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Report da Amman #32



di Rosarita catani
da Shafa Badran
(Amman)
Giordania

REPORT 32

PALESTINA Sheikh Jarrah
Racconto d’Annabel Frey ­ pacifista israeliana ­

10 maggio 2003
SHEIKH JARRAH, GERUSALEMME EST—Loro fanno questo nel mezzo della notte. Nel 
buio della notte. Silenziosi, furtivi. Un largo gruppo. Ben organizzati 
militarmente ­ armati tutti. Un gruppo di 50 coloni religiosi, Vengono 
nella notte e si dirigono verso due case situate a Gerusalemme Est ­ parte 
araba - Sheikh Jarrah, oltre la Linea Verde. Loro lanciano un bambino fuori 
della finestra che hanno rotto per entrare in casa. Ha due anni il bambino 
volato dal secondo piano, 5 metri d’altezza, finendo in ospedale 
traumatizzato. Colpiscono un uomo che stava guidando un’autoambulanza e 
vanno via. Altre persone sono state ricoverate in ospedale. Il sangue è 
ovunque, porte rotte, finestre rotte, catene e lucchetti messi al cancello 
per evitare che i vicini potessero venire in loro aiuto.

Erano organizzati come una piccola brigata. Due di loro fecero una 
ricognizione la sera presto, arrivarono alle 7.000 alla casa, dicendo alle 
persone che provenivano dal Municipio. “Quante persone vivono qui? Noi, 
vogliamo solo sapere se vi è acqua corrente ed interruttori elettrici?” I 
residenti non risposero sapendo che a quell’ora non veniva nessun ufficiale.

Nel frattempo io sono arrivata, svegliata nel sonno dallo squillo del 
telefono, il bambino era in ospedale. Riconoscente, un residente telefona 
ad un diplomatico, la polizia ed ai pacifisti. Un piccolo gruppo di 
testimoni dalle informazioni, studiamo le verità, mostriamo supporto e 
solidarietà; la TV Saudita filma l’accaduto.

E la polizia e la Polizia di Frontiera chiamano per aiutare i coloni (così 
sono chiamati gli uomini religiosi) vanno senza arrestare nessuno, 
nonostante che loro abbiamo ferito delle persone. Nessun arresto, nessuna 
manetta……la polizia dice solo di uscire dalle loro case con il loro 
zucchetto pulito in testa e riporre i loro pigiami puliti nel loro 
didietro. Ognuno di loro esce fuori pulito, sebbene i testimoni affermino 
che ognuno di loro era armato. C’insultano in ebraico, ci guardano 
sbalorditi e la polizia c’ingiuria. Loro offrono alla polizia cioccolato, 
questi avidi coloni. In piedi i poliziotti delle quattro jeeps, 
chiacchierano con quella piccola folla come se non fosse stato commesso 
nessun crimine, nessun’attività criminale. “Moshe, dov’è la mia acqua?” uno 
chiede all’altro, come se non fosse successo nulla. Ed il mucchietto li, 
sfidando oltraggiosamente, il silenzio dei vicini Arabi, riorganizzando la 
loro strategia, prima aspettando nei loro veicoli parcheggiati che 
guideranno altrove. Per ora. Essi ritorneranno…….Come se non ci fosse stato 
nessun crimine.

Siccome uno di loro era un Ministro (Ministro del Turismo, Benny Elon), uno 
deve supporre che essi sono protetti dalla legge……….Loro sono la sua gang, 
i suoi seguaci, questo gruppo d’assassini: attivisti di “Homat Shalem”  - 
un organizzazione da lui creata. E’ mai possibile che loro possano ottenere 
radicali sanzioni per i loro atti, come Yigal Amir prima uccidendo un Primo 
Ministro. Benny Elon è anche un rabbino. Lui che nega, recentemente in 
Tribunale, di conoscere l’assassino di Rabin. Contrariamente a quello che 
dichiara Amir.

La Road Map è iniziata sotto una strada nel quale si prevede che gli 
insediamenti devono essere evacuati, l’occupazione deve cessare e le terre 
devono ritornare ai loro proprietari. Sono questi i disperati atti di 
chiarificazione etnica? O è questo un affare, un’oscena arrogante gestione 
del processo di pace?

Non c’è dubbio che loro ritorneranno, continueranno con la loro durezza, 
usando ogni trucco a loro disposizione. Hebron è un caso. Ras al Amud, 
Silwan, la lista è lunga……..Poi ora, I giornali negano che vi sia stato il 
volo del bambino, parlano di un compromesso tra I residenti locali e la 
polizia, questione d’ordine pubblico, un avvocato per la gang ed un 
avvocato per I compromettenti. Ma l’avvocato per i residenti mi annuncia 
che tutti I report sono bugie. In ogni modo, la verità e che un altro 
crimine, altro sangue sarà versato nel luogo di pace. Creato da persone 
vili, assassini armati e tutti terroristi, che vengono nel buio della 
notte, alla vigilia del giorno di ricorrenza dell’Olocausto. Togliendo a 
qualcuno il diritto alla vita. Togliendo al popolo le case. Creando 
rifugiati, Creando occupazione. Usando terrore. Io chiamo ognuno di questi, 
lo dico sulla loro faccia, Nazisti. Sembrerebbe la parola adatta.





[Nota: Rosarita Catani e' una reporter indipendente che invia i suoi 
resoconti da Amman, Giordania, raccontando da un punto di osservazione 
privilegiato cosa accade in Iraq e in medio oriente. I suoi report - 
pubblicati regolarmente sul sito www.peacelink.it -  sono utilizzabili 
liberamente previa citazione della fonte e dell'autrice].