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Spagna: un gesuita in carcere



A: <c.gubitosa@peacelink.it> "Carlo Gubitosa"
Da: sjs.headlines@sjcuria.org

HEADLINES -- Notizie dall'apostolato sociale della Compagnia di Gesù -- 2003/3
...per scambiare notizie, condividere la spiritualità e favorire il lavoro 
in rete...
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* Spagna: un gesuita in carcere
* India: bambini contro l'AIDS
* Ciad: petrolio significa sviluppo?
* Haiti: migliorare le condizioni rurali
* Europa: preoccupazione per i rom
* USA: tradimento dello spirito americano
* Commercio internazionale: un dibattito aperto
* Agenda
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* Spagna: un gesuita in carcere

Nella notte del 19 febbraio, Txema Auzmendi SJ fu arrestato insieme ad 
altre nove persone nel quadro di un'operazione di polizia svolta nei Paesi 
Baschi (Euskadi), la regione autonoma nella Spagna settentrionale da tempo 
straziata dalla violenza terrorista dell'organizzazione separatista ETA, in 
lotta per l'indipendenza. P. Auzmendi è superiore della Comunità di 
solidarietà "Loiolaetxea" a San Sebastián ed è impegnato attivamente nella 
ricerca di occasioni di dialogo per risolvere il conflitto nei Paesi Baschi 
e nella difesa e promozione della cultura basca. In quest'ambito è 
apertamente conosciuto come una persona contraria all'uso della violenza. 
La ragione del suo arresto è la sua partecipazione al comitato direttivo di 
"Egunkaria", l'unico quotidiano pubblicato interamente in euskera, la 
lingua basca, e che, secondo l'accusa, sarebbe in collegamento con l'ETA. 
L'arresto fu eseguito in applicazione della legge antiterrorismo e, di 
conseguenza, P. Auzmendi trascorse cinque giorni nella sede della polizia 
senza assistenza legale né comunicazione con il mondo esterno. In queste 
condizioni, rifiutò di rilasciare dichiarazioni, non disponendo di un 
avvocato di sua scelta. Il magistrato lo incriminò per collaborazione con 
banda armata e ordinò il trasferimento in carcere. In seguito, ricevuta 
l'assistenza del suo avvocato, P. Auzmendi chiese di essere ascoltato e 
dopo alcuni giorni, il 14 marzo, fu rilasciato dietro cauzione. Al momento, 
egli si trova di nuovo nella sua comunità, pieno di speranza e in buono 
stato d'animo. Descrive i giorni della reclusione come assai duri, ma 
afferma di averli vissuti in pace, sentendo la presenza e la compagnia di 
Gesù e "la comunione con tutti i gesuiti che nel corso della storia sono 
stati ingiustamente incarcerati".
In un comunicato ufficiale, il Provinciale della Compagnia di Gesù nei 
Paesi Baschi afferma che "il P. Auzmendi, difendendo sempre il valore 
supremo della vita, si è impegnato a fondo nella difesa della cultura 
basca. Con queste uniche intenzioni ha preso parte al comitato direttivo 
del giornale Egunkaria". Nella stessa lettera, il P. Provinciale condanna 
ancora una volta le azioni violente dell'ETA, ribadendo la necessità del 
suo rapido scioglimento, la vicinanza a tutte le vittime della violenza, 
nonché la necessità di instaurare un dialogo capace di ristabilire una pace 
giusta. [HL30301]
Per contatti: Javier Arellano SJ <j.arellano@alboan.org>
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* India: bambini contro l'AIDS

