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Iraq: "Le forze USA spingono al saccheggio"



Ecco l'articolo sugli americani che incoraggiavano il saccheggio a Baghdad

'Le forze USA spingono al saccheggio'

di Ole Rothenborg

articolo pubblicato Venerdi' 11 aprile 2003 sul quotidiano svedese a 
maggior tiratura,Dagens Nyheter.

Traduzione di Lorraine Buckley per www.peacelink.it

Malmoe.  Khaled Bayomi appare un po' sorpreso al sentire l'ufficiale 
statunitense alla tv rincrescersi del fatto di non disporre di risorse 
sufficienti per impedire i saccheggi a Baghdad. 'Si da' il caso che io 
fossi li' proprio nel momento in cui le forze USA dicevano alla gente di 
cominciare i saccheggi. (Immagine: Khaled Bayomi e' tornato dall'Iraq ed e' 
contento di essere di nuovo a casa con i suoi figli Karim, 5 anni e Tayeb, 
7). Khaled Bayomi e' partito da Malmoe alla volta di Baghdad come scudo 
umano, ed e' arrivato il giorno dell'inizio delle ostilita'. Di questo ci 
potra' dire molte cose e per molto tempo, ma la parte piu' interessante del 
suo racconto e' la sua testimonianza diretta della grande ondata di 
saccheggi che si sta verificando in questi giorni. 'Avevo fatto visita ad 
alcuni amici che abitano in una zona degradata appena oltre la Haifa 
Avenue, sulla sponda ovest del fiume Tigri.  Era l'8 aprile ed i 
combattimenti erano cosi' intensi da impedirmi di raggiungere l'altra sponda.

Al pomeriggio, tutto e' diventato assolutamente tranquillo e quattro carri 
armati statunitensi si sono piazzati ai margini  della zona degradata.  Dai 
carri armati uscivano delle grida in arabo, esortando la popolazione ad 
avvicinarsi.

Nel corso della mattinata, sparavano su tutti quelli che cercavano di 
attraversare la strada.  Ma in mezzo a questo strano silenzio alla fine la 
gente si e' incuriosita.  Dopo tre quarti d'ora i primi abitanti di Baghdad 
osarono farsi avanti.  In quel momento i militari USA spararono su due 
guardie sudanesi, piazzati davanti ad un ufficio dell'amministrazione 
locale, dall'altra parte della Haifa Avenue.

Io stavo ad appena 300 metri quando hanno ammazzato le guardie.  Poi hanno 
sparato fino a fare  a pezzi il portone d'ingresso, ed i loro traduttori 
dentro i carri armati che dicevano alla gente di correre dentro il palazzo 
a prendersi quello che volevano.  La voce s'e' sparsa rapidamente e la casa 
e' stata ripulita.  Pochi minuti dopo i carri armati hanno buttato giu' il 
portone del Dipartimento di Giustizia, nel palazzo accanto, ed il 
saccheggio si e' trasferito la' dentro.

Io mi trovavo in mezzo ad una grande folla di civili, testimoni come me di 
questi fatti.  Non hanno preso parte al saccheggio in alcun modo, ma 
avevano troppa paura per opporvisi.  Molti di loro avevano gli occhi colmi 
di lacrime di vergogna.  L'indomani mattina il saccheggio si e' diffuso al 
Museo di Arte Moderna, a 500 metri piu' a nord.  Anche qui c'erano due 
gruppi, quello dei saccheggiatori e quello dei testimoni dell'evento 
vergognoso'.

Vuol dire che sono state le truppe USA a dare il via ai saccheggi ? 
'Assolutamente si'.    L'assenza di scene di giubilo faceva si' che le 
forze USA avessero bisogno di immagini di iracheni che dimostrassero in 
altro modo il loro odio verso il regime di Saddam.

Ma la gente di Baghdad ha buttato giu' un'enorme statua di Saddam ? 'Per 
davvero?  E' stato un carro armato a farlo, vicino all'albergo dove sono 
alloggiati tutti i giornalisti.  Fino a mezzogiorno del 9 aprile, non ho 
visto nemmeno un'immagine di Saddam  strappata, da nessuna parte.  Se la 
gente avesse voluto rovesciare le statue, avrebbero potuto darsi da fare su 
qualcuna delle numerose statue piu' piccole, senza l'aiuto di un carro 
armato statunitense. Se questi fossero stati disordini politici, la gente 
avrebbe prima rovesciato le statue, per poi dedicarsi al saccheggio'.

A casa in Svezia, Khaled Bayomi sta studiando per il PhD all'Universita' di 
Lund, dove da dieci anni svolge attivita' di ricerca ed di insegnamento sui 
conflitti in Medio Oriente.  E' molto informato sui conflitti, oltre che 
sulla guerra di propaganda.

Non e' un bene che Saddam sia scomparso ? 'Non e' scomparso.  Ha dissolto 
il suo esercito in minuscoli gruppuscoli.  E' per questo che non ci sono 
state grandi battaglie.  Gia' nel 1992 Saddam aveva dissolto l'Iraq come 
stato e da allora ha posto in essere una struttura tribale parallela, che 
e' stata assolutamente determinante per il paese.  Quando gli USA hanno 
scatenato la guerra,  Saddam ha completamente abbandonato lo stato e ora 
dipende da questa struttura tribale. E' per questo che ha abbandonato le 
grandi citta' senza combattere.

Adesso gli USA  sono costretti a fare tutto quanto da soli, perche' non 
c'e' alcuna forza politica interna che voglia sfidare la struttura 
attuale.  I due sfidanti arrivati dall'esterno sono stati immediatamente 
linciati'. Khaled Bayomi si riferisce a quello che e' successo al generale 
Nazar al-Khazraji, scappato dalla Danimarca, e al leader musulmano sciita 
Abdul-Majid al-Khoei.  I due sono stati fatti a pezzi da una folla 
inferocita a Najaf, perche' entrambi venivano visti come marionette 
americane.   Secondo il giornale danese BT. Al-Khazraji e' stato prelevato 
in Danimarca dalla CIA e portato in Iraq.

'Ora ci ritroviamo una forza d'occupazione in Iraq, che non ci ha detto 
quanto tempo ha intenzione di trattenersi, ne' ha pubblicato  alcuna 
tabella di marcia per l'istaurazione di un governo civile, ne' abbiamo una 
data per le elezioni generali. Ora ci aspetta soltanto un grande caos'.

Articolo originale:
http://www.dn.se/DNet/jsp/polopoly.jsp?d=1435&a=129852&previousRenderType=1