[Date Prev][Date Next][Thread Prev][Thread Next][Date Index][Thread Index]

Report da Amman. L'Iraq visto dai media arabi



[Nota Rosarita Catani, tutti i giorni scrive dei report su quanto riporta 
la televisione araba intorno alla situazione in tutto l'Iraq, oltre che a 
Baghdad.]

di Rosarita Catani
da Shafa Badran
(Amman)
Giordania


13.04.2003 - TAKRIT ­ Bombardamenti contro la cittadina.

Takrit è la città natale di Saddam Hussein. La cittadina è abitata da 
beduini (pastori). Gli abitanti di Takrit, hanno inviato una lettera al 
comando americano dichiarando che si arrendevano ed invitavano a far 
entrare le forze americane senza scontri. La risposta americana è stata 
l’attacco aereo. L’attacco di terra potrebbe avvenire questa sera o 
all’alba di domani mattina.

I capi delle tribù beduine di Takrit invitano, tramite Al Jazeera, gli 
americani a fermare gli attacchi aerei e terrestri: “Noi, dicono, 
faciliteremo l’ingresso dei soldati americani in città. In questa cittadina 
non ci sono armi militari. Da cinque giorni l’esercito iracheno ha lasciato 
la città. Non vogliamo che qui succeda quello che è successo in altre città 
vicine. I bombardamenti hanno distrutto le nostre case, i cadaveri delle 
persone si trovano ancora all'interno e non riusciamo neanche a portali 
fuori.” Dei Curdi sono aggregati alle forze americane. I cittadini di 
Takrit vogliono arrendersi pacificamente senza scontri in modo che entrino 
nella città solo le forze americane. “In questa città, continua un capo 
tribù, ci sono solo cittadini”.

E’ da rilevare che un giornalista canadese, mentre i cittadini di Takrit 
inviavano questo appello, dichiarava che c’erano scontri tra l’esercito 
americano e le milizie irachene.

KARKUK.

Una donna piange. Il suo viso è bagnato di lacrime e racconta: “Ero in casa 
e dormivo, cinque uomini armati sono entrati e mi hanno intimato di uscire 
dalla casa. Dormivo! Mi hanno puntato le armi addosso.  Non possono 
rientrare in casa mia”.

Un altro uomo racconta: “E' venuto a casa mio cugino e mi ha annunciato che 
avevano trovato mio fratello morto con due proiettili nella pancia”.

Tutto questo accade a Karkuk, nonostante, la città sia sotto il controllo 
dei soldati americani:

MOUSE

Ospedale civile ­ Fuori dell’Ospedale un gruppo di persone racconta: dei 
“ladri” volevano rubare le medicine. Li abbiamo fermati ed abbiamo 
restituito quanto è stato rubato all’Ospedale”. Questa è la risposta dei 
cittadini iracheni di Mousa che stanno reagendo allo scempio che si sta 
compiendo ai danni della loro città.

BAGDAD

Bagdad non è tranquilla. I cittadini di Bagdad ritengono la presenza delle 
forze americane un’invasione.

Coscienti di ciò hanno preso un’iniziativa. Si sono organizzati in squadre 
armate e controllano i quartieri affinché, qualsiasi persona tenta di 
entrare abusivamente in palazzi e prendere qualcosa, lo fanno riportare 
indietro. Moltissima refurtiva è stata custodita in Moschee. Alcune persone 
raccontano che sono avvenuti episodi d’inaudita violenza. Alcune persone 
entravano nei negozi per prendersi del cibo senza pagarlo con l’ausilio dei 
soldati americani. Nel caso, il titolare del negozio opponeva resistenza, 
il soldato americano rimediava “chiudergli la bocca” con un proiettile. 
Morti quattro negozianti in questo modo.

La telecamera inquadra un camioncino carico di masserizie fermo dinanzi ad 
un palazzo. Dei cittadini, intimano, alle persone di riportare tutto 
indietro. Ecco! Scaricano la macchina, senza dire una parola.

Un’altra macchina è fermata, l’uomo alla guida si ferma, non tenta di 
scappare, scarica il contenuto e va via.

Questa è la risposta dei cittadini di Bagdad agli americani.

No! I cittadini di Bagdad non rimangono più fermi a guardare.


(fine.)