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Report da Amman # 13



REPORT N. 13

26 APRILE 2003


BAGHDAD -Sono piu' di 40 i morti e moltissimi i feriti, dopo l'attacco 
missilistico ad un deposito d'armi a Bagdad. Le truppe americane hanno 
attaccato I deposito che e' scoppiato in aria.
Le persone residenti hanno avuto uno scoppio d'ira, quando i soldati 
americani si sono avvicinati al deposito. Volevano offrire aiuto, ma gli 
abitanti hanno lanciato verso di loro dei sassi. Alcuni soldati sono 
rimasti feriti.
Un medico carica su un'autoambulanza dei feriti per trasportarli 
all'Ospedale. Vi sono molte vittime dice.
Il giornalista chiede: "Quanti sono i morti?" Lui risponde "40"
Le persone residenti a Zaafaraniya, sostengono che le case erano come 
"naufragate" sotto la pioggia dei missili, molte persone sono rimaste sotto 
le macerie.
Tamir Kalaal e la sua bambina non erano in casa al momento della tragedia, 
hanno ucciso 14 suoi parenti, incluso suo padre, suo fratello e sua moglie.
"Non ho piu' nessuno. Mi e' rimasta solo lei", dichiara, stringendosi la 
sua bambina di appena un mese fra le sue braccia.
Un'altra persona, afferma che quattro donne ed un bambino sono rimaste 
uccise. Abitavano proprio nell'appartamento di fronte al mio.
E' stato terribile dichiara una donna in lacrime.
La forte esplosione e' stata sentita anche nel centro di Bagdad ed il fuoco 
e' durato perlomeno un'ora.
Kalaal non ha dubbi su chi ha causato questa tragedia: "Tutto questo lo 
hanno causato gli americani" poi scoppia in lacrime.
Un corrispondente della CNN annuncia che le vittime sono solo 14, mentre il 
corrispondente d'Al Jazeera, ha visto con i propri occhi il numero delle 
vittime e dichiara che gli americani fanno parecchie ammonizioni per questo 
caso.
Centomila persone esprimono la loro rabbia, scendendo nelle strade di 
Bagdad solidali con gli abitanti di Zafraniya.


[Nota: Rosarita Catani e' una reporter indipendente che invia i suoi 
resoconti da Amman, Giordania, raccontando da un punto di osservazione 
privilegiato cosa accade in Iraq e in medio oriente. I suoi report - 
pubblicati regolarmente sul sito www.peacelink.it -  sono utilizzabili 
liberamente previa citazione della fonte e dell'autrice].