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Zambia: i gesuiti pestano i piedi ai produttori di OGM
A: <c.gubitosa@peacelink.it> "Carlo Gubitosa"
Da: sjs.headlines@sjcuria.org
HEADLINES -- Notizie dall'apostolato sociale della Compagnia di Gesù -- 2003/2
...per scambiare notizie, condividere la spiritualità e favorire il lavoro
in rete...
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* Zambia: i gesuiti pestano i piedi ai produttori di OGM
* Italia: la casa delle molte accoglienze
* Cina: un flauto per lo Spirito
* Forum Sociale Mondiale: cambiare il mondo insieme
* Paraguay: elezioni senza illusioni
* Canada: Esercizi spirituali ed ecologia
* 15 febbraio 2003: SÌ alla pace, NO alla guerra
* Sta uscendo "Promotio Iustitiae 77"
* Agenda
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* Zambia: i gesuiti pestano i piedi ai produttori di OGM
I gesuiti alimentano la carestia in Zambia? Sono diventati insensibili alla
fame per difendere interessi economici locali? Un gruppo di scienziati
americani ed europei accusa i gesuiti di commettere un crimine contro i
poveri. Un documento che critica la loro posizione è stato presentato a
James Nicholson, ambasciatore degli Stati Uniti presso la Santa Sede, e ad
Andrew Natsios, direttore di USAID, l'agenzia americana per la cooperazione
allo sviluppo. Una copia è stata inviata al Padre Generale, con la
richiesta di intervenire. Ma quali sono le ragioni di questa controversia?
"Lo Zambia non dovrebbe essere costretto ad accettare mais geneticamente
modificato", hanno dichiarato i gesuiti del Kasisi Agricultural Training
Centre (KATC) e del Centro di Riflessione Teologica (JCTR). Accettare mais
geneticamente modificato come aiuto alimentare non solo mette a rischio la
salute dei consumatori, ma può avere un impatto negativo sull'agricoltura
del Paese. Secondo uno studio condotto dall'agronoma Bernadette Lubozhya,
le coltivazioni geneticamente modificate potrebbero causare problemi nel
lungo periodo, diminuire la produzione, aumentare l'uso di erbicidi,
ridurre la biodiversità, dare risultati imprevedibili e scarsi guadagni per
i piccoli coltivatori che producono l'80% del fabbisogno dello Zambia. Essi
si troverebbero in una situazione di pesante dipendenza dalle
multinazionali e la produzione di cibo nel Paese cadrebbe infine sotto il
monopolio di poche aziende agro-alimetari. L'agricoltura di sussistenza
sarebbe sostituita dalla produzione alimentare intensiva e a scopo
commerciale, realizzata da grandi imprese meccanizzate, con il risultato di
aumentare la disoccupazione e minacciare la sicurezza alimentare del Paese.
Dopo avere richiesto numerosi pareri, tra cui quello del KATC, il governo
ha rifiutato l'offerta americana di mais geneticamente modificato,
distribuito dal Programma Alimentare Mondiale (PAM). La denuncia e
l'attacco sono seguiti di lì a poco. Il KATC e il JCTR sono ben consapevoli
dell'attuale penuria di cibo e hanno sostenuto gli sforzi del governo per
ottenere mais non geneticamente modificato, sia all'interno dello Zambia,
sia dai Paesi limitrofi. La fame in Zambia è un fatto innegabile, ma prima
di tutto è un risultato della povertà, che a sua volta è causa della
cronica insufficienza della produzione di alimenti. Non esistono molte
alternative: i Paesi donatori e le istituzioni internazionali, come la
Banca Mondiale e il FMI, potrebbero rispondere in maniera positiva alla
situazione finanziaria incerta del governo e incrementare gli aiuti allo
sviluppo tanto necessari. [HL30201]
Direttore del KATC: Paul Desmarais SJ <katc@zamtel.zm>
Direttore del JCTR: Peter Henriot SJ <jctr@zamnet.zm>
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* Italia: la casa delle molte accoglienze
Sta per essere inaugurata a Trento "L'AltraStrada", un'organizzazione di
volontariato rivolta all'aiuto e al sostegno di quelle persone che per
scelta, necessità o costrizione vivono il loro disagio nell'ambito della
prostituzione. Essa segue di cinque anni i "Volontari di strada",
associazione che si occupa dei senza tetto. Sono due degli undici enti che
si occupano di emarginazione e che fanno capo alla Fondazione Sant'Ignazio
della Compagnia di Gesù, con sede a Villa Sant'Ignazio. Nata negli anni '30
come casa di esercizi spirituali, dalla fine degli anni '60 Villa
Sant'Ignazio è diventata, sotto la spinta del concilio e con l'apertura
alle nuove povertà, un centro di attenzione a diversi problemi della
popolazione giovanile che non trovano risposta adeguata da parte delle
strutture esistenti. Oltre duecento giovani l'anno, tra sfrattati,
ex-carcerati, persone con problemi di alcolismo e stranieri che chiedono
asilo, trovano accoglienza in un ambiente protetto. Villa Sant'Ignazio
propone progetti di recupero sociale nella prospettiva di una vita
autonoma. La comunità è mista e comprende volontari, obiettori di coscienza
e nuclei familiari. Essa si basa sull'aiuto reciproco e la condivisione
nella quotidianità e non è semplicemente un luogo di erogazione di servizi.
