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Headlines 2003/4
A: <info@peacelink.it> "Associazione PeaceLink"
Da: sjs.headlines@sjcuria.org
HEADLINES -- Notizie dall'apostolato sociale della Compagnia di Gesù -- 2003/4
...per scambiare notizie, condividere la spiritualità e favorire il lavoro
in rete...
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* Gesuiti nell'apostolato sociale: essere all'altezza delle sfide
* Messico: datori di lavoro o sfruttatori?
* Ruanda: primi passi
* Giappone: le volpi hanno le loro tane...
* USA: proteggere i bambini non nati
* India: il granello di senapa della pace
* Portogallo: gesuiti, migranti e rifugiati
* Agenda
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* Gesuiti nell'apostolato sociale: essere all'altezza delle sfide
Dal 7 all'11 aprile, a Roma, si svolse il primo incontro dei coordinatori
del settore sociale provenienti da tutte le dieci Assistenze (gruppi di
Province). Dodici gesuiti, si riunirono per confrontarsi sulle risposte
alle nuove sfide che l'Apostolato sociale ha di fronte. Ci rendiamo conto
del numero crescente di persone lasciate ai margini? Della pletora di
migranti? Delle guerre e della violenza in aumento, specialmente in Africa,
Medio Oriente e Colombia? Delle reti create dai movimenti sociali? Del
degrado ambientale e del forte bisogno di buona governance e partecipazione
democratica? Apparve chiaro come questi temi cruciali non possono essere
affrontati a livello locale e neppure nazionale, ma richiedono la
collaborazione tra istituzioni e centri della Compagnia di Gesù in tutto il
mondo. Il Padre Generale Peter-Hans Kolvenbach SJ ricordò con foga gli
abbandonati della terra, chiedendo di compiere scelte chiare e di
assegnarsi priorità precise. Indicò ai gesuiti impegnati nella promozione
della giustizia la necessità di immergersi nella vita dei poveri attraverso
l'"inserzione" nei luoghi dove essi vivono.
Motivi di seria preoccupazione sono il calo del numero dei gesuiti che
lavorano a tempo pieno nell'apostolato sociale (complessivamente il 5-10
per cento) e l'indebolirsi della collaborazione con gli altri settori di
impegno della Compagnia. Ci fu un consenso generale circa la necessità
urgente di accompagnare, in modi realmente efficaci, i poveri nella loro
lotta per la dignità. Quest'incontro dei coordinatori rappresenta un nuovo
metodo di collaborazione e promette di essere una fonte di nuove idee e un
sostegno al lavoro del Segretariato per la Giustizia Sociale. Un efficiente
lavoro in rete all'interno delle Assistenze e tra di esse, facendo uso
delle capacità già esistenti, nonché la connessione tra i punti nodali
della rete, rafforzeranno il processo. Oltre 200 pagine di ampie relazioni
sono state la base di una sintesi di 25 pagine sullo stato attuale
dell'apostolato sociale e di proposte per un piano d'azione per gli anni
2003-2006. [HL30401]
Per contatti: Segretariato per la Giustizia Sociale <sjs@sjcuria.org>
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* Messico: datori di lavoro o sfruttatori?
Come appare il futuro di un milione di lavoratori in Messico, dove la vita
e il lavoro sono a buon mercato, i posti di lavoro precari e i salari
bassi? "Squallido" è la sola risposta che viene dalle "maquiladoras" --
impianti industriali di proprietà straniera che assemblano parti prodotte
all'estero. La rimozione da parte del NAFTA (Accordo nordamericano di
libero scambio) delle barriere commerciali e finanziarie tra USA, Canada e
Messico, permette al denaro di fluire nelle casse delle società
multinazionali; solo una piccola parte di quel denaro arriva a chi lavora.
Gli operai messicani in questi impianti (per il 70 percento donne) sono
assunti e licenziati a piacere. Nello Stato di Jalisco, oltre 100 mila
persone sono impiegate in più di 100 "maquiladoras" del settore elettronico
alla mercé dei datori di lavoro. Per difendere i loro diritti umani, i
gesuiti di Città del Messico e Guadalajara hanno dato vita al Centro di
Riflessione e Azione per il Lavoro (CEREAL, Centro de Reflexión y Acción
Laboral). Un'équipe che offre consulenze legali e sindacali, formazione e
sostegno organizzativo, aiuta il Centro a denunciare le violazioni dei
diritti umani e gli operai stessi suggeriscono strategie perché il Centro
promuova la loro causa. "Quest'azione sociale ha entusiasmato altri giovani
gesuiti", scrive il coordinatore Carlos Rodríguez SJ. "Ora condividono con
noi questa missione e la ricerca di una spiritualità operaia". Nel 1994 a
Guadalajara furono i giovani gesuiti in formazione a iniziare un servizio
tra gli operai con compiti pastorali e programmi di alfabetizzazione. Oggi,
attraverso il CEREAL, i lavoratori si organizzano per aiutare gli altri.
