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E se noi non fossimo più "i buoni"?
E se noi non fossimo più "i buoni"?
di Andrea Lastroni
Sono sempre stato abituato e perfino convinto dalla storia a considerare me
stesso e la civiltà in cui mi riconosco e vivo (quella capitalista
occidentale filoamericana, per intenderci) un baluardo di Giustizia e
Democrazia, sacri Valori per i quali hanno combattuto e sono a volte anche
tragicamente morti non solo i nostri soldati, ma anche i nostri
intellettuali, politici e giornalisti; imprenditori, commercianti ed
industriali; medici, avvocati e manager; carpentieri, operai e cuochi.
Queste dolorose morti sono state il prezzo che il nostro Paese, la nostra
amata NATO-Italia ha pagato per difendere gli ideali nei quali tutti noi ci
riconosciamo da qualche secolo in qua e per i quali anch'io senza alcun
dubbio morirei: Libertà, Uguaglianza e Fraternità.
Ma per la prima volta nella mia vita, malgrado i giornali, la pubblicità,
il marketing e le pubbliche relazioni, non riesco più a sentirmi dalla
parte dei Buoni, dei Giusti, di coloro che portano l'acqua dove c'era la
sete, il pane dove c'era la fame, la pace dove c'era la guerra... no, non
riesco proprio più. Non riesco più a credere alle "missioni di pace" che
iniziano con i bombardamenti o i rovesciamenti dei governi. Dentro di me
sta nascendo e diffondendosi come un cancro il sospetto che la differenza
fondamentale che ha consacrato noi occidentali legittimi difensori
dell'equilibrio mondiale non sia un sistema di valori più Giusto, ma solo
una maggiore quantità di risorse, che ci permette di pensare e di agire più
"in grande".
"Loro" ci buttano giù due grattacieli e noi demoliamo oltre alle
infrastrutture materiali tutto il loro sistema economico, sociale,
religioso... "Loro" fanno un attentato con armi chimiche (che tra l'altro
hanno usato anche i NATO-turchi in Curdistan contro civili inermi) e noi
inquiniamo con l'uranio impoverito i campi per i prossimi millenni a loro e
ai loro figli e ai figli dei loro figli... in nome della prevenzione! È
quasi comico, non trovate?
Mentre scrivo ci troviamo ad un passo, ad un solo minuscolo passo da una
nuova guerra contro l'Iraq. Forse mentre leggerete queste parole saremo già
in guerra. Perché la guerra costa e chi ha speso dei soldi per farla non è
disposto a rinunciarvi tanto facilmente. Non so se lì ci siano armi
chimiche od atomiche. Non so se lì si stiano preparando nuovi attentati
contro tutta l'umanità. Quello di cui però sono sicuro è che se non siamo
in grado, noi occidentali, ricchi, potenti e Giusti, di trovare una
soluzione diversa dal distruggere ciò che riteniamo a torto o a ragione
pericoloso, non riesco più a credere che siamo ancora dalla parte dei
buoni. Anche la persona più malvagia ama i suoi figli, i suoi parenti ed i
suoi amici. Ciò che rende diversa e distingue una persona buona è che lei è
capace di amare anche i suoi nemici.
Quando qualcuno chiese ad un grande Maestro (che forse anche chi mi sta
leggendo conosce) quale dovesse essere il comportamento giusto da tenere
anche nella soluzione delle dispute Egli rispose: "Amatevi come io vi ho
amati...". Basterebbe solo almeno il tentativo di rendere queste parole
piene di concreti risultati per soffiare via in un respiro tutto quello che
sta accadendo. E invece andremo ancora in guerra, a combattere per dei
valori che non sento più sostenere il peso delle azioni che compiamo in
loro nome. L'unico valore (magari sbagliando, lo ammetto!) che sento adesso
a giustificare quello che si sta per compiere è quello dei dollari... e
spero davvero di sbagliarmi, perché spesso le ingiustizie dei padri si
ripercuotono sui figli e sui figli dei figli. Non vorrei essere anch'io
essere considerato colpevole dalla storia.
Andrea Lastroni