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NASCE "MEDIAWATCH", OSSERVATORIO SULLE MENZOGNE DI GUERRA



NASCE "MEDIAWATCH", OSSERVATORIO SULLE MENZOGNE DI GUERRA

Dalla societa' civile prende vita una "commissione di vigilanza popolare", 
che documentera' i casi in cui l'informazione italiana si trasforma in 
propaganda.

L'iniziativa parte da un gruppo di siti e riviste di informazione 
indipendente: Altreconomia, Azione Nonviolenta, Buone Nuove, Guerre & Pace, 
Information Guerrilla, Informazione senza frontiere, PeaceLink, Terre di 
Mezzo, Unimondo, Vita, Volontari per lo sviluppo.

All'indirizzo http://www.peacelink.it/mediawatch parte la raccolta delle 
"bufale" e delle faziosita'.

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"Non riuscivo a credere che i giornalisti fossero qui per firmare 
praticamente pezzi scritti dai militari. Tutto questo e' il contrario di 
quello che ha sempre significato l'America, liberta' di pensare, liberta' 
di scrivere".

[Dichiarazione di Oriana Fallaci nel 1991, al ritorno dalla prima guerra 
nel golfo]

Nel 1991, durante la prima azione di guerra della Nato contro l'Iraq, i 
mezzi di informazione hanno inventato la favola delle "bombe intelligenti", 
capaci di fare distinzione tra "buoni" e "cattivi". Solamente a cose fatte 
le stesse autorita' militari statunitensi hanno spiegato che le "bombe 
intelligenti" erano state solamente il sette per cento degli ordigni 
sganciati. Come se questo non bastasse, 77 "bombe intelligenti" su 167 
hanno mancato il bersaglio. e anche il 70 per cento delle 80.000 tonnellate 
di esplosivo sganciate durante l'operazione "Desert Storm" ha raggiunto 
obiettivi diversi da quelli prefissati.

Questi dati sono stati occultati da un silenzio omertoso, e ancora oggi 
qualcuno cerca di farci credere alla "bufala" degli ordigni selettivi e 
dotati di senso critico. Questa volta, pero', l'opinione pubblica non e' 
impreparata. Dieci anni di propaganda e informazione manipolata dal Kossovo 
all'Afghanistan, uniti a dieci anni di esperienza nell'attivismo digitale 
ci hanno insegnato a difenderci dalle bugie con cui gli strateghi 
dell'"information warfare" e i "giornalisti con l'elmetto" inquinano il 
sistema dell'informazione.

La nostra arma nonviolenta per difenderci dalle informazioni manipolate 
sara' l'articolo 8 della legge sulla stampa, la 47 del 1948, che da' a 
qualunque cittadino il diritto di ottenere una rettifica sulla 
pubblicazione di notizie false che lo riguardano. Questi venti di guerra 
riguardano ognuno di noi, e pertanto richiederemo alle testate 
giornalistiche e televisive di rettificare tutte le informazioni false o 
manipolate.

Ci rivolgiamo ai cittadini che davanti al teleschermo o leggendo il 
giornale lottano contro la rabbia e il senso di impotenza che nascono da 
affermazioni palesemente false o faziose.

Ci rivolgiamo ai giornalisti e agli operatori dei media che vorrebbero 
esprimere il loro disagio per tutte le manipolazioni, gli imbrogli, le 
scorrettezze e le violazioni deontologiche a cui assistono senza poter reagire.

Ci rivolgiamo a tutte le realta' di informazione indipendente, ai 
mediattivisti, alle associazioni e alle organizzazioni di volontariato 
dell'informazione.

Ci rivolgiamo a tutte le persone di buona volonta' che vogliono ribellarsi 
contro chi gioca a rimpiattino con le coscienze

Ci rivolgiamo anche alle persone che pur non essendo contrarie alla guerra, 
sono contrarie alla menzogna.

A tutti loro chiediamo di SEGNALARE TUTTE LE INFORMAZIONI FALSE, FAZIOSE, 
PARZIALI O INESATTE che riguardano l'eventualita' di un attacco militare 
all'Iraq o altre azioni di guerra presenti e passate.

Tutte le segnalazioni vanno effettuate all'indirizzo 
http://www.peacelink.it/mediawatch

Le organizzazioni che promuovono questa iniziativa si impegnano a 
raccogliere e produrre documenti, articoli, approfondimenti e riflessioni 
sul ruolo dell'informazione in tempo di guerra, per rendere un servizio a 
tutti coloro che vorranno leggere tra le righe della propaganda per cercare 
la verita' nascosta dietro le regole dell'"infotainment" e 
dell'informazione spettacolo.

Il supposto tecnico per questa raccolta di segnalazioni e' messo a 
disposizione dall'associazione PeaceLink, che non intende proporsi come 
gestore centralizzato di questa iniziativa, ma vuole semplicemente offrire 
uno spazio aperto a tutti e un luogo comune di raccolta delle 
controinformazioni sulle "bufale" giornalistiche e televisive. Questa 
"commissione popolare di vigilanza" sul sistema dei media non avra' un capo 
ne' un padrone, e il suo lavoro sara' costruito a partire dal libero 
contributo di tutti coloro che parteciperanno a questa iniziativa. Oggi 
piu' che mai i giornali e la televisione sono chiamati a rispondere del 
loro operato, e la lista delle cose di cui rendere conto verra' costruita 
da ciascuno di noi.

Per informazioni: info@peacelink.it - 3492258342 (Carlo Gubitosa)