REPORT 67 di Rosarita Catani
ALTRI DUE SOLDATI AMERICANI UCCISI A FALUJIAH
BAGHDAD Maggio 2003. Continuano gli attacchi alle postazioni americane.
Nelle prime ore del pomeriggio d’oggi, due soldati americani sono stati uccisi e nove sono stati feriti, durante un attacco alle loro postazioni nella città di Fallujah. La resistenza irachena, questa volta ha fatto uso di granate e lanciarazzi. Le forze d’occupazione contrattaccano ed uccidono due iracheni e catturano sei membri della resistenza.
Durante i combattimenti un elicottero Medevac è stato abbattuto.
“Il veicolo è stato danneggiato dal fuoco amico, è caduto per l’attacco” dichiara uno degli abitanti al canale televisivo Al Jazeera.
“Le persone quando hanno visto la scena, erano felici di vedere che l’elicottero americano è stato abbattuto”.
Non meraviglia la dimostrazione di gioia espressa dagli abitanti della cittadina. Fallujah, infatti, è una di quelle cittadine che ha sempre dimostrato i suoi sentimenti anti-americani. I mesi scorsi la cittadina ha contato 19 morti e 76 feriti a seguito della dimostrazione fatta dagli abitanti per chiedere la fine dell’occupazione.
Gli americani dichiarano che gli attacchi sono iniziati da una moschea nella città ad ovest di Baghdad.
“L’uso di un luogo religioso, come una moschea oppure una chiesa, come copertura per i militari è una violazione della Legge di Guerra. Le forze statunitensi e britanniche presenti in Iraq, cercano di rispettare la santità del luogo ma hanno il giusto diritto di difendersi”. Afferma un ufficiale del comando.
La ripresa delle attività dei gruppi armati, è una chiara manifestazione del crescente malcontento della popolazione, contro un’occupazione sempre più opprimente.
Le forze di coalizione dovranno rendersi conto, che non potranno portare avanti il loro piano senza ascoltare la voce del popolo iracheno.
Nota: Rosarita Catani e' una reporter indipendente che invia i suoi resoconti da Amman, Giordania, raccontando da un punto d’osservazione privilegiato cosa accade in Iraq e in medio oriente. I suoi report - pubblicati regolarmente sul sito www.peacelink.it - sono utilizzabili liberamente previa citazione della fonte e dell'autrice].