[HL30402]
Coordinatore del CEREAL: Carlos Rodríguez SJ <crrsj@ilfc.iteso.mx>
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* Ruanda: primi passi
Iniziarono con modestia, offrendo ai giovani più poveri una formazione
umana e professionale di base. Oggi presso il Centro Mizero ("Speranza") il
risultato è un corso triennale di taglio e cucito per trenta ragazze che
possono iniziare un'attività in proprio. Il Centro, creato dai gesuiti nel
complesso del noviziato di Cyangugu (HL10902), inizia a gustare i primi
frutti. Aiuta anche le donne a formare cooperative ufficialmente
riconosciute, in grado di ricevere fondi e prestiti. I piani per il futuro
prevedono corsi di falegnameria, tecniche agricole e allevamento. Dopo il
genocidio del 1994, i gesuiti, insieme alle Suore Penitenti di San
Francesco d'Assisi, ospitarono 250 orfani. Iniziarono quindi a lavorare con
i giovani della regione che non avevano accesso alla scuola secondaria. P.
Mudendeli, alla guida del Centro, nota con rammarico che possono essere
accolti solo 30-40 giovani rispetto alle migliaia che ne avrebbero bisogno.
"Questi giovani ora hanno una finestra aperta sul mondo", aggiunge con
gioia. "Porteranno nelle famiglie e nei villaggi l'esperienza di
riconciliazione e unità che hanno vissuto al Centro". [HL30403]
Direttore del Centro Mizero: Martin Mudendeli SJ <umudende@jesuits.net>
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* Giappone: le volpi hanno le loro tane...
Senzatetto in Giappone, una frase che potrebbe essere il titolo di un
romanzo, coglie con precisione il destino reale di uomini di mezza età che
hanno perso tutto quando sono fallite le imprese per le quali lavoravano.
Secondo fonti ecclesiastiche, sarebbero circa 30.000, un numero
costantemente in crescita a causa del protrarsi della recessione. 6.000
persone vivono in strada nella sola Tokyo. Per un senzatetto, vivere
significa essere un fuorilegge: secondo la legge giapponese vengono
allontanati da qualsiasi luogo in cui cercano riparo. Dove potrebbero
andare a dormire? Proteste e sit-in, in questa disciplinatissima nazione,
fanno guadagnare loro una pessima reputazione. Nel 1998, con aiuti esterni,
alcuni senza dimora hanno costituito l'associazione "Nojiren" nel distretto
Shibuya di Tokyo. Shimokawa Matatsugu SJ, membro dell'associazione,
dichiara che il fine ultimo è una società in cui non ci sono persone senza
dimora e tutti possono avere un lavoro stabile e un alloggio. A questo
scopo l'associazione fa pressione sul governo, finora con qualche successo.
Nel 2002, ha ottenuto l'approvazione di una legge che promette impieghi
stabili, cure mediche e assistenza per coloro che rischiano di rimanere per
strada. "Formando un gruppo compatto, i senza dimora stanno diventando
sempre più autonomi nel sostegno reciproco", afferma P. Shimokawa.
"Sfruttando le loro possibilità, agiscono come compagni nel costruire una
società migliore". [HL30304]
Per contatti: Shimokawa Masatsugu SJ <pmshimo@aa.mbn.or.jp>
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* USA: proteggere i bambini non nati
In marzo, in occasione del 30º anniversario della sentenza della Corte
suprema americana che rese legale in tutti gli Stati Uniti l'interruzione
volontaria di gravidanza, i dieci Provinciali della Compagnia di Gesù negli
USA hanno pubblicato un documento che esprime la loro opposizione
all'aborto e riafferma la sacralità di ogni vita umana. "Standing for the
Unborn" ("In favore dei non nati") passa in rassegna la tradizione della
fede cattolica sul diritto alla vita e il modo proprio dei gesuiti di
affrontare i temi riguardanti la vita umana. "Essere a favore della vita
significa essere a favore della donna", afferma la Conferenza dei gesuiti
americani. "I gesuiti dovrebbero trovare posto fra coloro che dimostrano la
ovvia coincidenza fra i diritti delle donne e il rispetto della vita in
ogni sua forma". Il documento riflette sul compito del dialogo pubblico
sull'aborto in una società pluralista come gli Stati Uniti. In questo
contesto, i Provinciali invitano tutti "a istruire e persuadere coloro che
non condividono le nostre convinzioni", e a impegnarsi "per ridurre la
frattura tra la legislazione civile attualmente in vigore nel nostro Paese
e l'esigenza della legge morale come noi la comprendiamo". L'obiettivo a
