[Date Prev][Date Next][Thread Prev][Thread Next][Date Index][Thread Index]
Guerre&Pace: La Sars e gli esperimenti Usa
- Subject: Guerre&Pace: La Sars e gli esperimenti Usa
- From: Enrico Marcandalli <ramalkandy@iol.it>
- Date: Mon, 05 May 2003 17:54:10 +0200
ARMI BIOLOGICHE
La Sars e gli esperimenti Usa
di Gordon Poole
In un periodo caratterizzato dagli allarmi antiterrorismo, è curioso
come sia poco
considerata l'ipotesi che la Sars sia stata diffusa artatamente a fini
sperimentali.
La storia di mezzo secolo di scandalosi esperimenti chimici, biologici
e radioattivi condotti sulle popolazioni da parte degli Stati uniti
A Hong Kong, specificamente nella provincia di Guangdong (sotto
autorità della Repubblica cinese) è scoppiata una forma di polmonite,
battezzata provvisoriamente Sars (Severe Acute Respiratory Syndrome),
refrattaria alle cure conosciute, non si sa se dovuta a cause virali o
batteriologiche. I laboratori specializzati incaricati si sono messi
subito al lavoro per ricercare le specifiche cause del morbo, che ha
già raggiunto dimensioni epidemiche, e per trovare cure efficaci.
Intanto il consiglio comunale di Hong Kong ha deciso di cambiare lo
slogan pubblicitario usato per richiamare i turisti: “Hong Kong Will
Take Your Breath Away!” ("Hong Kong ti mozzerà il fiato").
IPOTESI BIOTERRORISMO
Secondo “Zkea Report” (2/4/2003), le città della provincia di
Guangdong, sporche, affollate e piene di animali da cortile, offrono la
situazione perfetta per l’incubazione di microorganismi. Questo dunque
è l'ipotesi più probabile - come è successo col virus dell’Aids o con
l’epidemia di influenza del 1918, la terribile "spagnola".
Stranamente invece, si parla poco dell’ipotesi di un attacco
terroristico, cioè che l’ignoto virus (o batterio) sia stato diffuso
artatamente, se non per compiere un attentato, più verosimilmente per
sperimentare le possibilità di diffondere un’epidemia. E ciò malgrado
l’allerta antiterroristica, che gli Stati uniti hanno usato anche per
giustificare la guerra contro l’Iraq, o che è scattata tempo fa a
Napoli, senza alcuna minaccia evidente, portando all'arresto di
numerosi pakistani, poi rilasciati; o malgrado l'ordinanza della
presidenza del Consiglio su piani d’emergenza contro il bioterrorismo
in Italia (“Leggo”, 1/4/2003), in curiosa coincidenza col diffondersi
della Sars.
Ancora il 1 aprile, dopo che l'Oms l'aveva definita “una delle più
grandi epidemie degli ultimi anni” e dopo il contagio di 1.622 persone
con 58 decessi (il 14 aprile i casi erano 3169 e i morti 144), il
premio Nobel Renato Dulbecco si mostrava ottimista (“Presto si troverà
un vaccino”) ed escludeva l’ipotesi del bioterrorismo (“Leggo”,
1/4/2003). Le autorità orientali, invece, non escludono tale
possibilità, per cominciare a studiare la quale bisognerebbe
individuare il primo o i primi malati e ricostruire i loro movimenti,
contatti ecc.
Non è certo mio intento suggerire che la Sars sia il risultato di un
attacco terroristico. Soltanto non mi spiego la poca attenzione
prestata a questa ipotesi.
SPERIMENTAZIONI
DA SCANDALO
La possibilità di condurre attacchi chimici e biologici viene studiata
da molti anni da più parti, soprattutto nei paesi più ricchi, in
possesso dei laboratori meglio attrezzati per fare la necessaria
sperimentazione sia in vitro sia su esseri viventi, compresi gli esseri
umani.
Qui mi limiterò a considerare gli esperimenti condotti dagli Stati
uniti sulle proprie popolazioni e su quelle di altri paesi tra la
Seconda guerra mondiale e la fine degli anni Sessanta: esperimenti sui
quali esiste un’ampia, anche se presumibilmente parziale, documentazione.
Si tratta di un ventennio di sperimentazione da scandalo, alla fine del
quale Donald M. MacArthur, vicedirettore di ricerche e ingegneria
presso il dipartimento della Difesa, in una testimonianza davanti a una
sottocommissione del Committee on Appropriations della Camera dei
Rappresentanti ebbe a riferire il 9 giugno 1969 la seguente previsione:
“Entro i prossimi cinque, dieci anni, si potrà fare probabilmente un
nuovo microrganismo infettivo diverso in alcuni importanti aspetti da
qualsiasi organismo noto come causa di malattie. Fra questi aspetti, il
più importante potrebbe essere che tale organismo sarebbe refrattario
ai processi immunologici e terapeutici da cui dipendiamo per conservare
una relativa libertà da malattie infettive”. (Aspetto, sia detto
incidentalmente, che presenta anche la Sars).
