La piccola bella notizia che nessuno
dirà mai.
Ecco la piccola buona novella che
non cambio il mondo ma rese la vita delle persone un po’
migliore.
Preambolo.
Tufah e un campo profughi dal 1948
(vicino alla città di Kahn Younis). Tufah confina con l’insediamento israeliano
più grande della Striscia di Gaza. Questo vuol dire una lunga linea sinuosa di
bunker, torrette e quant altro; dalla prima guerra mondaile in avanti si sa che
tutto questo serve per costruire linee difensive.
Oltre le linee le case dei coloni.
Oltre le case,Al Mawasi, una serie di paesi rurali palestinesi e oltre questi il
mare.
Gli abitanti palestinesi per andare
in città (lavoro,ospedale, compere varie,parenti, burocrazie da sbrogliare,ecc..
come a casa vostra) devono attraversare sempre la zona dei coloni protetta dalla
linea difensiva. E lo fanno passando attraverso i famosi check point alias posti
di controllo.
Il regolamento di sicurezza
israeliano a protezione dei coloni prevede che (quando i militari decidono)
tutte le persone tra 15 e 35 non passano. Poi può succedere che per un non
meglio noto motivo non passi nessuno,dipende ... da cosa non si capisce bene ...
forse gli astri..
Comunque qua il giorno normale è che
passano donne bambini e vecchi, a gruppi di 5 persone con perquisizioni
personali. Tutto questo per andare o venire da casa.
Oggi eravamo la ed era un giorno
normale.
Ma parlando con chi li fermo c’era
da un po’ e ci stava ancora un po’, provando ogni giorno di passare, W. Ci ha
raccontato che un mesetto fa: Il capitano M. dell’esercito israeliano in
servizio al check point era un bravo uomo, perché faceva passare tutti sempre,
indipendentemente dall’età.
Poi ha finito il suo servizio da
riservista (25 giorni) ed e tornato a casa a Tel Aviv.
Quei 25 giorni non sono stati
normali per gli uomini di Al Mawasi...o meglio sono tutti gli altri che non
dovrebbero esserlo.
Un augurio di pace dai Territori
Occupati
Salaam
Shalom
Piergiorgio
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