In risposta a una petizione presentata dal PCHR e da
Medici per i Diritti Umani, la Corte Suprema israeliana decide di permettere
all'esercito israeliano l'utilizzo di proiettili “flechette”.
27 aprile 2003
Come ulteriore prova del supporto apparentemente
incondizionato della magistratura israeliana all'esercito israeliano e alle sue
azioni, la Corte Suprema israeliana questa mattina ha emesso un'ordinanza che
permette all'esercito israeliano l'effettivo utilizzo di proiettili antiuomo da
carro “flechette” contro i civili palestinesi.(1)
Nella loro delibera, i giudici hanno respinto una
petizione sottoposta dal PCHR e da Medici per i Diritti Umani - Israele, dove si
richiede l'assoluta proibizione dell'uso di proiettili da carro “flechette” che
vengono utilizzati sempre più frequentemente dalle forze d'occupazione
israeliane nei territori
occupati palestinesi, in particolare nella Striscia
di Gaza. La legge umanitaria internazionale proibisce l'uso di armi che sono
indiscriminanti e classifica come crimini di guerra gli attacchi indiscriminati
che provocano eccessiva sofferenza tra i civili.
I proiettili da carro “flechette” sono studiati
specificatamente per ferire o uccidere il maggior numero di persone in un'area
quanto più ampia è possibile. Non possono essere diretti verso un preciso
obiettivo e quindi non permettono di fare una distinzione tra bersagli militari
e civili. Sono armi intenzionalmente indiscriminanti e, come tali, il loro
utilizzo è vietato in aree popolate da civili.
I proiettili “flechette” vengono lanciati da un carro
armato e sono progettati perché esplodano prima dell'impatto. Nell'esplosione
diffondono migliaia di piccole freccette di metallo in un'area grande
approssimativamente 300x100 metri.
Secondo la documentazione raccolta dal PCHR, dal 2
marzo 2000, quando il PCHR documentò per la prima volta l'utilizzo da parte
delle forze di occupazione israeliane di questi proiettili, fino alla fine di
marzo 2003, almeno 33 civili palestinesi sono stati uccisi da 'flechette'. 29
delle vittime, tra cui 8 bambini, sono state uccise nella Striscia di
Gaza.
Il PCHR esprime il suo profondo disappunto verso la
Corte Suprema israeliana che non è stata in grado di proibire l'utilizzo di tali
armi indiscriminati. Il PCHR sostiene che questa sentenza è la continuazione
della pratica attuata dal sistema giudiziario israeliano per legalizzare i
crimini di guerra israeliani contro i civili palestinesi. Il PCHR sostiene
inoltre che questa pratica insieme alle linee di condotta dell'esercito
israeliano necessitino di un immediato intervento internazionale che assicuri la
protezione dei civili palestinesi e la conformità di Israele alla legge
internazionale.
(1) Per maggiori dettagli sull'uso di proiettili
“flechette”, fare riferimento ai comunicati stampa rilasciati dal PCHR il 19
febbraio 2002, il 21 ottobre 2002 e il 15 aprile 2003.
Traduzione a cura dell’Operazione
Colomba - Comunità Papa Giovanni XXIII
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