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"INTERVENTO UMANITARIO IN IRAQ: PRIMA DEI CARABINIERI L’ONU"
- Subject: "INTERVENTO UMANITARIO IN IRAQ: PRIMA DEI CARABINIERI L’ONU"
- From: Carlo Giorgi - Terre di mezzo <carlogiorgi@terre.it> (by way of Carlo Gubitosa <c.gubitosa@peacelink.it>)
- Date: Thu, 17 Apr 2003 12:09:59 +0200
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Da: "ufficiostampaforumterzosettore" <stampa@forumterzosettore.it>
Data: Tue, 15 Apr 2003 14:21:44 +0200
Oggetto: intervento in Iraq: dichiarazione congiunta Forum Terzo settore e
Associazione ONG italiane
"INTERVENTO UMANITARIO IN IRAQ: PRIMA DEI CARABINIERI L’ONU"
"A tutt’oggi – dichiarano congiuntamente i portavoce del Forum del Terzo
Settore Edoardo Patriarca e Giampiero Rasimelli e il Presidente
dell’Associazione ONG Italiane Sergio Marelli - nonostante le affermazioni
del Presidente del Consiglio e il dibattito parlamentare in corso, con
rammarico prendiamo atto di non essere stati ancora consultati".
"Crediamo urgente la progettazione di interventi che realmente raggiungano
la popolazione irachena, e che non mascherino in alcun modo interessi
affaristici nella spartizione delle spoglie dell’Iraq"
"È dovere del Governo italiano - come di tutti i Governi – mettere a
disposizione le risorse economiche ed umane necessarie alla ricostruzione
dell’Iraq e per garantire la transizione verso uno Stato di diritto libero
e democratico. Ciò non può avvenire al di fuori di un coordinamento
politico ed operativo delle Nazioni Unite e delle agenzie internazionali
specializzate e con il coinvolgimento delle ONG e della popolazione locale".
"Sulla disponibilità italiana in mezzi ed uomini che il Ministro degli
esteri Frattini dovrà discutere con Kofi Annan nei prossimi giorni ad Atene
- proseguono Patriarca, Rasimelli e Marelli - esprimiamo alcune
preoccupazioni:
- le ONG abituate a gestire situazioni di post conflitto sanno che gli
aiuti umanitari sotto scorta armata ingenerano diffidenza, paura e spesso
reazioni incontrollabili tra la popolazione locale;
- la copertura finanziaria di questa operazione umanitaria non può essere
distolta dalle già magre risorse stanziate per la cooperazione
internazionale nè essere garantita con un ulteriore sforzo dei cittadini
italiani, come ha proposto il Presidente del Consiglio attraverso
l’istituzione di una tassa straordinaria. Il Governo italiano ha già le
risorse necessarie raccolte attraverso la normale fiscalità che preferisce
destinare alle spese per la difesa e per gli armamenti anziché alla
solidarietà internazionale.
- La professionalità del personale da impiegare nelle missioni umanitarie
non può essere ridotta alla sola esperienza tecnica ma deve comprendere la
capacità e l’esperienza di saper agire in contesti di post conflitto,
difficili da un punto di vista ambientale e culturale che, nel caso
dell’Iraq, assume addirittura punte di conflittualità. Questo è il criterio
che le ONG da sempre utilizzano nella selezione dei propri volontari
impiegati in tali situazioni.
!Infine - concludono Patriarca, Rasimelli e Marelli - sottolineiamo come
l’Iraq non sia paragonabile ad un Paese povero: è tra i più grandi
esportatori di petrolio. Il consiglio di sicurezza delle Nazioni Unite ha
di recente votato all’unanimità una risoluzione - la cosiddetta "oil for
food" - che da facoltà al segr. Gen Kofi Annan di utilizzare per l’acquisto
di generi di prima necessità ed alimentari, le migliaia di miliardi di
dollari vincolati su un conto francese costituito dal 1996 con le rimesse
della vendita del petrolio iracheno. Si dia attuazione a questa risoluzione
e si utilizzino quei soldi che sono del popolo iracheno".
Roma, 15 aprile 2003
comunicato stampa 25/03
Paola Scarsi
ufficio stampa
Forum Permanente del Terzo Settore
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