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IRAQ: i soldati che si fingono civili mettono a rischio la popolazione





COMUNICATO STAMPA CS46-2003

IRAQ: I SOLDATI CHE SI FINGONO CIVILI METTONO A RISCHIO LA POPOLAZIONE

Amnesty International ha chiesto alle autorita' irachene di ordinare la 
fine degli atti di perfidia mediante i quali i soldati iracheni si fingono 
civili per arrivare abbastanza vicino da attaccare le forze nemiche.

L'organizzazione e' particolarmente preoccupata per le affermazioni 
rilasciate dalle autorita' irachene a seguito dell'attentato suicida del 29 
marzo contro un posto di blocco militare che ha causato la morte di quattro 
soldati statunitensi. Il vicepresidente Taha Yassin Ramadan, nel corso di 
una conferenza stampa ha affermato: "Questo e' solo l'inizio e voi 
sentirete notizie migliori nei giorni seguenti. Useremo ogni mezzo per 
uccidere il nostro nemico nella nostra terra e lo seguiremo nella sua terra."

"Un'azione in cui i militari si fingono civili per portare avanti un 
attacco contro i soldati nemici e' chiaramente illegale" ha sottolineato 
Amnesty International.

"Rendendo confusa la distinzione tra combattenti e civili, questi attacchi 
mettono a rischio tutti i civili iracheni. Tali azioni sono classificate 
come atti di perfidia e, secondo quanto prevede lo Statuto della Corte 
penale internazionale, si tratta di crimini di guerra. Chiediamo alle 
autorita' irachene di condannare pubblicamente questi attacchi e di rendere 
noto a tutti coloro che prendono parte ai combattimenti che queste 
violazioni sono inaccettabili."

Ulteriori informazioni
L'Articolo 37 del I Protocollo Aggiuntivo alle Convenzioni di Ginevra, 
relativo alla protezione delle vittime dei conflitti armati internazionali, 
stabilisce che:

1. È vietato uccidere, ferire o catturare un avversario ricorrendo alla 
perfidia. Costituiscono perfidia gli atti che fanno appello, con 
l'intenzione di tradirla, alla buona fede di un avversario per fargli 
credere che ha il diritto di ricevere o il dovere di accordare la 
protezione prevista dalle regole del diritto internazionale applicabile nei 
conflitti armati. Sono esempi di perfidia gli atti seguenti:
- simulare di voler negoziare sotto una bandiera di armistizio o di resa
- simulare una incapacita' per ferite o malattia
- simulare di avere lo status di civile e di non combattente
- simulare di avere uno status protetto facendo uso di segni, emblemi o 
uniformi delle Nazioni Unite, di uno Stato neutrale o di altri Stati non 
Parti in conflitto.

2. Gli stratagemmi di guerra non sono vietati. Tali stratagemmi sono atti 
che intendono indurre in errore un avversario o di fargli commettere 
imprudenze, ma che non violano alcuna regola del diritto internazionale 
applicabile nei conflitti armati e che, non facendo appello alla protezione 
dell'avversario circa la protezione prevista da detto diritto, non sono 
perfidi. Sono esempi di stratagemmi di guerra gli atti seguenti: 
mascheramenti, inganni, operazioni simulate e false informazioni.
FINE DEL COMUNICATO Roma, 1 aprile 2003

Per ulteriori informazioni, approfondimenti ed interviste:
Amnesty International - Ufficio stampa
Tel. 06 44.90.224, cell. 348-6974361, e-mail: press@amnesty.it
www.amnesty.it/crisi/iraq