud: Contro la guerra,
cambia la vita (un appello del 1991); 3. Pierre Carniti, Luigi Ciotti,
Margherita Hack, Pietro ingrao: la nostra solidareta'; 4. Giuliana Sgrena, i
bambini di Baghdad; 5. Norberto Bobbio, non uccidere; 6. Johan Galtung,
alcuni criteri della lotta gandhiana; 7. Ida Dominijanni, ritorno alle
origini; 8. Angela Giuffrida, sul "naturale" pacifismo delle donne; 9.
Ausilia Riggi, la pace seme di liberta'; 10. Wanda Tommasi, l'esercizio del
pensiero in Hannah Arendt e Simone Weil; 11. Elisabetta Marano,
aggiornamenti nel sito della "Libreria delle donne" di Milano; 12. Letture:
Giulio Girardi, Resistenza e alternativa; 13. La "Carta" del Movimento
Nonviolento; 14. Per saperne di piu'.
* Numero 535 del 14 marzo 2003: 1. Contro la guerra, contro il terrorismo,
contro le dittature; 2. May Mudhaffar Nasiri, fuoco su Baghdad (1991); 3.
Jean Marie Muller, significato della nonviolenza; 4. La "Carta" del
Movimento Nonviolento; 5. Per saperne di piu'.
* Numero 536 del 15 marzo 2003: 1. Maria G. Di Rienzo, propaganda bellica e
inquinamento linguistico; 2. A Tuscania e a Gubbio ricordata Marianella
Garcia; 3. Benito D'Ippolito, ai partecipanti all'incontro di Assisi; 4. I
sei punti del "Manifesto 2000 per una cultura della pace e della
nonviolenza"; 5. Aspetti psicologici dell'impegno nonviolento; 6. Giobbe
Santabarbara, senza girarci intorno; 7. Laura Fortini presenta "Il centro
della cattedrale" di Monica Farnetti; 8. Luciana Viviani presenta "Volevamo
cambiare il mondo"; 9. Alfonso Cortagarganta, sei utilissime raccomandazioni
al movimento pacifista (ovvero breve corso di masochismo collettivo ad uso
di brillanti carriere individuali); 10. La "Carta" del Movimento
Nonviolento; 11. Per saperne di piu'.
* Numero 537 del 16 marzo 2003: 1. Edoarda Masi ricorda Ruth Leiser Fortini;
2. Ali Rashid ricorda Ruth Leiser Fortini; 3. Maria G. Di Rienzo, la
democrazia e il petrolio sono antitetici? 4. Jean Marie Muller, momenti e
metodi dell'azione nonviolenta (parte prima); 5. Mani tese: i costi della
guerra e i costi dello sviluppo; 6. Letture: Giorgio Bocca, Piccolo Cesare;
7. Riletture: Gregory Bateson, Mary Catherine Bateson, Dove gli angeli
esitano; 8. La "Carta" del Movimento Nonviolento; 9. Per saperne di piu'.
* Numero 538 del 17 marzo 2003: 1. Benito D'Ippolito, epigrafe per il
resistente Josef Mayr-Nusser; 2. Giuliana Sgrena intervista Daniel Bellamy;
3. Jean Marie Muller, momenti e metodi dell'azione nonviolenta (parte
seconda e conclusiva); 4. La "Carta" del Movimento Nonviolento; 5. Per
saperne di piu'.
* Numero 539 del 18 marzo 2003: 1. Rachele; 2. Gruppo "teologia al
femminile": noi donne diciamo; 3. Suor Rosemary Lynch in Italia; 4. Nadia
Cervone, un newroz dedicato a Leyla Zana e ad Amina; 5. Amelia Alberti, al
vento di marzo; 6. Maria G. Di Rienzo, una strategia nonviolenta per la
democrazia in Iraq; 7. Giulio Vittorangeli: la prima radice, la violenza di
genere; 8. Il 22 marzo a Verona incontro del Movimento Nonviolento; 9.
Aggiornamenti del sito di "Donne in viaggio"; 10. Cristina Papa,
aggiornamento del sito de "Il paese delle donne"; 11. Letture: Silvina
Ocampo, Autobiografia di Irene; 12. Riletture: Alain, Cento e un
ragionamenti; 13. Riletture: Carlo Ludovico Ragghianti, profilo della
critica d'arte in Italia; 14. La "Carta" del Movimento Nonviolento; 15. Per
saperne di piu'.
* Numero 540 del 19 marzo 2003: 0. Comunicazione di servizio: il possibile;
1. Ripudia la guerra; 2. Guenther Anders, tesi sull'eta' atomica; 3. Donne
in nero, per Rachel; 4. Operazione Colomba, dalla Striscia di Gaza; 5. Un
appello contro la guerra di ottocento reduci delle forze armate
statunitensi; 6. "Mediawatch", osservatorio sulle menzogne di guerra; 7.