Vedi <www.vsi.it> [HL30202]
Segretario della Fondazione Sant'Ignazio: Livio Passalacqua SJ <vsi@vsi.it>
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* Cina: un flauto per lo Spirito
È decollato il progetto "Renlai", una nuova rivista cinese dedicata a temi
sociali, cultura e teologia. La Provincia di Cina ha incaricato Benoit
Vermander SJ e un'équipe dell'Istituto Ricci di Taipei di intraprendere
questa impresa. La rivista intende contribuire a costruire un clima
intellettuale rilevante per l'intero mondo culturale cinese. Come numerose
pubblicazioni della Compagnia in tutto il mondo, questo mensile cercherà di
cogliere i segni dei tempi e di analizzare questioni importanti che
riguardano la pace e la giustizia, nonché il dialogo interculturale e
interreligioso. La clonazione e le manipolazioni genetiche, lo stato delle
prigioni o delle istituzioni psichiatriche in Cina e a Taiwan sono alcuni
dei molti argomenti in preparazione. La pubblicazione si dirigerà alla Cina
continentale in vari modi: abbonamenti, un sito internet, collane di libri,
collaborazione con altre riviste e, alla fine, l'apertura di un ufficio. Il
termine "Renlai" deriva da due parole: "Ren", essere umano, e "Lai", che si
riferisce al suono del flauto. La rivista, come un flauto, permetterà al
suono dello Spirito di soffiare liberamente ed esprimere con la sua musica
le esperienze, i pensieri, le speranze, i sogni e le sofferenze degli
esseri umani. Durante il 2003, un'équipe di tre persone si occuperà della
preparazione del progetto, raccogliendo materiale, disegnando la grafica e
cercando finanziatori. Il lancio è previsto nel gennaio 2004, se i
finanziamenti saranno disponibili in tempo. Un'edizione in inglese sarà
pubblicata a partire dal 2005. [HL30203]
Direttore: Benoit Vermander SJ <benoit@seed.net.tw>
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* Forum Sociale Mondiale: cambiare il mondo insieme
Oltre centomila persone hanno partecipato al Forum Sociale Mondiale (FSM)
di Porto Alegre (Brasile, 23-28 gennaio), la terza edizione di un evento
completamente organizzato dalla società civile per presentare idee
alternative agli attuali modelli non sostenibili di sviluppo umano e
ambientale. Con quasi seimila organizzazioni e quattromila giornalisti
presenti, il Forum è divenuto l'altoparlante per denunciare i meccanismi di
distruzione e morte in cui viviamo e lavoriamo. Nell'edizione 2003 sono
state avanzate proposte concrete sui più svariati temi, affrontando i
principali problemi mondiali. Ha preso il via il progetto ambizioso di una
Rete Sociale Mondiale, una "super-rete" di movimenti sociali di tutto il
mondo per collegare le proposte, gli intenti e le esperienze di tutti.
