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AMNESTY: Gli USA devono investigare sulle uccisioni di civili



COMUNICATO 
STAMPA 
CS47-2003

GUERRA IN IRAQ: GLI USA DEVONO INVESTIGARE SULLE UCCISIONI DI CIVILI

Amnesty International ha espresso la propria preoccupazione per il 
crescente numero di episodi che, nel corso della guerra in Iraq, stanno 
causando la morte di civili.

"Le autorita' statunitensi devono avviare un'indagine indipendente ed 
esauriente sull'attacco del 31 marzo nei confronti di un veicolo civile che 
ha causato la morte di sette fra donne e bambini", ha dichiarato 
l'organizzazione per i diritti umani.

"Chiunque sia sospettato di aver compiuto uccisioni illegali di civili deve 
essere consegnato alla giustizia", ha sottolineato Amnesty International, 
ribadendo che le forze statunitensi e britanniche devono assumere tutti i 
provvedimenti necessari a proteggere i civili, indipendentemente dalle 
violazioni commesse dagli iracheni.

"Il dovere di proteggere I propri soldati non puo' giustificare alcuna 
violazione del diritto internazionale umanitario. I comandi militari devono 
adottare misure che tutelino le vite dei civili e di altri non combattenti 
e assicurare che episodi come questo non si ripetano mai piu'".

Secondo il Washington Post, il 31 marzo soldati della III divisione della 
Fanteria statunitense hanno aperto il fuoco su un veicolo non identificato 
che si stava avvicinando a un posto di blocco nei pressi di al-Najaf.

Il quotidiano ha riferito che un comandante ha dapprima ordinato ai soldati 
di  esplodere dei colpi di avvertimento; quando il veicolo si e' 
ulteriormente avvicinato al posto di blocco, egli ha ordinato ai soldati di 
fermarlo. Non e' chiaro se i soldati abbiano esploso uno o piu' colpi di 
avvertimento prima di uccidere a colpi di artiglieria  sette dei 15 
passeggeri.	

Il dipartimento della Difesa statunitense ha affermato che i colpi sono 
stati esplosi dopo che l'autista del veicolo aveva ignorato grida e colpi 
di avvertimento. Questa ricostruzione appare diversa da quella riportata 
dal Washington Post.

FINE DEL 
COMUNICATO                                                            Roma, 
2 aprile 2003

Per ulteriori informazioni, approfondimenti ed interviste:
Amnesty International - Ufficio stampa
Tel. 06 44.90.224, cell. 348-6974361, e-mail: press@amnesty.it
www.amnesty.it/crisi/iraq