Marinella Correggia, biciclette di pace; 8. Ileana Montini: antropologia,
intercultura e oppressione di genere; 9. La "Carta" del Movimento
Nonviolento; 10. Per saperne di piu'.
* Numero 541 del 20 marzo 2003: 1. La questione fondamentale; 2. Peppe Sini:
contro la guerra, la nonviolenza; 3. Riviste: "Keshet" n. 4-5; 4. La "Carta"
del Movimento Nonviolento; 5. Per saperne di piu'.
* Numero 542 del 21 marzo 2003: 1. Dalla parte delle persone uccise; 2.
Benito D'Ippolito, nel chiasso; 3. Simone Weil, due serate; 4. Simone Weil,
apocalisse; 5. La "Carta" del Movimento Nonviolento; 6. Per saperne di piu'.
* Numero 543 del 22 marzo 2003: 1. Peppe Sini, contro la guerra con la forza
della verita'; 2. Sette criteri per l'azione diretta nonviolenta; 3. Renato
Solmi, alcune indicazioni provvisorie; 4. Mir-Movimento Nonviolento del
Piemonte e Valle d'Aosta: il governo ha violato la Costituzione; 5.
Comunita' papa Giovanni XXIII, a tutti i fratelli ed amici; 6. "Fuori
l'Italia dalla guerra": assassinio di popolazioni innocenti; 7. Margherita
Guidacci, la carita' soltanto; 8. Eduardo Galeano, solo stranieri; 9.
Christa Wolf, ma allora; 10. Luigi Pintor, fuoco; 11. Clara Sereni, forse e'
possibile; 12. Silvia Vegetti Finzi, da sempre le donne; 13. Un verso di
Ingeborg Bachmann; 14. Ancora una possibile breve risposta alla domanda:
cosa e' la nonviolenza? 15. La "Carta" del Movimento Nonviolento; 16. Per
saperne di piu'.
* Numero 544 del 23 marzo 2003: 1. Fermare la guerra, far cessare le stragi;
2. Hannah Arendt, il male nella sua dimensione radicale; 3. Alcune risposte
alle principali obiezioni che pił frequentemente vengono rivolte a chi
propone la scelta della nonviolenza come metodologia di lotta; 4. Le ragioni
della nonviolenza in alcuni scritti di Giuliano Pontara; 5. La "Carta" del
Movimento Nonviolento; 6. Per saperne di piu'.
* Numero 545 del 24 marzo 2003: 1. Ripudia la guerra; 2. Angela Figuera
Aymerich, e io domando; 3. Enrico Peyretti: difesa senza guerra.
Bibliografia storica delle lotte nonarmate e nonviolente; 4. La "Carta" del
Movimento Nonviolento; 5. Per saperne di piu'.
* Numero 546 del 25 marzo 2003: 1. Sul sagrato del duomo di Narni; 2. Unione
donne italiane, contro tutte le guerre; 3. Alessandro Marescotti, oggi
davanti al senato contro i mercanti di morte; 4. Amelia Alberti, come a
volte a teatro; 5. Maria G. Di Rienzo, fare domande; 6. Ileana Montini,
nuovi anziani e nuove anziane; 7. Valentino Parlato ricorda Laura Lombardo
Radice; 8. Luigi Pintor ricorda Laura Lombardo Radice; 9. Giulio
Vittorangeli, il cielo sopra Baghdad; 10. Quattro senatori denunciano il
ministro Martino; 11. La "Carta" del Movimento Nonviolento; 12. Per saperne
di piu'.
* Numero 547 del 26 marzo 2003: 1. Giobbe Santabarbara, cio' che penso sia
necessario fare; 2. Michele Nardelli: la guerra, l'euro, l'Europa; 3.
Comitato "Fermiamo la guerra": verbale della riunione del 24 marzo 2003; 4.
Alcuni schemi di Pat Patfoort sugli atteggiamenti nei conflitti e nelle
relazioni; 5. Centro nuovo modello di sviluppo, fuori la guerra dalla tua
spesa; 6. Elisabetta Marano, aggiornamenti del sito della libreria delle
donne di Milano; 7. Maria G. Di Rienzo, domande di pietra e di acqua; 8.
Nicoletta Dentico, Raffaele Salinari: bestemmie umanitarie; 9. Gerard Lutte,
siamo tutti iracheni; 10. Marisa Rodano ricorda Laura Lombardo Radice; 11.
La "Carta" del Movimento Nonviolento; 12. Per saperne di piu'.