Durante quello stesso ventennio e fino ad anni recenti, secondo un
libro di William Blum apparso recentemente anche in Italia (1), gli
Stati uniti hanno condotti esperimenti ancora più pericolosi ai danni
delle popolazioni di altri paesi, per esempio le Isole Bahamas, Canada,
Cina, Corea, Vietnam, Laos, Panama, Cuba e altri ancora.
EPIDEMIE INDOTTE …
Cominciamo con gli esperimenti fatti ai danni degli stessi
statunitensi. Per sua esplicita ammissione, tra il 1949 e il 1969
l’esercito degli Usa disseminò vaste aree del paese, dall’Atlantico al
Pacifico, di vari organismi (2) in un esperimento teso a misurarne gli
effetti nell’aria e sul territorio. Si presume che gli esperimenti
fossero interrotti nel 1969, ma non è certo.
Nel 1950 si servì di aerei e di colombe viaggiatrici per lanciare penne
di tacchino infette da spore cereali atte a contaminare le coltivazioni
di avena al fine di determinare se in questo modo si potesse diffondere
un’epidemia come arma biologica (3). Come si vedrà più avanti, ci sono
indicazioni che proprio questo sistema sia stato usato contro la Cina e
la Corea nel 1952.
Sempre nel 1950, tra il 20 e il 27 settembre, una nave della marina
militare fece un “attacco” biologico sperimentale di una settimana
nella baia di San Francisco, diffondendo una nube pestifera di bacillus
globigii e di Serratia marcescens. Lo scopo dichiarato fu di studiare
“le possibilità offensive di attaccare dal largo una città portuale con
una nebulazione da BW [guerra biologica]”. Dal 29 settembre, presso
l’ospedale dell’università di Stanford si ebbero ricoveri di persone
affette da Serratia marcescens, un tipo di infezione prima mai
verificatasi in quell’ospedale con 11 malati, di cui uno morì (4).
… SOSTANZE TOSSICHE …
Nel 1953, nella città di Minneapolis (Minnesota) una massiccia quantità
di solfato di zinco-cadmio fu diffuso in 61 riprese. Si tratta di una
sostanza che, grazie soprattutto alla presenza del cadmio, è molto
tossica e può produrre danni ai polmoni, ai reni e al fegato. Nello
stesso anno la sostanza fu diffusa sperimentalmente al centro della
città di St. Louis, a Washington (DC), nella Virginia e, nel 1969, a
Cambridge, Maryland (5).
Negli anni Sessanta l’esercito Usa disseminò batteri in grande quantità
nell’aeroporto nazionale di Washington nonché nel terminale degli
autobus Greyhound per verificare se un agente nemico avrebbe potuto
diffondere il vaiolo. Si usò il Bacillus subtilis, potenzialmente
dannoso per malati e anziani, soprattutto se affetti da malattie
cardiache o tumori (6).
Anche la Cia fece i suoi sperimenti chimici e biologici: nel 1955, a
Tampa (Florida) diffuse, nell’aria, batteri di tosse convulsiva. Il
numero di malati aumentò in Florida da 339, di cui uno morì, nel 1954,
a 1080, di cui dodici morirono, nel 1955 (7).
… BACILLI E ZANZARE
Nel 1956-1958 l’esercito sottopose le popolazioni di Savannah (Georgia)
e Avon Park (Florida) a un esperimento per verificare se fosse
“fattibile impiegare zanzare Aedes aegypti per portare un agente di
guerra batteriologica”. Centinaia di migliaia, se non milioni di
zanzare furono disseminate. Secondo l’esercito non erano infette (8).
Più avanti si vedrà come, secondo le autorità cubane, la stessa zanzara
fosse usata contro Cuba nel 1981.
Un’azione congiunta a New York tra l’esercito e la Cia nell’11-15
febbraio del 1956 consisteva nello spruzzare le strade della città,
compresi i tunnel Holland e Lincoln, con una sostanza non ancora
identificata (9).
Dieci anni dopo, nel quadro di uno studio sulla Vulnerabilità dei
passeggeri della metropolitana della città di New York a un attacco
segreto con agenti biologici, l’esercito liberò una quantità enorme di
Bacillus subtilis variant niger durante le ore di punta. Le correnti
create dal passaggio dei treni diffusero i batteri dalla stazione della
15a strada fino a quella della 58a. L’esperimento fu ripetuto nella
metrò di Chicago (10).