Un'attenzione particolare è stata data al concetto della "sovranità
alimentare", il diritto dei coltivatori di decidere i tempi e i modi del
loro lavoro. La produzione alimentare nel pianeta sarebbe sufficiente per
soddisfare le necessità di base dell'umanità, ma i cittadini di molti Paesi
non hanno l'indipendenza economica per mettere in pratica questa sovranità,
non solo a causa della distribuzione iniqua delle terre o della scarsa
disponibilità di sementi, ma soprattutto per il potente controllo
dell'industria agro-alimentare dei Paesi del nord.
"Quest'anno il Forum ha assunto una forte dimensione antibellicista",
scrive Sergio Sala SJ (Italia). "La minaccia di guerra all'Iraq è stata un
fattore di forte coesione che ha unito la società civile, raramente unanime
sui singoli problemi". Erano presenti al Forum venticinque gesuiti in
rappresentanza dei molti che accompagnano l'azione dei movimenti sociali, o
impegnati nelle campagne per la riduzione del debito dei Paesi poveri e
nella critica all'espansione squilibrata del libero commercio. L'università
della Compagnia UNISINOS (São Leopoldo, Brasile) ha partecipato
organizzando seminari e presentando le proprie attività sociali. Sono state
anche discusse le iniziative da intraprendere in occasione della prossima
conferenza dell'Organizzazione Mondiale del Commercio, che si svolgerà a
Cancún (Messico) nel settembre 2003. Vedi <www.forumsocialmundial.org.br>
[HL30204]
Per contatti: Bernard Lestienne SJ <blestienne@ccbnet.org.br>
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* Paraguay: elezioni senza illusioni
"Constatiamo un impoverimento che è sempre più una ferita della grande
maggioranza del Paese, tanto in ambito rurale quanto urbano", scrivono i
gesuiti nella rivista "Acción" (Azione), pubblicata dal Centro studi
paraguayani "Antonio Gulasch" (CEPAG). Il Paese è preoccupato per le
prossime elezioni presidenziali e legislative del 27 aprile, dato che si
prevede una continuazione dell'attuale stato di corruzione e impunità. Nei
sondaggi, le maggiori preferenze di voto vanno al Partito Colorado, al
potere da più di cinquant'anni. Il Partito Liberale, secondo per
importanza, resta senza credibilità e un indirizzo preciso. Altri piccoli
partiti e la frammentata e poco rappresentativa Sinistra Unita non hanno
possibilità di vincere queste elezioni. Con la vittoria scontata del
Partito Colorado, l'opinione diffusa è che tutto rimarrà uguale. La
Compagnia di Gesù, attraverso il CEPAG, ha pubblicato un documento sul
"Paraguay possibile", ma non è stato messo in pratica. Da parte sua, il
Parlamento dei Giovani (HL10104) ha preparato un documento con una serie di
richieste minime per i candidati a queste elezioni. Intanto il Paese
affonda in un abisso economico che sembra senza fondo. Ha perso la speranza
e ci si aspetta un forte astensionismo alle urne. Tempi difficili per un
popolo che merita una sorte migliore. Resta la domanda inquietante: che
cosa fanno i cristiani? [HL30205]
Per contatti: Francisco de Paula Oliva SJ <oliva@rieder.net.py>
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* Canada: Esercizi spirituali ed ecologia
"Viviamo in un tempo di grandi disastri ecologici. È anche un tempo in cui
molti, specialmente in Occidente, sono alienati dalla Creazione", affermò
James Profit SJ, canadese, durante gli Esercizi spirituali con una
prospettiva ecologica che tenne in dicembre a un gruppo di gesuiti dello
Zambia. "La risposta dell'uomo alla crisi è varia: prevalgono la negazione,
il senso d'impotenza e il panico. Una risposta più positiva risulta
dall'emergente movimento ambientalista in tutte le sue espressioni e da un
nuovo movimento spirituale che trova nella natura un'esperienza del Divino.