* Numero 548 del 27 marzo 2003: 1. Movimento Nonviolento, no alla guerra; 2.
Peppe Sini, una lettera ai Sindaci nel territorio dei cui Comuni si trovano
basi militari statunitensi e Nato; 3. Andrea Fiorentino, l'esperienza di
"Parents' Circle"; 4. Giuristi democratici, il diritto contro la guerra; 5.
Sinodo delle chiese valdesi e metodiste: vi scongiuriamo di abbandonare
questa strada; 6. Maria G. Di Rienzo, continuiamo a farci domande; 7. Judith
Butler: noi, gli "antipatrioti"; 8. Ida Dominijanni presenta Judith Butler;
9. Giovanni Mandorino, una lettera al Presidente della Repubblica
sull'espulsione di cittadini e diplomatici iracheni; 10. Tre interventi di
Amnesty International; 11. La scomparsa di Luciano Della Mea; 12. La "Carta"
del Movimento Nonviolento; 13. Per saperne di piu'.
* Numero 549 del 28 marzo 2003: 1. Giuliana Sgrena: mille dollari per
fuggire; 2. Giuliana Sgrena: la tempesta verso il cielo di Baghdad; 3.
Giuliana Sgrena: bombardati i ministeri, brucia il palazzo del rais; 4.
Giuliana Sgrena: un giorno all'inferno, Baghdad arde nel buio; 5. Giuliana
Sgrena: il buio di Baghdad; 6. Giuliana Sgrena: fumo e  fiamme, le difese
del rais; 7. Giuliana Sgrena: missili sulle case di Baghdad; 8. Giuliana
Sgrena: Baghdad aspetta il peggio; 9. Giuliana Sgrena: missili sulle case,
strage a Baghdad; 10. Letture: Linda Bimbi (a cura di), Not in my name; 11.
Letture: Pietro Ingrao, Alex Zanotelli, Non ci sto!;12. Letture: Serge
Latouche, Il pensiero creativo contro l'economia dell'assurdo; 13. La
"Carta" del Movimento Nonviolento; 14. Per saperne di piu'.
* Numero 550 del 29 marzo 2003: 1. Primo: con l'azione diretta nonviolenta
bloccare l'operativita' delle basi militari in territorio italiano impegnate
nella guerra illegale e criminale, terrorista e stragista; 2. Secondo: con
l'azione nonviolenta costringere il governo golpista e complice di crimini
di guerra e crimini contro l'umanita' alle dimissioni; 3. Terzo: denunciare
alle competenti magistrature i complici italiani della guerra stragista e
terrorista; 4. Quarto: mobilitare tutte le istituzioni contro la guerra, in
difesa della legalita' costituzionale, del diritto internazionale, del
diritto alla vita di ogni essere umano; 5. Sette indispensabili regole di
condotta per partecipare ad azioni dirette nonviolente; 6. Un sito nazionale
delle Donne in nero; 7. Loredana Morandi, una denuncia nei confronti del
ministro Martino per attentato alla Costituzione; 8. Antonino Drago,
proposte contro la guerra e per la pace; 9. Benedetto Vecchi intervista
Saskia Sassen; 10. Francesco Comina intervista Luigi Bettazzi; 11. Nodo di
Lodi della Rete di Lilliput, contro la guerra cambia la vita; 12. Brunetto
Salvarani, Giovanni Sarubbi: un digiuno per il dialogo e la pace; 13. Mao
Valpiana, "Azione nonviolenta" di aprile; 14. La "Carta" del Movimento
Nonviolento; 15. Per saperne di piu'.
* Numero 551 del 30 marzo 2003: 1. Bozza di ordinanza urgente ad uso di
sindaci nel territorio dei cui Comuni si trovino basi militari di potenze
straniere (o di alleanze inclusive di potenze straniere) impegnate nella
guerra illegale e criminale in corso; 2. May Mudhaffar Nasiri, Baghdad
(1991); 3. Renato Solmi: inorridire, si', ma di che cosa? Una proposta a
tutto il movimento; 4. Clara Gallini: shock & awe, potere e paura; 5. Nelly
Sachs, e' l'ora planetaria dei fuggiaschi; 6. Benedetto Vecchi intervista
Immanuel Wallerstein; 7. Giovanni Mandorino, per lo sciopero generale contro
la guerra; 8. Il 2 aprile sciopero generale contro la guerra promosso dai
sindacati di base; 9. Tavola spezzina per la pace e la globalizzazione dal
basso: contro la guerra digiuno a staffetta di riflessione sulla sobrieta' e
pratica della condivisione; 10. Per la salvezza di Amina Lawal; 11. Riviste:
"A. Rivista anarchica" di marzo; 12. Riviste: "Il foglio" di marzo; 13.
