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Una straordinaria testimonianza dalla Giordania
REPORT n.48 - Informazioni raccolte da "robdinz"
Ho ricevuto pochi minuti fà queste impressioni dalla Giordania. L'autrice è
una reporter indipendente che si trova ora in Giordania, a Shafa Badran,
non lontano da Amman.
Il suo stile è asciutto, forse un pò "ruvido", ma rende molto bene lo
spirito con il quale l'opinione pubblica araba vive questa crudele ed
illegale guerra contro l'Iraq.
Per di più, Rosarita Catani,di evidente origine italiana, ci descrive le
immagini trasmesse dalle televisioni arabe. Immagini che in Italia sono
censurate, omesse, tagliate per la collusione che esiste tra i network
televisivi nazionali
e la propaganda degli Stati Maggiori anglo-americani.
Altra spiegazione non c'è del perchè le immagini tv che Rai, Mediaset e la
7 ci trasmettono riprendendole dai canali arabi sono tutte uguali e
funzionali al principio della "guerra giusta".
Grazie a Rosarita, che con una buona dose di coraggio e di onestà
intellettuale ha acconsentito alla mia richiesta di rivelarsi
pubblicamente. Come una reporter di razza.
Altre corrispondenze mi invierà Rosarita, con la quale sono in contatto
quotidiano, e così come lei le scriverà, senza censureo mediazioni le
proporrò quì.
Da questo formidabile punto di osservazione che è la Giordania.
r.
Testo:
di Rosarita Catani
da Shafa Badran
Amman
Giordania
"4.4.03.- Il Re Abdallah di Giordania chiedeva al governo americano di far
entrare le derrate alimentari che giacciono al confine Giordania Iraq.
I responsabili hanno negato l’entrata di tali derrate che ad oggi giacciono
ancora sul confine. Secondo fonti locali gli americani vorrebbero loro
distribuire il cibo per non darlo a tutta la popolazione che ne ha
bisogno.Qui inizia a far caldo ad Amman oggi erano 30°, mentre in Iraq si
raggiungevano i 35° quindi tutto il cibo ed i medicinali che sono giacenti
sul confine rischiano il deterioramento.
La televisione araba riporta che circa 1.500.000 della popolazione irachena
è senza cibo, senza acqua.Oggi ad Amman sono scese in Piazza circa 15.000
persone a manifestare contro la guerra.
Una donna irachena, con il viso segnato dal dolore, senza neanche più
lacrime nei suoi occhi per poter piangere i suoi morti, raccontava di aver
perso i suoi figli e che gli altri due erano in Iraq. Dice: “Inshallah”
(se Dio vuole) Saddam caccia gli americani fuori dalla nostra
terra.Un’altra donna grida speriamo (inshallah) Bush si rompa in due e gli
americani vadano fuori da queste terre. Un uomo piange: Basta! Dice urlando
stanno ammazzando i nostri figli”.
La televisione araba continua ad inviare immagini e le notizie si
susseguono. Gli americani sono arrivati all’aereoporto “Saddam Hussein” in
Bagdad.
Saddam Hussein fa un annuncio per televisione e dichiara di voler
bombardare l’aereoporto per non lasciarlo in mano americana. Altri
bombardamenti sull’Iraq. Le bombe cadono sulla gente, sui palazzi civili.
Le immagini che vediamo sono terribili. Una donna incinta morta mentre si
recava con la macchina all’Ospedale per partorire a seguito del
bombardamento. Un ragazzo ferito rischia di perdere la sua gamba. Un
susseguirsi di notizie, una dopo l’altra.
La convenzione di Ginevra per gli americani non esiste.
Non rispettano diritti umani.
A Naief , un piccolo centro, si vedono i soldati americani che fermano una
macchina con a bordo due civili iracheni. Vengono invitati a scendere. Dopo
li maltrattano, vengono a forza spinti ed inginocchiati per terra, percossi
sulla testa, perquisiti. Le perquisizioni proseguono nelle case. Gli uomini
vengono presi, come capre e trasportati su camion.
La situazione più grave è a Basra (Bassora) dove manca acqua, luce
elettrica, medicinali. C’è grave pericolo di epidemie.I bambini soprattutto
non riusciranno a sopravvivere. Specialmente i più piccoli che hanno gravi
forme di dissenteria e non ci sono medicine per curarli.Negli ospedali
manca tutto. Manca l’anestesia, disinfettanti. Si stanno utilizzando delle
bende racimolate per caso per medicare.
I bambini, che brutto vedere quei corpicini martoriati. Un bambino piccolo,
avrà avuto circa tre anni, con il ventre aperto ed il braccio dilaniato.
Non piange, non versa una lacrima, non grida e non chiede della mamma, non
è morto è sveglio e si guarda intorno. I medici stanno tentanto di tutto
per salvarlo. Senza guanti, le mani sporche di sangue per tamponare, per
medicare.
Non posso vedere queste immagini."
di Rosarita Catani
da Shafa Badran
(Amman)
(fine.)
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