Fra il novembre 1964 e il gennaio 1965 l’esercito irrorò recinti per il
bestiame in vari stati (Texas, Missouri, Minnesota, South Dakota, Iowa,
Nebraska) con “stimolanti non biologici anti animali”. Non si sa perché
i recinti furono scelti come bersagli né quali effetti si ebbero sulla
carne consumata dal pubblico (11).
MATERIALI RADIOATTIVI
L’elenco di questi interventi è necessariamente parziale. Ma una
menzione va riservata alla disseminazione nel 1948-1952 di materiali
radioattivi da aerei, anche su aree popolate, per studiare le modalità
della caduta e il tasso di decadimento delle sostanze radioattive, allo
scopo di verificare la opportunità di creare un “mezzo offensivo di
guerra radioattiva” (12).
Sempre secondo William Blum, il governo Usa ha sottoposto a esperimenti
milioni di persone, civili e militari, per studiare gli effetti di
materiali chimici e biologici, compresi materiali che agiscono sul
sistema nervoso, radiazioni nucleari (anche col plutonio), e una
quantità di droghe di controllo dei processi mentali, compresi l’LSD e
altri allucinogeni (13). I soggetti sono stati prevalentemente persone
ritenute senza grande potere politico: militari, donne, obiettori di
coscienza, detenuti, neri, poveri, ritardati mentali, vecchi, giovani,
pazienti in manicomio…
Nel 1999 il pubblico statunitense si era fatto più guardingo: quando il
laboratorio governativo a Los Alamos (New Mexico) annunciò di voler
diffondere dei batteri nell’atmosfera per collaudare certi nuovi
rilevatori da guerra biologica, ci furono vivaci proteste e si dovette
cancellare l’esperimento.
1951: PRONTE LE ARMI
BIOLOGICHE
Quanto agli esperimenti condotti su popolazioni non degli Stati uniti,
il quadro che emerge dalla documentazione esistente, certamente
parziale, è ancora più fosco.
Migliaia di animali morirono nelle Isole Bahamas a causa dei batteri
diffusi a spruzzo da una squadra Usa-Uk-Canada a partire dagli ultimi
anni Quaranta fino a quando fu posto fine all’esperimento in un non
specificato momento degli anni Cinquanta. Poiché i risultati sono
coperti dal segreto di stato, non si sa se ci sono state vittime umane
(14).
Nel 1953 l’esercito si servì di camion sormontati di spruzzatori per
disseminare sperimentalmente solfato di zinco-cadmio nella città di
Winnipeg nel Canada (15).
Un comitato scientifico internazionale, composto di scienziati di varie
nazioni, concluse che nel 1952 durante la guerra di Corea “i popoli
coreani e cinesi furono oggetto dell’impiego di armi biologiche, usate
da unità delle forze armate degli Stati uniti d’America che si sono
servite di una grande varietà di metodi a tale scopo”. Secondo i
cinesi, penne di tacchino infette, insetti, pezzi di animali in
putrefazione ecc. furono scaricati dagli aerei. Le malattie causate
comprendevano la peste, l’antrace, l’encefalite. Molte informazioni
però erano state ottenute da piloti Usa catturati dai cinesi e
presumibilmente costretti con le minacce a testimoniare: tornati in
patria hanno ritrattato, anche dietro minaccia da parte del ministro
della Giustizia di processarli per tradimento. D’altra parte, nel
dicembre 1951 il segretario del dipartimento della Difesa aveva dato
ordini che le forze armate “fossero rese effettivamente pronte entro il
più breve tempo possibile” per un uso offensivo di armi biologiche.
Poche settimane dopo le forze aeree assicuravano il Dipartimento che
tali capacità erano vicine alla realizzazione (16).
ECCO LE APPLICAZIONI
È noto l’uso massiccio (270.000 litri al giorno) di napalm in Corea nel
1952, come è noto anche, dal 1980, che nel 1967-1969 un’area vastissima
della zona demilitarizzata tra le due Coree fu irrorata della micidiale
sostanza defoliante “Agent Orange” (17).
L’uso del gas nervino “sarin” in Laos nel settembre del 1970 venne
fuori nel 1998 in un rapporto pubblicato dalla Cnn e dalla settimanale
“Time”. In seguito a un’indignata e ben orchestrata protesta del
governo e del Pentagono, la Cnn sconfessò l’articolo e gli autori,
April Oliver e Jack Smith, furono licenziati, mentre Peter Arnett, che
aveva avvallato il servizio, fu costretto al silenzio. In seguito
Oliver e Smith scrissero un documento di 77 pagine con ulteriori
testimonianze di militari dell’epoca a difesa del proprio lavoro
giornalistico, il quale a chi scrive sembra più convincente dei testi
di accusa nei loro confronti (18).