Riviste: I quaderni speciali di "Limes", La guerra promessa; 14. Riviste:
"Micromega" n. 2/2003, Giustizia e pace, guerra e regime; 15. Riviste:
"Nigrizia"  di marzo; 16. La "Carta" del Movimento Nonviolento; 17. Per
saperne di piu'.
* Numero 552 del 31 marzo 2003: 1. Coordinamento "Fermiamo la guerra" di
Pisa: una lettera al sindaco; 2. Luisa Muraro: non sono bandiere, sono
parole; 3. Renato Solmi, la dittatura di Saddam Hussein e la guerra in
corso; 4. Francesco Comina, questa e' la guerra; 5. Alexander Langer, a
proposito di Giona; 6. Vandana Shiva, acqua; 7. Francesco Piccioni
intervista Jean Ziegler; 8. La "Carta" del Movimento Nonviolento; 9. Per
saperne di piu'.
* Numero 553 del primo aprile 2003: 1. Norma Bertullacelli, il silenzio di
Genova; 2. Peppe Sini: fermare la guerra con la nonviolenza, prima che la
guerra annienti l'umanita'; 3. Lidia Menapace: i mass-media, la guerra, la
perdita di senso; 4. Giobbe Santabarbara, contro la guerra sciopero
generale; 5. Raissa Maritain, come; 6. Benito D'Ippolito, di rosse bandiere
e di pistole fumanti; 7. Simone de Beauvoir, tutti i profughi; 8. Davide
Melodia, la sporca guerra; 9. Simone Weil, ne deriva; 10. Gisella Modica,
parole ornate di maiuscole; 11. Hannah Arendt: le cose, qui; 12. Amelia
Alberti, seminagioni di odio; 13. Ingeborg Bachmann, tutti i giorni; 14.
Giulio Vittorangeli, notizie dall'inferno; 15. Tavola della pace, appello
per l'Europa che vogliamo; 16. Adriana Zarri ricorda Laura Lombardo Radice;
17. Maria Luigia Casieri, una manifestazione per la pace in una scuola per
l'infanzia; 18. La "Carta" del Movimento Nonviolento; 19. Per saperne di
piu'.
* Numero 554 del 2 aprile 2003: 1. Edith Bruck, i giovani volevano sapere;
2. Movimento italiano dell'Arca, digiuno contro la guerra; 3. Lanza del
Vasto, una lettera a Giovanni XXIII; 4. Edi Rabini, Alexander Langer e don
Tonino Bello; 5. Patrizia Abbate, le bombe che partono da Sigonella; 6.
Alessandro Marescotti, due militari britannici obiettori di coscienza; 7.
Everjoice J. Win, sedici giorni nel mio mondo violento; 8. Marco Giubbani, a
tre anni dalla morte di Jean Dominique; 9. Fatima Mernissi, la risposta di
Mina; 10. La "Carta" del Movimento Nonviolento; 11. Per saperne di piu'.
* Numero 555 del 3 aprile 2003: 1. Enrico Peyretti: appello all'obiezione di
coscienza, a tutti compresi i militari angloamericani; 2. Orsola Casagrande:
militari obiettori americani e inglesi; 3. Il 12 aprile a Roma per il
"cessate il fuoco"; 4. Il senato trasformato in bivacco dei mercanti di
armi; 5. Massimiliano Pilati, Pasquale Pugliese: il 10 maggio giornata di
boicottaggio del trasporto automobilistico; 6. Rossana Rossanda: l'ipocrisia
e la vergogna; 7. Michael Dummett: il sentiero che ha portato alla guerra;
8. Renato Solmi: lettera ai deputati dell'opposizione sulla legge sul
conflitto d'interessi; 9. Laura Boella: l'empatia in Edith Stein; 10. Emily
Bronte: lei si asciugo' le lacrime; 11. Domenico Jervolino: per Amina Lawal;
12. La "Carta" del Movimento Nonviolento; 13. Per saperne di piu'.
* Numero 556 del 4 aprile 2003: 1. Wislawa Szymborska: l'odio; 2. Comitato
"Fermiamo la guerra" di Bolzano: cessate il fuoco; 3. Cristina Papa:
aggiornamento del sito de "Il paese delle donne"; 4. Danilo Zolo:
l'evanescenza del diritto di guerra; 5. Elettra Deiana: intervento in
parlamento del 19 marzo 2003; 6. Ida Dominijanni: fra corpi e parole; 7.
Walter Peruzzi: editoriale di "Guerre & pace" n. 98; 8. Riccardo Orioles,
dopo; 9. Augusto Cavadi: una data per non dimenticare; 10. La "Carta" del
Movimento Nonviolento; 11. Per saperne di piu'.
