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Iraq: aiuti umanitari, militari e affari



COMUNICATO STAMPA

Iraq: aiuti umanitari e affari

Dichiarazione di Fabio Alberti, presidente del "Tavolo di solidarietà con 
le popolazioni dell'Iraq"

"Che l'Italia, dopo aver sostenuto la distruzione dell'Iraq, sostenga un 
intervento umanitario è il minimo che si possa pretendere. Si tratterebbe 
di un risarcimento per il danno arrecato. Ma un minimo di buon gusto 
avrebbe voluto che ci si astenesse dall'inviare altri militari che si 
aggiungeranno alle già numerose truppe di occupazione e che si demandasse 
alle Nazioni Unite il compito di distribuire gli aiuti.

Non è bello che chi divide la responsabilità di tante vittime si faccia poi 
bello del soccorso portato agli scampati.

Invece ci sembra che il Governo italiano stia mettendo in atto un 
intervento abborracciato, fuori dal coordinamento Onu e politicamente 
finalizzato.

Non sono i militari a servire da protezione agli aiuti, ma sono piuttosto 
gli aiuti a servire da copertura all'invio di truppe che serviranno per 
sedersi al tavolo su cui si spartiranno i lucrosi contratti della 
ricostruzione.

Come Tavolo di solidarietà con le popolazioni dell'Iraq, ci uniamo alla 
richiesta di gran parte delle ONG a livello mondiale chiedendo che gli 
interventi umanitari non siano gestiti dagli eserciti e dalle nazioni 
belligeranti, ma dalle Nazioni Unite. Ci opponiamo all'invio dei militari. 
Chiediamo che tutti i fondi stanziati siano inviati alle agenzie Onu e alla 
Croce Rossa e che l'Italia si astenga da ogni intervento diretto. "