lungo termine resta il pieno riconoscimento legale e la protezione dei
nascituri dal momento del concepimento. [HL30405]
Il testo completo della dichiarazione è disponibile in inglese su
<www.jesuit.org>
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* India: il granello di senapa della pace
"La pace è come un seme piantato", afferma Cedric Prakash SJ. "Un giorno
darà frutto". Parole di speranza nel periodo successivo alla violenza e ai
tumulti di matrice religiosa che lacerarono lo Stato di Gujarat un anno fa,
causando la morte di migliaia di persone. Per quattordici anni alla guida
della St. Xavier Social Service Society di Ahmedabad, P. Prakash è il
portavoce del Forum per i Diritti umani delle chiese cristiane del Gujarat
e direttore del Centro Prashant, istituito dai gesuiti per promuovere la
pace e la giustizia. Conosciuto nella città per i suoi interventi
coraggiosi, ha cercato di svolgere una mediazione pacifica nella situazione
incandescente che esiste tra le varie comunità religiose. Una commissione
d'inchiesta sulle violenze dello scorso anno ha stabilito che la causa
della rivolta va cercata nella propaganda estremista indù, fomentata dal
governo locale rieletto lo scorso dicembre (HL21203). Questo risultato
elettorale fu scoraggiante, a danno dell'opera di riconciliazione
intrapresa dai gesuiti. P. Prakash è realista. "Certamente, il lavoro
compiuto in tutti questi anni sembra finito nel nulla", afferma. Ma rifiuta
di perdere la speranza: "Come molti miei colleghi rimango, nonostante
tutto, ottimista". [HL30406]
Direttore del Centro Prashant: Cedric Prakash SJ <sjprashant@icenet.net>
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* Portogallo: gesuiti, migranti e rifugiati
Riconoscendo che molti di coloro che lasciano il proprio Paese per sempre
hanno bisogno di aiuto, il governo portoghese all'inizio dell'anno ha
nominato António Vaz Pinto SJ Alto Commissario per l'Immigrazione e le
Minoranze Etniche. Assistente nazionale della CVX, nel 1986 P. Vaz Pinto
fondò "Leigos para o Desenvolvimento" (Laici per lo sviluppo), una ONG
impegnata nei Paesi africani che hanno legami storici e culturali con il
Portogallo. "L'immigrazione è davvero una sfida nazionale, per lo Stato, la
società civile e le comunità religiose", afferma, sottolineando allo stesso
tempo l'importanza di collaborare con le associazioni di immigrati. In un
contesto analogo, il Presidente della Repubblica portoghese, Jorge Sampaio,
l'8 marzo ha insignito il direttore del JRS-Portogallo, la signora Rosário
Farmhouse, dell'onorificenza dell'Ordine dell'Infante D. Henrique. Il
Presidente ha apprezzato il ruolo del Servizio dei gesuiti per i rifugiati
in Portogallo e il contributo del suo direttore all'organizzazione. Ha
espresso la speranza che i giovani si facciano avanti e si dedichino a
questa attività sociale. [HL30407]
Per contatti: António Vaz Pinto SJ <antoniovazpinto@netcabo.pt> o
JRS-Portogallo <portugal@jesref.org>
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* Agenda [HL30408]
30 aprile - 5 maggio: Sabah, Malaysia: terzo incontro dei gesuiti
nell'apostolato indigeno in Asia orientale (JCIM), sul tema: "Confluenza
delle energie spirituali". Per contatti: Jojo Fung SJ <jojofung@hotmail.com>
19-23 maggio, Roma, Italia: incontro annuale dei Direttori regionali del
Servizio dei gesuiti per i rifugiati (JRS). Direttore internazionale: Lluís
Magriñà SJ <lluis.magrina@jesref.org>
20-22 maggio, São Leopoldo, Brasile: simposio internazionale sul tema
"L'acqua: un bene pubblico universale", organizzato dall'Università della
Compagnia di Gesù UNISINOS. Vedi: <www.humanas.unisinos.br/simposio/agua>.
Coordinatori: Inácio Neutzling SJ <ineutzling@uol.com.br> e José Ivo
Follmann SJ <follmann@poa.unisinos.br>
I gesuiti che intendono partecipare alla Conferenza dell'Organizzazione
Mondiale del Commercio, in programma a Cancún (Messico) dal 10 al 14
settembre 2003, possono mettersi al più presto in contatto con la Rete
internazionale dei gesuiti per lo sviluppo (IJND) scrivendo a
<communications@ijnd.org>
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Redattore: Francesco Pistocchini
Redattore aggiunto: Suguna Ramanathan
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(fax) +39 0668 806 418