* Numero 557 del 5 aprile 2003: 1. Lidia Menapace: cessate il fuoco; 2.
Enrico Peyretti: la guerra; 3. Unione delle comunita' e delle organizzazioni
islamiche in Italia: mozione approvata il 23 marzo 2003 a Bologna; 4. Ancora
un appello ai Comuni per delibere che vietino il transito di armi; 5. Joy
Harjo: no; 6. Ida Dominijanni presenta "Power inferno" di Jean Baudrillard;
7. Un ponte per... e Ics: fermare la guerra, aprire subito i corridoi
umanitari; 8. Fabio Alberti: una lettera aperta ai deputati italiani; 9. I
popoli europei vogliono la pace; 10. Luisa Morgantini, le violazioni dei
diritti umani in Birmania; 11. Gianfranco Bettin presenta "Quando sei nato
non puoi piu' nasconderti" di Maria Pace Ottieri; 12. Beati i costruttori di
pace: una notizia e una proposta; 13. Ettore Masina: salviamo Amina Lawal;
14. La "Carta" del Movimento Nonviolento; 15. Per saperne di piu'.
* Numero 558 del 6 aprile 2003: 1 Peppe Sini: due subalternita', anzi tre;
2. Sylvie Germain: il viaggio e il fardello di Etty Hillesum; 3. Antonio
Moscato: una bibliografia ragionata sulla politica degli Stati Uniti e la
guerra, sull'Iraq e Saddam Hussein, sull'11 settembre e sulla situazione
attuale; 4. Ida Dominijanni intervista Victoria de Grazia; 5. Benito
D'Ippolito: per Oscar Romero; 6. Danilo Zolo: un crimine internazionale
premeditato; 7. Unione donne italiane: salviamo la vita di Amina Lawal; 8.
Letture: Naomi Klein, Recinti e finestre; 9. Riletture: Fatema Mernissi,
Islam e democrazia; 10. La "Carta" del Movimento Nonviolento; 11. Per
saperne di piu'.
* Numero 559 del 7 aprile 2003: 1. Esseri umani; 2. Lidia Menapace: per
un'Europa della pace e della difesa popolare nonviolenta; 3. Raffaele
Mastrolonardo intervista Barbara Ehrenreich; 4. Fausto Cerulli: un esposto
denuncia; 5. Margaret Atwood: America, non so piu' chi sei; 6. Rete controg8
per la globalizzazione dei diritti: per lo sciopero generale; 7. Amelia
Alberti: in qualche isola sperduta del Pacifico; 8. Marc Auge': sotto le
macerie anche le parole; 9. Nicola Licciardello presenta "Recinti e
finestre" di Naomi Klein; 10. Questo mondo non e' in vendita; 11. La "Carta"
del Movimento Nonviolento; 12. Per saperne di piu'.
* Numero 560 dell'8 aprile 2003: 1. Giuliana Sgrena: Baghdad, il suono che
uccide; 2. Giuliana Sgrena: terrore e strage a Baghdad; 3. Giuliana Sgrena:
zittita l'informazione; 4. Giuliana Sgrena: su Baghdad raid senza sosta; 5.
Giuliana Sgrena: strage di bambini; 6. Giuliana Sgrena: la notte di Baghdad;
7. Giuliana Sgrena: i sopravvissuti di Babele; 8. Giuliana Sgrena: Baghdad,
assedio al buio; 9. Giuliana Sgrena: show televisivo di Saddam; 10. Giuliana
Sgrena: l'ora dell'ultimo assalto; 11. Riletture: Tahar Ben Jelloun, Il
razzismo spiegato a mia figlia; 12. Riletture: Jean Ziegler, La fame nel
mondo spiegata a mio figlio; 13. La "Carta" del Movimento Nonviolento; 14.
Per saperne di piu'.
* Numero 561 del 9 aprile 2003: 1. Fedele Labruiero: la scacchiera; 2.
Elisabetta Caravati: pace, femminile plurale; 3. Benito D'Ippolito: ancora
una cantata dei morti invano; 4. Alessandra Bocchetti: simili nella
debolezza; 5. Giulio Vittorangeli: le parole e la guerra; 6. Ida
Dominijanni: due note sul giornalismo e sull'Occidente; 7. Unione cristiana
evangelica battista d'Italia: dichiarazione sulla guerra in Iraq; 8.
Arundhati Roy: l'argomento dell'ago e del pagliaio; 9. Ali Rashid:
l'opposizione alla guerra e' la legittima difesa dell'umanita' intera; 10.