Suscita scalpore in India meridionale un programma di sensibilizzazione 
contro l'HIV/AIDS, condotto prevalentemente da bambini orfani a causa del 
terribile male. Arulanandam Elango SJ ha lanciato questa campagna sull'AIDS 
nel settembre 2002, in risposta a una situazione allarmante nel distretto 
di Prakasam (Stato di Andra Pradesh), dove sono stati riscontrati 
mediamente cinque casi di AIDS in ogni villaggio. Ha scommesso sull'idea di 
fare degli studenti degli insegnanti preparati ed efficaci per la gente dei 
villaggi. Un gruppo teatrale di sedici membri introduce il programma 
spiegando che è una malattia per cui non ci sono cure valide, a parte la 
prevenzione. La recita prosegue con la presentazione di aspetti correlati 
all'AIDS e delle necessarie precauzioni. "Ci sono persone nella zona che si 
tolgono la vita quando sanno di avere l'AIDS e io imploro tutti perché 
possano vivere", ha detto Kunda Deepthi, dieci anni e membro del gruppo. Lo 
spettacolo ricostruisce anche la sequenza drammatica dell'esclusione 
sociale di una bambina vittima della malattia. I bambini coinvolti nel 
programma provengono dall'orfanotrofio San Francesco Saverio, che ospita 
186 bambini a Darsi, una città del distretto. Il programma è un'iniziativa 
congiunta della scuola dei gesuiti del luogo e di una coppia di medici 
indù. "La nostra iniziativa è aperta a tutte le persone di buona volontà", 
afferma P. Elango. "Il futuro della Chiesa sta nella collaborazione con i 
laici e il programma attuale è come la pietra di un guado per la 
collaborazione laica, interculturale e interreligiosa". Le autorità locali 
sono soddisfatte che la missione cattolica di Darsi sia divenuta una 
risorsa per la lotta all'AIDS. [HL30302]
Responsabile della missione cattolica: Arulanandam Elango SJ 
<ong_elango@sancharnet.in>
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* Ciad: petrolio significa sviluppo?

Lo sfruttamento delle risorse petrolifere in Ciad favorirà lo sviluppo di 
uno dei Paesi più poveri dell'Africa? È la questione sollevata dal Centro 
di studi e formazione per lo sviluppo (CEFOD, Centre d'Études et de 
Formation pour le Développement <www.cefod.org>) patrocinato dai gesuiti a 
N'Djamena. Dopo trent'anni di esplorazioni e la scoperta di giacimenti, 
nell'ottobre 2000 fu aperto uno dei maggiori cantieri petroliferi 
dell'Africa, con il sostegno della Banca Mondiale: un oleodotto di 1.070 km 
dal Ciad al Camerun. Sradicare la povertà è l'obiettivo principale dei 
leader del Ciad, ma si tratta di una sfida immensa e sarebbe ingenuo 
pensare che le risorse derivate dal petrolio si traducano automaticamente 
in sviluppo per la nazione. La tecnologia e i capitali investiti non 
appartengono alla popolazione locale, che non influenza le decisioni delle 
imprese multinazionali impegnate nello sfruttamento. "La fase di 
costruzione dell'oleodotto ha visto una serie di fallimenti -- scrive 
Antoine Berilengar SJ sulla rivista del CEFOD "Tchad et Culture". -- In 
particolare, la debolezza dell'imprenditoria locale; la gestione dei 
contratti di lavoro e dell'ambiente; l'inflazione crescente; la mancanza di 
competenze della popolazione; il degrado della vita sociale... tutti questi 
problemi possono compromettere seriamente lo sviluppo se non sono 
affrontati in modo corretto". Il CEFOD ricorda che l'esistenza di strutture 
democratiche e decentralizzate, una buona governance, valide politiche 
economiche e sociali, nonché l'accesso al mercato per i poveri sono 
condizioni fondamentali per lo sviluppo del Paese. Centro di studi e 
riflessione fondato nel 1966, il CEFOD ha lo scopo di rispondere alle 
esigenze di formazione dei quadri ciadiani nei settori economico e sociale. 
[HL30303]
Coordinatore dell'Apostolato sociale in Africa occidentale: Antoine 
Berilengar SJ <dberilengar@yahoo.fr>
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* Haiti: migliorare le condizioni rurali

