Sei Marzo Duemilatre Jabalia Camp
Oggi abbiamo visitato il Refugee
Camp di Jabalia, alle porte di Gaza dove nella notte scorsa l'IDF (esercito di
difesa israeliano) è entrato in forze.
L'operazione è cominciata alla 23.30
circa coinvolgendo quattro elicotteri apache, settanta tank e jeep. Gli
obiettivi, abbiamo constatato direttamente questa mattina, sono stati laboratori
meccanici dove secondo fonti informatiche ufficiali israeliane, si costruivano
ordigni.
Al di là di quello che ci viene
fatto bere, l'officina che abbiamo "visitato" questa mattina, si trovava al
piano terra di una palazzina di cinque sei piani dove risiedevano famiglie
palestinesi.
Ora l'officina è completamente
distrutta, il palazzo incenerito e degradato dalle fiamme che si sono sviluppate
nella notte, rendendo difficile la vita di quelle famiglie che già, per il solo
fatto di essere palestinesi, soffrono miseria, occupazione e privazione dei più
elementari diritti.
Il bilancio di questo attacco conta
tre morti durante la notte e otto (tra cui tre bambini) nella mattina dopo le
sei, quando blindati israeliani sono ritornati nella zona sparando su civili ed
inermi che tentavano di mettere in salvo ciò che riuscivano dal palazzo che solo
in quel momento poteva essere raggiunto dai soccorsi medici e dai vigili del
fuoco.
Sharon ha dichiarato che
l'operazione ha avuto successo e che sono stati eliminati militanti armati della
resistenza o simpatizzanti dei gruppi integralisti.
Sui giornali di oggi si legge: "dopo
due mesi torna a scorrere il sangue in Medio Oriente" riferendosi all'attentato
ad Haifa che ha ucciso 15 civili israeliani.
Se il presupposto doveroso è che la
vita ha lo stesso valore sempre ed ovunque, mi lascia interdetta la distinzione
che i mezzi di informazione fanno tra le vittime civili israeliane di cui si
parla sempre con legittimo cordoglio e dolore mentre si tacciono i più dei 100
civili palestinesi che solo nell'ultimo mese hanno perso la vita a causa
dell'occupazione militare dell'esercito israeliano.
Mi sento impotente e raggirato anche
e soprattutto a nome di chi certe "verità" non ha la possibilità di verificarle
mentre la forza vince qualsiasi ragione.
Guardo fuori dalla finestra e quel
che vedo è abbastanza per far piangere gli angeli.
Lorenzo
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