La nozione che aveva Ignazio della Creazione è centrale negli Esercizi
spirituali. È un aiuto importante in un tempo di declino ecologico e può
ispirare una risposta di speranza alla crisi ecologica. La dinamica degli
Esercizi permette a chi li fa non solo di considerare la crisi, ma di farne
oggetto di preghiera. Il risultato sarà la volontà di agire e non la
paralisi". P. Profit è il coordinatore del Progetto Ecologia del Centro di
Spiritualità di Guelph, che, radicato nell'esperienza del territorio,
promuove l'integrazione della spiritualità ecologica con le questioni di
giustizia ambientale. [HL30206]
Per contatti: James Profit SJ <jprofit@jesuits.ca>
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* 15 febbraio 2003: SÌ alla pace, NO alla guerra
"Prevenire NON è meglio che curare", recitava un cartello al collo di un
giovane gesuita che il 15 febbraio, insieme a centinaia di migliaia di
persone, ha sfilato nelle strade di Roma per la pace e contro la dottrina
della guerra preventiva che è preludio di un attacco armato all'Iraq.
Dietro agli striscioni del Centro Astalli /JRS Italia e della Lega
Missionaria Studenti, molti gesuiti erano tra le migliaia in marcia. Il
corteo di Roma è stato forse il più imponente, ma solo una delle
manifestazioni che in molte città del mondo hanno radunato oltre 100
milioni di persone.
"L'applicazione di questa dottrina", afferma una lettera del Segretariato
per la Giustizia Sociale, "aprirebbe la strada ad una guerra senza fine.
Invece di portare una pace stabile nella regione (Medio Oriente),
aumenterebbe le tensioni tra musulmani e cristiani. I semi del dialogo tra
loro, così pazientemente seminati, verrebbero calpestati in una spirale di
violenza e intolleranza". Ricordando come l'esperienza dimostri ampiamente
che sono sempre i poveri le principali vittime della violenza e della
guerra, la lettera invita i Coordinatori provinciali dell'Apostolato
sociale a creare spazi appropriati di incontro e discussione in cui altri
gesuiti e collaboratori possano riflettere in modo creativo su questi
argomenti, preparare alcuni piani di azione pubblica e discernere strade
percorribili di collaborazione con altri gruppi. Il documento è disponibile
a <www.sjweb.info/sjs/articles/irakit.htm>. Il 20 febbraio la Rete
internazionale dei gesuiti per lo sviluppo (IJND) ha preso una decisa
posizione a favore della pace senza guerra, condannando la forte pressione
degli USA e di alcuni suoi alleati per un'invasione imminente dell'Iraq. La
dichiarazione è disponibile in inglese e spagnolo a <www.ijnd.org>. [HL30207]
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* Sta uscendo "Promotio Iustitiae 77"
La storia della presenza dei gesuiti presso l'Organizzazione Internazionale
del Lavoro (OIL) di Ginevra apre l'ultimo numero di "Promotio Iustitiae".
Altri temi comprendono l'impegno della Compagnia contro la pandemia
dell'HIV/AIDS in Africa, un'esperienza tra i giovani emarginati in
Guatemala, domande scomode sul ruolo dei poveri nella Chiesa, alcune poesie
africane. "Promotio Iustitiae" è pubblicato in italiano, francese, inglese
e spagnolo e si può trovare al sito <www.sjweb.info/sjs>. Chi desidera
riceverlo, è invitato a comunicare il proprio indirizzo postale e la lingua
preferita al Segretariato <sjs@sjcuria.org>. [HL30208]
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* Agenda [HL30209]
21-22 febbraio, Madrid, Spagna: incontro sulla "Promozione della
giustizia", organizzato dal Centro Arrupe e dal Servizio pastorale
dell'Università Comillas, in collaborazione con la Curia della Provincia di
Toledo e le ONG della Compagnia Entreculturas e Intermon. Organizzatore:
Javier Ruiz-Séiquer SJ <jrseiquer@jesuitas.es>
21-23 febbraio, Madrid, Spagna: incontro di sessanta parrocchie della
Compagnia di Gesù in Spagna e Portogallo sul tema "Comunità di solidarietà:
formazione di agenti pastorali". Coordinatore della commissione
interprovinciale per l'apostolato parrocchiale: José Luis Pinilla Martín SJ
<parrsignaclog@eresmas.net>
15 marzo, Los Angeles, USA: la Loyola Marymount University organizza un
seminario sul sistema della giustizia penale in California dal titolo
"Crimine, pena e bene comune". Vedi <www.cacatholic.org/rrr>
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