Fra tutti i Paesi americani, Haiti occupa l'ultimo posto nella graduatoria 
dell'Indice di sviluppo umano dell'ONU. La maggioranza dei suoi otto 
milioni di abitanti è impiegata nell'agricoltura, ma le terre non sono 
sufficienti e i contadini non possono sopravvivere con i soli raccolti. 
Alcuni gesuiti lavorano per migliorare le condizioni dei poveri nelle 
campagne e costruire un avvenire migliore per Haiti, la "perla delle 
Antille". Da venticinque anni, un progetto di animazione per le comunità 
agricole (PARA, Projet d'animation rurale agricole), diretto da Mathurin 
Charlot SJ nel villaggio di Dulangon, sperimenta nuovi metodi di produzione 
semi-industriale insieme a un uso più efficiente delle acque. Promuove 
inoltre un'agricoltura più biologica e dà importanza alla riforestazione. 
Quest'aspetto è cruciale in un Paese dove l'erosione delle terre arabili e 
la scarsa ritenzione delle acque piovane sono gravi conseguenze della 
deforestazione (il carbone di legna costituisce il principale combustibile 
per la preparazione dei pasti). Alla sera una piccola scuola accoglie i 
contadini il cui tasso d'analfabetismo raggiunge il 60 percento. "Tutti i 
nostri programmi e progetti sono rivolti al benessere degli agricoltori", 
afferma Jérôme Charles che insieme a Jean-Marie Louis SJ fondò nel 1992 il 
Gruppo di sostegno allo sviluppo rurale (GADRU, Groupe d'appui au 
développement rural). Il gruppo conduce gli studi di fattibilità per i 
progetti finanziati dall'agenzia cattolica tedesca per lo sviluppo 
"Misereor" e accompagna la loro realizzazione. GADRU promuove anche un 
progetto di "agro-ecologia" ricercando uno sviluppo più sostenibile, in 
particolare nella conservazione del suolo. [HL30304]
Responsabile del PARA: Mathurin Charlot SJ <sjhaiti@compa.net>
Direttore del GADRU: Jean-Marie Louis SJ <jmlouis@excite.com>
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* Europa: preoccupazione per i rom

Rinnovata attenzione dei gesuiti per la minoranza etnica meno visibile in 
Europa, dodici milioni di rom che per secoli si sono spostati lungo la 
storia e le strade europee. L'ufficio europeo del Servizio dei gesuiti per 
i rifugiati (JRS) ritiene di potere essere utile a questo gruppo e spera di 
fotografare la loro situazione, specialmente nei Paesi candidati a 
diventare membri dell'Unione europea. Le povere condizioni di vita 
potrebbero provocare migrazioni incontrollate che creerebbero problemi per 
tutti, compresi gli stessi rom. Dušan Bezák SJ (Slovacchia) è coinvolto 
nella questione e ha partecipato all'incontro annuale del Comitato 
cattolico per i rom (CCIT, "Comité Catholique pour les Tsiganes"), 
un'organizzazione di religiosi e laici impegnati con i nomadi. L'incontro 
si è svolto dal 21 al 23 marzo a Torhout (Belgio) e vi hanno partecipato 
oltre cento persone provenienti dall'Unione europea e dai Paesi candidati. 
Il tema della conferenza, "Festività dei nomadi", è un tentativo di 
approfondire il significato della festa nella cultura rom e il bisogno di 
valorizzarla nell'azione pastorale. Alcuni partecipanti lavorano da molti 
anni con i nomadi nella Slovacchia orientale, una regione nota per le 
centinaia di poverissimi insediamenti rom, dove preti diocesani e salesiani 
gestiscono con successo dei centri pastorali. Alcuni gesuiti slovacchi in 
formazione intendono sviluppare il servizio ai nomadi e si incontrarono 
l'anno scorso per condividere le prime esperienze. Questa fruttuosa 
collaborazione continuerà anche quest'anno. [HL30305]
Assistente per la comunicazione del JRS-Europa: Dušan Bezák SJ 
<dusan.bezak@jrs.net>
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* USA: tradimento dello spirito americano, di Jim Hug SJ