Noto è anche l’impiego di erbicidi, come l’“Agent Orange” che inquinò
il Vietnam negli anni Sessanta con oltre 200 kg di diossina, fra le
sostanze più tossiche esistenti. Si stima che due milioni di
vietnamiti, oltre a migliaia di militari statunitensi, siano stati
colpiti da questi veleni.
L’“Agent Orange” e altre armi chimiche furono sperimentate in Panama
dagli anni Quaranta fino agli anni Novanta (19). Negli anni Sessanta e
Settanta l’“Agent Orange” fu sperimentato non solo nelle giungle
panamensi ma anche vicino ad aree ricreative (20). Anche durante
l’invasione di Panama nel dicembre 1989 sembra che siano state lanciate
sostanze chimiche da aerei e elicotteri statunitensi sul villaggio di
Pacora, vicino a Città del Panama (21).
GUERRA ALL’AGRICOLTURA CUBANA...
In documenti resi pubblici nel 1977 la Cia rivela di aver condotto "un
programma di ricerca per la guerra clandestina contro l’agricoltura che
prendeva di mira, durante gli anni Sessanta, numerosi paesi nel mondo”
(22). Non sorprender quindi che anche Cuba sia stata oggetto di
aggressioni e sperimentazioni chimiche e biologiche degli Stati uniti,
solo in parte note.
Nell’agosto del 1962 agenti della Cia contaminarono 14.000 sacchi di
zucchero cubano diretto all’Urss con una sostanza non velenosa che lo
rendeva immangiabile. Nel caso specifico Kennedy intervenne per
impedire l'invio, ma la contaminazione di zucchero cubano era per la
Cia un’attività comune all’epoca (23). Sempre nel 1962 un tecnico
agricolo canadese intascò 5.000 dollari da un agente segreto Usa per
diffondere un virus tra i tacchini cubani. In seguito negò di aver
assolto il compito: sta di fatto che vi fu una moria di 8.000 tacchini
(24).
La Cia, che talvolta ha escogitato progetti piuttosto bizzarri (come il
sigaro-bomba per Castro), ha cercato nel 1969-1970 di provocare piogge
torrenziali e conseguenti inondazioni in aree non agricole, lasciando i
campi di zucchero senza acqua (25). Nel 1971, usando come terroristi
gli esuli cubani, la Cia riuscì a diffondere un’epidemia che costrinse
Cuba a sopprimere cinquecentomila maiali (26).
e AGGRESSIONE BIOLOGICA
Molto più grave fu l’epidemia di Dhf, ossia di febbre emorragica
(dengue), il primo nelle Americhe, che produsse 300.000 casi, 158
mortali fra cui 101 bambini sotto i quindici anni (27). Nel 1984 un
esule cubano, Eduardo Victor Arocena Perez, testimoniò sotto giuramento
di essere a personale conoscenza di una missione eseguita verso la fine
del 1980 per introdurre germi a Cuba da usare contro i sovietici e
l’economia cubana, dando inizio a "una guerra chimica che però produsse
risultati diversi da quelli che ci eravamo aspettati, perché pensavamo
che sarebbero stati usati contro le forze sovietiche, mentre furono
usati contro la nostra gente, e su ciò non eravamo d’accordo” (28).
Il dengue viene diffuso da insetti, soprattutto da zanzare, come quelle
del tipo Aedes Aegypti già sperimentato a questo scopo dall’esercito
Usa in Georgia e Florida nel 1956 e nel 1958 (29), mentre nel 1967 il
dengue era fra i morbi "oggetto di notevole ricerca e che sembrano fra
quelli ritenuti potenziali agenti di guerra biologica” al centro Usa di
Fort Derrick nel Maryland (30).
Ancora il 21 ottobre 1996 un pilota cubano, sorvolando la provincia di
Matanzas, avvistò un aereo del Dipartimento di Stato Usa autorizzato al
trasvolo mentre rilasciava nubi di una qualche sostanza. Due mesi dopo
scoppiò una peste dovuta al Thrips palmi, un insetto erbivoro mai prima
rilevato a Cuba. Nell’aprile 1997 Cuba accusò gli Usa davanti all'Onu
di “aggressione biologica”, fornendo una descrizione dettagliata
dell’incidente (31). La questione fu sottoposta ai firmatari della
Convenzione sulle armi biologiche dell’Onu e, dopo una delibera
inconcludente, cadde nel dimenticatoio.