Yesh Gvul: fermate il massacro; 11. War Resisters' International: a sostegno
degli obiettori di coscienza israeliani; 12. Augusto Cavadi: una chiesa
cattolica per gli indu'; 13. Charlotte Bronte: Achab e Michea; 14. La
"Carta" del Movimento Nonviolento; 15. Per saperne di piu'.
* Numero 562 del 10 aprile 2003: 1. Lidia Menapace: contro il cinismo; 2.
Enrico Peyretti: non si puo' vivere in un mondo che uccide; 3. Antonino
Drago: Europa e difesa popolare nonviolenta; 4. Fabrizia Ramondino: tra club
Bush e clan Saddam; 5. Luciano Bonfrate: in memoria di Martin Luther King;
6. Osvaldo Caffianchi: in memoria di Primo Mazzolari; 7. Benito D'Ippolito:
in memoria di Dietrich Bonhoeffer; 8. Chiara Zamboni: la forza
dell'invisibile; 9. Riletture. Maria Luisa Boccia, Grazia Zuffa: L'eclissi
della madre; 10. Riletture. Antoinette Fouque: I sessi sono due; 11.
Riletture. Silvia Lagorio, Lella Ravasi, Silvia Vegetti Finzi: Se noi siamo
la terra; 12. Riletture. Letizia Paolozzi, Alberto Leiss: Un paese
sottosopra; 13. Riletture. Silvia Vegetti Finzi (a cura di): Psicoanalisi al
femminile; 14. Peppe Sini: quello che oggi piu' occorre; 15. La "Carta" del
Movimento Nonviolento; 16. Per saperne di piu'.
* Numero 563 dell'11 aprile 2003: 1. Comitato "Fermiamo la guerra": il 12
aprile a Roma; 2. Giuliana Sgrena: Baghdad in trappola; 3. Giuliana Sgrena:
sull'orlo della catastrofe; 4. Giuliana Sgrena: cannonate sulla stampa; 5.
Giuliana Sgrena: tank e saccheggi, la citta' si arrende; 6. Giuliana Sgrena:
pace infernale a Baghdad; 7. Mohandas Gandhi: la scienza della guerra; 8.
SimoneWeil, la verita'; 9. Riletture: Edith Wharton, Scrivere narrativa; 10.
Riletture: Virginia Woolf, Ritratti di scrittori; 11. La "Carta" del
Movimento Nonviolento; 12. Per saperne di piu'.
* Numero 564 del 12 aprile 2003: 1. Hannah Arendt: l'idea di umanita'; 2.
Nicoletta Landi: un appello della campagna "Pace da tutti i balconi"; 3.
Come opporsi alla guerra, in sette punti e una postilla (settembre 2001); 4.
Kahn-Tineta Horn: mocassini di pace; 5. Ileana Montini: il concreto,
l'astratto, l'alienato; 6. Ida Dominijanni intervista Mario Tronti; 7.
Emmanuel Levinas: l'obbligo; 8. Enrico Peyretti: proposta di un seminario;
9. La "Carta" del Movimento Nonviolento; 10. Per saperne di piu'.
* Numero 565 del 13 aprile 2003: 1. Enrico Peyretti (a cura di): Dov'e', o
guerra, la tua vittoria? 2. Un'assemblea di gruppi, reti e associazioni
femministe a Firenze; 3. La pace nella Carta europea; 4. Nadia De Mond,
Nicoletta Pirotta: la Marcia mondiale delle donne riparte dall'India; 5.
Giampaolo Calchi Novati ricorda Enrica Collotti Pischel; 6. La "Carta" del
Movimento Nonviolento; 7. Per saperne di piu'.
* Numero 566 del 14 aprile 2003: 1. Amelia Alberti: cavalli al galoppo; 2.
Ileana Montini: il letto dei nonni; 3. Norma Bertullacelli: da settantadue
settimane; 4. Adriana Zarri: la capanna del fabbro; 5. Hevi Dilara: come
esule kurda vorrei ricordare; 6. Giulio Vittorangeli: per la pace e la
giustizia; 7. Enrico Peyretti: libere volpi fra libere galline; 8. "Unione
sindacale italiana" del Lazio: una valutazione sul 12 aprile; 9. Anna Maria
Merlo presenta "Il libro nero del colonialismo"; 10. Luciana Castellina
presenta "Perche' (oggi) non possiamo non dirci antiamericani" di Antonio
Gambino; 11. Il documento finale della manifestazione del 12 aprile; 12.
Peppe Sini: la sentenza e' gia' stata eseguita; 13. La "Carta" del Movimento
Nonviolento; 14. Per saperne di piu'.