La "Strategia per la sicurezza nazionale degli Stati Uniti d'America", resa 
pubblica nel settembre 2002, è un malcelato avvertimento al mondo che 
l'attuale Amministrazione americana intende proteggere la supremazia 
economica, politica e militare del Paese (in altre parole "la ricchezza, i 
privilegi, il potere e lo stile di vita") ad ogni costo. L'Amministrazione 
si sta impegnando a mantenere e utilizzare il proprio potere militare, 
economico e politico senza precedenti per perseguire quelli che considera 
essere gli interessi nazionali e prevenire qualsiasi possibile minaccia, 
mentre rifiuta di accettare un efficace equilibrio dei poteri a livello 
internazionale. Sta realizzando e promovendo una visione dell'ordine 
mondiale in cui il potere non è controllato da processi democratici né dal 
diritto. Questo atteggiamento verso la governance mondiale è profondamente 
"non-americano".
Nel diritto internazionale, l'autorità di giudicare la legittimità di 
un'aggressione militare risiede solamente nel Consiglio di Sicurezza 
dell'ONU, che è l'arena del diritto a livello mondiale. Questo fatto 
sottolinea l'importanza che gli USA sottopongano le proprie ragioni al 
Consiglio di Sicurezza e il pericolo che agiscano senza il suo sostegno. 
Un'aggressione militare non autorizzata, e perciò illegale, renderebbe i 
leader politici americani perseguibili per crimini di guerra di fronte al 
Tribunale penale internazionale. Per il bene delle loro migliori tradizioni 
etiche e politiche, gli USA dovrebbero riconoscere che la vera sicurezza 
nazionale si può ottenere solo attraverso una governance mondiale efficace 
e democratica, che promuova i diritti umani universali e le libertà 
fondamentali. [HL30306]
Jim Hug SJ è il Presidente del Center of Concern di Washington 
<jhug@coc.org>. L'intero articolo è disponibile in inglese a 
<www.coc.org/resources/cf/cf159.pdf>
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* Commercio internazionale: un dibattito aperto

"Rafforzando la crescita e riducendo la povertà, il commercio può 
contribuire allo sviluppo", ha affermato Pascal Lamy, Commissario europeo 
per il commercio, in un'intervista al mensile "EuropeInfos" dell'OCIPE 
(Ufficio cattolico d'informazioni e d'iniziativa per l'Europa, 
<www.ocipe.org>). In vista del prossimo vertice dei leader africani e 
dell'Unione europea, Lamy sostiene che il libero commercio da solo non può 
sradicare la povertà, ma necessita del sostegno di altre politiche. Secondo 
l'opinione corrente, un migliore accesso ai mercati dei Paesi sviluppati 
sarebbe utile ai Paesi in via di sviluppo che si battono per sradicare la 
povertà. Andreas Gösele SJ dell'Istituto di Politica sociale di Monaco di 
Baviera è d'accordo: "L'apertura dei mercati esteri -- afferma -- 
costituisce un'opportunità per i Paesi in via di sviluppo e può essere 
usata per risolvere il problema della povertà. E' importante evitare 
l'obbligo di reciprocità: se i Paesi in via di sviluppo ottengono un 
migliore accesso ai mercati solo in cambio di concessioni nei negoziati 
dell'Organizzazione Mondiale del Commercio, i benefici possono facilmente 
risultare vani". Esistono tuttavia voci autorevoli e "radicali" del Sud, 
come Walden Bello e Vandana Shiva, in forte disaccordo. Per scambiare 
informazioni e opinioni su questo tema, puoi contattare P. Gösele a 
<Goesele@hfph.mwn.de>. [HL30307]
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* Agenda [HL30308]

17-21 marzo, Palermo, Italia: seminario sullo Sviluppo sostenibile con 
particolare attenzione alla regione mediterranea, organizzato dall'Istituto 
di Formazione Politica Arrupe. Segretario dell'Istituto: Francesco Cultrera 
SJ <cultrera.f@gesuiti.it>

21-23 marzo, Lima, Perù: incontro dei gesuiti sudamericani che lavorano con 
i migranti sul lavoro in rete e l'Accordo di Libero Commercio delle 
Americhe (ALCA). Per contatti: Luis Túpac-Yupanqui SJ <tupacsj@jesuits.net>

7-11 aprile, Roma, Italia: incontro dei coordinatori di Assistenza 
dell'Apostolato sociale. Tra i principali obiettivi, la preparazione di un 
rapporto sull'Apostolato sociale e di un piano d'azione 2003-2006. 
Segretariato per la Giustizia Sociale: <sjs@sjcuria.org>

30 aprile - 5 maggio: Sabah, Malaysia: terzo incontro dei gesuiti 
nell'apostolato indigeno in Asia orientale (JCIM), sul tema: "Confluenza 
delle energie spirituali". Per contatti: Jojo Fung SJ <jojofung@hotmail.com>
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Direttore: Fernando Franco SJ
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Redattore aggiunto: Suguna Ramanathan
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