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COMMERCIO ARMI: ACLI, NON STRAVOLGERE LEGGE 185




12:07 COMMERCIO ARMI: ACLI, NON STRAVOLGERE LEGGE 185


(ASCA) - Roma, 5 mar - Un ''appello alla coscienza civile e
politica dei senatori affinche' non stravolgano la legge
185'' sul commercio delle armi e' rivolto dalle Acli che
oggi -con in testa il presidente nazionale Luigi Bobba-
dimostreranno davanti al Senato in coincidenza con l'esame
della proposta di legge. Trasparenza di tutte le transazioni
bancarie, comprese quelle per le componenti di armamento
trasferite sotto le cosiddette ''licenze globali di
progetto'', e garanzia di conoscere chi sara' l'ultimo
destinatario delle armi costruite, sempre secondo le
''licenze globali di progetto'' da consorzi di imprese di
diversi paesi, solo alcuni dei quali legati dall'accordo
europeo di Farnborough: sono queste le garanzie
irrinunciabili -sottolineano le Acli- chieste dalla campagna
''Contro i Mercanti di Armi: Difendiamo la 185'' perche' la
ratifica dell'accordo europeo non si trasformi in un
pericoloso cedimento sul piano della sicurezza e sulla
trasparenza del commercio delle armi. ''Garanzie -fa
osservate una nota della presidenza delle Acli- che il
capogruppo dell'UDC al Senato, D'Onofrio, al termine di due
incontri ai quali hanno partecipato anche le ACLI, aveva
condiviso e giudicato talmente qualificanti da non poter
essere semplicemente affidate ad un ordine del giorno del
Governo, ma da trasformare in emendamenti. Ma di emendamenti
non si parla neppure. E' un fatto grave -secondo la
Presidenza delle ACLI che oggi parteciperanno alle ore 14.00
all'appuntamento davanti a Palazzo Madama per lanciare un
ultimo accorato appello alla coscienza civile e politica dei
senatori affinche' non usino l'alibi della ratifica
dell'accordo di Fairnbourough per stravolgere una legge
qualificata che dovrebbe anzi essere proposta ai legislatori
degli altri Paesi europei. Uno strumento che si e' rivelato
efficace per sconfiggere le lobbies dei mercanti di morte''.
''Proprio in queste ore cosi' decisive per la pace, in cui
la parola 'disarmo' campeggia come priorita' per la
sicurezza mondiale, la garanzia legislativa che il
Parlamento deve offrire ai cittadini italiani -conclude la
nota delle Acli- e' che le armi o loro componenti costruite
nelle nostre industrie non vengano utilizzate in atti di
terrorismo o in conflitti aperti fuori dagli accordi
internazionali sulla sicurezza. E questa non e' certo
materia di ordini del giorno''.