* Numero 567 del 15 aprile 2003: 1. Amos Oz: il passato; 2. Simone de
Beauvoir: intorno a me; 3. Eduardo Galeano: nausea; 4. Giuliana Sgrena:
mattatoio Baghdad; 5. Giuliana Sgrena: si combatte a Baghdad; 6. Giuliana
Sgrena: tra le rovine e i "cocci" del museo; 7. Giuliana Sgrena: l'ordine
islamico s'allarga su Baghdad; 8. Giuliana Sgrena: la disperazione dei
parenti dei desaparecidos; 9. Silvia Vegetti Finzi: un itinerario; 10.
Augusto Cavadi: il vangelo contro la lupara; 11. Filippo Gentiloni rilegge
la "Pacem in terris"; 12. La "Carta" del Movimento Nonviolento; 13. Per
saperne di piu'.
* Numero 568 del 16 aprile 2003: 1. Un brutto sogno di Giuseppe Ca; 2. Il
"Cos in rete" di aprile; 3. Patrizia Pasini: in bicicletta da Roma alla
Mecca; 4. Rossana Rossanda: il problema numero uno; 5. Gabriella Caramore
intervista suor Rosemary Lynch; 6. Ida Dominijanni: liberta' nel caos; 7.
Emergency: una lettera a tutti i parlamentari; 8. Ics: no alla
strumentalizzazione degli aiuti umanitari; 9. Fabio Alberti: aiuti umanitari
e affari in Iraq; 10. Flavio Lotti: un seminario a Padova; 11. Rete di
Lilliput: il 10 maggio giornata nazionale dell'auto-boicottaggio; 12.
Graziano Zoni: giustizia; 13. La "Carta" del Movimento Nonviolento; 14. Per
saperne di piu'.
* Numero 569 del 17 aprile 2003: 1. Mary Ann Maggiore: la storia delle
donne, lavoro di pace; 2. Enrico Peyretti: che fare ora? 3. Maria G. Di
Rienzo: un profilo di Barbara Deming; 4. Erica Pedone: dallo sfruttamento
all'istruzione; 5. Rete Lilliput: settimana dell'impronta ecologica e
sociale; 6. Terre des hommes Italia: no alla militarizzazione degli aiuti
umanitari in Iraq; 7. Forum del terzo settore e Associazione ong italiane;
sull'intervento umanitario in Iraq; 8. Comitato per la bellezza: fermare
saccheggi e distruzioni dei tesori d'arte in Iraq; 9. Pietro Ingrao: le
prigioni di Cuba; 10. Amra Ahmed: diffondendo la parola V; 11. La "Carta"
del Movimento Nonviolento; 12. Per saperne di piu'.
* Numero 570 del 18 aprile 2003: 1. Rosa Luxemburg: la vita si spegne; 2.
Hannah Arendt: una societa' di consumatori; 3. Luisa Muraro: per forza o per
amore? 4. Tonio Dell'Olio: pasqua 2003; 5. Michael S. Foley: l'America
renitente alla guerra; 6. Barbara Deming: il mio amore e' acqua; 7. Augusto
Cavadi: la preghiera e l'incontro; 8. Gianfranco Bettin presenta "E'
oriente" di Paolo Rumiz; 9. La "Carta" del Movimento Nonviolento; 10. Per
saperne di piu'.
* Numero 571 del 19 aprile 2003: 1. Campagna "Pace da tutti i balconi": la
bandiera della pace continui a sventolare; 2. Maria G. Di Rienzo: una
traccia in sei incontri per discutere in gruppo della violenza; 3. Judith
Butler: lutto e responsabilita'; 4. Donatella Massara: per una bibliografia
sulle donne nella Shoah; 5. Eduardo Galeano: Cuba ci fa male; 6. La "Carta"
del Movimento Nonviolento; 7. Per saperne di piu'.
* Numero 572 del 20 aprile 2003: 1. Enrico Peyretti: diario di una pasqua;
2. Marie Bonaparte: potere maschile e catastrofe; 3. Giobbe Santabarbara:
dopo la sconfitta; 4. Simone Weil: seminare; 5. Diego Cozzuol: non
perdiamoci di vista; 6. Hannah Arendt: l'esigenza; 7. Forum sociale
antimafia "Peppino Impastato": mafia e resistenza alla mafia a 25 anni
dall'assassinio di Peppino Impastato; 8. Franca D'Agostini presenta
"L'ordine del cuore" di Roberta De Monticelli; 9. La scomparsa di Giovanni
Melodia; 10. Guido Liguori ricorda Giuseppe Fiori; 11. Riviste: "A. Rivista
anarchica" di aprile; 12. Riviste: "Messaggero cappuccino"; 13. Riviste:
"Viator" di aprile; 14. Letture: Evaluation. Studi in onore di Aldo
Visalberghi; 15. La "Carta" del Movimento Nonviolento; 16. Per saperne di
piu'.