CON LA SCUSA
DEL TERRORISMO….
Non sorprende, allora, che nell’ottobre 2002 gli Stati uniti abbiano
votato, con il solo Israele, contro una risoluzione dell’Onu che
riaffermava la convenzione di Ginevra del 1925 contro le armi
biologiche, e contro un’altra che rafforzava il trattato per vietare
l’uso dello spazio a fini militari.
Tornando alla Sars da cui eravamo partiti si potrebbero immaginare a
questo punto, in via del tutto accademica, scenari fantascientifici:
gli Stati uniti diffondono il virus o il batterio, scoppia l’epidemia e
solo a tempo debito, chiusa la campagna in Iraq, si “scopre” che
l’untore è il prossimo paese sulla lista di Bush, per esempio la Corea
del Nord… Una versione aggiornata delle mai trovate armi di distruzioni
di massa irachene, degli inesistenti campi di sterminio di Milosevic,
dell’incidente fabbricato del Golfo del Tonchino e di una lunga serie
di inventate cause scatenanti, fino allo scoppio della nave Maine
all’inizio della guerra ispano-americana nel 1898, sempre usate per
giustificare gli interventi militari davanti all’opinione pubblica.
NOTE
(1) William Blum, Rogue State. A Guide to the World’s Only Superpower,
Monroe, Maine, Common Courage Press (in it.: Con la scusa della
libertà, Il Saggiatore, Milano 2002). Da tale libro è in genere attinta
la documentazione cui di seguito ci riferiamo. Le fonti sono quelle
secondarie fornite da Blum, non potendo in questa sede verificare, come
una ricerca più rigorosa richiederebbe, le fonti primarie.
(2) L. A. Cole, Clouds of Secrecy: The Army’s Germ Warfare Tests over
Populated Areas (Maryland, 1990).
(3) “San Francisco Chronicle”, 8/10/1979; “Washington Post”, 9/10/1979;
“Scientific American”, giugno 1999.
(4) Cole, op. cit.; “San Francisco Examiner”, 22/12/1976; 23/12/1976;
17/9/1979; 19/10/1980.
(5) “San Francisco Chronicle”, 14/10/1980.
(6) “Washington Post”, 5/12/1984.
(7) “San Francisco Chronicle”, 17/12/1979; 29/10/1980.
(8) Cole, The Eleventh Plague (New York, 1997), basato sul testo
dell’Us Army Chemical Corps Summary of Major Events and Problems, 1959.
(9) “San Francisco Chronicle”, 4/12/1979.
(10) Cole, Clouds of Secrecy, cit.; “New York Times”, 19/9/1975;
“Washington Post”, 5/12/1984.
(11) Biological Testing Involving Human Subjects by the Department of
Defense, 1977, test. al Subcommittee on Human Resources del Senato Usa,
8/3 e 23/5/1977.
(12) General Accounting Office, Nuclear Health and Safety: Examples of
Post World War II Radiation Releases at US Nuclear Sites, novembre 1993.
(13) Ampi riferimenti bibliografici in Rogue State, cit., pp. 289-290.
(14) Cole, Clouds of Secrecy, cit.
(15) “Baltimore Sun”, 15/8/1980.
(16) S. Endicott e E. Hagerman, The United States and Biological
Warfare: Secrets from the Early Cold War and Korea, Indiana Univ.
Press, 1998.
(17) “San Francisco Chronicle”, 24/4/1980; “Washington Post”, 17/11/1999.
(18) Cole, Clouds of Secrecy, cit.; G. Poole, Nazione guerriera,
Colonnese, 2002.
(19) “New York Times”, 19/9/1975.
(20) “The Dallas Morning News”, 20/8/1999.
(21) “El Periódico”, Città del Panama, febbraio 1990.
(22) “Washington Post”, 16/9/1977.
(23) T. Branch e G. Crile III, The Kennedy Vendetta, “Harper’s”, agosto
1975.
(24) “Washington Post”, 21/3/1977.
(25) W. Hinckle e W. Turner, The Fish is Red: The Story of the Secret
War against Castro, Harper & Row, 1981.
(26) “San Francisco Chronicle”, 10/1/1977.
(27) B. Schaap, The 1981 Cuba Dengue Epidemic, “Covert Action
Information Bulletin”, n. 17, estate 1982.
(28) “Covert Action Information Bulletin”, n. 22, Fall 1984.
(29) “San Francisco Chronicle”, 29/10/1980.
(30) “Science”, 13/1/1967.
(31) Doc. A/52/128 Assemblea generale Onu, 29/4/1997.