* Numero 573 del 21 aprile 2003: 1. Giancarla Codrignani: memoria; 2.
Virginia Woolf: ovunque; 3. Una rassegna bibliografica di alcuni lavori di
Umberto Santino; 4. La "Carta" del Movimento Nonviolento; 5. Per saperne di
piu'.
* Numero 574 del 22 aprile 2003: 1. Renate Siebert: la piu' bella e la piu'
difficile; 2. Danilo Dolci: ti aspettavamo; 3. Una rassegna bibliografica di
alcuni lavori di Umberto Santino (parte seconda e conclusiva); 4. Amelia
Alberti: del cinismo; 5. La "Carta" del Movimento Nonviolento; 6. Per
saperne di piu'.
* Numero 575 del 23 aprile 2003: 1. Norma Bertullacelli: le nostre bandiere
di pace; 2. Ernesto Balducci: introduzione a "La pace. Realismo di
un'utopia"; 3. Giovanni la Fiura, Amelia Crisantino, Augusto Cavadi: mafia,
una guida bibliografica ragionata (1991); 4. La "Carta" del Movimento
Nonviolento; 5. Per saperne di piu'.
* Numero 576 del 24 aprile 2003: 1. Piero Calamandrei: epigrafi per uomini e
citta' della Resistenza; 2. Maria G. Di Rienzo: come parlare dei nostri
scopi e delle nostre idee; 3. Rossana Rossanda: il Gramsci di Fiori; 4. La
"Carta" del Movimento Nonviolento; 5. Per saperne di piu'.

7. DOCUMENTI. LA "CARTA" DEL MOVIMENTO NONVIOLENTO
Il Movimento Nonviolento lavora per l'esclusione della violenza individuale
e di gruppo in ogni settore della vita sociale, a livello locale, nazionale
e internazionale, e per il superamento dell'apparato di potere che trae
alimento dallo spirito di violenza. Per questa via il movimento persegue lo
scopo della creazione di una comunita' mondiale senza classi che promuova il
libero sviluppo di ciascuno in armonia con il bene di tutti.
Le fondamentali direttrici d'azione del movimento nonviolento sono:
1. l'opposizione integrale alla guerra;
2. la lotta contro lo sfruttamento economico e le ingiustizie sociali,
l'oppressione politica ed ogni forma di autoritarismo, di privilegio e di
nazionalismo, le discriminazioni legate alla razza, alla provenienza
geografica, al sesso e alla religione;
3. lo sviluppo della vita associata nel rispetto di ogni singola cultura, e
la creazione di organismi di democrazia dal basso per la diretta e
responsabile gestione da parte di tutti del potere, inteso come servizio
comunitario;
4. la salvaguardia dei valori di cultura e dell'ambiente naturale, che sono
patrimonio prezioso per il presente e per il futuro, e la cui distruzione e
contaminazione sono un'altra delle forme di violenza dell'uomo.
Il movimento opera con il solo metodo nonviolento, che implica il rifiuto
dell'uccisione e della lesione fisica, dell'odio e della menzogna,
dell'impedimento del dialogo e della liberta' di informazione e di critica.
Gli essenziali strumenti di lotta nonviolenta sono: l'esempio, l'educazione,
la persuasione, la propaganda, la protesta, lo sciopero, la
noncollaborazione, il boicottaggio, la disobbedienza civile, la formazione
di organi di governo paralleli.

8. PER SAPERNE DI PIU'
* Indichiamo il sito del Movimento Nonviolento: www.nonviolenti.org; per
contatti, la e-mail e': azionenonviolenta@sis.it
* Indichiamo il sito del MIR (Movimento Internazionale della
Riconciliazione), l'altra maggior esperienza nonviolenta presente in Italia:
www.peacelink.it/users/mir; per contatti: lucben@libero.it;
angelaebeppe@libero.it; mir@peacelink.it, sudest@iol.it
* Indichiamo inoltre almeno il sito della rete telematica pacifista
Peacelink, un punto di riferimento fondamentale per quanti sono impegnati
per la pace, i diritti umani, la nonviolenza: www.peacelink.it. Per
contatti: info@peacelink.it

LA NONVIOLENZA E' IN CAMMINO

Foglio quotidiano di approfondimento proposto dal Centro di ricerca per la
pace di Viterbo a tutte le persone amiche della nonviolenza
Direttore responsabile: Peppe Sini. Redazione: strada S. Barbara 9/E, 01100
Viterbo, tel. e fax: 0761353532, e-mail: nbawac@tin.it

Per non ricevere piu' questo notiziario e' sufficiente inviare un messaggio
con richiesta di rimozione a: nbawac@tin.it

Numero 581 del 14 giugno 2003